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Il libro "Canone inverso" è stato scritto da Paolo Maurensig, nato a Gorizia nel 1943; lo scrittore, dopo aver fatto l'agente di commercio, ha esordito come scrittore con il libro "La variante di Luneburg".
La storia di "Canone inverso" è interamente costruita attorno ad un violino.
Lo strumento viene acquistato ad un'asta da una persona della quale, solo nel finale, viene svelata l'identità. Dopo aver acquistato il prezioso violino, l'uomo riceve la visita di uno scrittore che inizia a narrargli la storia legata allo strumento.
Lo scrittore era andato a Vienna per assistere ai Concerti Brandeburghesi per il trecentesimo anniversario della nascita di Bach; una sera, egli decise di fermarsi in un'osteria; lì incontrò un suonatore ambulante, Jeno Varga. 'Era di età indefinibile, vestito come un cocchiere: stivali, mantello di cerata, e in testa una bombetta. Portava vistosi baffi grigi e spioventi, alla tartara, ma i capelli, in contrasto, erano ancora scuri, e lunghi al punto che li teneva raccolti sulla nuca, in un codino stretto da un elastico'.
Il musicante stupì tutti i clienti del locale suonando, in maniera naturale e perfetta, la complicatissima Ciaccona di Bach richiestagli dallo scrittore. Egli rimase così colpito da quell'uomo misterioso, da voler scoprire chi fosse; infatti, dopo varie ricerche, l'uomo riuscì ad incontrare di nuovo Jeno Varga che, con grande insistenza da parte dello scrittore, iniziò un dettagliato racconto della sua vita.
Fin da bambino, egli aveva mostrato una grande attitudine per la musica. Giorno dopo giorno, prima con un semplice violino e poi con lo strumento lasciatogli dal padre prima dell'abbandono, la sua bravura diveniva sempre più grande. Grazie alla sua bravura, Jeno riuscì ad entrare nel Collegium Musicum, ma, non appena cominciò a frequentare le lezioni di questo Conservatorio, si rese conto delle offese che esso imponeva agli studenti.
Nella scuola c'era un a dura disciplina che non poteva essere violata da nessuno; inoltre, le camere erano molto piccole e riuscivano a malapena a contenere un piccolo letto.
Nel Collegium le relazioni sociali erano offuscate dalla disciplina e dalla competitività, ma Varga, uno dei migliori allievi del Conservatorio, strinse una forte amicizia con Kuno Blau, un ragazzo molto abile nel suonare il violino. La loro amicizia si rivelò così forte che i due giovani trascorsero l'estate nel castello dei Blau.
Inizialmente, i due passavano tutta la giornata insieme e andavano d'accordo ma, ben presto, cominciarono ad emergere delle divergenze tra Jeno e Kuno.
Il loro rapporto si ruppe e, alla fine dell'estate, si concluse definitivamente.
In questo punto della storia il suonatore ambulante termina il suo racconto, lasciando lo scrittore molto confuso.
Il mistero viene risolto da una lettera indirizzata allo zio di Kuno, il barone Gustav Blau, l'uomo che aveva comprato il violino all'asta, ritenuto morto a causa della sua improvvisa scomparsa. Al termine del racconto si scopre che Jeno altro non è che il frutto della mente malata di Kuno che, nel corso della permanenza in una clinica psichiatrica, aveva manifestato "segni di sdoppiamento, fino a raggiungere uno stato costante di personalità alternata".
Il violino sembrava comunque essere il punto in comune, "il trait d'union" delle due personalità.
Il titolo "Canone inverso" rispecchia in qualche modo l'amiciczia tra Kuno e Jano che prima si è sviluppata e successivamente, arrivata al culmine, ha iniziato una ripida discesa tanto da rompersi.
La tecnica narrativa basilare su cui è basato il libro è quella del flash back.
Lo stile di Maurensig è semplice e chiaro, le descrizioni non sono eccessivamente lunghe, ma risultano stancanti e lenti i lunghi discorsi filosofici sull' immortalità e sulla vita dopo la morte di Kuno.
Inoltre, credo che la musica sia una concetto difficile da spiegare a parole: è un elemento caratteristico in ognuno di noi, un mezzo di espressione, ma, essendo comunque l'elemento base del romanzo, l'autore poteva soffermarsi in maniera più approfondita.
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