"Il
diavolo e la signorina Prym" - Paulo Coelho
Il libro
in questione tratta, in generale, il tema della lotta tra il Bene e il Male.
Nell'uomo sono presenti entrambi gli elementi. Ma, in particolare, è narrata la
vita di un uomo posseduto dal Male, contrapposta a quella di una giovane donna
posseduta dal Bene, nella quale, però, in seguito alla conoscenza di
quest'uomo, s'insidia lentamente il Male.
Uno
straniero giunge a Viscos, un tranquillo paesino di montagna, immerso nella
natura, che conta duecentoottantuno abitanti, tra i quali vi sono pochi
giovani, molti vecchi e nessun bambino. Lo straniero trova alloggio nell'unico
albergo e prenota per una settimana. Poche ore dopo, si addentrò nella foresta
con uno zainetto, contenente undici lingotti d'oro e ne nascose dieci in un
posto e il rimanente in un altro lì vicino. Tornando, incontra una giovane
donna, Chantal Prym, alla quale decide di mostrare i lingotti e raccontare la
sua storia. Così lei scopre che il nome fornito alla padrona dell'albergo non è
quello vero. Poi l'uomo le rivelò che aveva un piano in mente e lei doveva fare
da tramite tra lui e il suo paese. Si trattava di compiere un delitto entro una
settimana e in cambio gli abitanti avrebbero ricevuto una ricompensa di dieci
lingotti d'oro, oppure lei poteva non dire niente e scappare con il lingotto
rimasto, ma in quel caso l'uomo stesso avrebbe rivelato la storia agli abitanti
del paese. L'intento dell'uomo era di cercare una certa verità, la vera natura
dell'uomo. Se si fosse ucciso qualcuno, la conclusione sarebbe stata che
esistono solo persone cattive, se la donna avesse preso il suo lingotto e
avesse taciuto, allora si sarebbe reso conto dell'esistenza di persone sia
buone sia cattive. Chantal, mentre l'uomo parlava, era sconvolta e piangeva,
cercando di domandare delle spiegazioni. La donna non riuscì a dormire per tre
notti. Non riusciva più a convivere con
quel segreto e pian piano il Male dentro di lei cominciava ad insediarsi,
finché non ebbe un altro incontro con lo straniero, dove volle metterlo alla
prova chiedendogli di ucciderla, ma lui non lo fece. Le raccontò poi la sua
brutta storia, capitatagli anni prima, quando perse la moglie e le sue due
figlie. Così Chantal decise di liberarsi di quel peso la sera stessa, rivelando
il segreto agli abitanti del paese. Più tardi, Chantal e lo straniero
stipularono un nuovo accordo: gli abitanti avrebbero ottenuto i dieci lingotti
anche se non avessero commesso il delitto a testimonianza della loro bontà e un
lingotto spettava alla donna per aver compiuto il suo lavoro e non aver detto
niente del nuovo patto. Il giorno seguente, cioè sabato, Chantal comprese dal
silenzio degli abitanti che avevano pensato seriamente alla proposta dello
straniero. Il Male era di nuovo riaffiorato nella sua anima, rendendosi
concreto nel forte odio che in quel momento provava verso quegli abitanti così
ingenui; avrebbe voluto prendere quel lingotto e fuggire lontano. Perciò si
addentrò nella foresta per recuperare il lingotto, ma sul punto di prenderlo si
trovò a dover lottare con un lupo. Provvidenziale fu l'arrivo dello straniero
che riuscì a distrarre la belva e ad arrampicarsi su un albero; anche la donna
fece lo stesso. Poi Chantal fece accendere all'uomo un fuoco e così l'animale
fuggì. In seguito ebbero un breve dialogo; l'uomo se ne andò e lei non ebbe il
coraggio di prendere il lingotto. Intanto, una riunione in paese aveva
stabilito che la vittima doveva essere la vecchia Berta, ormai vedova e
nostalgica del marito, la persona ideale al sacrificio per salvare il paese. Si
tenne un raduno per i soli uomini e si decise di caricare alcuni fucili a salve
e alcuni con pallottole vere, in modo che la colpa dell'uccisione non ricadesse
solo su una persona. La vecchia Berta, quando intuì ciò che le sarebbe successo,
non si oppose e se ne fece una ragione; prese il sonnifero datole dal parroco e
si addormentò. Dopo mezz'ora di cammino, la processione di persone giunse nel
luogo stabilito per il delitto. Al momento dell'esecuzione, la moglie del
sindaco fermò il marito e chiese allo straniero di mostrare a tutti i lingotti.
Lui acconsentì; Chantal prese poi la parola, togliendola con prepotenza al
sindaco, e con in mano un lingotto cercò di far ragionare la gente, dicendo che
era solo una trappola, perché sarebbe stato difficile scambiare l'oro in
denaro. Alla fine le persone si convinsero, scaricarono i fucili e fecero
ritorno a casa. Rimasero soltanto lo straniero, Chantal e Berta, che venne
liberata. Poi lo straniero consegnò l'oro a Chantal e le disse che grazie a lui
era stata costretta a smettere di lamentarsi e prendere una posizione. La
ragazza replicò dicendogli che avrebbe potuto parlargli della natura
dell'essere umano fin dal primo incontro, ma l'uomo non aveva bisogno della
risposta perché era una questione di controllo e di scelta, come narrava la
leggenda del fondatore di Viscos. Quindi si recò in città con lo straniero,
scambiò tutti i lingotti in denaro, che fece depositare su un suo conto
corrente. Tornò a Viscos, ma solo per salutare Berta e, stanca di quella vita
che offriva molto poco, se ne andò per sempre.
Le pagine
di questo libro che più mi hanno colpito sono state quelle in cui lo straniero
descrive il dolore che ha dovuto passare e che è stato la causa del suo arrivo
a Viscos.
Viveva una vita felice con la moglie e le sue due figlie.
Aveva un lavoro stabile e ben retribuito: era un industriale e la sua fabbrica
produceva armi. Voleva che tutto fosse regolare nel suo lavoro: era un uomo
onesto. Finché un giorno non gli arrivò una telefonata in ufficio. Una voce
femminile diceva che il suo gruppo terroristico aveva rapito la sua famiglia,
in cambio volevano armi e il suo silenzio. Ma da onesto cittadino, chiamò la
polizia e da quando arrivò, si sentì un uomo impotente, perché non era più padrone
delle sue decisioni. Più tardi, gli agenti fecero irruzione nel luogo del
sequestro e uccisero i terroristi. Ma, purtroppo, solo qualche istante prima
avevano ucciso gli ostaggi. L'uomo, nel rivelare tutto questo, era serio e
commosso e si capiva che diceva la verità dal suo sguardo. In lui si è imposto
il demonio, che voleva vendetta. L'uomo voleva capire cosa fosse passato nella
testa dei sequestratori in quell'attimo, tanto da dare loro la forza di
uccidere degli uomini a sangue freddo. Voleva convincersi che l'animo umano era
per tutti posseduto dal demonio (in questo caso si sarebbe messo il cuore in
pace), ma sperava di non trovare conferma in ciò che pensava e che quel
terribile episodio fosse stato solo un caso che il crudele destino gli aveva riservato.
Avendo bisogno di una prova, decise di architettare tutto quel piano per far
provare anche agli altri il male che aveva provato lui con la perdita della sua
famiglia. Ed è arrivato al culmine della sua rabbia dicendo che se Dio aveva
fatto questo a lui, lui poteva fare la stessa cosa agli altri. In
quell'occasione, anche il demonio insediato nella sua anima fu spaventato da
quelle parole, cariche di odio. L'uomo disse di non aver scelto quel paese e
Chantal per qualche motivo ben preciso, anche se sapeva che i suoi compaesani
erano persone buone e miti, quindi voleva metterli alla prova, ma perché diceva
che la storia di un uomo è la storia di tutta l'umanità.