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IL DECADENTISMO
Il termine Decadentismo è difficile da definire. Innanzi tutto è in discussione la stessa delimitazione cronologica del periodo che per alcuni interessa solo gli ultimi due decenni dell'Ottocento mentre per altri si apre a gran parte della letteratura del Novecento.
Quindi possiamo definire Decadentismo in senso stretto, l'insieme delle tendenze letterarie estetizzanti rappresentate da Wilde e D'Annunzio; con un significato più ampio tutte quelle tendenze letterarie che sono solo un aspetto di tutta quella letteratura che viene definita 'Letteratura della Crisi'.
Inoltre il termine Decadentismo assume diversi significati anche a seconda delle aree culturali europee in cui si diffonde.
In Francia con Decadentismo si intende la breve esperienza degli anni ottanta condotta attorno alla rivista 'Le Decadént' di Paul Verlaine ed altri, mentre tutta la produzione letteraria prende il nome di Simbolismo.
Infine in Inghilterra si designano con Decadentismo quelle esperienze letterarie che vanno all'incirca dalla metà del XIX° secolo fino all'opera di O. Wilde.
Solo in Italia il termine assume un'accezione molto ampia.
Decadentismo indica dunque 'decadenza' dei valori romantico-risorgimentali di cui si era impadronita la cultura ufficiale dello Stato Unitario, ma anche continuazione e approfondimento del primo Romanticismo dominato dall'ansia religiosa, dal senso del mistero, dallo stretto rapporto Io-Natura, dall'analisi inquietante di ciò che si dice 'inconscio'.
E' il Romanticismo irrazionalistico quello che trova continuazione nella letteratura decadente, con la differenza che, in epoca romantica il rapporto con l''altro' è vissuto in maniera entusiastica, come scoperta di orizzonti diversi e inediti per l'ispirazione poetica , come lotta contro le convenzioni, mentre a fine secolo il privilegio dell'artista si muta in condanna: l'inconscio diventa luogo della 'diversità', della malattia.
Il concetto di 'inconscio' diventa centrale per la comprensione del fenomeno decadente. Alle poetiche dell'impersonalità, che presuppongono la distinzione di un io conoscente e di una realtà tutta conoscibile, si contrappongono poetiche dell'intuizione, in cui il ruolo dell'io è quello di una coscienza debole che registra i messaggi provenienti da altrove, ed è quindi rivolta assai più all'interiorità che al mondo esterno. Mentre dunque il Naturalismo prospetta l'opera come un mondo costruito a immagine e somiglianza della realtà storica o naturale, nel rispetto di quelle regole razionali che si suppone reggano tutto ciò che esiste, le poetiche decadenti sono tese a ciò che giace oltre la coscienza , percepibile attraverso l'intuizione, l'estasi, il sogno e le stesse alterazioni della coscienza.
Il sogno, che prima era stato sfruttato come repertorio di argomenti inediti, viene adesso utilizzato come spunto formale con ripercussioni notevoli sul piano espressivo: poesia moderna e crisi delle strutture sintattiche. Gli accostamenti delle parole non avvengono più per nessi logici, ma per affinità analogiche mentre le immagini si caricano di valori simbolici.
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