Il Congresso di Vienna, la Restaurazione e il Romanticismo

Sconfitto Napoleone a Waterloo, si chiudeva il periodo delle guerre tra la Francia rivoluzionaria e le monarchie europee e iniziava l'età della Restaurazione.

Il Congresso di Vienna (novembre 1814-giugno 1815) stabilì rilevanti mutamenti nell'equilibrio europeo, per opera delle quattro maggiori potenze vincitrici (Gran Bretagna, Russia, Prussia, Austria) nonché della stessa Francia. Il principio di fondo seguito fu quello di legittimità, secondo cui dovevano essere restaurati i sovrani spodestati.

Il nuovo assetto fu sancito dalla Santa Alleanza (Russia, Prussia, Austria). Ad essa si affiancò la Quadruplice alleanza, cui aderì anche la Gran Bretagna.

La Polonia rimase smembrata in quattro parti, la Germania comprendeva 39 Stati, l'Austria perdeva il Belgio (che unito all'Olanda formò il Regno dei Paesi Bassi) e acquistava il Veneto (unito alla Lombardia nel Regno del Lombardo-Veneto).

L'assetto dell'Italia vide due novità: 1) la scomparsa delle antiche repubbliche di Genova, Venezia e Lucca; 2) il rafforzamento dell'egemonia austriaca (acquisto del Veneto, trattati militari, legami dinastici). Solo il Regno di Sardegna rimaneva al di fuori dell'influenza asburgica.

Tra gli aspetti negativi del Congresso sono da sottolineare la violazione dei principi di libertà (con la restaurazione dell'assolutismo) e la violazione dei principi di nazionalità; tra gli aspetti positivi, il dialogo costante tra le grandi potenze verificatosi in seguito alla Santa Alleanza che assicurò all'Europa trentanove anni di pace (fino alla guerra di Crimea) e il nuovo assetto politico europeo, in cui gli Stati si ridussero drasticamente di numero ed ebbero una certa omogeneità territoriale e amministrativa.

La Restaurazione ebbe caratteri diversi entro i singoli paesi, sempre però nel quadro di un indirizzo conservatore e tradizionalista. In Gran Bretagna si ebbe la prevalenza dell'ala destra del partito conservatore, che favorì gli interessi della grande proprietà terriera a scapito di quelli dell'industria esportatrice.

In Prussia, Austria e Russia venne seguita una linea che si richiamava all'assolutismo settecentesco e ostacolava ogni evoluzione in senso liberale. Durissima fu la reazione in Spagna. Il caso più significativo di Restaurazione <<morbida>> fu quello della Francia. Luigi XVIII promulgò una costituzione, che tra l'altro prevedeva un Parlamento bicamerale, e conservò molte innovazioni del periodo napoleonico. Ciò provocò lo scontento dei legittimisti (ultras). In Italia la Restaurazione assunse forme piuttosto dure (salvo che nel Granducato di Toscana), temperate in qualche caso dalla presenza di correnti moderate (Regno delle due Sicilie, Stato della Chiesa). Comunque comportò un arresto di quel processo di rinnovamento politico e civile che si era avviato nell'età napoleonica.

Il Romanticismo

Durante l'età della Restaurazione si diffuse in tutta Europa la cultura romantica: il Romanticismo - che esaltava la spontaneità del sentimento, i valori della tradizione e della nazione, che guardava con nuovo interesse alla storia - segnava un mutamento profondo rispetto alla cultura e alla mentalità illuministica. Gli elementi di fondo della mentalità romantica potevano ben corrispondere al nuovo clima politico della Restaurazione. Ma in realtà il Romanticismo poté costituire altrettanto bene la premessa delle battaglie liberali dell'epoca e stimolare, con il culto del passato e dei valori nazionali, lo sviluppo del nazionalismo.