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IL CAVALIERE INESISTENTE
INTRECCIO:
La scena si apre sul campo di battaglia dei Franchi, impegnati nell'eterna lotta contro gli infedeli. Fra i molti guerrieri emerge un personaggio piuttosto singolare, chiamato Agilulfo, il quale è un uomo senza corpo. E' costituito solamente da un'armatura bianca e vuota. Durante i preparativi e l'avvicinamento alla battaglia, si presenta il giovane Rambaldo, ragazzo ingenuo ma ansioso di entrare in battaglia per rivendicare suo padre viene assegnato scudiero di Agilulfo. Durante un agguato Rambaldo viene soccorso da un cavaliere misterioso, che incuriosisce il giovane, il quale si butta all'inseguimento per scoprire il suo salvatore, dopo aver scoperto il volto della bella Bradamante, se ne innamora perdutamente, ma non viene contraccambiato. Bradamante il suo uomo ideale è Agilulfo. Durante un banchetto, Torrismondo rivela che Agilulfo non può essere considerato un cavaliere, il motivo è che quindici anni prima, salvò una fanciulla ritenuta da lui vergine ma, essendo quella fanciulla la madre di Torrismondo, non poteva essere vergine. Allora Carlo Magno invia Agilulfo in Scozia per cercare Sofronia e dimostrare la sua verginità, e Torrismondo a cercare il Sacro Ordine dei Cavalieri del San Graal e farsi riconoscere come loro figlio. Dopo varie avventure, Agilulfo arriva in Marocco, dove Sofronia era prigioniera del sultano, la libera e torna al campo di battaglia per capire come realmente sono i fatti. Intanto Torrismondo trova i Cavalieri del Graal e cerca di unirsi a loro, ma le loro malvagità non vengono assecondate da Torrismondo, che decide di tornare in cerca di Carlo Magno e casualmente si imbatte in Sofronia, non la riconosce e fa l'amore con lei. In quel momento arrivano Agilulfo, Carlo Magno e i paladini per verificare la verginità di Sofronia, ma, scoperto l'incesto, sia Agilulfo sia Torrismondo scappano per la vergogna; poco dopo Torrismondo ritorna, spiegando che Sofronia al momento del loro incontro era vergine, e non era sua madre, ma la sua sorellastra. Rambaldo va in cerca di Agilulfo per riabilitarlo, ma il cavaliere, venuta meno l'intensa volontà di esserci che riempiva l'armatura, si è dissolto, lasciando a terra l'armatura e un biglietto che destinava allo stesso Rambaldo, la sua armatura, con la quale ottiene l'amore di Bradamante.
RAPPORTO FABULA INTRECCIO
Non c'è corrispondenza tra fabula ed intreccio, la storia è ricca di flash back poiché c'è differenza tra il tempo in cui si svolgono i fatti e il tempo in cui Suor Teodora li racconta.
PERSONAGGI PRINCIPALI:
Agilulfo: il quale è una figura vuota, inconsistente, che si tiene in vita solo con la forza di volontà e l'ostinazione. E' un essere fatto solamente di sforzo e di cervello, maniaco della perfezione. Non è molto stimato dagli altri soldati, perché si attiene troppo al regolamento. L'unico che lo prende come modello è Rambaldo, affascinato dalla sua fama di abile combattente.
Rambaldo: è un giovane che per la prima volta affronta delle prove decisive, e di conseguenza è pieno di ingenuità, di ansie e di incertezze. Nello stesso tempo possiede un grande desiderio di affrontare quello che la vita gli riserverà. Essendo ancora alle prime armi, non ha una propria personalità, riuscirà a formarsela attraverso le vicende guerresche e amorose in cui sarà coinvolto. Grazie al suo coraggio e alla sua furbizia non si scoraggia di fronte alle difficoltà, arrivando ad ottenere perfino l'amore di Bradamante.
Bradamante: è una giovane guerriera di straordinaria abilità negli esercizi militari. Ha amato molti cavalieri, ma ora il suo interesse è rivolto esclusivamente verso Agilulfo, perché è un combattente impeccabile. E' una donna d'azione, ma alla fine si rivela una doppia faccia, poiché alterna alla vita attiva altri periodi in cui ama ritirarsi a meditare in un convento..
Torrismondo: è un giovane che appare malinconico e insicuro, anche perché non ha idee chiare circa la sua nascita. Alla fine il quesito che si pone sulla sua identità viene chiarito, in quanto non è figlio di Sofronia, ma della regina di Scozia e quindi può manifestare il suo amore per Sofronia liberamente.
AMBIENTE DELLA VICENDA:
Le vicende si svolgono prevalentemente in Francia, all'epoca dei paladini e di Carlo Magno. Tuttavia né l'epoca né i luoghi sono storicamente ricostruiti. L'autore fa rivivere al lettore un medioevo puramente fantastico e colloca i fatti in castelli, campi di battaglia, foreste, villaggi, luoghi tipici e caratteristici in cui avvengono le favole.
Le vicende avvengono in prevalenza in luoghi aperti: il campo di battaglia, il bosco, il mare. Ci sono però anche delle scene che si svolgono in luoghi chiusi: la narrazione della storia da parte di Suor Teodora (Bradamante) nel convento e la notte passata da Priscilla.
NARRATORE:
Il narratore è omodiegetico, la narratrice è una suora, la quale dice ironicamente di non avere molta esperienza del mondo. Ma quando essa rivela di essere Bradamante, ci si rende conto della sua finzione.
FOCALIZZAZIONE DELLA NARRAZIONE:
Ci sono due punti di vista: uno è quello del narratore esterno di Suor Teodora che racconta le vicende e che quindi si esprime in 3° persona; l'altro è del narratore interno sempre di Suor Teodora ma si rivolge al lettore, facendo delle riflessioni sullo scrivere, esprimendosi in 1° persona.
TECNICHE NARRATIVE:
I dialoghi vengono riportati col discorso diretto.
LESSICO:
Il linguaggio è in generale abbastanza semplice, anche se spesso, soprattutto nei dialoghi, tende ad imitare il volgare medievale.
TEMA / I:
Il tema di questo romanzo è l'identità, la ricerca di certezze. Agilufo rappresenta il vuoto e la volontà di fare, Rambaldo l'incertezza, in quanto alle sue prime armi, ritrova sicurezza nell'amore per Bradamante. Ella rappresenta la figura dell'insolita donna guerriera, la cui unica aspirazione è l'audacia di Agilulfo. Torrismondo è alla ricerca del suo passato, e alla fine riesce a costruirsi anche un futuro.
MESSAGGIO DELL'AUTORE:
A mio parere Calvino propone di superare la condizione in cui si trova il suo Agilulfo "essere incompleto"; egli vive solo di volontà e di ragione, ma è privo dell'elemento importante: il corpo, senza il quale non può provare emozioni, sentimenti, ecc.; infatti, alla fine si dissolve, in quanto viene a meno la volontà.
COMMENTO:
E' bello notare come, attraverso un personaggio immaginario, il narratore riesca a suggerire una rappresentazione dello stato degli uomini del nostro tempo. Concordo con l'autore quando presenta in Agilulfo un modello da non imitare; l'uomo deve essere intero e completo e non deve rinunciare ad aspetti importanti della sua umanità. Secondo me questo romanzo contiene anche un invito a saper usare tutte le nostre capacità. Perfino a seguire il cuore affidandosi all'intuizione, alla fantasia e ai sentimenti, che in molti casi possono essere delle buone guide per la nostra vita.
Appunti su: il cavaliere inesistente - la ricerca del essere, |
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