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IL BAROCCO
ORIGINE DEL TERMINE
Il termine 'barocco' è stato coniato nel corso del '700 per indicare lo stile delle 'forme che volano' e per contrapporre l'enfasi, l'esagerazione del Seicento alla sobrietà razionale dell'Illuminismo settecentesco; assume, infatti, sfumatura negativa per la probabile etimologia portoghese (barocco = perla irregolare), e perché richiama alla mente il nome di un sillogismo in cui la logicità della figura non determina la chiarezza del contenuto. Nonostante il Barocco sia stato ampiamente rivalutato alla fine dell'Ottocento, attualmente il termine è ancora utilizzato in maniera spregiativa per indicare un'artificiosità esageratamente ricercata.
IL SEICENTO ITALIANO: SITUAZIONE STORICA, POLITICA E SOCIALE
L'Italia è frammentata in
numerosi staterelli sui quali padroneggia lo Stato della Chiesa. Il Papato,
reduce dalla Controriforma, reprime le idee innovative degli
scienziati-filosofi come Giordano Bruno, Campanella, Galileo Galilei, non solo
rifiutandole categoricamente, ma condannandole con asprezza attraverso il
Tribunale dell'Inquisizione, giungendo talvolta alla repressione violenta.
Nonostante l'ottuso conservatorismo ecclesiastico, nascono la scienza dell'età
moderna e nuove forme d'espressione dove primeggiano l'inquietudine, la
contraddittorietà, l'angoscia, insomma, tutto ciò che è in netto contrasto con
la prospettiva armoniosa e razionalistica del Rinascimento, dove era
indispensabile la ragione per conquistare la verità divina. La culla della
civiltà barocca fu l'Italia (in particolare Roma e Bologna), sede della Chiesa
e centro irradiante della spinta controriformista. Infatti, il Barocco si
configura come l'arte della Chiesa, del trionfo contro la riforma protestante:
attraverso l'arte,
IL BAROCCO NELLE SUE ESPRESSIONI ARTISTICHE
In ambito artistico, se il
Manierismo aveva dato origine ad una prima rottura con la cultura
umanistico-rinascimentale, il Barocco, che in un primo tempo n'è la
continuazione, rappresenta il momento di più acuta crisi dei modelli
classicistici e degli ideali rinascimentali e quindi il trionfo di quelli
controriformisti. Dalle opere degli artisti barocchi emergono problematiche
esistenziali e travagli interiori, espressi per lo più attraverso tematiche
religiose, poiché
In ambito letterario in epoca barocca primeggia l'ampio uso di metafore, allo scopo di ottenere la 'poetica della meraviglia', alla quale si collega il 'concettismo' (procedimento che sfrutta nessi audaci tra elementi opposti). Altri aspetti rilevanti sono l' 'acutezza' e l' 'ingegno': esibizione, come segno di prestigio, del possesso delle tecniche più squisite allo scopo di stupire il lettore con questo 'culto dell'artificio' (Marino). Quindi, anche in campo letterario, si prova amore per la raffinatezza, per il gioco metaforico. Lo scrittore barocco si concentra sulle forme, quasi per compensare la limitatezza dei contenuti. Nasce un genere innovativo, il romanzo, si sperimentano nuove forme letterarie come il poema eroicomico, la narrativa d'avventura, la prosa scientifica (Galileo Galilei). Si scoprono le risorse della letteratura dialettale ('Lo cunto de li cunti', di Basile). La lingua utilizzata è ormai l'italiano.
Le idee e le visioni del mondo: il Barocco
All'opposto dell'era rinascimentale, il barocco scopre nel disegno ordinato della natura l'anomalia, l'eccezione, e su di essa concentra la sua attenzione. Non stupisce che, l'arte figurativa, preferisca alla riproduzione degli oggetti la finzione: le chiese barocche presentano volte affrescate in modo da suscitare la sensazione di uno spazio verticale potenzialmente infinito, che si identifica con il cielo. Dall'evidenza visiva dipende la dimostrazione della fondatezza delle scoperte celesti di Galilei. Come il cielo di Galilei, ogni aspetto della vita umana è sottoposto all'esame della vista e l'occhio del pittore barocco, come quello dello scienziato e del poeta, indaga zone del reale mai prima osservate e riprodotte. Soltanto il simbolo pare adatto a spiegare fenomeni sfuggenti; soltanto i collegamenti forniti dalla metafora a dall'allegoria permettono all'artista e al letterato di intuire ciò che i sensi e la ragione non sono più in grado di decifrare con sicurezza. La riflessione critica, nata dal contrasto tra sostenitori della classicità e difensori del primato della modernità, costringe lo scrittore barocco a riconoscere il collegamento tra gli strumenti espressivi impiegati e la concezione del mondo. Ne deriva la necessità di adeguare la tecnica della scrittura alla concezione del mondo che lo scrittore scopre, esprime e propone al lettore. Nel barocco, troviamo l'intrecciarsi strettissimo di razionalità e di fantasia, di riflessione e di creazione, di astrazione e di concretezza.
La trasformazione della poesia: la lirica e il poema barocco
L'Italia è la prima a proporre in letteratura i primi esempi dell'innovazione barocca, che trova nella poesia la sua espressione più piena e caratteristica. Se il Manierismo aveva rappresentato l'inizio dello sgretolamento di un sistema di regole non più giustificato dall'esperienza di vita e dagli orientamenti profondi degli scrittori, il Barocco letterario nasce e si definisce come consapevole e volontaria rottura con quegli ideali di equilibrio e di composizione delle tensioni che la realtà generale del mondo rende sempre meno credibili e praticabili. Ciò che il polemista barocco non intende fare, per colpire il lettore con la spregiudicatezza dei modi, è non rispettare le regole del buongusto. I maggiori esponenti del poema barocco furono Francesco Bracciolini, Girolamo Graziani, Alessandro Tassoni e Giovan Battista Marino.
Nel giustificare le proprie prese di posizione, Marino porta spesso l'argomento della svogliatezza dei lettori che li allontana dai testi tradizionali e li spinge ad acquistare invece le sue opere. Parlando dell'ossequio alle 'regole' in una lettera inviata al poeta Girolamo Preti, Marino non si limita a negare che le regole abbiano validità eterna ma sottrae il giudizio sulla validità dell'opera ai critici per affidarlo ai lettori. Dei lettori, Marino, apprezza la quantità e non la qualità. La spregiudicatezza con cui Giovan Battista Marino persegue i suoi scopi gli assicura quel successo di pubblico che gli apre la strada alle corti più prestigiose e fa di lui il punto di riferimento obbligato di tutta l'ampia e variegata produzione poetica del secolo. Anche nella poesia d'amore l'urgenza della novità amplia la gamma delle raffigurazioni della donna, tradizionalmente ritratta un figurino bidimensionale con pochi tratti stereotipati (capelli biondi, occhi azzurri). Accanto alla bellezza della donna mediterranea, castana o nera, negra o orientale, il poeta barocco celebra donne che si segnalano per altri particolari come la vecchia, la sdentata, la zoppa, la balbuziente o la donna con gli occhiali. La donna è colta nei diversi atti della giornata, atti banali che il carattere generale aveva escluso dalla rappresentazione, così si trova ampio spazio agli oggetti legati alla donna che diventano preziosi dopo che l'attenzione del poeta si esercita per trasformarli, attraverso analogie e metafore, in particolari allusivi di mondi più ampi e distanti che si aprono, in uno scorcio precario, all'osservatore. Alla metafora, Tesauro, attribuisce una fondamentale funzione conoscitiva che pone questa figura retorica al centro dell'esperienza della poesia. La ricerca di una emozione attraverso un gioco intellettuale scoperto e compiaciuto è lo scopo che la poesia barocca persegue. I canzonieri barocchi non si presentano più come raccolte organiche di componimenti ma come una collezione di frammenti su cui l'intelligenza è chiamata ad appuntarsi in una ripetizione senza fine di occasioni di meraviglia e di emozione di fronte alla varietà del reale. La costruzione tipica del sonetto marinista vede lo sviluppo una incalzante serie di immagini suggerita dalla metafora iniziale di una serie di concetti che si conclude con una metafora di origine più ampio che serve a ribadire la condizione di sorpresa che ha dato avvio al componimento. Non c'è speranza di raggiungere un risultato definitivo, una definizione certa e stabile della realtà su cui basare una fondata morale di vita con personaggi che appaiono e scompaiono nel nulla come una serie di incalzanti videoclip televisivi.
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