IGNAZIO
SILONE
Pseudonimo
dello scrittore e uomo politico italiano Secondo Tranquilli nato a Pescina dei
Marsi, L'Aquila, nel 1900 e morto a Ginevra nel 1978. In seguito al terremoto
del 1915 che distrusse la sua famiglia, Silone si trasferì a Roma dove continuò
i suoi studi. Entrato giovanissimo nel Partito Socialista Italiano, fu
direttore di Avanguardia e poi del Lavoro di Trieste. Nel 1921 partecipò alla
fondazione del Partito Comunista Italiano, di cui assunse la direzione della
federazione giovanile. A causa delle sue idee fu costretto alla clandestinità e si rifugiò in Svizzera.
Risale proprio a questo l'adozione dello pseudonimo Ignazio Silone, dal nome di
un antico schiavo marsico che aveva guidato la rivolta del suo popolo contro la
dominazione romana. Nel 1930, venuto a conoscenza delle atrocità
commesse da Stalin, si allontanò e dal comunismo, continuando, però a svolgere
le sue attività antifasciste. Dopo la
seconda guerra mondiale, deluso dalle scelte della sinistra italiana, lasciò la
politica definendosi un "socialista senza partito e cristiano senza chiesa".La
sua produzione letteraria fu molto apprezzata all'estero ma fu sottoposta, in
Italia, svariate critiche tanto dare luogo a un vero e proprio "caso"
letterario. Grande successo ebbe il primo romanzo, Fontamara, cui seguirono
Pane e vino, Il seme sotto la neve, Una manciata di more, Il segreto di Luca,
La volpe e le camelie, nei quali Silone denuncia le ingiustizie e i soprusi
perpetrati dal potere ai danni delle classi più povere del meridione. Silone ha
alternato alla narrativa saggi storico-politici, tra i quali spiccano La scuola
dei dittatori, e Uscita di sicurezza, autoritratto psicologico e morale.