GUIDO GOZZANO (Torino 1883-1916)
Laureatosi in legge,conobbe un rapido successo dopo la pubblicazione
del suo primo libro di versi,La via del
rifugio (1907),a cui seguirono I
colloqui(1911).Compì un viaggio in India,perché colpito dalla tisi:frutto
delle sue impressioni furono le prose di Verso
la cuna del mondo(1917);però l'episodio più clamoroso della sua vita fu il
legame amoroso con la poetessa Amalia Guglielminetti. Gozzano scrisse anche due
volumi di fiabe,I tre talismani(1914)
e La principessa si sposa(1917),e due
volumi di novelle L'altare del passato(1918)e
L'ultima traccia (1919).La morte gli
impedì di terminare il poemetto didascalico Le
farfalle,iniziato durante il viaggio in India. Con G.giunge alle sue più
alte declinazioni poetiche l'esperienza dei crepuscolari e da lui si muove
l'innovazione linguistica e tematica del '900;i toni di parlato che
costituiscono il fondamento linguistico dei crepuscolari,sono riscattati in
G.da una vigile coscienza letteraria che conduce la sua parola a raffinati impasti.In
questa stilizzazione trovano la loro armonia i temi inquieti e contrastanti
della poesia gozzaniana:ma qui è anche un limite,in quanto tutte le emozione e
le contemplazioni sono filtrate attraverso la letteratura,e la reminiscenza
culturale è chiamata continuamente a sostenere l'immagine,la descrizione,il racconto.La
sua poesia trascende la comune poetica crepuscolare per attingere ad una
vastità di interessi e un'inquetudine di situazioni che ne animano la fitta
trama. Quindi la ricerca di conforto nelle piccole cose e nella natura è legata
in G.ad una opposta tensione verso i grandi spazi aperti.Nascono da questo
contrasto le descrizioni del piccolo mondo provinciale,un mondo borghese e
tradizionale a cui egli pare volgersi come al solo rifugio capace di salvarlo
dalla sua inquietudine. G.è anche un prosatore notevole ed originale:vanno
ricordate le fresche e ariose novelle le rievocazioni e le descrizioni torinesi
ed infine le pagine del viaggio in India,intrise di orientali splendori,di
atmosfere dominate dal senso della corruzione e della morte,a tratti appena
addolcite da qualche spunto di intima malinconia