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Gli orchi del nuovo millennio: I Serial Killer




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Gli orchi del nuovo millennio: I Serial Killer














La figura del serial killer ci interessa,ci sconvolge e ci affascina non solo perché ci fa paura,ma anche perché è la personificazione di tutto quello che di irrazionale ,primordiale e ferino c'è ancora in noi. È il "mostro" che aspetta in agguato nella metà oscura,in quell'altrove misterioso ed inesplorato che per i nostri antenati erano il bosco e la palude ,dove vivevano i lupi mannari e gli orchi. Ma ora che i boschi e le paludi non ci sono più ,ora che anche lo spazio cosmico sembra a portata di mano,la metà oscura in cui immaginare i mostri da fuori si è proiettata dentro,ed è nelle nostre città ,nelle nostre strade,dentro noi stessi,nel nostro cuore e nella nostra mente che andiamo a cercare gli orchi del nuovo millennio. I serial killer. Sono loro che hanno dato ai nostri incubi il volto umano e concreto di uomini e donne comuni,spesso simili in tutto e per tutto a noi.

Ma chi sono i serial killer?

Il serial killer è colui che colpisce più volte e diluisce nel tempo la sua follia omicida. Il suo comportamento è frutto di una storia di esperienze traumatiche iniziate nella più tenera età e proseguite negli anni. Alcuni assassini serali hanno subito maltrattamenti fisici e psicologici, abusi sessuali,traumi cranici,altri possono essere condizionati da una predisposizione alla violenza già alla nascita. Da sempre gli esperti si interrogano sulla cause che conducono l'uomo a sopraffare il proprio simile,a infliggere sofferenze spesso estreme e gratuite sino alla morte. Si sono cercate le cause sia in campo biologico che in campo psicologico. Riguardo al campo biologico non si può non citare Cesare Lombroso il fondatore della moderna criminologia.

Lombroso era convinto che la costituzione fisica è la più potente causa di criminalità e nella sua analisi egli attribuisce particolare importanza al cranio. Studiando quello del brigante Villela, rivela che nell'occipite anziché una piccola cresta c'è una fossa ,alla quale dà il nome di "occipitale mediana". La cresta occipitale interna del cranio,prima di raggiungere il grande foro occipitale ,si divide talvolta in due rami laterali che circoscrivono una "fossetta cerebellare media o vormiense",che dà ricetto al verme del cervelletto. Questa caratteristica anatomica è oggi chiamata fossetta di Lombroso: egli credeva si trattasse di un carattere degenerativo più frequente nei delinquenti.

Lombroso non limita la propria indagine al cranio:considerando anche le altri parti del corpo umano egli arriva a sostenere che il delinquente ha generalmente la testa piccola,la fronte sfuggente,gli zigomi pronunciati ,gli occhi mobilissimi ed errabondi ,le sopracciglia folte e ravvicinate ,il naso torto il viso pallido o giallo,la barba rada.


( Esempi di fisiognomica di criminali, secondo Lombroso)



Influenzato dalle teorie di Darwin, Lombroso sostiene poi che il delinquente presenta delle caratteristiche ataviche ,ossia simile a quelle degli animali inferiori e dell'uomo primitivo;tali caratteristiche renderebbero difficile o addirittura impossibile il suo adattamento alla società moderna e lo spingerebbero sempre di nuovo a compiere reati. L'eredità delle ricerche dello scienziato italiano è stata raccolta da numerosi studiosi di differenti discipline. Alterazioni o danni in alcune zone dell'encefalo sono stati posti in correlazioni con un aumento dei comportamenti violenti. Chiamati in causa sono soprattutto i lobi frontali e temporali e le loro connessioni con le altre aree cerebrali. Quanto più precoce è il danno,prima cioè che vengano appresi nel corso dello sviluppo gli opportuni schemi di autocontrollo ,tanto maggiore è il rischio di condotte aggressive. Quando poi il danno cerebrale comporta un difetto di intelligenza nel soggetto ,ecco aumentare il rischio di una marginalizzazione sociale, di un'adesione a contesti subculturali dove la violenza rappresenta la modalità primitiva e privilegiata di comunicazione. Le ricerche sulla biochimica della violenza si sono concentrate su due principali categorie di sostanze:i neurotrasmettittori e gli ormoni. Tra i neurotrasmettitori la serotonina sembra avere un ruolo di primo piano nella regolazione della violenza,bassi valori di serotonina sono stati associati a comportamenti aggressivi soprattutto di tipo impulsivo. Anche la dopamina viene chiamata in causa e negli studi più recenti si è puntata l'attenzione anche sull'ossido di azoto. Da alcuni decenni le ricerche sul ruolo degli ormoni vedono il testosterone come principale imputato nell'aggressività anche se non sono mancati ripensamenti.

           Riguardo al campo psicologico non si può non parlare di Freud il quale è stato il primo a far entrare in gioco nello studio dei fenomeni criminali il campo della psicologia. Freud partì dalla teoria di equilibrio dell'Es,dell'Io e dell'Super Io;lo psicanalista riteneva che al Super Io ,ossia alla conoscenza sociale dell'individuo spettasse il controllo del comportamento antisociale. Un super Io "danneggiato" avrebbe potuto dar luogo ad un soggetto antisociale. Quando si parla di serial killer il campo più adeguato è certamente quello dei traumi infantili. L'infanzia è una tappa importante nella formazione dell'adulto,infatti la maggior parte delle persone che hanno comportamenti anomali presentano disturbi nell'infanzia. Un esempio è Pascoli,uomo di grande cultura,la cui vita è stata segnata da traumi infantili ai quali lui ha risposto manifestando un attaccamento morboso alle sorelle e una chiusura gelosa nel nido familiare;inoltre non è mai riuscito a stabilire una relazione con "l'altro",infatti non vi sono relazioni amorose nella sua esperienza di vita. Gli assassini seriali ai traumi infantili rispondono in modo decisamente più estremo rispetto a Pascoli;analizzando un po' la casistica internazionale si può notare che la maggior parte dei serial killer presentano nella loro storia infantile una condizione di grave abbandono o di abuso psicologico o fisico. Il bambino che ha subito un trauma presenta un disturbo dissociativo dell'identità. La dissociazione gli permette di superare l'esperienza del trauma,che altrimenti lo porterebbe ad un totale annientamento. Le tracce del trauma sebbene nascoste e scisse in un angolo apparentemente irraggiungibile della mente ,spingono il bambino a ricorrere a un mondo di fantasie sempre più caratterizzate da rappresentazioni sadiche e sessuali. Fantasie che diventano realtà quando interviene un fattore scatenante che riconduce al passato. Per dominare le paure del passato il killer utilizza come mezzo l'uccisione che gli permette di assaporare la sensazione di onnipotenza. Questa volontà di potere del killer è un po' come quella che si ritrova nel mito del super-uomo di D'Annunzio. Entrambi non accettano la realtà , sentono il bisogno di dominare sugli altri manifestando così la loro volontà di potere.




È contro la sua realtà contemporanea

Uccide perché non accetta che l'ex-moglie non gli fa vedere i suoi figli

Si sente un essere privilegiato e quindi superiore agli altri,grazie alle sue superiori qualità deve dominare le masse

"quando uccidevo sentivo un sentimento di potenza,potevo impossessarmi delle vite"(tratto dalla sua autobiografia)


Focalizzare ,però ,l' attenzione solo sull'infanzia non è sufficiente a spiegare l'insorgenza del comportamento omicidiario seriale in un individuo. La caratteristica principale dell'omicidio seriale è data dalla ripetitività dell'azione omicidiaria. Il motivo della ripetizione sta nel fatto che il soggetto in ogni azione omicidiaria cerca qualcosa che può non trovare mai,per questo è costretto a ripetere il comportamento all'infinito. Questo qualcosa cercato dall'assassino appartiene alla società industrializzata. Non a caso il 58% di tutti gli assassini seriali si trova nell'America del Nord,la nazione più industrializzata del mondo. All'America del Nord seguono nazioni come Inghilterra,Germania,Francia e Italia. Quindi considerando il fenomeno degli assassini seriali non si può non prendere in esame l'alienazione sociale dovuta a tipi di società consumistiche dove vengono sempre più isolati i soggetti fragili che non riescono ad affrontare correttamente la vita quotidiana.

Le nostre città sono ormai sature di tecnologie che provocano dal punto di vista sociale una fase di regressione:queste possono essere descritte attraverso le molteplici terre desolate presenti nel poema "The Waste Land" di Eliot,dove l'autore mette a nudo proprio l'alienazione sociale provocata dalla civiltà industriale. The Waste Land è quanto mai vicino alla realtà che ci circonda è un "compendio" che descrive il mondo di oggi evidenziando non solo l'alienazione , ma anche i conseguenti gesti di follia e il manifestarsi di sentimenti come insoddisfazione e paura.

Unreal City,

Under the brown fog of a winter dawn,

A crowd flowed over London Bridge, so many,

I had not thought death had undone so many.

Sighs, short and infrequent, were exhaled,

And each man fixed his eyes before his feet.

Flowed up the hill and down King William Street,

To where Saint Mary Woolnoth kept the hours

With a dead sound on the final stroke of nine.


Di sicuro l'omicidio seriale è un fenomeno che si è intensificato negli ultimi periodi ,ma le sue radici sono ben più lontane. La prima serial killer è Locusta. Nel 54 d.C. Agrippina,madre di Nerone ,chiama Locusta e la incarica di uccidere il marito Claudio con un piatto di funghi avvelenati. L 'avvelenatrice continuò la sua opera con Nerone per eliminare Britannico,quest'ultimo evento ci viene raccontato in modo dettagliato da Tacito negli Annales.


Nero intellecta invidia odium intendit;urgentibusque Agrippinae minis,quia nullum crimen neque iubere caedem fratris palam audebat ,occulta molitur pararique venenum iubet ,ministro Pollione Iulio praetoriae cohortis tribuno ,cuius cura attinebatur damnata veneficii nomine Locusta, multa scelerum fama. Nam ut proximus quisque Britannico neque fas neque fidem pensi haberet,olim provisum erat. Primum venenum ab ipsis educatoribus accepit,tramisitque exsoluta alvo parum validum ,sive temperamentum inerat,ne statim saeviret. Sed Nero lenti sceleris impatiens minitari tribuno ,iubere supplicium veneficae,quod, dum rumorem respiciunt,dum parant defensiones ,securitatem morarentur. Promittentibus dein tam praecipitem necem,quam si ferro urgeretur ,cubiculum Caesaris iuxta decoquitur virus cognitis antea venenis rapidum.


Dopo Locusta tanti sono i nomi dei serial killer ,ma forse quello la cui storia sconvolge di più è di sicuro A. Hitler. Hitler è stato definito un "assassino seriale di massa atipico".


Personalità Adolf Hitler

Personalità di un serial killer tipico


Padre fallito e violento lo picchia ripetutamente

Uno o entrambi i genitori usano vari tipi di violenza.

Dipendenza regressiva ed eccessiva dalla madre

Legame morboso con uno o entrambi i genitori.

Segni precoci di violenza contro il prossimo e concezione grandiosa di sé non supportata da riscontri oggettivi

"Bullismo" contro altri ragazzi e segni precoci di violenza.

Convinzione immotivata di essere "diverso e migliore".


Fisico debole. Soffre di diversi disturbi,ad iniziare dall'infanzia. Problemi al sistema nervoso,alle coronarie,all'intestino e alle arterie.

Abbandono precoce della scuola oppure titolo di studio medio-basso.

Deficit delle capacità attentive.

Incostanza che lo porta a cambiare vari lavori.

Deformazioni all'apparato genitale. Probabilmente soffriva di monorchismo(mancanza di un testicolo).

Presenza di traumi cranici e malattie di vario tipo durante l'infanzia,con cambiamenti repentini del tono dell'umore.

Abuso continuato di anfetamine.

Problemi reali all'apparato genitale o,comunque,percepiti come tali dal soggetto.

Evitamento di ogni  tipo di rapporto umano,sia con uomini sia con donne.

Uso frequente di droghe eo alcool.

Manipolazione delle masse e assenza di ogni forma di empatia verso il prossimo.

Problemi relazionali marcati. Rapporti superficiali.

Disagio più spiccato nei confronti della donna,vista come oggetto sessuale desiderato/temuto.

Manipolazione degli individui e assenza di ogni forma di empatia verso il prossimo.

Evita il più possibile qualsiasi tipo di confronto con la realtà e preferisce vivere in un mondo di fantasie per nutrire il suo Sé fittizio e grandioso.

Inadeguatezza marcata nel rapporto con la donna desiderata e temuta,e quindi "punita" perché odiata.

Desiderio di rivalsa nei confronti della società che non capisce la sua "grandezza".

La fantasia ha un ruolo predominante nella sua vita ed è preferita alla realtà,quasi sempre squallida. Nella fantasia,può sperimentarsi come vincente.

Aspira prepotentemente a raggiungere il successo pubblico e desidera soddisfare il suo bisogno di onnipotenza.

I fallimenti continui fanno crescere un desiderio di vendetta verso la società che non capisce la sua "diversità".

È uno schizofrenico paranoico e canalizza la propria malattia in un ambiente fertile che gli permette di esprimersi.

Quando viene arrestato,è contento di finire sotto i riflettori perché finalmente diventerà "qualcuno",nascondendo la sua dissociazione inferiore.

Si sente il predestinato per guidare la Germania e farla tornare alla grandezza e alla potenza.

Può soffrire di schizofrenia,sicuramente è sempre paranoico e non riesce a trovare uno sfogo nell'ambiente per le proprie pulsioni,quindi deve uccidere.

Fascinazione verso la morte. Muore suicida. Ricerca ossessiva della morte durante il conflitto mondiale.

Può sentirsi investito dalla "missione" di "ripulire il mondo!.E' stato scelto direttamente da Dio.


Spiccata necromania.E' attratto dall'idea del suicidio e,se viene arrestato,può richiedere la pena di morte.





Hitler si è considerato per tutta la vita un artista ed è possibile ipotizzare che il fatto che non abbia potuto sviluppare una carriera in tal senso,abbia trasformato il suo impulso creativo in una pulsione distruttiva che lo ha portato a diventare uno spietato assassino. Nell'arco della sua vita Hitler ha prodotto fra le 2000 e 3000 opere,ma la quantità non corrisponde ad una qualità particolare:lo stile dei dipinti è calligrafico e non apporta nessuna idea innovativa. Hitler dipingeva soprattutto paesaggi,edifici e complessi architettonici,dove il cielo veniva rappresentato come una entità vivente mentre le foglie venivano rappresentate tutte chiazzate senza alcuna preoccupazione di realismo. Nei suoi quadri la prospettiva è realizzata con estrema precisione,con una attenzione amorevole per i particolari,mentre le persone sono completamente sproporzionate rispetto agli edifici. Hitler non era adatto a disegnare figure umane,poiché non riusciva ad infondere in esse dei sentimenti o delle emozioni. Si è parlato di Hitler sia artista che assassino,le due parole sembrano in antitesi ma non è così in quanto il primo crea opere di vita destinate ad allietare lo spirito umano,mentre il secondo crea opere di orrore. Il punto di contatto tra queste due individualità sta nella convinzione di entrambi che la loro opera sia una creazione. Il punto di vista dell'artista è facile da capire,mentre per capire quello del killer bisogna entrare nella sua testa e considerare che il killer si definisce un artista del crimine e i suoi omicidi rappresentano il frutto della sua creatività distorta. Sia il killer che l'artista traggono ispirazione per la loro attività dalla fantasia,mettono in scena una rappresentazione simbolica del loro mondo interiore,inviano un messaggio e desiderano essere amati dal pubblico,infrangono le regole,aspirano a raggiungere un senso di onnipotenza. Un esempio dello stretto legame tra artista e serial killer si vede nel pittore Dalì che rappresenta un serial killer potenziale.

Dalì non ha nessun legame diretto con gli assassini seriali,ma il suo mondo fantastico è alimentato da visioni molto simili a quelli dei serial killer: essi infatti attingono ad un medesimo repertorio di tematiche quali la morte,la violenza,la rappresentazione del sangue (lo spettro del sex appeal ,1932). Una ulteriore conferma che esiste un legame tra pittore e killer si può osservare dalla casistica internazionale che testimonia che tanti sono i serial killer che una volta rinchiusi in prigione iniziano una carriera nel campo artistico. Prendendo in esame lo stretto legame tra arte e omicidi e considerando che un serial killer è difficilmente rieducabile lo psicologo criminologo Ruben De Luca ha proposto un trattamento in cui sia presente una forma specifica di arte-terapia capace di canalizzare e trasformare la pulsione distruttrice in una energia creatrice avente come risultato una opera d'arte.

L'estrema novità di questa proposta- trattamento sta nel fatto che potrebbe essere utilizzata anche in soggetti che presentano particolari caratteristiche di personalità,indicative di una possibile insorgenza del comportamento omicidiario seriale,prima che iniziano ad uccidere. Si ipotizza così di indirizzare l'energia di un potenziale serial killer sulla produzione di un'opera d'arte che gli permetterebbe di realizzare le fantasie senza minacciare l'incolumità delle persone.



























BIBLOGRAFIA


Libri


SERIAL KILLER Carlo Lucarelli Massimo Picozzi

OMICIDA E ARTISTA Ruben De Luca

SERIAL KILLER ITALIANI Gordiano Lupi


Internet

Siti Internet


SERIALKILLERS

WIKIPEDIA

MUSEO DI ANTROPOLOGIA CRIMINALE



Articoli


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