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Giuseppe Parini - nato a Bosisio
Il maggior poeta satirico del Settecento. Nacque da umile filatore di seta .Fu inviato a nove anni a Milano,presso la zia,dove frequentò il ginnasio Arcimboldi,ma per poter vivere dava lezioni private e ricopiava carte forensi.
Poco più di ventenne pubblicò un volumetto di versi sotto lo pseudonimo anagrammatico di Ripano Enpino, e, in grazia di questi, fu accolto nell'Accademia dei Trasformati.
La zia, morendo, gli lasciò una piccola rendita con l'obbligo di farsi sacerdote. Non era questa la sua vocazione, ma i tempi e le circostanze lo consigliavano a sottomettersi e nel 1754 prese gli ordini sacri.
Si diede presto all'insegnamento privato presso i duchi Serbelloni, professione abituale dei sacerdoti di allora; ma il suo carattere sincero e generoso lo costrinse dopo 8 anni ad abbandonare questa carriera, per aver preso le parti della figlia del maestro di musica schiaffeggiata dalla duchessa.
Mortogli il padre ,dovette attendere alla vecchia madre malata.
La pubblicazione del Mattino, avvenuta nel 1763, lo sollevò alquanto dalle strettezze in cui era caduto; nel 1765 pubblicava il Mezzogiorno, e nel 1768 ebbe dal conte Carlo Giuseppe di Firmian (colui che gli dette la protezione dalla pubblicazione del mattino) la direzione della Gazzetta di Milano.
L'anno dopo era professore di eloquenza nelle scuole Palatine e altri uffici gli venivano affidati dal governo imperiale.Per le nozze dell'arciduca Ferdinando d'Austria(governatore della Lombardia)scrisse il melodramma l'Ascanio in Alba,musicato dall'allora giovanissimo Mozart.
Nel 1796 l'avvento dei Francesi, che lo nominarono membro della Municipalità, non lo inquietò dapprima; ma presto la franchezza della sua natura gli procurò nuove amarezze e fu dimesso.
In quello stesso tempo trovava conforto nell'amicizia col giovane Foscolo.
Nel 1799 tornavano a Milano gli Austriaci che minacciarono di toglierli la cattedra. Già travagliato da tempo da una cataratta e da idropisia alle gambe ,moriva proprio in quell'anno povero e solitario:avendo,poco prima , vergato il sonetto "Predaro i filistei l'arca di Dio".
Fu sepolto nel cimitero di Porta Com'asina in una fossa segnata da misera lapide.
Personalità del Parini
Egli è il massimo rappresentante di quella nostra borghesia intellettuale , che ancor prima della rivoluzione francese combatteva, in nome della ragione e della natura.
Egli dà la prevalenza al contenuto, alla coscienza , al mondo interiore , agli intenti civili e sociali, come si può rilevare anche dall'ode Alla Musa .
IL GIORNO
E' un poema satirico in endecasillabi sciolti,in cui il poeta immagina di essere precettore di un "giovin signore".
Diviso in tre parti: Il Mattino, Il Mezzogiorno e La Sera, la quale ultima si divide a sua volta nei Vespro e nella Notte. La notte rimase incompiuto a metà della Notte. Nel Giorno l'ironia domina potentemente ; è un'ironia che diviene mezzo di satira.
IL MATTINO
Vi domina la figura del "giovin signore", frivolo e vano.
Egli si leva a mezzogiorno ,quando già il villano è da parecchie ore al lavoro del campo, pende incerto tra il caffè o la cioccolata, riceve le prime visite a letto.
Intanto egli ha inviato a prender notizie della dama di cui è cavalier servente.
IL MEZZOGIORNO
Vi domina la figura della dama.
Il "giovin signore"giunge a casa della dama e la conduce a pranzo.Il poeta nota i vari tipi di commensali.
IL VESPRO E LA NOTTE
Sono solo due lunghi frammenti , pubblicati postumi (1801) da Francesco Reina ,scolaro ed amico del Parini.
L'incompiutezza dell'opera fu forse determinata da ragioni morali;doveva sembrare al poeta una crudeltà inutile infierire su una classe ormai annientata dalla Rivoluzione.
Nel Vespro si parla delle visite che la dama compie col giovin signore.
L'ironia nel Giorno
L'Ironia pariniana fa risaltare la futilità del mondo che tratta, ma talvolta si tramuta in indignazione, di fronte alle vittime dell'ingiusto mondo sociale; talvolta cade nell'enfatico e nell'accademico.
LE ODI(1757-1795)
Sono 19, e si possono dividere in tre categorie:
odi sociali e morali,in cui il poeta combatte per gli stessi ideali civili e umanitari del Giorno.Sono:
La vita rustica
La salubrità dell'aria (1759) Il tema è circoscritto ad un problema di igene cittadina.
L'impostatura (1761) ode tra il burlesco e il satirico.
L' educazione (1764)Si può considerare come il lato positivo del pensiero del Parini.
L'innesto del vaiuolo(1765)Ode a sostegno dell'allor nuovo e molto contrastato rimedio contro quella frequentissima epidemia.
Il bisogno(1765)Ode che richiama la rivoluzione giudiziaria.Le leggi devono prevenire più che castigare i delitti.
La laurea(1777)Ode in cui si prendono in considerazione gli studi femminili, e si esalta la donna che tenta le aspre prove del vivere sociale.
La recita dei versi (1783)L'ode è una rivendicazione della dignità della Poesia.
La caduta(1785)Ode la cui prossima occasione dovette essere una caduta del poeta, ma il cui reale motivo fu lo sdegno provato nel vedersi rifiutare dal governo austriaco un beneficio ecclesiastico.E' l'ode più personale e soggettiva.
A Silvia (1795) Ode di finalità schiettamente morale.L'attenzione si rivolge ad una giovane donna.Il poeta ammonisce quanto in una donna sia necessaria la decenza.
Odi galanti ed "amorose"
Il pericolo(1787?)Ode per una colta veneta che , di passaggio a Milano, volle conoscere il poeta, il quale fu ammirato dalla di lei bellezza.E' la prima delle tre liriche alla bellezza femminile.
Il dono(1790)Ode per la colta milanese, per la quale aveva già scritto qualche anno prima.
Il messaggio(1793)Ode per la colta contessa Maria di Castelbarco, sorella della precedente.
Alla musa
(1795) Per il marchese Febo d'Adda.Si può considerare come il testamento artistico-morale dell'autore:l'arte educa al culto delle cose nobili e buone.
OPERE MINORI
-L'Auto da fè:contro i supplizi dell'Inquisizione abolita da Maria Teresa.
- La guerra : ove si detestano le guerre di conquista.
Le belle lettere sono riassunti delle lezioni tenute a Brera; contengono le idee che guidarono il Parini nel suo insegnamento.
Dialogo sulla nobiltà,tra un poeta e un nobile spiantato, che si trovano nella medesima sepoltura.Il poeta deride la presunzione del nobile e afferma l'uguaglianza di tutti.
Appunti su: dava lezioni al giovin signore, parini nacque a bosisio, |
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