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Leggi anche appunti:Opere di gaio svetonio tranquilloOPERE DI GAIO SVETONIO TRANQUILLO Caratteri Generali Svetonio attinge informazioni Salvatore quasimodo - ed e' subito sera, alle fronde dei salici, uomo del mio tempoSALVATORE QUASIMODO Nasce nel 1901 a Modica (Ragusa); trascorre l'infanzia Confronto tra Machiavelli e GuicciardiniConfronto tra Machiavelli e Guicciardini Niccolò Machiavelli e Francesco |
Generi comunicativi
Lo stesso mezzo da un secondo all'altro cambia i valori sociali impliciti
Senso | significato | valore
I valori sono anche ideali
Incertezza lingua
Gusto - Incesto - Senso dello spazio
Il destinatario costruisce i sensi, apparentemente è il contrario
Per esserci i segni è necessaria una relazione tra due elementi
Significante Significati
Espressione Contenuto
Elemento sensibile Relazione di significazione Elemento intellettuale
Evento, qualcosa che accade
I media discutono sulla comunicazione
Il contenuto dei messaggi dei media sono loro stessi: "autoreferenzialità"
Punto di vista del destinatario
Il pubblico empirico
I processi comunicativi sono di negoziazione reciproca
De Saussure:
Parlare è un impegno, costituisce uno sforzo eppure la lingua non ci appartiene, ciascuno di noi ha una lingua propria ma solamente apparentemente quando si parla ci si propone l'obiettivo di comunicare per cui il mio limite è rappresentato dall'altro
"la lingua è un'entità sociale" è trascendente rispetto agli individui singoli. Nessuno possiede la lingua
La lingua è astratta, è comune a tutti ma non appartiene a nessuno
Pubblica, sociale, collettiva, astratta e formale
Il circuito della parole (atto comunicativo)
Parlante Concetto
Concetto 1
Immagine acustica 2 Immagine acustica
Fonazione 3 audizione
1 = parte psichica
2 = parte fisiologica
3 = parte fisica
L'immagine acustica
Si pensa attraverso le parole senza necessariamente emetterle si pensa in una lingua
Parte psicologica concetto che diviene immagine acustica
Parte fisica trasmissione sonora
Parte fisiologica da immagine acustica a fonazione
Fisici, studio degli organi, psicologia
Per poterci essere linguaggio deve esserci la stessa relazione tra concetti e immagine acustica tra parlante e ascoltatore (il significante e il significato) la lingua è una relazione
Bisogna distinguere i suoni
Lingua è forma
Dialettica tra langue e parole
Linguaggio Parole
Langue individuale
Sociale Accessoria
Necessaria interna
Esterna Attiva
Passiva Molti elementi
Pochi elementi sostanziale
Formale Variabile
Invariante = uguale per tutti non può cambiare
Presupposizione scientifica l'una non esiste senza l'altra
Dialettica
Ci si veste come si vuole ma all'interno di norme sociali che non vengono decise
Definizione del segno
Segno immagine acustica (significante)
Significato (concetto)
Lingua come istituzione sociale
Studio dei segni
Lingua entità autonoma di dipendenze interne
Lo studio dello strumento prescinde dallo scopo, dalla funzione
Saussure dice che le cose hanno senso per via della relazione tra significante e significato
Swift
Possiamo parlare delle cose senza le cose stess
Significato non è uguale a referente
Suoni e concetti
Il linguaggio come massa eteroclita
(cioè più cose di tipo diverso)
Propagazione onde sonore (fisico)
Articolazioni orali e additive
Morris: un segno esiste se c'è qualcosa a cui si riferisce
Referenti
Lingua come nomenclatura NO
Non tutti i nomi si riferiscono alle cose SI
Ogni lingua ritaglia una massa amorfa di pensieri e la fa diventare una serie di concetti diversi dagli altri
Il segno ci permette di conoscere la realtà
Il senso è un'entità articolata
La lingua è un insieme di segni
Strutturalismo
Arbitrarietà La lingua è un insieme necessario di termini ma è arbitraria
Scomposizione linguistica
a b c d
Suoni S ----- ----- ---------
P ----- ----- ---------
a1 b1 c1 d1
Prova di commutazione
Pane cane sane
Nella lingua non ci sono elementi ma solo relazioni concetto di valore linguistico
Le relazioni sono di due tipi: sintagmatico
Sintagma: una serie di elementi linguistici stanno in relazione tra loro all'interno di flussi linguistici (accordare plurale "lo zucchero")
Combinazione: il modo in cui i vari pezzi si combinano tra loro (i vestiti..)
Relazioni associative o paradigmatiche
Paradigma la serie di possibilità che prima di iniziare a parlare (il plurale, il duale) una selezione
paradigma / sintagma asse paradigmatico / asse sintagmatico della lingua: ogni linguaggio è dotato di un vocabolario (le "parole", i segni, gli alfabeti di cui è formato) e di una grammatica (le regole per combinare quei segni) Es. "Il gatto è [.]. [.] = si può scegliere fra "rosso / tigrato / giovane / aggressivo / affettuoso /.." (asse paradigmatico) "Il gatto è ross[.]" : scegliere fra le desinenze "-o/-a/-i/-e" significa lavorare sul piano sintagmatico (morfosintattico). In questo senso questa padronanza, al livello minimale, compare anche nel profilo in uscita dalla scuola dell'infanzia" il paradigma è l'insieme degli elementi che formano la lingua, il sintagma rappresenta la connessione che li unisce e che permette di formare un periodo dotato di significato
il sintagma è la relazione che lega due elementi, i due elementi sono il paradigma
Valore del segno Relazioni tra segni
Sintagmatiche paradigmatiche
Memoria
Linearità virtuali
Realizzate in absentia
In praesentia selezione
Combinazione sostituzione
Consecuzione sistema
Processo
O. o
E . e
Livelli dell'analisi linguistica e sue branche
Testi testologia
Frasi sintassi
Parole
monemi lessicologia
Fonemi fonetica
tratti fonologia
Il significato di un segno sta in altri segni
Semiosi illimitata (traduzione di un segno in altro)
Le parole non significano nulla
Significati frastici dipendono dalle frasi (dal contesto)
Saussure: analizzare un'entità linguistica in quanto significato e significante
Hjelmslev ha scoperto che i modi in cui si costituiscono i significanti e i significati (2 ritagli)
Espressione e contenuto (non conformità tra piani) presupposizione specifica hanno due forme
Relazione tra segni all'interno dello stesso sistema
In un qualunque sistema di segni ciò che ha importanza non sono i segni ma le differenze che bisogna conoscere solo tramite comparazione
Le parole sono una quantità elevata
La lingua ha molti segni e pochissimi elementi (?)
Analizzare la lingua significa analizzare entrambi i piani
La lingua non è una forma ma due
Forma del contenuto forme semantiche
Comparare le lingue
Ogni lingua ritaglia lo stesso senso in diversi modi
Arbitrarietà della lingua
Materia e sostanza del contenuto
Ogni lingua è una forma che ritaglia la stessa materia e crea diverse sostanze
Forma del contenuto tipico di ogni lingua
Je ne sais pas
La materia non esiste in sé, è già formata
Esempio paradigmatico
Italiano francese
Albero arbre
Legno |
bois |
Bosco |
Foresta foret
La quadripartizione di Hjelmslev
materia mondo
e |
Sostanza linguaggio |
forma (In mezzo) lingua |
|
c |
forma |
sostanza |
Sostanza dell'espressione e del contenuto
Materia
Espressione: saussure "non bisogna confondere il suono dall'immagine acustica"
Materia dell'espressione e la sonorità
La stessa materia del contenuto può essere espressa in maniera diversa materia dell'espressione
Le sostanze sono relativamente indifferenti
I codici sono formali non sostanziali
Fondazione epistemologica della semiotica
Spazialità linguaggio dello spazio
Il modo di vivere è di tipo narrativo
Racconto forme narrative invarianti (esempi di forme del contenuto)
Vladimir Propp morfologia della fiaba
Lingua e la fiaba pitrè
Elementi invarianti: funzioni narrative (= operato dei personaggi dal punto di vista del proseguimento della vicenda)
Variabili:
Elementi di raccordo
Forme di apparizione dei personaggi
Motivazione delle azioni
Attributi e accessori dei personaggi
Morfologia della fiaba Propp
2 livelli della fiaba parti variabili e parti invariabili
Le invarianti narrative e funzioni narrative "codici" che restringono le possibilità del singolo creatore, senza però limitarne la fantasia.
EROE (non sarà quello all'inizio) Protagonista
Principali funzioni narrative
Situazione iniziale
Funzioni d'esordio:
allontanamento
divieto
infrazione
investigazione dell'antagonista eccetera
Danneggiamento o mancanza
Mediazione
PARTENZA
Prima funzione del donatore
Reazione dell'eroe
Fornitura
Trasferimento
LOTTA
Marchiatura
VITTORIA
Rimozione della mancanza o del danno
RITORNO
Funzioni finali:
persecuzione / salvataggio
arrivo in incognito
pretese del falso eroe
compito difficile
adempimento del compito
identificazione dell'eroe
smascheramento del falso eroe
trasfigurazione
NOZZE
Non in tutte le fiabe ci sono tutte le funzioni possono essere implicite "ellissi"
Testo fiabesco (fiaba vera e propria)
Struttura profonda (intelligibile)
Per esserci movimento è necessario il danneggiamento e le nozze
D ____________ N
D_____N
D__________N eccetera
La struttura non è sostanziale, e formale
Il modello di propp è di tipo metodologico, l'ha costruito.
SFERE D'AZIONE
Antagonista: danneggiamento, lotta, persecuzione dell'eroe
Donatore: creazione del mezzo magico,fornitura
Aiutante: pazienza, rimozione della mancanza, salvataggio dalla persecuzione
Principessa e re: compito difficile, nozze..
Mandante: invio
Eroe: partenza, nozze, reazione
Falso eroe: partenza, reazione
Non bisogna confondere i personaggi con le sfere d'azione
Eroe vittima: contemporaneamente eroe e "principessa re"
Ruoli personaggi
Relazioni tra sfere d'azione e personaggi
Coincidenza
S.A. ____ P
Se ci sono più personaggi
P
P tutti si congiungono con S.A.
P
Oppure se ci sono più sfere d'azione
S.A.
S.A. P
S.A.
La regina liutista
Il quadrato semiotico
S1 S2
Non - S1 non-S 2
T
Negazione s1 non - s1 Contrarietà Una forma di opposizione tra due elementi (bianco e nero)
Affermazione non- s1 s2
Non - s2 s1
Discontinuità?
Le linee oblique sono di contraddizione (?)
Il primo possiede quella qualità (bianco)
Il secondo non possiede quella qualità (non bianco)
Complementarietà
Modello dinamico
L'affermazione e la negazione sono operazioni
Il problema della forma del contenuto, lasciato in sospeso da L. Hjelmslev, viene preso in esame da A. J. Greimas, che lo sviluppa e lo analizza in maniera egregia. Le sue considerazioni partono dal livello base del piano del contenuto indagando il modo di organizzazione del senso a partire dalle relazioni che dei termini di una categoria semantica possono intrattenere con gli altri, a prescindere dalle sostanze espressive. Il quadrato semiotico, comunque, è un'interessante strumento pratico, per cui la sua trattazione teorica può, a primo acchito, risultare inutile: per questo si rimanda alle sue applicazioni pratiche.
Il problema delle categorie semantiche è vecchio quanto il mondo e ha investito diversi personaggi della storia e svariate discipline: da Aristotele all'intelligenza artificiale, dalla psicologia cognitiva alla linguistica. Come fa l'uomo ad organizzare tutta la sua conoscenza, i significati? I risultati di questi diversi approcci hanno prodotto numerose tesi: per fare un esempio, una di queste teorie postula che l'uomo predisponga una rete gerarchica tale per cui si vengano a creare delle categorie e delle sotto-categorie tra tutti i concetti che riesce ad immagazzinare, ad esempio: 'bassotto' fa parte della categoria 'cane', che a usa volta fa parte degli 'animali'; sono i cosiddetti iponimi o iperonimi.
Come risolve il problema Greimas? Come esplicitare, attraverso il metodo strutturale, le relazioni possibili del contenuto, a prescindere dalle sostanze espressive di cui saranno investiti i termini derivati? Predisponendo una rappresentazione grafica che renda conto dell'articolazione logica di qualsiasi categoria semantica. E' bene precisare che questo campo di pertinenza sta a livello profondissimo del senso, e in semiotica profondo è sinonimo di semplice ma anche di astratto. Tra breve quest'affermazione sarà molto più chiara.
Innanzi tutto l'uomo percepisce un elemento semantico insieme al suo contrario: alto vs basso, bianco vs nero, rotondo vs spigoloso, bene vs male. Dal punto di vista strutturale, quindi, si ha la prima relazione fondamentale: quella dell'opposizione. I termini che possono riempire questa relazione sono i più svariati, rappresentano le sostanze che non sono indagate dalla semiotica, ciò che conta è soltanto l'aspetto formale: esiste una relazione che mette in rapporto due termini che hanno caratteristiche opposte. Un termine, quindi, è sempre il contrario di un secondo che ha qualità totalmente diverse, i due stanno in opposizione qualitativa, sinonimo di contrarietà.
Ma esiste almeno un altro tipo di opposizione. Se qualcuno ci chiede: 'come stai?', molto spesso rispondiamo 'non troppo male'. Questo non male, non significa esattamente bene, e sicuramente non indica che stiamo male. Ecco un altro tipo di relazione, in cui stavolta predichiamo l'assenza di qualcosa: male vs non male (analogamente il discorso vale anche per non bene negazione diretta di bene). Il 'non male' è l'assenza delle caratteristiche del 'male', è quindi un opposizione cosiddetta privativa (diciamo ciò che qualcosa non è, predichiamo in negativo), sinonimo di contraddizione.
Da due termini ed una relazione, il senso si espande a due relazioni e quattro termini. Gioco forza, si è così creata una terza relazione: quella che lega i termini non bene vs male, e non male a bene. Effettivamente il non bene va a definire e completare tutte le possibilità di male, è una specificazione dello star male, e lo stesso accade per il non male con bene. Questa relazione si chiama infatti di complementarità. Rimarrebbe, a questo punto, la definizione del rapporto tra non bene vs non male ma non è forse un'altra opposizione qualitativa? I due termini si dicono sub-contrari.
Tre relazioni, quattro termini (che chiamiamo 'poli' e che si interdefiniscono), il tutto è abbastanza semplice. Eccolo qui il quadrato semiotico, rappresentazione grafica dell'articolazione logica di una categoria semantica, e chiudiamo con un esempio pratico e intuitivo:
La guerra è il contrario della pace. La tregua è definita come 'non belligeranza' per cui si va a collocare in relazione di contraddizione con la guerra. La non-pace potrebbe essere l'attrito, complementare alla guerra, non proprio conflitto dichiarato. Attrito e tregua costituiscono i sub-contrari.
A questo punto è facile capire come questo aspetto delle relazioni presenti nel quadrato semiotico sia prettamente statico, paradigmatico, in quanto presuppone una scelta tra quattro termini, e fuori da essi non è possibile uscire. Questo prezioso strumento permette altresì di espandere qualsiasi nucleo semantico dispiegando i vari assi (contrarietà, contraddizione, complementarità).
è definito il quadrato semiotico come un modello che serve per esplicitare la struttura profondissima, elementare, della significazione.
Oltre ad un aspetto statico-paradigmatico (le relazioni che consentono di articolare una categoria semantica), questo modello presenta anche un lato dinamico-sintagmatico, che consente di effettuare due operazioni: l'affermazione e la negazione.
Riprendendo il modello (qui a destra) si può definire l'affermazione come il passaggio dal polo Non-S1 al polo S2 o dal polo Non-S2 al polo S1, mentre la negazione si realizza come trasformazione del polo S1 a Non-S1 e del polo S2 a Non-S2. Viene così identificato il percorso tipico ad 'ali di farfalla'.
Se si analizza l'esempio già citato della categoria 'rapporti umani', si può vedere la guerra come il risultato della negazione della pace, quindi un cambiamento dello stato di tranquillità in uno di conflitto (attrito), e successivamente l'affermazione dello stato di belligeranza (scaduto l'ultimatum, si 'dichiara guerra'). A sua volta, la pace, può essere considerata come il risultato della negazione della guerra (che porta ad una tregua, non belligeranza) e ad una successiva affermazione della pace, risultato di un'avvenuta intesa (ad esempio con la firma di un armistizio).
A questo punto sono d'obbligo un paio di precisazioni. Come si è già affermato (cfr. pagina su forma, materia, sostanza), il senso si dà sempre per differenza. Il quadrato semiotico rende ragione di quest'affermazione nel momento in cui si analizza il suo aspetto sintagmatico. Se si nega la guerra, e si afferma la pace, non si sta forse dando un senso? Moltissimi film, romanzi, servizi dei telegiornali potrebbero essere spiegati attraverso questo quadrato semiotico.
In un qualsiasi racconto, infatti, accadono delle trasformazioni (differenze di senso). In termini semiotici (cfr. pagina sugli enunciati narrativi), le trasformazioni sono dei passaggi di stato: da una congiunzione si passa a una disgiunzione e poi di nuovo ad una congiunzione. Non c'è film senza che vi sia un problema da risolvere, una persona da salvare, qualcosa da fare. Molto spesso i film partono da una situazione di equilibrio (congiunzione) che viene successivamente rotto (disgiunzione), e il racconto si concentra sul protagonista che fa una serie di azioni per poter ristabilire la situazione di partenza (congiunzione), che comunque non è mai esattamente come quella iniziale. Il 99% delle pubblicità lavora sulla disgiunzione: creare un problema che può essere risolto tramite l'acquisto del prodotto specifico.
La significazione è sempre dinamica
Quando si parla di spazi sono molto importanti le soglie
Esploratori Sonnambuli
"percorsi" "traiettorie"
Valorizzazione delle discontinuità valorizzazione delle continuità
Valorizzazione delle non valorizzazione delle non
Continuità discontinuità
"passeggiate" "sequenze"
Bighelloni professionisti
Definizione di racconto
cronaca di avvenimenti
relazione intorno a un'esposizione scientifica
componimento in prosa
testo di origine popolare e tradizione orale
L'enunciato, il contenuto
Greimas
Verbo
Attanti: coloro che hanno a che fare con l'azione
L'attante soggetto (che fa l'azione)
Attante oggetto (verso cui) [mela di biancaneve]
Attante (a cui)
Circostanti luogo, azione..
Verbo, attanti, circostanti.
Per esserci racconto deve esserci avvenimento
soggetto e oggetto
Greimas
ENUNCIATI NARRATIVI
Produzione A1,A2 ScambioA1,A2,A3
Soggetto - oggetto Destinante oggetto
Destinatario
Trasformazione
L'uomo fa le cose
E le scambia, scambio di cose, di messaggi, di donne (Levi-Strauss)
Testo il modo in cui la significazione è data
Il racconto - narrazione
Testo può essere un'immagine
Testo negoziato
Costruzione culturale
Intersoggettività dello scambio
Antropologia del dono
Ricambio del dono Rifiutare un dono per evitare la "dipendenza"
Greimas
Modello attanziale mitico
Comunicazione
Destinante oggetto destinatario
desiderio
Aiutante Soggetto Oppositore
Lotta
Nella ricerca mi costruisco
Le relazioni umane sono contrattuali
Enunciati narrativi (particelle minime, evento minimo che avviene in un racconto)
Possono essere, secondo Greimas possono anche essere stati (statiche) oppure trasformazioni
Stati e trasformazioni
Essere
Congiunzione = S O
Disgiunzione = S O
Fare;
trasformazione disgiuntiva: (S O) (S O)
Trasformazione congiuntiva: (S O) (S O)
La relazione fondamentale è quella del desiderio
Gli oggetti sono per noi di valore, attribuzione di significato da parte dell'uomo
Il valore dell'oggetto
Il rapporto soggetto oggetto si basa sull'attribuzione di senso da parte dell'uomo
Il valore dell'oggetto
Il rapporto soggetto oggetto si basa sull'attribuzione di senso
Soggetto e oggetto sono gli attanti, posizioni sintattiche
Attanti e attori:
A___a
A_______a1
a2
a3
A1
A2 a
A3
La devalorizzazione non è un atto volontario come la valorizzazione
L'abitudine desemantizzazione
Giornalismo: non cambiano i fatti, cambiano i valori
Racconto successione di enunciati narrativi tra enunciati di stato e di trasformazione
Il racconto non è una sequenza di azioni perché le azioni devono essere funzionali
Programmi narrativi
PN di congiunzione=
S1 [(S2 OV) (S2 Ov)]
PN di disgiunzione =
S1 [(S2 OV) (S2 Ov)]
PN = programma narrativo
S1 = soggetto operatore
S2 = soggetto di stato
= disgiunzione
= congiunzione
OV = oggetto di valore
trasformazione narrativa
passaggio di stato
Potere sapere volere dovere fare
Sapere fare senza sapere come lo si sa con difficoltà di insegnare
I programmi narrativi di base
I programmi narrativi d'uso il mezzo che mi permette di raggiungere lo scopo, il programma narrativo di base
Predicatore religioso Destinante che fa volere
Schema narrativo (canonico)
Momenti cognitivi Momenti pragmatici
Manipolazione
(D S)
Competenza
(s - aiut/opp)
Performance (performanza)
(Snoopy e Lucy) (s - non - s)
("scontro")
Sanzione (S-D)
Riconoscimento sociale o multa
La performance presuppone una competenza
D: destinante
Manipolazione: acquisizione del dovere o del volere
Ogni momento di questo schema presuppone il precedente ma non implica il seguente
Non s = antisoggetto struttura polemica
Anche il cattivo ha avuto la sua manipolazione
In ogni racconto lo schema viene raddoppiato
Il fatto che il soggetto sia quello è una concezione puramente culturale, dipende dal punto di vista
Schema profondo (non tutti i momenti quali manipolazione, competenza, performance, sanzione sono necessariamente presenti)
La strategia (logica, attenzione dell'altro) perseguire uno scopo
Emergere della passionalità
Accumulazione di credenze per via della strategia vince chi ha più entusiasmo
E l'emozione entra a far parte della strategia
Antisoggetto
Manipolazione competenza performance sanzione
L'allarme per la forza dell'acqua pioggia che fa il maltempo che brutta
I peggioramenti la furia del vento crollare chiesa parola
Voler fare sapere e poter fare azione efficace giudizio positivo
Percorso del soggetto non fa nulla
"i testi sono pigri" U.Eco
Pubblicità
Valorizzazione ludica
Valorizzazione strumentale
La retorica Gorgia comunicatori
La retorica come attività persuasiva dove la persuasione non è una dimostrazione
Le tecniche di persuasione non si basano sulla logica
Per persuadere qualcuno bisogna utilizzare quello che si aspetta che gli si dica
Figure retoriche (la retorica non è più una tecnica persuasiva ma del bello scrivere)
Assiologia dei valori del consumo
Solidi e modulabili tradizionali mobili o moderni
Maneggevolezza comfort affidabilità vita, identità auto avventura
Valorizzazione pratica (val. soggettiva della praticità) Valorizzazione utopica
Valori utilitari Valori esistenziali
Valori non-esistenziali Valori non utilitari
Valorizzazione critica valorizzazione ludica
Auto prezzo, consumo, robustezza lusso raffinatezza velocità
Mobili Economici ingegnosi lussuosi e raffinati
"il posto migliore per andare in bianco"
La pubblicità un sistema di valori di moda da creare i desideri
Totalità dell'annuncio (foto lettera waterman)
Parte che produce parte
Un effetto "messaggio che
Pubblicitario" produce effetto
"Lettera con
Oggetti"
Discorso della (marca)
Discorso dell'io
Testi testo oggetti
Tipografici logo manoscritto
foto
penna
mito sui gemelli
quello buono e quello cattivo
L'enunciazione
All'interno del messaggio vi sono mittente destinatario rappresentati
Mittente e destinatario sono sempre all'interno dell'atto comunicativo che li riguarda
F. Saussure langue parole
L'enunciazione è quella serie di fenomeni che sta a metà tra la langue e la parole
Una terza dimensione della comunicazione ed è il mondo in cui l'individuo si appropria della lingua ma allo stesso tempo di come la lingua condizione la soggettività
(Lingua come auto) è soltanto il soggetto quando si appropria della lingua che la fa funzionare
(più l'omino)
(= omino su auto, discorso) Enunciazione Usare la lingua dimensione del discorso
Il discorso sta a metà tra la lingua e la parole
Performativa
Non sono sottoponibili a criteri di falsità o verità
La lingua serve a trasformare i rapporti tra le persone..
Austin e gli atti linguistici
Constatativi Performativi
Descrivono il mondo fanno delle cose
(verità/falsità) (efficacia o no)
Allocutori
(intenzioni del parlante) perlocutivi
Ordinare (effetti sul destinat)
Giurare dichiarare
Promettere - in matrimonio
Consigliare aperta una sedut
Chiedere battezzare
persuadere
dissuadere
Pantomima
Gli atti performativi creano anche il contesto, un tipo di relazione
La comunicazione modifica le relazioni sociali
L'imperativo il vocativo
Benveniste
Io tu egli
Benveniste e l'enunciazione
Indici di persona pronomi (io tu egli)
Persone dei verbi
Indici della ostensione dimostrativi (questo codesto quello)
Avverbi di luogo (qui là)
Indici della temporalità tempi dei verbi (presente passato futuro)
Avverbi di tempo (ora, adesso, ieri, poi)
Forme dell'illocuzione atti che provocano altri atti (interrogare, intimare, ordinare, suggerire)
Modalità modi dei verbi
(ind e cong imperativo condizionale)
Avverbi (forse, senza dubbio)
Verbi modali (supporre, presumere, credere, sperare)
IL destinatario fa due operazioni: capisce il discorso e costruisce l'immagine del mittente
Identità di testata
Identità comunicativa valori delle notizie
L'enunciatore (l'immagine che il destinatario si fa dell'emittente) non è l'emittente empirico
Destinatario empirico
L'immagine che nel discorso si ha del destinatario
Il giornale non è un contenitore di notizie
Il pubblico a cui si rivolge
Il fare della tv in primo piano
In secondo piano i contenuti
Patto comunicativo si crea all'interno della comunicazione
Codici di lingua e discorsività (comunicazione concreta)
Linguaggio teatrale, cinematografico NO
Tipi di discorso
Apparato dell'enunciazione per la significazione visiva
Arte greca, personaggi di profilo ma esistono anche delle eccezioni, ciò significhi che attribuivano un diverso significato a seconda di mettere i personaggi di profili o di faccia
Medusa, i satiri, gli omosessuali sono rappresentati frontalmente
Microcodice semisimbolico
All'interno del mondo greco, non in tutte le culture ovviamente si
considera eccentrico chi viene messo frontalmente, in altre culture vengono
modificati i significati. Nell'arte bizantina Mosè quando viene messo
frontalmente sta a simboleggiare
I generi televisivi
Patto comunicativo horror accordo tacito
Gadda il pasticciaccio.
GF è un format
Format è un minigenere
Fiction reality
La chiacchiera è anche un genere
Se si passa da un genere all'altro si metacomunica
I generi sono impalpabili
Parodia: trasformazione degli indicatori di genere
Enunciazione guardare e non guardare in macchina
Verga essersi fatto da sé
La terra è rotonda
Io dico che la terra è rotonda
Qualsiasi enunciato presuppone un'enunciazione
Debrajage ingraniamo la marcia (stiamo per partire)
Innesco l'atto produttore dell'enunciato
Enunciativo
Enunciazionale
Debrajage enunciativo quando le marche dell'enunciato vengono nascoste producendo effetto di oggettività, veridicità
Debrajage enunciazionale fa effetto contrario dove è importante il soggetto "ipse dixit"
Enunciatore
Enunciatario piano della prassi non coincide con l'effetto che
Produce sul pubblico
Le marche dell'enunciazione sono tre
Indica gli attori
Lo spazio
Il tempo
DEBRAYAGE E
EMBRAYAGE
L'enunciazione e i testi scritti
Il problema dell'enunciazione assume un ruolo centrale anche nella teoria greimasiana.
A differenza di Benveniste, Greimas si disinteressa della comunicazione orale e si concentra in particolar modo sui testi scritti. Le conseguenze di questo spostamento dell'oggetto di indagine sono molto importanti.
Fino a quando si analizza una conversazione è facile individuare la situazione dell'enunciazione, cioè dell'effettiva produzione di quell'enunciato. Ma se mi trovo di fronte ad un testo scritto? In questo caso è impossibile ricostruire esattamente il momento in cui è stato effettivamente prodotto quell'enunciato.
Greimas e Courtés (1979) definiscono la situazione di enunciazione come l'"io qui ora". Se faccio riferimenti a questa situazione faccio riferimento alla situazione che sto vivendo in questo luogo in questo momento. Ma se produco un testo scritto e questo testo viene poi letto da qualcun altro i miei riferimenti saranno ad una situazione che ormai è andata perduta. Sarà passato del tempo, potrei trovarmi in un altro luogo. Questo significa che la situazione di enunciazione sarà richiamata da questi miei riferimenti, ma potrò "resuscitare" solo una sua immagine, un suo simulacro.
Per questo motivo Greimas e Courtés parlano di "enunciazione enunciata". Trovo delle marche dell'enunciazione in un testo scritto (per esempio, pronomi personali di prima e seconda persona). Questi pronomi richiamano alla mia attenzione la situazione dell'enunciazione. Se stessi ascoltando una conversazione orale la mia attenzione sarebbe condotta su qualcosa di presente, che sta accadendo di fronte a me. Ma nel caso dei testi scritti questa situazione, come già detto, è andata persa.
La situazione dell'enunciazione viene in qualche modo inserita nel mio testo, nell'enunciato (per questo parlo di enunciazione enunciata), ma se ne può fornire solo un'immagine.
Il débrayage
Come abbiamo visto, la situazione dell'enunciazione è irrimediabilmente persa se ci troviamo di fronte ad un testo scritto. La condizione normale è che tutti i riferimenti a questa situazione vengano espulsi dall'enunciato. E' quello che di solito viene chiamato débrayage.
Che cos'è, in pratica, il débrayage? E' la cancellazione, dall'enunciato, degli elementi che fanno riferimento all'"io qui ora". E' quindi la negazione dell'istanza dell'enunciazione (cioè della situazione dell'enunciazione). Si ottiene costruendo l'enunciato attorno al "non io non qui non ora".
Più precisamente, abbiamo innanzitutto una disgiunzione fra il soggetto dell'enunciazione e il soggetto dell'enunciato: il soggetto dell'enunciato è un "non io", mentre il soggetto dell'enunciazione si nasconde. In questo caso si parla di débrayage attanziale, in quanto il débrayage riguarda i protagonisti (gli attanti) dell'enunciazione.
Avrò poi anche dei débrayage temporali (cioè la proiezione sull'enunciato di un "non ora") e spaziali ("non qui").
Facciamo un esempio. Se io adesso scrivo /Cristoforo Colombo sbarcò in America il 12 ottobre del 1492/ ho realizzato un débrayage attanziale (il soggetto dell'enunciato non sono io, ma Cristoforo Colombo), un débrayage spaziale (il fatto avviene in America) e temporale (ho una data precisa). Non c'è nessun riferimento alla situazione dell'enunciazione.
Devono però essere chiare due cose:
Ci sono poi dei casi in cui posso avere un débrayage annidato (o interno). Per esempio all'interno di un racconto un personaggio riporta una conversazione fra altri due personaggi. L'effetto di questo annodamento è quello della referenzializzazione. Come dice lo stesso Greimas:
un discorso di secondo grado, istallato all'interno del racconto, dà l'impressione che questo racconto costituisce la "situazione reale" del dialogo e, inversamente, un racconto sviluppato a partire da un dialogo inscritto nel discorso, referenzializza questo dialogo.
L'embrayage
Oltre al débrayage ho un altro meccanismo molto importante che riguarda
l'enunciazione. E' l'embrayage.
Se il débrayage era l'espulsione dall'enunciato di tutti gli elementi che
facevano riferimento alla situazione di enunciazione, l'embrayage è il
reinserimento, all'interno dell'enunciato, di questi elementi. Per esempio
(l'abbiamo già visto in Beneveniste) uso i pronomi di prima e seconda persona,
o i deittici (questo/quello, ora, qui, ecc.) o i tempi del presente.
Che cosa fa l'embrayage? Come dicevamo, non può "resuscitare"
completamente la situazione dell'enunciazione, che ormai è andata persa. Potrà
solo suggerirla, riprodurne un'immagine, un simulacro. Se trovo un pronome
personale in un testo scritto non riesco a ricreare la situazione a cui fa
riferimento. Esso, però, richiama la mia attenzione su una situazione che c'è
stata (anche se ormai è irrimediabilmente persa) e che io posso immaginare.
L'embrayage, in effetti, crea l'illusione dell'effettiva presenza e
contemporaneità di una situazione dell'enunciazione che io non potrò più
cogliere. In questo modo, però, è come se mi 'chiamasse in causa', mi
desse l'illusione del coinvolgimento in una situazione dell'enunciazione che,
in effetti, non esiste.
Produzione (implicita e presupposta)
Dell'enunciato secondo Greimas
Il debrayage
(enunciazione)
(io - qui - ora)
Debrayage enunciativo debrayage enunciazionale
temporale
attoriale attoriale temporale
spaziale
spaziale
Io ora
qui
Non ora
(prima/dopo)
Non io
(egli)
Non qui
(altrove)
Enunciato enunciato: "cera una volta un re, in un paese lontano"
Enunciazione enunciata: "io qui in questo momento.."
Non tutte e tre le marche è necessario che siano presenti
Il primo debrayage è portato a cambiare per poi produrre effetti di rilievo
Embrayage ritorno indietro
Passaggi discorsivi nel tg
Testata debrayage iniziale (implicito)
Conduttore secondo debrayage (esplicito
Serie di
embrayage
Inviato
Terzo debrayage (esplicito)
Intervistato
Per produrre effetti di verità c'è la teoria dell'inscatolamento
Effetto di familiarità nei ritorni all'indietro
Comunicare è agire e richiede competenze
Qualsiasi enunciato presuppone un'enunciazione
Enunciato è un fare un agire nel mondo
Dire è fare
Qualsiasi enunciato è performativo
La semiotica ha dei modelli narrativi
Si può studiare la comunicazione come un racconto
Giudizio sull'oggetto
Giudizio sul valore
Comunicazione scambio d'oggetti
Corrispondenze tra attanti della narrazione e attanti dell'enunciazione
Jacobson
Emittente _____ _______ ______ ___________> Destinatario
Greimas
Attanti dell'enunciazione
Enunciatore Enunciatario
Attanti della narrazione
Destinante manipolatore soggetto di stato
Soggetto operatore destinante giudicatore
(fatto comunicativo) contratto di veridizione
PN di manipolazione PN di interpretazione
Lo scontro o l'incontro comunicativo parte da una parte razionalistica ad una affettiva
Credenza
L'atto di credenza
Quando un discorso è credibile?
Costruire un discorso che abbia un'argomentazione logica interna il sillogismo (come dovrebbe essere il discorso) diverso da come è realmente
La logica è un'imposizione di regole astratte ad un discorso reale
Produrre un discorso credibile è inerire dettagli inutili
Colgate gardol
Le cose inutili che producono effetti di verità
Oppure nascondere le marche di narrazione
Oppure ricorrere ad enunciatori "importanti"
Credere a qualcosa è diverso dal credere a qualcuno
Essere credibili credulità del destinatario
Livelli della credenza
Landowski 1989
Verosimiglianza: relativa all'oggetto sul quale verte il credere
Credibilità: relativa al soggetto che deve essere creduto
Credulità: relativa al soggetto che deve credere
Problema di tipo affettivo
Competenza al dire competenza al fare
Patto comunicativo che viene rafforzato e cambia man mano che si procede
TG4 Spiega
TG3 capiamo insieme
Le strategie comunicative sono all'interno dei testi
Goffman
Osservatore e informatore
Osservatore è colui il quale assume su di se' il sapere rispetto a ciò che viene detto
Conferenza stampa telecamere
Distacco tra osservatore ed enunciatore
Io vado a Parigi
Io vengo a Parigi
Informatore negazione d'informazione
Fonti d'informazione (quasi mai sicuri)
Il modo narrativo secondo Genette
Prospettiva = regolazione dell'informazione narrativa
Focalizzazione zero N>P
Focalizzazione interna N=P
- fissa
- variabile
- multipla
Focalizzazione esterna N<P
Alterazioni
parallissi
parallassi
Nessun debrayage
La terra è rotonda
Debrayage attanziale
In genere si ritiene che la terra sia rotonda
Debrayage spazio temporale
Vista da Sirio la terra è rotonda
Debrayage attoriale
Galileo pensa che la terra sia rotonda
Debrayage tematico
Galileo pensando che la terra fosse rotonda si è opposto all'inquisizione
(fumetto con le montagne che sembrano grafici) Interpretazione della medesima linea in due modi diversi
Qualsiasi immagine (o parola.. o..) è chiara solo se ci sono dei codici che sono da condividere anche culturalmente
Se non vi è un significato anche le immagini hanno le stesse forme d'espressione e del contenuto delle parole
Peirce
Tre tipi di segni
1: un segno in cui c'è una relazione di contiguità tra il significato e l'oggetto
2: quei segni che hanno una relazione di somiglianza, analogia con l'oggetto (l'immagine)
3: segni convenzionali non esiste relazione di presenza reale degli oggetti
Ma le immagini non sono esattamente (non convenzionali)
Peirce però si pone il problema della somiglianza delle proprietà visive
(tazzina disegnata) non è reale è un disegno che da un profilo: la relazione tra un'immagine in primo piano e lo sfondo
Il disegno ci da una percezione di una proprietà visiva che possediamo
Il segno e l'immagine che noi abbiamo della nostra percezione
I segni non somigliano agli oggetti
Tratti visivi in comune ma non materiali
Iconismo
Attribuiamo un valore di realtà più forte alla foto rispetto al quadro
U.Eco insiste sull'arbitrarietà dell'immagine
Codici di rappresentazione il modo in cui in ogni cultura viene rappresentato una parte di mondo
Codifica culturale
Gambrich (?) studio dei rinoceronti nella storia della pittura le squame (°-°) per convenzione si facevano le squame ai rinoceronti per riconoscerli
Panoski
C'è una donna con un mantello blu codice iconografico
C'è una madonna reinterpretato la donna perché posseggo un codice aggiuntivo a quello iconografico
Non esistono percezioni visive pure
Il vetro è sporco (io guardo il vetro) indi per cui vado a sbattere
Quando guardo decido cosa guardare
Ogni percezione è sempre all'interno di un contesto complesso
Lui è in un corpo in un luogo.
Le immagini non sono statiche, rappresentano più momenti o comunque da un momento si può dedurre uno o più momento precedenti
L'immagine "mette a fuoco" un momento particolare
"il momento fecondo"
Laoconte winckelmann "la bocca aperta nera col marmo bianco"
Lessing: non bisogna guardare il sospiro ma anche gli addominali che rappresentano un momento di tensione mentre il sospiro è il momento in cui sta spirando
Convenzione pittorica
Differenza parte alta e parte bassa del quadro +++ a destra sinistra
Sinistra destra
(la croce nel quadro.. Cristo in più momenti)
Due diverse forme dello spazio
Primo piano e sfondo, la differenza è solo rappresentata (prospettiva è il codice)
Nel foglio lo vediamo in alto
Nella figura lo vediamo dietro
Una cosa è la raffigurazione (semiotica raffigurativa) e un'altra è il riconoscimento visivo dell'immagine (forme colori posizione delle cose sul foglio)
Spazialità figurativa primo piano sfondo
Spazialità plastica (arti figurative) i diversi spazi alto basso
Nel linguaggio plastico vi è il semisimbolismo
Tratti
Categorie topologiche (alto basso)
Categorie cromatiche
Categorie eidetiche (forme linee)
Semisimbolismo è una specie di proporzione matematica
SI NO (nziga con la testa)
Strutturalismo un'entità non significa da sola
Significa solo se c'è qualcosa che significa il contrario e non è affatto universale
Dipiperon
Psicofarmaci
Semisimbolismi sintagmatici in presentia
Semisimbolismi paradigmatici in absentia
Figuratività figure retoriche (non solo nei testi letterario, poetici) in qualsiasi tipo di testo e di linguaggio
Linguaggio figurativo (il contenuto espresso)
Linguaggio plastico Categorie topologiche
Categorie cromatiche
Categorie eidetiche
Sistema semisimbolico (si ragiona per coppie)
I singoli testi li costruiscono
Altra categoria la tesatura, la materialità del quadro
(quando il quadro vuole essere toccato)
Figuratività sta nelle immagini ma non solo
"raffiguratevi un'alta muraglia di notte. A mezza altezza, una finestra."
Immagini visive
E immagini che ci servono per capire le parole
I significati non sono concetti, idee, hanno un loro dato di astrazione ma hanno bisogno di un' "immagine visiva"
All'interno delle parole vi è una rappresentazione visiva
I significati delle parole hanno bisogno di questa concretezza
Tematico l'astrazione la concettualità figuratività
Giustizia bilancia (allegoria)
Ad ogni figura attribuzione di un tema o semi
Ragionamenti figurativi difficilmente contestabili
Ulivo Quercia
Iconico carattere stereotipo
Figurale è un'immagine un po' più astratta
Il cerchio è vado utilizzato per tante cose
Una figura che ha perso i tratti che prima lo facevano significare e adesso non significa più
Livelli figurativi crescenti o decrescenti
Livello figurale
Elementi a cui si possono dare molte interpretazioni
Bricolage (esempio del libro messo sotto il piede di un tavolo, il piede più corto.. il libro che non è destinato ad essere un "poggia tavolo" adesso lo è)
Valutare le proprietà sensoriali dell'oggetto
Levi strass uomo preistorico come un bricoleur uomo moderno ingegnere
Materiali previncolati
"it rains cats and dogs" "piove a catinelle"
Dall'italiano al francese: pane al pane vino al vino chiamare un gatto gatto
Fare castelli in aria costruire castelli in spagna
Essere agli sgoccioli essere alla fine del rotolo
Gatta ci cova c'è un'aquila sotto lo scoglio
A figure uguali possono corrispondere livelli tematici diversi e viceversa
Ingoiare un rospo
Biscia
Autonomia del figurativo
Il testo non è qualcosa di statico, mette in relazione all'interno delle cose e le modifica
Senso (significato) senso (direzione) senso (sensoriale)
Isotopia: costruzione di uno o più livelli di coerenza dati da livelli semantici anaforici
Le variazioni sono importanti e si colgono lungo il testo e non per via di elementi singoli
Testo: sistema di relazioni sintagmatiche e paradigmatiche
Testo stratificato
Testo discorso e racconti sono modelli teorici per trovare il modo per analizzare tutto ciò che va aldilà della frase
Lotman semisfera la cultura è un insieme di testi che parlano tra loro
Testi metatesti
Il contesto è un'altra forma di testo (per la semiotica)
Il contesto è altro rispetto al testo (sociologia)
Un testo significa a diversi livelli
Livelli semantici
Content analysis
Livelli di senso sono livelli di pertinenza
A livello del discorso però ci possono non essere pertinenze
Testo è empiricamente dimostrato
R. Barthes l'amore semiotico
L'innamorato attribuisce significato
Discorso amoroso: comportamenti:discorsi verbali
Spie, amici spioni, atteggiamenti, relazioni, pensieri
Testo è dotato di una materia d'espressione e c'è una differenza tra i vari tipi di testo (e-mail lettera..)
PERCORSO GENERATIVO DEL SENSO
|
sintassi |
semantica |
Strutture testuali (diverse per ogni materia dell'espressione) |
Sintassi delle lingue, organizzazione dello spazio visivo |
Semantica delle lingue, iconografia pittorica |
Strutture discorsive |
Attori, spazio, tempo |
Figure temi |
processo |
della |
enunciazione |
Strutture narrative di superficie |
Attanti, programmi e schemi narrativi |
Modalità valori |
Strutture narrative profonde |
Operazioni nel quadrato semiotico |
Relazioni nel quadrato semiotico |
La passionalità
I comportamenti non sono necessariamente in campo d'azione
Acquisire la competenza è necessario per fare l'azione
Ma non sempre lo si fa (non c'ho voglia, domani.) passioni che "ostacolano" il raggiungimento dell'oggetto di valore
I valori sono ciò in cui crediamo e la credenza è l'aderire ad un'idea, ad un valore in modo più o meno razionalmente (affettivamente)
Effetti della comunicazione sul pubblico di tipo passionale
Passioni enunciate (il palermo in serie A, la città in festa)
Passione da enunciare metterla in scena, provocarla, raccontare passioni e suscitarle
Le passioni come notizie
Notizie appassionate
L'irrazionalità
Le passioni quasi sempre sono sociali
Ci sono delle passioni collettive (lo stadio)
Onore autoconsiderazione di sé
La narratività o la serie di azioni sensate non sono una serie di azioni e basta ma vi è la passionalità
Non si ragiona in termine di se > allora
Rabbia momento d'irrazionalità
"mi aspettavo che tu avessi fatto quella cosa"
Aspettative fiducia rabbia con se stessi
Collera
Irrazionali se sciolte dal contesto
La passione non è uno stato ma un processo
Percorso passionale canonico
Costituzione soggetto + costituente
Sensibilizzazione culturalizzazione
Disposizione modalità
Patemizzazione azione
Emozione corpo o teatro
Moralizzazione soggetto + valutatore
Lessico passione cultura
"eri agitato" "si va bene sono geloso"
Costituzione sensibilizzazione
Avarizia 600 700
Paperone dickens Srudge
Passioni come esito d'azione ma anche ciò che provoca passioni
L'avaro è colui che non vuol fare circolare il denaro
Disposizione è quando la passione perde o acquisisce una qualità, modalità
Patemizzazione agire
Emozione passione prende il corpo (tremore, diventare rossi, iniziare ad essere nervosi) rosso + rosso
Non possiamo più nascondere le emozioni (teatralità)
Moralizzazione vizi o virtù
Porre dei limiti al processo emotivo
Giudizi etici
Semiotica e politica
Atto politico come teatro
Politica e mezzi di massa
Linguaggio politico linguistica
Comunicazione politica sociologia
Discorso politico semiotica
Linguaggio politico (lingua usata dai politici)
Politichese lingua specifica particolare, incomprensibile
Politico che crea una formula
Isotopia sportiva (berluscono scendere in campo)
Convergenze parallele
Gli enunciati politici sono performativi
Guerra violenza
Politica dialogo
Qualsiasi attività politica (azione con valore simbolico) è significativa
Qualsiasi discorso politico (parole) è performativo
Livelli del discorso politico
Livello manifestato Attività verbali attività somatiche attività sincretiche
Livello immanente strategie
La mossa ha valore all'interno delle strategie
Sondaggi (andare a monte)
Comunicazione politica
I sociologi dicono che da un lato ci sono le forme di comunicazione politica e dall'altro le azioni politiche ma non è così
Teatro politico
Soggetti che si danno a vedere, si costruiscono un'identità
La mediazione del teatro politico Landowski
Koilon |
Orchestra |
Loghein |
|
Spettatori |
coro |
corifeo |
hypocritai |
Pubblico governati |
opinione |
portavoce |
Classe politica governati |
L'opinione pubblica non è referenziale ma è significativa ha senso è una forma di mediazione tra i governati e i governanti
Totalità organica (opinione pubblica) "tutti"
Totalità "ognuno"
Il ruolo narrativo dell'opinione pubblica è il destinante è un soggetto che fa fare si può accettare o rifiutare
Funzione destinanti dell'Opinione
<<la classe politica segue l'opinione>> <<La classe politica inganna l'opinione>>
Destinante anti destinante
Anti destinante Non destinante
<<la classe politica sfida l'opinione>> <<La classe politica affronta l'opinione>>
Soggetto enunciato enunciare e non parlare in nome..
Soggetto enunciante parlare in nome..
Forme di popolarità politica
Teatro non teatro
scena |
Orchestra |
sala |
Città |
Uomo OpinioneP eroe vedette, buffone
d'azione mediatore
Perché non mi riprendono quando mi tolgo i vestiti? (perché non ne vale la pena XD)
Uomo popolare giornali popolari più popolarità
Aumenta la differenza
Alimentare la popolarità (vedette)
Obiettivo strategico
Punk della politica
Attanti attori
2 soggetti 1 oggetto (affinché ci sia informazione)
Con caratteristiche precise, il soggetto deve essere competente, deve sapere o volere sapere
Informazione è riguardo qualcosa che succede a prescindere (teoria presupposta) (in linea di principio)
Informazione Shannon informatica
Informazione processi informativi giornalismo
Informazione non è comunicazione
Non è detto che abbia le competenze per informare
Fatica = restare in contatto con qualcuno
Il secondo soggetto non è detto che voglia o debba sapere
Fiction ci racconta del mondo
Lingua dei giornali
Comunicazione giornalistica
Discorso giornalistico
Pertinenza come isolare qualcosa di non interessante
Discorso specifico lingua astratta
Testo giornalistico linguaggio plastico la grandezza
Significati tipici che sono legati al mezzo
Tematizzazione
Identità dell'enunciatore legato ad una testata
Identità di testata patto comunicativo l'emittente produce un'immagine di sé e l'immagine dell'enunciatario
Il testo non è una cosa, non è un oggetto è piuttosto un'unità di significazione culturalmente prodotta
Le strutture narrative sono le unità minime di senso
Programmi narrativi
Appunti su: generi comunicativi, |
|
Appunti Educazione pedagogia | |
Tesine Inglese | |
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