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Generi comunicativi




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Generi comunicativi


Lo stesso mezzo da un secondo all'altro cambia i valori sociali impliciti


Senso | significato | valore


I valori sono anche ideali

Incertezza                  lingua

Gusto - Incesto - Senso dello spazio


Il destinatario costruisce i sensi, apparentemente è il contrario


Per esserci i segni è necessaria una relazione tra due elementi


Significante                           Significati

Espressione                            Contenuto

Elemento sensibile Relazione di significazione Elemento intellettuale


Evento, qualcosa che accade

I media discutono sulla comunicazione

Il contenuto dei messaggi dei media sono loro stessi: "autoreferenzialità"

Punto di vista del destinatario

Il pubblico empirico

I processi comunicativi sono di negoziazione reciproca

De Saussure:

Parlare è un impegno, costituisce uno sforzo eppure la lingua non ci appartiene, ciascuno di noi ha una lingua propria ma solamente apparentemente quando si parla ci si propone l'obiettivo di comunicare per cui il mio limite è rappresentato dall'altro

"la lingua è un'entità sociale" è trascendente rispetto agli individui singoli. Nessuno possiede la lingua

La lingua è astratta, è comune a tutti ma non appartiene a nessuno

Pubblica, sociale, collettiva, astratta e formale


Il circuito della parole (atto comunicativo)


Parlante                      Concetto


Concetto 1                          


Immagine acustica 2    Immagine acustica


Fonazione 3 audizione





1 = parte psichica

2 = parte fisiologica

3 = parte fisica



L'immagine acustica

Si pensa attraverso le parole senza necessariamente emetterle si pensa in una lingua

Parte psicologica concetto che diviene immagine acustica

Parte fisica trasmissione sonora

Parte fisiologica da immagine acustica a fonazione

Fisici, studio degli organi, psicologia

Per poterci essere linguaggio deve esserci la stessa relazione tra concetti e immagine acustica tra parlante e ascoltatore (il significante e il significato) la lingua è una relazione

Bisogna distinguere i suoni

Lingua è forma


Dialettica tra langue e parole


Linguaggio                  Parole


Langue                          individuale

Sociale                           Accessoria

Necessaria                     interna

Esterna                           Attiva

Passiva                           Molti elementi

Pochi elementi               sostanziale

Formale                         Variabile

Invariante = uguale per tutti non può cambiare





Presupposizione scientifica l'una non esiste senza l'altra

Dialettica

Ci si veste come si vuole ma all'interno di norme sociali che non vengono decise


Definizione del segno


Segno immagine acustica (significante)



Significato (concetto)


Lingua come istituzione sociale

Studio dei segni

Lingua entità autonoma di dipendenze interne

Lo studio dello strumento prescinde dallo scopo, dalla funzione

Saussure dice che le cose hanno senso per via della relazione tra significante e significato

Swift

Possiamo parlare delle cose senza le cose stess

Significato non è uguale a referente

Suoni e concetti

Il linguaggio come massa eteroclita

(cioè più cose di tipo diverso)

Propagazione onde sonore (fisico)

Articolazioni orali e additive

Morris: un segno esiste se c'è qualcosa a cui si riferisce


Referenti

Lingua come nomenclatura NO

Non tutti i nomi si riferiscono alle cose SI

Ogni lingua ritaglia una massa amorfa di pensieri e la fa diventare una serie di concetti diversi dagli altri

Il segno ci permette di conoscere la realtà

Il senso è un'entità articolata

La lingua è un insieme di segni

Strutturalismo

Arbitrarietà La lingua è un insieme necessario di termini ma è arbitraria


Scomposizione linguistica

a b c d

Suoni    S ----- ----- ---------


P ----- ----- ---------

a1 b1 c1 d1




Prova di commutazione


Pane cane sane

Nella lingua non ci sono elementi ma solo relazioni concetto di valore linguistico

Le relazioni sono di due tipi: sintagmatico

Sintagma: una serie di elementi linguistici stanno in relazione tra loro all'interno di flussi linguistici (accordare plurale "lo zucchero")

Combinazione: il modo in cui i vari pezzi si combinano tra loro (i vestiti..)

Relazioni associative o paradigmatiche

Paradigma la serie di possibilità che prima di iniziare a parlare (il plurale, il duale) una selezione


paradigma / sintagma   asse paradigmatico / asse sintagmatico della lingua: ogni linguaggio è dotato di un vocabolario (le "parole", i segni, gli alfabeti di cui è formato) e di una grammatica (le regole per combinare quei segni) Es. "Il gatto è [.]. [.] = si può scegliere fra "rosso / tigrato / giovane / aggressivo / affettuoso /.." (asse paradigmatico) "Il gatto è ross[.]" : scegliere fra le desinenze "-o/-a/-i/-e" significa lavorare sul piano sintagmatico (morfosintattico). In questo senso questa padronanza, al livello minimale, compare anche nel profilo in uscita dalla scuola dell'infanzia" il paradigma è l'insieme degli elementi che formano la lingua, il sintagma rappresenta la connessione che li unisce e che permette di formare un periodo dotato di significato

il sintagma è la relazione che lega due elementi, i due elementi sono il paradigma


Valore del segno Relazioni tra segni



Sintagmatiche                                                            paradigmatiche


Memoria

Linearità                                             virtuali

Realizzate                                           in absentia

In praesentia                                       selezione

Combinazione                                    sostituzione

Consecuzione                                     sistema

Processo

O. o

E . e




Livelli dell'analisi linguistica e sue branche


Testi                                testologia

Frasi sintassi

Parole

monemi                           lessicologia

Fonemi fonetica

tratti fonologia




Il significato di un segno sta in altri segni

Semiosi illimitata (traduzione di un segno in altro)

Le parole non significano nulla

Significati frastici dipendono dalle frasi (dal contesto)

Saussure: analizzare un'entità linguistica in quanto significato e significante

Hjelmslev ha scoperto che i modi in cui si costituiscono i significanti e i significati (2 ritagli)

Espressione e contenuto (non conformità tra piani) presupposizione specifica hanno due forme

Relazione tra segni all'interno dello stesso sistema

In un qualunque sistema di segni ciò che ha importanza non sono i segni ma le differenze che bisogna conoscere solo tramite comparazione

Le parole sono una quantità elevata

La lingua ha molti segni e pochissimi elementi (?)

Analizzare la lingua significa analizzare entrambi i piani

La lingua non è una forma ma due

Forma del contenuto     forme semantiche

Comparare le lingue

Ogni lingua ritaglia lo stesso senso in diversi modi

Arbitrarietà della lingua

Materia e sostanza del contenuto

Ogni lingua è una forma che ritaglia la stessa materia e crea diverse sostanze

Forma del contenuto tipico di ogni lingua


Je ne sais pas

La materia non esiste in sé, è già formata

Esempio paradigmatico


Italiano                                 francese

Albero                                  arbre

Legno



bois


Bosco

Foresta foret



La quadripartizione di Hjelmslev

materia mondo




e


Sostanza                   linguaggio


forma



(In mezzo) lingua




c




forma


sostanza













Sostanza dell'espressione e del contenuto




Materia


Espressione: saussure "non bisogna confondere il suono dall'immagine acustica"

Materia dell'espressione e la sonorità

La stessa materia del contenuto può essere espressa in maniera diversa materia dell'espressione

Le sostanze sono relativamente indifferenti

I codici sono formali non sostanziali

Fondazione epistemologica della semiotica

Spazialità linguaggio dello spazio

Il modo di vivere è di tipo narrativo

Racconto forme narrative invarianti (esempi di forme del contenuto)

Vladimir Propp morfologia della fiaba

Lingua e la fiaba              pitrè

Elementi invarianti:            funzioni narrative (= operato dei personaggi dal punto di vista del proseguimento della vicenda)

Variabili:     

Elementi di raccordo

Forme di apparizione dei personaggi

Motivazione delle azioni

Attributi e accessori dei personaggi


Morfologia della fiaba Propp

2 livelli della fiaba parti variabili e parti invariabili

Le invarianti narrative e funzioni narrative "codici" che restringono le possibilità del singolo creatore, senza però limitarne la fantasia.

EROE (non sarà quello all'inizio) Protagonista

Principali funzioni narrative

Situazione iniziale

Funzioni d'esordio:

allontanamento

divieto

infrazione

investigazione dell'antagonista eccetera


Danneggiamento o mancanza

Mediazione
PARTENZA

Prima funzione del donatore

Reazione dell'eroe

Fornitura

Trasferimento

LOTTA

Marchiatura

VITTORIA

Rimozione della mancanza o del danno

RITORNO

Funzioni finali:

persecuzione / salvataggio

arrivo in incognito

pretese del falso eroe

compito difficile

adempimento del compito

identificazione dell'eroe

smascheramento del falso eroe

trasfigurazione


NOZZE


Non in tutte le fiabe ci sono tutte le funzioni possono essere implicite "ellissi"

Testo fiabesco (fiaba vera e propria)

Struttura profonda (intelligibile)

Per esserci movimento è necessario il danneggiamento e le nozze


D ____________ N

D_____N

D__________N eccetera


La struttura non è sostanziale, e formale

Il modello di propp è di tipo metodologico, l'ha costruito.

SFERE D'AZIONE

Antagonista: danneggiamento, lotta, persecuzione dell'eroe

Donatore: creazione del mezzo magico,fornitura

Aiutante: pazienza, rimozione della mancanza, salvataggio dalla persecuzione

Principessa e re: compito difficile, nozze..

Mandante: invio

Eroe: partenza, nozze, reazione

Falso eroe: partenza, reazione


Non bisogna confondere i personaggi con le sfere d'azione

Eroe vittima: contemporaneamente eroe e "principessa re"

Ruoli personaggi

Relazioni tra sfere d'azione e personaggi

Coincidenza

S.A. ____ P

Se ci sono più personaggi

P

P                              tutti si congiungono con S.A.

P


Oppure se ci sono più sfere d'azione

S.A.

S.A.                              P

S.A.


La regina liutista


Il quadrato semiotico


S1                        S2








Non - S1      non-S 2




T

Negazione s1 non - s1 Contrarietà Una forma di opposizione tra due elementi (bianco e nero)


Affermazione non- s1 s2

Non - s2 s1

Discontinuità?

Le linee oblique sono di contraddizione (?)

Il primo possiede quella qualità (bianco)

Il secondo non possiede quella qualità (non bianco)

Complementarietà

Modello dinamico

L'affermazione e la negazione sono operazioni


Il problema della forma del contenuto, lasciato in sospeso da L. Hjelmslev, viene preso in esame da A. J. Greimas, che lo sviluppa e lo analizza in maniera egregia. Le sue considerazioni partono dal livello base del piano del contenuto indagando il modo di organizzazione del senso a partire dalle relazioni che dei termini di una categoria semantica possono intrattenere con gli altri, a prescindere dalle sostanze espressive. Il quadrato semiotico, comunque, è un'interessante strumento pratico, per cui la sua trattazione teorica può, a primo acchito, risultare inutile: per questo si rimanda alle sue applicazioni pratiche.

Il problema delle categorie semantiche è vecchio quanto il mondo e ha investito diversi personaggi della storia e svariate discipline: da Aristotele all'intelligenza artificiale, dalla psicologia cognitiva alla linguistica. Come fa l'uomo ad organizzare tutta la sua conoscenza, i significati? I risultati di questi diversi approcci hanno prodotto numerose tesi: per fare un esempio, una di queste teorie postula che l'uomo predisponga una rete gerarchica tale per cui si vengano a creare delle categorie e delle sotto-categorie tra tutti i concetti che riesce ad immagazzinare, ad esempio: 'bassotto' fa parte della categoria 'cane', che a usa volta fa parte degli 'animali'; sono i cosiddetti iponimi o iperonimi.

Come risolve il problema Greimas? Come esplicitare, attraverso il metodo strutturale, le relazioni possibili del contenuto, a prescindere dalle sostanze espressive di cui saranno investiti i termini derivati? Predisponendo una rappresentazione grafica che renda conto dell'articolazione logica di qualsiasi categoria semantica. E' bene precisare che questo campo di pertinenza sta a livello profondissimo del senso, e in semiotica profondo è sinonimo di semplice ma anche di astratto. Tra breve quest'affermazione sarà molto più chiara.

Innanzi tutto l'uomo percepisce un elemento semantico insieme al suo contrario: alto vs basso, bianco vs nero, rotondo vs spigoloso, bene vs male. Dal punto di vista strutturale, quindi, si ha la prima relazione fondamentale: quella dell'opposizione. I termini che possono riempire questa relazione sono i più svariati, rappresentano le sostanze che non sono indagate dalla semiotica, ciò che conta è soltanto l'aspetto formale: esiste una relazione che mette in rapporto due termini che hanno caratteristiche opposte. Un termine, quindi, è sempre il contrario di un secondo che ha qualità totalmente diverse, i due stanno in opposizione qualitativa, sinonimo di contrarietà.

Ma esiste almeno un altro tipo di opposizione. Se qualcuno ci chiede: 'come stai?', molto spesso rispondiamo 'non troppo male'. Questo non male, non significa esattamente bene, e sicuramente non indica che stiamo male. Ecco un altro tipo di relazione, in cui stavolta predichiamo l'assenza di qualcosa: male vs non male (analogamente il discorso vale anche per non bene negazione diretta di bene). Il 'non male' è l'assenza delle caratteristiche del 'male', è quindi un opposizione cosiddetta privativa (diciamo ciò che qualcosa non è, predichiamo in negativo), sinonimo di contraddizione.

Da due termini ed una relazione, il senso si espande a due relazioni e quattro termini. Gioco forza, si è così creata una terza relazione: quella che lega i termini non bene vs male, e non male a bene. Effettivamente il non bene va a definire e completare tutte le possibilità di male, è una specificazione dello star male, e lo stesso accade per il non male con bene. Questa relazione si chiama infatti di complementarità. Rimarrebbe, a questo punto, la definizione del rapporto tra non bene vs non male ma non è forse un'altra opposizione qualitativa? I due termini si dicono sub-contrari.

Tre relazioni, quattro termini (che chiamiamo 'poli' e che si interdefiniscono), il tutto è abbastanza semplice. Eccolo qui il quadrato semiotico, rappresentazione grafica dell'articolazione logica di una categoria semantica, e chiudiamo con un esempio pratico e intuitivo:

La guerra è il contrario della pace. La tregua è definita come 'non belligeranza' per cui si va a collocare in relazione di contraddizione con la guerra. La non-pace potrebbe essere l'attrito, complementare alla guerra, non proprio conflitto dichiarato. Attrito e tregua costituiscono i sub-contrari.

A questo punto è facile capire come questo aspetto delle relazioni presenti nel quadrato semiotico sia prettamente statico, paradigmatico, in quanto presuppone una scelta tra quattro termini, e fuori da essi non è possibile uscire. Questo prezioso strumento permette altresì di espandere qualsiasi nucleo semantico dispiegando i vari assi (contrarietà, contraddizione, complementarità). 


è definito il quadrato semiotico come un modello che serve per esplicitare la struttura profondissima, elementare, della significazione.

Oltre ad un aspetto statico-paradigmatico (le relazioni che consentono di articolare una categoria semantica), questo modello presenta anche un lato dinamico-sintagmatico, che consente di effettuare due operazioni: l'affermazione e la negazione.

Riprendendo il modello (qui a destra) si può definire l'affermazione come il passaggio dal polo Non-S1 al polo S2 o dal polo Non-S2 al polo S1, mentre la negazione si realizza come trasformazione del polo S1 a Non-S1 e del polo S2 a Non-S2. Viene così identificato il percorso tipico ad 'ali di farfalla'.

Se si analizza l'esempio già citato della categoria 'rapporti umani', si può vedere la guerra come il risultato della negazione della pace, quindi un cambiamento dello stato di tranquillità in uno di conflitto (attrito), e successivamente l'affermazione dello stato di belligeranza (scaduto l'ultimatum, si 'dichiara guerra'). A sua volta, la pace, può essere considerata come il risultato della negazione della guerra (che porta ad una tregua, non belligeranza) e ad una successiva affermazione della pace, risultato di un'avvenuta intesa (ad esempio con la firma di un armistizio).

A questo punto sono d'obbligo un paio di precisazioni. Come si è già affermato (cfr. pagina su forma, materia, sostanza), il senso si dà sempre per differenza. Il quadrato semiotico rende ragione di quest'affermazione nel momento in cui si analizza il suo aspetto sintagmatico. Se si nega la guerra, e si afferma la pace, non si sta forse dando un senso? Moltissimi film, romanzi, servizi dei telegiornali potrebbero essere spiegati attraverso questo quadrato semiotico. 

In un qualsiasi racconto, infatti, accadono delle trasformazioni (differenze di senso). In termini semiotici (cfr. pagina sugli enunciati narrativi), le trasformazioni sono dei passaggi di stato: da una congiunzione si passa a una disgiunzione e poi di nuovo ad una congiunzione. Non c'è film senza che vi sia un problema da risolvere, una persona da salvare, qualcosa da fare. Molto spesso i film partono da una situazione di equilibrio (congiunzione) che viene successivamente rotto (disgiunzione), e il racconto si concentra sul protagonista che fa una serie di azioni per poter ristabilire la situazione di partenza (congiunzione), che comunque non è mai esattamente come quella iniziale. Il 99% delle pubblicità lavora sulla disgiunzione: creare un problema che può essere risolto tramite l'acquisto del prodotto specifico.






La significazione è sempre dinamica

Quando si parla di spazi sono molto importanti le soglie


Esploratori        Sonnambuli

"percorsi"          "traiettorie"


Valorizzazione delle discontinuità     valorizzazione delle continuità


Valorizzazione delle non                    valorizzazione delle non

Continuità         discontinuità


"passeggiate"    "sequenze"

Bighelloni         professionisti





Definizione di racconto

  1. comunicazione, esposizione di fatti situazioni e discorsi fatta con ordine e completezza
  2. ciò che viene raccontato, le notizie, i fatti cominciati

cronaca di avvenimenti

relazione intorno a un'esposizione scientifica

componimento in prosa

testo di origine popolare e tradizione orale


L'enunciato, il contenuto


Greimas

Verbo

Attanti: coloro che hanno a che fare con l'azione

L'attante soggetto (che fa l'azione)

Attante oggetto (verso cui) [mela di biancaneve]

Attante (a cui)

Circostanti luogo, azione..

Verbo, attanti, circostanti.

Per esserci racconto deve esserci avvenimento

soggetto e oggetto



Greimas


ENUNCIATI NARRATIVI



Produzione A1,A2                                                                                  ScambioA1,A2,A3


Soggetto - oggetto          Destinante oggetto


Destinatario



Trasformazione




L'uomo fa le cose

E le scambia, scambio di cose, di messaggi, di donne (Levi-Strauss)

Testo il modo in cui la significazione è data

Il racconto - narrazione

Testo può essere un'immagine

Testo negoziato

Costruzione culturale

Intersoggettività dello scambio

Antropologia del dono

Ricambio del dono Rifiutare un dono per evitare la "dipendenza"


Greimas

Modello attanziale mitico

Comunicazione

Destinante oggetto destinatario

desiderio


Aiutante Soggetto Oppositore

Lotta



Nella ricerca mi costruisco

Le relazioni umane sono contrattuali


Enunciati narrativi (particelle minime, evento minimo che avviene in un racconto)

Possono essere, secondo Greimas possono anche essere stati (statiche) oppure trasformazioni


Stati e trasformazioni


Essere

Congiunzione = S O

Disgiunzione = S O


Fare;

trasformazione disgiuntiva: (S O) (S O)

Trasformazione congiuntiva: (S O) (S O)




La relazione fondamentale è quella del desiderio

Gli oggetti sono per noi di valore, attribuzione di significato da parte dell'uomo

Il valore dell'oggetto

Il rapporto soggetto oggetto si basa sull'attribuzione di senso da parte dell'uomo

Il valore dell'oggetto

Il rapporto soggetto oggetto si basa sull'attribuzione di senso

Soggetto e oggetto sono gli attanti, posizioni sintattiche



Attanti e attori:



A___a



A_______a1

a2


a3


A1


A2               a


A3






La devalorizzazione non è un atto volontario come la valorizzazione

L'abitudine desemantizzazione

Giornalismo: non cambiano i fatti, cambiano i valori

Racconto successione di enunciati narrativi tra enunciati di stato e di trasformazione

Il racconto non è una sequenza di azioni perché le azioni devono essere funzionali


Programmi narrativi


PN di congiunzione=


S1 [(S2 OV) (S2 Ov)]

PN di disgiunzione =

S1 [(S2 OV) (S2 Ov)]


PN = programma narrativo

S1 = soggetto operatore

S2 = soggetto di stato

= disgiunzione

= congiunzione

OV = oggetto di valore

trasformazione narrativa

passaggio di stato







Potere sapere volere dovere fare

Sapere fare senza sapere come lo si sa con difficoltà di insegnare

I programmi narrativi di base

I programmi narrativi d'uso il mezzo che mi permette di raggiungere lo scopo, il programma narrativo di base

Predicatore religioso   Destinante che fa volere


Schema narrativo (canonico)


Momenti cognitivi                  Momenti pragmatici



Manipolazione     

(D S)


Competenza

(s - aiut/opp)




Performance (performanza)

(Snoopy e Lucy)        (s - non - s)


("scontro")


Sanzione (S-D)


Riconoscimento sociale o multa


La performance presuppone una competenza

D: destinante

Manipolazione: acquisizione del dovere o del volere

Ogni momento di questo schema presuppone il precedente ma non implica il seguente


Non s = antisoggetto                         struttura polemica

Anche il cattivo ha avuto la sua manipolazione

In ogni racconto lo schema viene raddoppiato


Il fatto che il soggetto sia quello è una concezione puramente culturale, dipende dal punto di vista


Schema profondo (non tutti i momenti quali manipolazione, competenza, performance, sanzione sono necessariamente presenti)

La strategia (logica, attenzione dell'altro) perseguire uno scopo


Emergere della passionalità

Accumulazione di credenze per via della strategia vince chi ha più entusiasmo

E l'emozione entra a far parte della strategia


Antisoggetto


Manipolazione                       competenza performance sanzione

L'allarme per                         la forza dell'acqua pioggia che fa il maltempo che brutta

I peggioramenti                     la furia del vento crollare chiesa parola






Voler fare sapere e poter fare azione efficace giudizio positivo


Percorso del soggetto non fa nulla

"i testi sono pigri" U.Eco


Pubblicità

Valorizzazione ludica

Valorizzazione strumentale


La retorica Gorgia comunicatori

La retorica come attività persuasiva dove la persuasione non è una dimostrazione

Le tecniche di persuasione non si basano sulla logica

Per persuadere qualcuno bisogna utilizzare quello che si aspetta che gli si dica

Figure retoriche (la retorica non è più una tecnica persuasiva ma del bello scrivere)


Assiologia dei valori del consumo

Solidi e modulabili     tradizionali mobili o moderni


Maneggevolezza comfort affidabilità                      vita, identità auto avventura




Valorizzazione pratica (val. soggettiva della praticità)                  Valorizzazione utopica

Valori utilitari                          Valori esistenziali










Valori non-esistenziali             Valori non utilitari

Valorizzazione critica           valorizzazione ludica




Auto prezzo, consumo, robustezza lusso raffinatezza velocità



Mobili Economici ingegnosi                          lussuosi e raffinati


"il posto migliore per andare in bianco"

La pubblicità un sistema di valori di moda da creare i desideri















Totalità dell'annuncio (foto lettera waterman)






Parte che produce                                                                             parte

Un effetto "messaggio                                                                             che

Pubblicitario" produce effetto

"Lettera con

Oggetti"




Discorso della (marca)

Discorso dell'io




Testi                                                            testo oggetti

Tipografici logo manoscritto



foto



penna




mito sui gemelli

quello buono e quello cattivo


L'enunciazione

All'interno del messaggio vi sono mittente destinatario rappresentati

Mittente e destinatario sono sempre all'interno dell'atto comunicativo che li riguarda

F. Saussure langue parole


L'enunciazione è quella serie di fenomeni che sta a metà tra la langue e la parole

Una terza dimensione della comunicazione ed è il mondo in cui l'individuo si appropria della lingua ma allo stesso tempo di come la lingua condizione la soggettività



(Lingua come auto) è soltanto il soggetto quando si appropria della lingua che la fa funzionare

(più l'omino)

(= omino su auto, discorso)            Enunciazione Usare la lingua dimensione del discorso


Il discorso sta a metà tra la lingua e la parole

Performativa

Non sono sottoponibili a criteri di falsità o verità

La lingua serve a trasformare i rapporti tra le persone..







Austin e gli atti linguistici


Constatativi                              Performativi

Descrivono il mondo                            fanno delle cose

(verità/falsità)                                      (efficacia o no)









Allocutori

(intenzioni del parlante) perlocutivi

Ordinare (effetti sul destinat)

Giurare dichiarare

Promettere - in matrimonio

Consigliare aperta una sedut

Chiedere battezzare

persuadere

dissuadere








Pantomima

Gli atti performativi creano anche il contesto, un tipo di relazione

La comunicazione modifica le relazioni sociali

L'imperativo il vocativo

Benveniste

Io tu egli


Benveniste   e l'enunciazione


Indici di persona                       pronomi (io tu egli)

Persone dei verbi


Indici della ostensione             dimostrativi (questo codesto quello)

Avverbi di luogo (qui là)


Indici della temporalità            tempi dei verbi (presente passato futuro)

Avverbi di tempo (ora, adesso, ieri, poi)


Forme dell'illocuzione            atti che provocano altri atti (interrogare, intimare, ordinare, suggerire)


Modalità                              modi dei verbi

(ind e cong imperativo condizionale)

Avverbi (forse, senza dubbio)

Verbi modali (supporre, presumere, credere, sperare)


IL destinatario fa due operazioni: capisce il discorso e costruisce l'immagine del mittente

Identità di testata

Identità comunicativa                        valori delle notizie



L'enunciatore (l'immagine che il destinatario si fa dell'emittente) non è l'emittente empirico

Destinatario empirico

L'immagine che nel discorso si ha del destinatario

Il giornale non è un contenitore di notizie

Il pubblico a cui si rivolge



Il fare della tv in primo piano

In secondo piano i contenuti

Patto comunicativo si crea all'interno della comunicazione

Codici di lingua e discorsività (comunicazione concreta)

Linguaggio teatrale, cinematografico NO

Tipi di discorso

Apparato dell'enunciazione per la significazione visiva

Arte greca, personaggi di profilo ma esistono anche delle eccezioni, ciò significhi che attribuivano un diverso significato a seconda di mettere i personaggi di profili o di faccia

Medusa, i satiri, gli omosessuali sono rappresentati frontalmente

Microcodice semisimbolico

All'interno del mondo greco, non in tutte le culture ovviamente si considera eccentrico chi viene messo frontalmente, in altre culture vengono modificati i significati. Nell'arte bizantina Mosè quando viene messo frontalmente sta a simboleggiare la Divinità, quando è posto di profilo invece è un personaggio storico, umano.

I generi televisivi

Patto comunicativo                           horror accordo tacito

Gadda il pasticciaccio.

GF è un format

Format è un minigenere

Fiction      reality

La chiacchiera è anche un genere

Se si passa da un genere all'altro si metacomunica

I generi sono impalpabili

Parodia: trasformazione degli indicatori di genere

Enunciazione guardare e non guardare in macchina

Verga essersi fatto da sé

La terra è rotonda

Io dico che la terra è rotonda

Qualsiasi enunciato presuppone un'enunciazione

Debrajage ingraniamo la marcia (stiamo per partire)


Innesco       l'atto produttore dell'enunciato


Enunciativo

Enunciazionale

Debrajage enunciativo quando le marche dell'enunciato vengono nascoste producendo effetto di oggettività, veridicità

Debrajage enunciazionale fa effetto contrario dove è importante il soggetto "ipse dixit"



Enunciatore

Enunciatario                piano della prassi non coincide con l'effetto che

Produce sul pubblico


Le marche dell'enunciazione sono tre

Indica gli attori

Lo spazio

Il tempo




DEBRAYAGE E EMBRAYAGE                             


L'enunciazione e i testi scritti

Il problema dell'enunciazione assume un ruolo centrale anche nella teoria greimasiana.

A differenza di Benveniste, Greimas si disinteressa della comunicazione orale e si concentra in particolar modo sui testi scritti. Le conseguenze di questo spostamento dell'oggetto di indagine sono molto importanti.

Fino a quando si analizza una conversazione è facile individuare la situazione dell'enunciazione, cioè dell'effettiva produzione di quell'enunciato. Ma se mi trovo di fronte ad un testo scritto? In questo caso è impossibile ricostruire esattamente il momento in cui è stato effettivamente prodotto quell'enunciato.

Greimas e Courtés (1979) definiscono la situazione di enunciazione come l'"io qui ora". Se faccio riferimenti a questa situazione faccio riferimento alla situazione che sto vivendo in questo luogo in questo momento. Ma se produco un testo scritto e questo testo viene poi letto da qualcun altro i miei riferimenti saranno ad una situazione che ormai è andata perduta. Sarà passato del tempo, potrei trovarmi in un altro luogo. Questo significa che la situazione di enunciazione sarà richiamata da questi miei riferimenti, ma potrò "resuscitare" solo una sua immagine, un suo simulacro.

Per questo motivo Greimas e Courtés parlano di "enunciazione enunciata". Trovo delle marche dell'enunciazione in un testo scritto (per esempio, pronomi personali di prima e seconda persona). Questi pronomi richiamano alla mia attenzione la situazione dell'enunciazione. Se stessi ascoltando una conversazione orale la mia attenzione sarebbe condotta su qualcosa di presente, che sta accadendo di fronte a me. Ma nel caso dei testi scritti questa situazione, come già detto, è andata persa.

La situazione dell'enunciazione viene in qualche modo inserita nel mio testo, nell'enunciato (per questo parlo di enunciazione enunciata), ma se ne può fornire solo un'immagine.

Il débrayage

Come abbiamo visto, la situazione dell'enunciazione è irrimediabilmente persa se ci troviamo di fronte ad un testo scritto. La condizione normale è che tutti i riferimenti a questa situazione vengano espulsi dall'enunciato. E' quello che di solito viene chiamato débrayage.

Che cos'è, in pratica, il débrayage? E' la cancellazione, dall'enunciato, degli elementi che fanno riferimento all'"io qui ora". E' quindi la negazione dell'istanza dell'enunciazione (cioè della situazione dell'enunciazione). Si ottiene costruendo l'enunciato attorno al "non io non qui non ora".

Più precisamente, abbiamo innanzitutto una disgiunzione fra il soggetto dell'enunciazione e il soggetto dell'enunciato: il soggetto dell'enunciato è un "non io", mentre il soggetto dell'enunciazione si nasconde. In questo caso si parla di débrayage attanziale, in quanto il débrayage riguarda i protagonisti (gli attanti) dell'enunciazione.

Avrò poi anche dei débrayage temporali (cioè la proiezione sull'enunciato di un "non ora") e spaziali ("non qui").

Facciamo un esempio. Se io adesso scrivo /Cristoforo Colombo sbarcò in America il 12 ottobre del 1492/ ho realizzato un débrayage attanziale (il soggetto dell'enunciato non sono io, ma Cristoforo Colombo), un débrayage spaziale (il fatto avviene in America) e temporale (ho una data precisa). Non c'è nessun riferimento alla situazione dell'enunciazione.

Devono però essere chiare due cose:

  • il débrayage ci sarebbe stato anche se io fossi stato Cristoforo Colombo e se mi fossi trovato in America. La cosa importante è che non risulti questa sovrapposizione, che non ci sia riferimento alla situazione dell'enunciazione (cosa che accadrebbe se dicessi "Io scoprii l'America" o "Colombo sbarcò qui");
  • Il débrayage c'è sempre. Nel momento stesso in cui un testo viene prodotto la situazione dell'enunciazione viene irrimediabilmente persa. Non posso più avere un contatto diretto con essa (come invece accade con la conversazione orale). Il débrayage, insomma, è automatico.

Ci sono poi dei casi in cui posso avere un débrayage annidato (o interno). Per esempio all'interno di un racconto un personaggio riporta una conversazione fra altri due personaggi. L'effetto di questo annodamento è quello della referenzializzazione. Come dice lo stesso Greimas:

un discorso di secondo grado, istallato all'interno del racconto, dà l'impressione che questo racconto costituisce la "situazione reale" del dialogo e, inversamente, un racconto sviluppato a partire da un dialogo inscritto nel discorso, referenzializza questo dialogo.

L'embrayage

Oltre al débrayage ho un altro meccanismo molto importante che riguarda l'enunciazione. E' l'embrayage.
Se il débrayage era l'espulsione dall'enunciato di tutti gli elementi che facevano riferimento alla situazione di enunciazione, l'embrayage è il reinserimento, all'interno dell'enunciato, di questi elementi. Per esempio (l'abbiamo già visto in Beneveniste) uso i pronomi di prima e seconda persona, o i deittici (questo/quello, ora, qui, ecc.) o i tempi del presente.

Che cosa fa l'embrayage? Come dicevamo, non può "resuscitare" completamente la situazione dell'enunciazione, che ormai è andata persa. Potrà solo suggerirla, riprodurne un'immagine, un simulacro. Se trovo un pronome personale in un testo scritto non riesco a ricreare la situazione a cui fa riferimento. Esso, però, richiama la mia attenzione su una situazione che c'è stata (anche se ormai è irrimediabilmente persa) e che io posso immaginare.
L'embrayage, in effetti, crea l'illusione dell'effettiva presenza e contemporaneità di una situazione dell'enunciazione che io non potrò più cogliere. In questo modo, però, è come se mi 'chiamasse in causa', mi desse l'illusione del coinvolgimento in una situazione dell'enunciazione che, in effetti, non esiste.











Produzione (implicita e presupposta)

Dell'enunciato secondo Greimas

Il debrayage


(enunciazione)

(io - qui - ora)





Debrayage enunciativo      debrayage enunciazionale




temporale

attoriale                          attoriale temporale

spaziale



spaziale

Io ora


qui

Non ora

(prima/dopo)

Non io

(egli)



Non qui

(altrove)






Enunciato enunciato: "cera una volta un re, in un paese lontano"

Enunciazione enunciata: "io qui in questo momento.."


Non tutte e tre le marche è necessario che siano presenti

Il primo debrayage è portato a cambiare per poi produrre effetti di rilievo

Embrayage ritorno indietro


Passaggi discorsivi nel tg


Testata                                                debrayage iniziale (implicito)




Conduttore secondo debrayage (esplicito


Serie di

embrayage

Inviato

Terzo debrayage (esplicito)


Intervistato

Per produrre effetti di verità c'è la teoria dell'inscatolamento

Effetto di familiarità nei ritorni all'indietro


Comunicare è agire e richiede competenze

Qualsiasi enunciato presuppone un'enunciazione

Enunciato è un fare un agire nel mondo

Dire è fare

Qualsiasi enunciato è performativo

La semiotica ha dei modelli narrativi

Si può studiare la comunicazione come un racconto

Giudizio sull'oggetto

Giudizio sul valore

Comunicazione scambio d'oggetti


Corrispondenze tra attanti della narrazione e attanti dell'enunciazione


Jacobson

Emittente                  _____ _______ ______ ___________> Destinatario


Greimas

Attanti dell'enunciazione

Enunciatore     Enunciatario

Attanti della narrazione

Destinante manipolatore         soggetto di stato

Soggetto operatore                  destinante giudicatore







(fatto comunicativo) contratto di veridizione



PN di manipolazione PN di interpretazione



Lo scontro o l'incontro comunicativo parte da una parte razionalistica ad una affettiva

Credenza

L'atto di credenza

Quando un discorso è credibile?

Costruire un discorso che abbia un'argomentazione logica interna il sillogismo (come dovrebbe essere il discorso) diverso da come è realmente

La logica è un'imposizione di regole astratte ad un discorso reale

Produrre un discorso credibile è inerire dettagli inutili

Colgate gardol

Le cose inutili che producono effetti di verità

Oppure nascondere le marche di narrazione

Oppure ricorrere ad enunciatori "importanti"

Credere a qualcosa è diverso dal credere a qualcuno

Essere credibili                     credulità del destinatario









Livelli della credenza

Landowski 1989


Verosimiglianza: relativa all'oggetto sul quale verte il credere

Credibilità: relativa al soggetto che deve essere creduto

Credulità: relativa al soggetto che deve credere

Problema di tipo affettivo

Competenza al dire competenza al fare

Patto comunicativo che viene rafforzato e cambia man mano che si procede

TG4 Spiega

TG3 capiamo insieme

Le strategie comunicative sono all'interno dei testi

Goffman

Osservatore e informatore

Osservatore è colui il quale assume su di se' il sapere rispetto a ciò che viene detto

Conferenza stampa telecamere

Distacco tra osservatore ed enunciatore


Io vado a Parigi

Io vengo a Parigi


Informatore negazione d'informazione

Fonti d'informazione (quasi mai sicuri)

Il modo narrativo secondo Genette

Prospettiva = regolazione dell'informazione narrativa

Focalizzazione zero N>P

Focalizzazione interna N=P


- fissa

- variabile

- multipla


Focalizzazione esterna N<P

Alterazioni

parallissi

parallassi


Nessun debrayage

La terra è rotonda

Debrayage attanziale

In genere si ritiene che la terra sia rotonda

Debrayage spazio temporale

Vista da Sirio la terra è rotonda

Debrayage attoriale

Galileo pensa che la terra sia rotonda

Debrayage tematico

Galileo pensando che la terra fosse rotonda si è opposto all'inquisizione



(fumetto con le montagne che sembrano grafici)   Interpretazione della medesima linea in due modi diversi


Qualsiasi immagine (o parola.. o..) è chiara solo se ci sono dei codici che sono da condividere anche culturalmente

Se non vi è un significato anche le immagini hanno le stesse forme d'espressione e del contenuto delle parole

Peirce

Tre tipi di segni

  1. gli indici
  2. le icone
  3. i simboli

1: un segno in cui c'è una relazione di contiguità tra il significato e l'oggetto

2: quei segni che hanno una relazione di somiglianza, analogia con l'oggetto (l'immagine)

3: segni convenzionali non esiste relazione di presenza reale degli oggetti


Ma le immagini non sono esattamente (non convenzionali)

Peirce però si pone il problema della somiglianza delle proprietà visive


(tazzina disegnata) non è reale è un disegno che da un profilo: la relazione tra un'immagine in primo piano e lo sfondo


Il disegno ci da una percezione di una proprietà visiva che possediamo

Il segno e l'immagine che noi abbiamo della nostra percezione

I segni non somigliano agli oggetti

Tratti visivi in comune ma non materiali

Iconismo

Attribuiamo un valore di realtà più forte alla foto rispetto al quadro

U.Eco insiste sull'arbitrarietà dell'immagine

Codici di rappresentazione il modo in cui in ogni cultura viene rappresentato una parte di mondo

Codifica culturale

Gambrich (?) studio dei rinoceronti nella storia della pittura le squame (°-°) per convenzione si facevano le squame ai rinoceronti per riconoscerli


Panoski

C'è una donna con un mantello blu         codice iconografico

C'è una madonna     reinterpretato la donna perché posseggo un codice aggiuntivo a quello iconografico


Non esistono percezioni visive pure

Il vetro è sporco (io guardo il vetro) indi per cui vado a sbattere

Quando guardo decido cosa guardare

Ogni percezione è sempre all'interno di un contesto complesso

Lui è in un corpo in un luogo.

Le immagini non sono statiche, rappresentano più momenti o comunque da un momento si può dedurre uno o più momento precedenti

L'immagine "mette a fuoco" un momento particolare

"il momento fecondo"

Laoconte winckelmann "la bocca aperta nera col marmo bianco"

Lessing: non bisogna guardare il sospiro ma anche gli addominali che rappresentano un momento di tensione mentre il sospiro è il momento in cui sta spirando

Convenzione pittorica

Differenza parte alta e parte bassa del quadro +++ a destra sinistra

Sinistra destra


(la croce nel quadro.. Cristo in più momenti)

Due diverse forme dello spazio

Primo piano e sfondo, la differenza è solo rappresentata (prospettiva è il codice)

Nel foglio lo vediamo in alto

Nella figura lo vediamo dietro

Una cosa è la raffigurazione (semiotica raffigurativa) e un'altra è il riconoscimento visivo dell'immagine (forme colori posizione delle cose sul foglio)

Spazialità figurativa primo piano sfondo

Spazialità plastica (arti figurative)   i diversi spazi alto basso


Nel linguaggio plastico vi è il semisimbolismo

Tratti

Categorie topologiche (alto basso)

Categorie cromatiche

Categorie eidetiche (forme linee)

Semisimbolismo è una specie di proporzione matematica



SI           NO (nziga con la testa)


Strutturalismo un'entità non significa da sola

Significa solo se c'è qualcosa che significa il contrario e non è affatto universale

Dipiperon

Psicofarmaci

Semisimbolismi sintagmatici in presentia

Semisimbolismi paradigmatici in absentia


Figuratività figure retoriche (non solo nei testi letterario, poetici) in qualsiasi tipo di testo e di linguaggio

Linguaggio figurativo (il contenuto espresso)

Linguaggio plastico Categorie topologiche

Categorie cromatiche

Categorie eidetiche


Sistema semisimbolico (si ragiona per coppie)

I singoli testi li costruiscono

Altra categoria la tesatura, la materialità del quadro

(quando il quadro vuole essere toccato)

Figuratività sta nelle immagini ma non solo

"raffiguratevi un'alta muraglia di notte. A mezza altezza, una finestra."

Immagini visive

E immagini che ci servono per capire le parole

I significati non sono concetti, idee, hanno un loro dato di astrazione ma hanno bisogno di un' "immagine visiva"

All'interno delle parole vi è una rappresentazione visiva

I significati delle parole hanno bisogno di questa concretezza

Tematico l'astrazione la concettualità figuratività

Giustizia bilancia (allegoria)

Ad ogni figura attribuzione di un tema o semi

Ragionamenti figurativi difficilmente contestabili

Ulivo Quercia

Iconico carattere stereotipo

Figurale è un'immagine un po' più astratta

Il cerchio è vado utilizzato per tante cose

Una figura che ha perso i tratti che prima lo facevano significare e adesso non significa più

Livelli figurativi crescenti o decrescenti

Livello figurale

Elementi a cui si possono dare molte interpretazioni

Bricolage (esempio del libro messo sotto il piede di un tavolo, il piede più corto.. il libro che non è destinato ad essere un "poggia tavolo" adesso lo è)

Valutare le proprietà sensoriali dell'oggetto

Levi strass uomo preistorico come un bricoleur uomo moderno ingegnere

Materiali previncolati


"it rains cats and dogs" "piove a catinelle"

Dall'italiano al francese: pane al pane vino al vino chiamare un gatto gatto

Fare castelli in aria costruire castelli in spagna

Essere agli sgoccioli essere alla fine del rotolo

Gatta ci cova c'è un'aquila sotto lo scoglio


A figure uguali possono corrispondere livelli tematici diversi e viceversa

Ingoiare un rospo

Biscia

Autonomia del figurativo

Il testo non è qualcosa di statico, mette in relazione all'interno delle cose e le modifica

Senso (significato) senso (direzione) senso (sensoriale)

Isotopia: costruzione di uno o più livelli di coerenza dati da livelli semantici anaforici


Le variazioni sono importanti e si colgono lungo il testo e non per via di elementi singoli


Testo: sistema di relazioni sintagmatiche e paradigmatiche

Testo stratificato

Testo discorso e racconti sono modelli teorici per trovare il modo per analizzare tutto ciò che va aldilà della frase

Lotman semisfera la cultura è un insieme di testi che parlano tra loro

Testi metatesti

Il contesto è un'altra forma di testo (per la semiotica)

Il contesto è altro rispetto al testo (sociologia)

Un testo significa a diversi livelli

Livelli semantici

Content analysis

Livelli di senso sono livelli di pertinenza

A livello del discorso però ci possono non essere pertinenze

Testo è empiricamente dimostrato

R. Barthes l'amore semiotico

L'innamorato attribuisce significato

Discorso amoroso: comportamenti:discorsi verbali

Spie, amici spioni, atteggiamenti, relazioni, pensieri

Testo è dotato di una materia d'espressione e c'è una differenza tra i vari tipi di testo (e-mail lettera..)



PERCORSO GENERATIVO DEL SENSO



sintassi

semantica

Strutture testuali (diverse per ogni materia dell'espressione)

Sintassi delle lingue, organizzazione dello spazio visivo

Semantica delle lingue,

iconografia

pittorica

Strutture discorsive

Attori, spazio, tempo

Figure


temi

processo

della

enunciazione

Strutture narrative di superficie

Attanti, programmi e schemi narrativi

Modalità

valori

Strutture narrative profonde

Operazioni nel quadrato semiotico

Relazioni nel quadrato semiotico





La passionalità

I comportamenti non sono necessariamente in campo d'azione

Acquisire la competenza è necessario per fare l'azione

Ma non sempre lo si fa (non c'ho voglia, domani.) passioni che "ostacolano" il raggiungimento dell'oggetto di valore

I valori sono ciò in cui crediamo e la credenza è l'aderire ad un'idea, ad un valore in modo più o meno razionalmente (affettivamente)

Effetti della comunicazione sul pubblico di tipo passionale

Passioni enunciate (il palermo in serie A, la città in festa)

Passione da enunciare metterla in scena, provocarla, raccontare passioni e suscitarle

Le passioni come notizie

Notizie appassionate

L'irrazionalità

Le passioni quasi sempre sono sociali

Ci sono delle passioni collettive (lo stadio)

Onore    autoconsiderazione di sé

La narratività o la serie di azioni sensate non sono una serie di azioni e basta ma vi è la passionalità

Non si ragiona in termine di se > allora

Rabbia momento d'irrazionalità

"mi aspettavo che tu avessi fatto quella cosa"

Aspettative fiducia rabbia con se stessi

Collera

Irrazionali se sciolte dal contesto

La passione non è uno stato ma un processo


Percorso passionale canonico


Costituzione                            soggetto + costituente


Sensibilizzazione                    culturalizzazione


Disposizione modalità

Patemizzazione azione

Emozione corpo o teatro


Moralizzazione                       soggetto + valutatore






Lessico passione cultura

"eri agitato"   "si va bene sono geloso"

Costituzione                                  sensibilizzazione


Avarizia 600 700

Paperone dickens Srudge

Passioni come esito d'azione ma anche ciò che provoca passioni

L'avaro è colui che non vuol fare circolare il denaro

Disposizione è quando la passione perde o acquisisce una qualità, modalità

Patemizzazione      agire

Emozione passione prende il corpo (tremore, diventare rossi, iniziare ad essere nervosi) rosso + rosso

Non possiamo più nascondere le emozioni (teatralità)

Moralizzazione vizi o virtù

Porre dei limiti al processo emotivo

Giudizi etici

Semiotica e politica

Atto politico come teatro

Politica e mezzi di massa

Linguaggio politico linguistica

Comunicazione politica sociologia

Discorso politico semiotica

Linguaggio politico (lingua usata dai politici)

Politichese lingua specifica particolare, incomprensibile

Politico che crea una formula

Isotopia sportiva (berluscono scendere in campo)

Convergenze parallele

Gli enunciati politici sono performativi

Guerra violenza

Politica dialogo

Qualsiasi attività politica (azione con valore simbolico) è significativa

Qualsiasi discorso politico (parole) è performativo


Livelli del discorso politico



Livello manifestato                       Attività verbali attività somatiche attività sincretiche



Livello immanente        strategie




La mossa ha valore all'interno delle strategie

Sondaggi (andare a monte)

Comunicazione politica

I sociologi dicono che da un lato ci sono le forme di comunicazione politica e dall'altro le azioni politiche ma non è così

Teatro politico

Soggetti che si danno a vedere, si costruiscono un'identità



La mediazione del teatro politico Landowski


Koilon


Orchestra


Loghein


Spettatori


coro


corifeo


hypocritai


Pubblico



governati


opinione


portavoce


Classe politica



governati




L'opinione pubblica non è referenziale ma è significativa ha senso è una forma di mediazione tra i governati e i governanti

Totalità organica (opinione pubblica) "tutti"

Totalità "ognuno"

Il ruolo narrativo dell'opinione pubblica è il destinante è un soggetto che fa fare si può accettare o rifiutare


Funzione destinanti dell'Opinione



<<la classe politica segue l'opinione>>                   <<La classe politica inganna l'opinione>>

Destinante         anti destinante











Anti destinante Non destinante

<<la classe politica sfida l'opinione>>                                <<La classe politica affronta l'opinione>>


Soggetto enunciato enunciare e non parlare in nome..

Soggetto enunciante parlare in nome..

Forme di popolarità politica


Teatro                                                non teatro






scena


Orchestra


sala


Città



Uomo           OpinioneP eroe vedette, buffone

d'azione                           mediatore




Perché non mi riprendono quando mi tolgo i vestiti? (perché non ne vale la pena XD)

Uomo popolare giornali popolari più popolarità

Aumenta la differenza

Alimentare la popolarità (vedette)

Obiettivo strategico


Punk della politica


Attanti attori

2 soggetti 1 oggetto (affinché ci sia informazione)

Con caratteristiche precise, il soggetto deve essere competente, deve sapere o volere sapere

Informazione è riguardo qualcosa che succede a prescindere (teoria presupposta) (in linea di principio)

Informazione Shannon informatica

Informazione processi informativi giornalismo

Informazione non è comunicazione

Non è detto che abbia le competenze per informare

Fatica = restare in contatto con qualcuno

Il secondo soggetto non è detto che voglia o debba sapere

Fiction ci racconta del mondo

Lingua dei giornali

Comunicazione giornalistica

Discorso giornalistico

Pertinenza come isolare qualcosa di non interessante

Discorso specifico lingua astratta

Testo giornalistico linguaggio plastico la grandezza

Significati tipici che sono legati al mezzo

Tematizzazione

Identità dell'enunciatore legato ad una testata

Identità di testata patto comunicativo l'emittente produce un'immagine di sé e l'immagine dell'enunciatario

Il testo non è una cosa, non è un oggetto è piuttosto un'unità di significazione culturalmente prodotta


Le strutture narrative sono le unità minime di senso

Programmi narrativi

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