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G. UNGARETTI
Ungaretti, Giuseppe (Alessandria d'Egitto 1888 - Milano 1970), poeta italiano, tra i protagonisti europei del rinnovamento delle forme poetiche nella prima metà del Novecento. Nato da genitori lucchesi emigrati in Nord Africa, dopo gli studi secondari si trasferì a Parigi. Qui frequentò la Sorbona, dove ebbe modo di ascoltare i corsi di Henri Bergson, e partecipò alla vita dei circoli dell'avanguardia artistica, conoscendo Guillaume Apollinaire, Max Jacob, Alberto Savinio, Aldo Palazzeschi e Ardengo Soffici.
L'ALLEGRIA
Interventista
convinto, allo scoppio della prima guerra mondiale si trasferì a Milano e nel
1915 si arruolò come volontario, combattendo come soldato semplice nelle
trincee del Carso e poi sul fronte francese, nella Champagne. Furono momenti
fondamentali per l'esperienza poetica di Ungaretti, la quale nasce dall'incontro
tra uno stile analogico, derivato dalla poesia del simbolismo francese, e la
coscienza della fragilità dell'uomo di fronte alla morte; è proprio questa
consapevolezza, tuttavia, a consentire la conquista di una nuova autenticità e
di una rinnovata condizione di fusione con i propri simili e con la natura.
A Udine, nel 1916, uscì la prima raccolta di versi di Ungaretti, Il porto sepolto, primo nucleo di quella che poi sarebbe diventata Allegria di naufragi (1919), in seguito intitolata semplicemente L'allegria. Si tratta di una delle opere più importanti della poesia italiana di questo secolo, anche per la novità delle soluzioni metriche e sintattiche, per l'invenzione in particolare di quei 'versicoli', proverbialmente brevi, che conducono alle conseguenze più radicali le ricerche del cosiddetto 'verso libero'.
SENTIMENTO DEL TEMPO
Nel 1919, dopo
l'armistizio, Ungaretti tornò a Parigi, dove pubblicò i versi in francese di La
guerre. Subito dopo aderì al fascismo, divenendo corrispondente da Parigi del
giornale di Benito Mussolini 'Il Popolo d'Italia' e lavorando presso
l'ufficio stampa dell'ambasciata italiana. Nel 1920 si trasferì a Roma, dove
lavorò per dieci anni presso l'ufficio stampa del ministero degli Esteri. Nel
1923 la seconda edizione del Porto sepolto uscì con una prefazione di
Mussolini. Nel 1933 fu pubblicata la raccolta poetica Sentimento del tempo, che
segnò il ritorno a forme metriche più classiche, in una direzione che avrebbe
costituito il modello formale per il nascente ermetismo.
DAL DOLORE AL TACCUINO DEL VECCHIO
Nel 1936 Ungaretti si
trasferì con la famiglia in Brasile, accettando l'offerta dell'Università di
Sao Paulo, che gli affidò la cattedra di letteratura italiana. Nel 1939 la vita
di Ungaretti fu segnata dalla tragica morte del secondogenito Antonietto (nato
nel 1930). Tornato in Italia nel 1942, insegnò letteratura italiana
contemporanea a Roma. Intanto pubblicava le edizioni definitive dell'Allegria e
di Sentimento del tempo, cui si aggiunsero Il dolore (1947), La terra promessa
(1950), Taccuino del vecchio (1960).
Ungaretti svolse anche una notevolissima attività di traduttore di poesia: si ricordano le versioni dei Sonetti di Shakespeare e di versi di Góngora, Racine, Mallarmé, Blake e Celan.
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