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DIMENSIONE SINTATTICA analisi logica La sintassi (intesa come analisi logica)

Bel-Ami Guy de Moupassant


Bel-Ami  Guy de Moupassant Georges Duroy esce da 1 trattoria ,lui è 1 sottufficiale
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DIMENSIONE SINTATTICA


analisi logica

La sintassi (intesa come analisi logica) è stata sempre studiata come il riflesso del pensiero sulla lingua.
Secondo Aristotele il pensiero ha delle categorie (sostanza, qualità, azione, fare qualcosa, ecc) che si trovano anche nella lingua (la sostanza si trova nel sostantivo, la qualità nell'aggettivo, l'agire nel verbo attivo, il subire nel verbo passivo, ecc).
C'è quindi una perfetta corrispondenza fra pensiero e lingua per cui la struttura sintattica, che organizza le categorie linguistiche, è un riflesso del pensiero. La sintassi della frase è vista quindi come manifestazione della logica (scienza del pensiero, logos=pensiero).
In realtà, Aristotele, così facendo, descrive il greco (cioè la sua lingua) e proietta le categorie del pensiero nel greco; ci sono invece lingue che non distinguono fra verbo e sostantivo o fra verbo e aggettivo (come l'inglese).
Aristotele non era consapevole di questo e quindi crea una specie di universale sulla base del greco.

Su questa via procede anche la grammatica di Port Royal, di ispirazione cartesiana, che presuppone l'esistenza di un solo tipo di lingua, che è innato ed ha quelle specifiche categorie e strutture sintattiche.

la sintassi nella linguistica indeuropea delle origini

La linguistica indoeuropea della prima metà dell'Ottocento si disinteressa della sintassi perché le comparazione fra le lingue è in un primo momento lessicale ed in un secondo momento grammaticale. La sintassi dell'indoeuropeo non viene ricostruita perché non vengono ricostruiti testi dell'indoeuropeo, mentre viene studiata la sintassi delle singole lingue indoeuropee (ma questo era compito dei grecisti, latinisti, germanisti, sanscritisti). Tuttavia August Schleicher (1821-1866), invece, era così sicuro del suo metodo che arrivò a scrivere una piccola favola in indoeuropeo.

Saussure

In Saussure non  troviamo lo studio sintattico, forse data la sua formazione di indoeuropeista, (anche se avrebbe potuto inserirla nell'atto linguistico individuale -> parole, perché un atto linguistico presume la sintassi).
Per Saussure l'unità per eccellenza è la parola.
Anche i seguaci strutturalisti di Saussure non si curano della sintassi;
ad esempio Benveniste disse "la frase non è un segno".

In America:

Sapir è stato molto sensibile alla sintassi in quanto i suoi concetti relazionali sono concetti sintattici poiché mettono in relazione i concetti concreti che sono le parole.
Bloomfield (1887-1949, grande studioso e linguista americano che creò una scuola di numerosi linguisti) rifiuta lo studio della semantica (del significato) perché pensa che deve essere studiata da coloro che studiano la natura (il referente), però cerca il significato nella struttura sintattica. Essendo americano egli  prende a riferimento la lingua inglese e fonda il suo studio sulle funzioni caratteristiche della sua lingua.
Egli studia, ad esempio, i COSTITUENTI IMMEDIATI della frase:
nucleo del SOGGETTO e nucleo del VERBO

Esempio: "poor John ran away"
"the poor John you know ran away from home"

poor John e ran away sono i nuclei principali della frase ed intorno a loro si organizza tutta la frase. Dobbiamo quindi cercare i significati intorno ai costituenti immediati.
Per Bloomfield è importante la disposizione delle unità, la loro collocazione lineare,
perché è li che si trova il significato; il linguista può parlare del significato solo guardando alla struttura sintattica.

Il comportamentismo

I post-bloomfieldiani erano molto condizionati dalla teoria del COMPORTAMENTISMO: una scuola psicologica che è stata dominante all'inizio del '900 e che credeva che il significato non esistesse ma andava inserito nella catena di STIMOLO e RISPOSTA.
Secondo Bloomfield la lingua è una risposta , si parla per rispondere ad uno stimolo. Secondo lo studioso la mente è una scatola nera di cui non conosciamo il contenuto, ma di cui possiamo solo constatare gli input (stimoli) e gli output (risposte)

NOAM CHOMSKY (Filadelfia, 7 dicembre 1928)

Grande studioso di origine ebraica, rappresentante dell'estrema sinistra americana. Reagisce ai post-bloomfieldiani (comportamentisti) definendo la sua una linguistica mentalista (secondo lui la lingua sta nel cervello e nella mente). La sua è anche una "biolinguistica ", perché vede nella lingua un organo del cervello: vuole scoprire cosa c'è dentro la "scatola nera".

Nella sua prima opera importante (1957) "Sintactic Structures" ("le strutture della sintassi") egli scrive che nel cervello di ciascun individuo c'è un "programma" (meccanismo), da intendersi come un programma di computer, chiamato LAD (Language Acquisition Device -> meccanismo di acquisizione della lingua) grazie al quale un bambino dopo la nascita, nel giro di un paio di anni apprende molte parole e formula anche qualche frase senza mai sbagliare l'ordine sintattico della sua lingua. Ciò non può averglielo insegnato l'esperienza quindi deve esserci nel suo cervello un meccanismo sintattico che elabora gli imput e provoca i giusti output. La competenza di una lingua, cioè la capacità di dire che cosa è corretto e che cosa non lo è, appartiene solo al parlante "nativo".

Grammatica Universale

Negli anni '90 c'è una specie di cambiamento della sua teoria:
Egli propone un modello semplicissimo che chiama GRAMMATICA UNIVERSALE.
Chomsky è convinto che il meccanismo del LAD sia innato (una specie di organo del cervello) e che è una dote solo dell'uomo (che si distingue dall'animale per questo, per la sintassi).
Nella grammatica universale ci sono due punti:

1) PRINCIPI (sono propri a tutte le lingue del mondo)
Es.: nella frase ci sono sempre due sintagmi: quello verbale e quello nominale.
Altri tratti universali si riconoscono nei quattro tipi di sintagmi:
- SNominali (hanno come testa un nome)
es: "figlio di mamma"

- SVerbali (hanno come testa un verbo)
es: "correre velocemente"

- SAggettivali (hanno come testa un aggettivo)
es: "pieno di energia", "felice di conoscerti"

-SPreposizionali (hanno come testa una preposizione)
es: "per amore", "da Roma"

2) PARAMETRI (differenziano le lingue del mondo)
Il bambino attiva il meccanismo della lingua perché è sollecitato al linguaggio in quanto ascolta, è esposto al linguaggio. In questa prima esperienza si trova di fronte ad una serie di interruttori, di natura binaria:

es. lingua a soggetto nullo/ obbligatorio (piove/it rains, il pleut).

es. lingua col genere nel nome/ lingua senza genere nel nome (italiano/ inglese)

Molti degli universali di Greenberg sono parametri.

Le due Facoltà del Linguaggio

Chomsky fa una differenza fra:.

- Facoltà del linguaggio "in senso ampio" (F L Broad), condivisa anche dagli animali: capacità di produrre segnali e di attribuire loro un significato

- Facoltà del linguaggio "in senso stretto" (F L Narrow), che appartiene solo agli uomini (specie-specifica)

La sintassi è quindi la facoltà di aggiungere un elemento all'altro in modo creativo (producendo frasi mai sentite prima e grammaticalmente corrette).

Citiamo una famosa frase di Chomsky
" Colourless green ideas sleep furiously "
questa non ha nessun senso ma è grammaticale, la sua sintassi è corretta, accettabile per un native speaker.


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