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DOPPIO SOGNO
SCHNITZLER
La Vienna di Schnitzler è una delle grandi metropoli europee di fine ottocento, prodotto di una società complessa e vitale. La compattezza dell'impero asburgico inizia a vacillare sotto le spinte delle tensioni nazionalistiche e delle tensioni sociali.
La borghesia industriale diventa il nuovo motore della società e con il suo stile di vita modifica radicalmente la vita sociale viennese.
In questo FINIS AUSTRIAE la letteratura e l'arte interpretano i mutamenti e le tensioni che avrebbero spinto l'Europa al primo conflitto mondiale:una crisi politica e d economica, che coincide con una profonda crisi di valori e di identità individuale e sociale.
L'opera di Schnitzler indaga proprio i movimenti più segreti della vita umana e soprattutto delle pulsioni amorose e sessuali.
Il romanzo è ambientato nella Vienna apparentemente borghese e tranquilla, in cui emergono inquietanti personaggi, le maschere dilagano, si aprono porte segrete, si svelano esseri equivoci, incombono giudici oscuri e feroci.
Personaggi principali sono Fridolin e Alberatine, lui medico, lei casalinga.
Tutto inizia ad una festa mascherata, dove la coppia viene avvicinata da due figure mascherate in domino rosso.
Questi fantasmi del ballo in maschera la sera seguente, mentre la bimba dorme, riemergono come occasioni perdute. Entrambi cominciano a confidarsi l'attrazione esercitata su di loro da partners sconosciuti. Da questa leggera conversazione passano però ad un argomento più serio, a quei desideri nascosti che "possono originare torbidi e pericolosi vortici, anche nell'anima più limpida e più pura".
E' Albertine a tirare fuori quello che nasconde, a rievocare l'incontro con un giovane danese nell'estate precedente.
Su quel ragazzo sconosciuto Albertine aveva fatto mille sogni, mille progetti, pronta a mandare in aria matrimonio e figlia per lui, senza neppure conoscerlo.
Tocca poi a Fridolin rievocare l'incontro con una ragazza, con cui non aveva scambiato neppure una parola, ma che l'aveva profondamente turbato.
Se questi sogni erano avvenuti ad occhi chiusi, per Fridolin iniziano quelli ad occhi aperti, più pericolosi, che provocheranno notevoli sconvolgimenti nella sua vita e in quella della moglie.
Fridolin rimane completamente sconvolto dalla confessione di Albertine, che improvvisamente non gli appare più la donna dai sani principi che aveva sposato.
Da questo momento, forse perché con ansia di vendetta li cerca, iniziano per lui incontri notturni strani e devastanti. Dapprima gli si dichiara Marianna, figlia di un suo paziente , proprio quando giunge per poter recare soccorso al malato, senza però poter riuscire a salvarlo.
Poi in un altro girovagare notturno incontra un suo amico dei tempi universitari, Nachtigall, che gli confida di suonare, dopo i consueti spettacoli in piccoli bar,presso gente, che lo benda mentre suona e che si diletta in orge.
Entusiasmato da tale mistero, Fridolin decide di affittare una maschera, noncurante degli avvertimenti dell'amico.
In questa starna festa, una donna l'avverte di stare attento, perché se lo scoprissero, finirebbe male.
Fridolin attratto ed inebriato dalle maschere e da quei sogni, che stanno per tradursi in realtà, vaga per la villa attirando l'attenzione degli abituali partecipanti.
Scoperto, alla richiesta della parola d'ordine Fridolin, viene cacciato, ma si salva solo perché la donna, che inizialmente lo aveva riconosciuto, lo riscatta.
Fridolin rimane ossessionato dal ricordo di questa donna e dal mistero del prezzo da pagare, che i partecipanti incappucciati le hanno imposto, per non averlo smascherato e per averlo difeso.
Da un lato pensa a lei come ad una prostituta, dall'altro come ad una donna dell'alta borghesia dalla doppia esistenza.
O era tutto un gioco, uno scherzo fatto a lui , estraneo?
Tornato a casa ripone il costume, nascondendolo ad Albertine, ma lei si sveglia e sconvolta decide di raccontargli un sogno, che ha appena fatto. A questo punto il sogno diventa doppio. Fridolin ha vissuto un'esperienza, che Albertine ha solo sognato.
IL SOGNO DI ALBERTINE
Albertine aveva sognato di doversi sposare e di trovare nell'armadio dei costumi.
Appare Fridolin, vestito con preziosi abiti. Entrambi in costume si elevano in volo, per poi approdare in una stanza, dove si amano.
Ma Albertine afferma:Ma come spiegartelo.nonostante l'intensità dell'abbraccio, la nostra tenerezza era molto malinconica, come per il presentimento di un dolore ineluttabile.
Fridolin dopo questa notte dagli strani eventi, inizia a cercare l'amico in albergo, dove alloggiava, ma gli dicono che dei signori lo hanno accompagnato a prendere la sua roba e lo hanno condotto via.
Fridolin, malgrado riprenda la vita di ogni giorno, è ossessionato dalla civetteria di ogni donna, e pensa "Una vale l'altra, Albertine è come loro, furba, è la peggiore di tutte."
Decide di tornare alla villa della notte precedente, ma arrivato al cancello, un servitore gli porge una lettera, con cui si esorta a lasciar perdere le proprie indagini, un secondo avvertimento, dopo quello della sera precedente.
Nel suo girovagare notturno apprende che la baronessa D. alle 4 del mattino, di quella notte in cui era stato alla villa, riaccompagnata all'albergo da due uomini, è morta nella sua camera.
Fridolin va all'obitorio per vedere il viso di quel corpo, che ora sul tavolo della camera mortuaria è "ombra fra le ombre e un oscuro corpo, privo di senso e segreto, il cadavere della notte passata, destinato irrevocabilmente alla decomposizione".
Ritornato a casa Albertine lo accoglie consapevole di ciò che è accaduto al marito e a lei.
Il romanzo si chiude con un dialogo sconcertante.
Che dobbiamo fare?
"Ringraziare il destino, credo, di essere usciti incolumi da tutte le nostre avventure.da quelle vere e da quelle sognate."
Ne se proprio sicura? Chiese Fridolin
"Tanto sicura da presentire che la realtà di una notte e anzi neppure quella di un'intera vita umana, non significano, al tempo stesso, anche la loro più profonda verità."
"E nessun sogno è interamente sogno, disse Fridolin, ma ora ci siamo svegliati, per lungo tempo."
Fridolin e Albertine sono due personaggi anti-convenzionali nella Vienna di inizio '900, entrambi scossi dalle loro pulsioni amorose, dai loro sogni erotici,che sentono però di dover comunicare all'altro senza pudore.
Entrambi si dicono cose che un uomo e una donna non si dicono mai, osano sfidare le convenzioni che regolano un rapporto, come quello coniugale.
Entrambi svelano quello che desiderano e che in fondo desiderano tutti, ma che nessuno ha la forza di esternare per pudore e per vergogna.
Tutti abbiamo dei sogni, vaghiamo tutti con la mente per sfuggire alla banalità e alla quotidianità, perché quello che abbiamo non ci soddisfa mai, completamente.
Spesso però rimaniamo prigionieri di questi sogni e non abbiamo il coraggio di realizzarli e di esternarli, perdendo così ciò che forse si potrebbe recuperare.
Fridolin ed Albertine hanno questo coraggio e riescono a recuperare un rapporto, che si sarebbe certamente sgretolato sotto il peso delle visioni di quei sogni ad occhi completamente aperti o completamente chiusi, che avevano preso il posto della vita reale.
Ciò non significa che Fridolin ed Albertine riescano a superare ogni difficoltà, anche in seguito, Albertine stessa dice che non si può ipotecare il futuro, le forze oscure dell'inconscio, della tentazione e del destino sono sempre lì. Quando però si è avuto il coraggio di riconoscerle e condividerle senza pudore, le forze oscure possono portare una nuova luce.
Schnitzler pone l'accento sull'incomunicabilità che c'è fra gli uomini, fra gli uomini e le donne,incomunicabilità che mina dalle fondamenta i rapporti, in modo lento ma inesorabile.
DOPPIO SOGNO E LA PSICANALISI
La tematica onirico-surreale di TRAUMNOVELLE induce sicuramente a pensare alla psicanalisi, come il suggestivo modello di Schnitzler.
L'autore conosceva Freud ma mantenne sempre una distanza critica da lui.
Sarà Freud nel 1922, consideriamo che l'opera viene scritta fra il 1921 e il 1925, ma era già sta abbozzata nel 1907,ad uscire allo scoperto e ad affermare di non voler incontrare Schnitzler, per paura di incontrare un suo sosia.
Freud riconosceva a Schnitzler grandi capacità di indagatore della psiche umana, ma stabiliva una netta e inequivocabile differenza fra intuizione dello scrittore e lavoro faticoso dello scienziato.
Schnitzler, in alcuni scritti raccolti sotto la parola chiave "Psicanalisi" , afferma che non è nuova la psicanalisi, ma Freud, come non era nuova l'America ma Colombo.
Egli afferma di non accordare all'inconscio un'eccessiva autorità all'inconscio, mentre gli psicanalisti si, inoltre riguardo la simbologia onirica afferma che "Solo quei fenomeni che sono passati nella nostra coscienza, sono utilizzabili per l'interpretazione dei sogni."
Egli riconosce invece una grande importanza al MEDIOCONSCIO, perché secondo Schnitzler, da lì provengono al conscio alcuni elementi, mentre altri precipitano nell'inconscio.
Quest'ultimo non è così vicino come si pensa, la rimozione pertanto avviene proprio verso il medioconscio. L'arte del poeta, secondo l'autore, consiste nel tracciare, quanto più decisamente possibile, i limiti fra conscio, medioconscio e inconscio.
Freud dopo aver letto TRAUMNOVELLE disse soltanto di aver riflettuto molto su questa novella, poi però nient'altro, forse per il timore del sosia o perché la distanza fra l'opera di Schnitzler e la psicanalisi era incolmabile.
TEMATICA E STRUTTURA
La novella si articola in 7 parti e scandisce le alterne vicende e fasi della crisi di una coppia emblematica, lo sgomento dell'individuo di fronte alla enigmatica e instabile realtà dell'esistenza.
Non è la prima volta che l'autore si focalizza sul matrimonio e sull'incomunicabilità che turba l'equilibrio del rapporto fra uomo e donna.
Questa volta però la crisi si struttura secondo un diagramma di turbamenti paralleli, tanto da giustificare il titolo DOPPIO SOGNO, DOPPIA NOVELLA. La facciata della tranquilla famiglia borghese di Vienna è la prima cosa che Schnitzler tende a sottolineare per poi scardinarla lentamente.
La facciata inganna la realtà, è un paravento illusorio che nasconde un groviglio di dubbi, angosce, di aggressività, di desideri repressi, che una volta liberati, coinvolgeranno i personaggi in una ridda di avventure reali fantastiche e sognate, costringendoli a percorrere tutta la loro crisi, stazione per stazione, alla ricerca affannosa di una verità che non esiste, se non nel tentativo di una reciproca comprensione.
E' quasi una commedia di disinganni e di desideri insoddisfatti. Nessuna delle avventure erotico-surreali giungerà a compimento, l'orgia di piacere e di libidine incontrollata di Albertine è solo un sogno. Tutto porta ad un'alienazione simboleggiata dalla maschera. Non a caso il romanzo si apre con un veglione mascherato, prosegue con il mascheraio Gibiser, con la partecipazione notturna di Fridolin al ballo nel club. Tutto è assenza di volti e allo stesso tempo si conclude con il confronto con la morte della donna, all'obitorio.
Questi sono i segni della perdita d'identità, che connota la crisi dei personaggi. La storia si dipana quindi fra il progressivo allontanarsi affettivo di Fridolin e d Albertine e il progressivo ricongiungimento. La loro condizione psicologica fa pensare al medioconscio, all'ondeggiare angoscioso fra comprensione e incomprensione. La ritrovata intesa finale di Fridolin e d Albertine, dopo la turbinosa notte dei desideri inappagati, acquista IL VALORE DI UN'ASCESA AL CONSCIO, che senza fornire certezze può giustificare il rischio. Il rischio corso infatti consente di squarciare il velo delle apparenze e l'illusorietà della realtà.
Il riferimento al destino nella chiusa del libro rimanda, secondo una struttura ciclica e circolare, al colloquio iniziale, protetto e ovattato dalla sicurezza dell'atmosfera familiare.
Da un semplice scherzo passano ad un argomento più serio e così trasformano il sogno in regione dell'anima, in cui è possibile realizzare i desideri repressi. Albertine è la prima ad intraprendere il viaggio liberatorio negli abissi della coscienza.
Il sogno di Albertine diviene comunque azione onirica speculare rispetto alle avventure notturne di Fridolin.
Il sogno di Albertine non ha un contenuto latente e non deve essere decodificato, il materiale onirico è un insieme di residui diurni. Esso è comunque parallelo all'avventura di Fridolin. Mentre lui non riuscirà a possedere la bella sconosciuta nel circolo segreto, Albertine in sogno si concede al danese e assiste alla crocifissione di Fridolin che accetta il sacrificio, pur di restarle fedele.
La risata isterica di Albertine e l'orrore di Fridolin di fronte al volto della moglie segnano la loro completa alienazione.
E' vero comunque che il sogno per Albertine ha avuto una funzione catartica, lei si è liberata così dal suo odio per l'incomprensione del marito, inoltre ha costretto Fridolin a riflettere sulla sua stessa infedeltà, che solo per un gioco del destino non si è tradotta in realtà.
E' da questo momento che Fridolin comincia a rientrare inconsciamente nella sua esistenza, così come inconsciamente ne era uscito.
Si comprende come la psicologia di Fridolin sia più debole di quella di Albertine e quindi il suo percorso sarà più travagliato, perché egli è esposto ad allettamenti e lusinghe che la realtà circostante gli offre.
La tesi assiale del romanzo è la dicotomia FEDELTA'-TRADIMENTO, il pregiudizio borghese spinge i due protagonisti, all'inizio, ad oscillare fra questi due elementi singolarmente, dopo le confidenze però mettono a nudo le loro debolezze.
Fridolin rappresenta l'uomo che si arroga il diritto di vivere secondo una morale, che vale solo per lui, e che non può accettare in una donna, tanto meno in sua moglie.
Fridolin dovrà però scontrarsi proprio con il misterioso mondo delle donne e con la dura constatazione che anche loro provano pulsioni e desideri. Malgrado accetti ciò con difficoltà, non può fare a meno della moglie.
Quando vaga solo per le strade di Vienna con un senso di liberazione, in effetti non è così. Si allentano i suoi freni inibitori ma allo stesso tempo è fiaccato dai suoi stessi desideri.
Nella sua corsa disperata verso l'evasione erotica l'immagine di Albertine, in effetti , non l'abbandona mai; neppure nella sua discesa agli inferi:l'obitorio.
Le frenetiche e sconvolgenti avventure notturne però lasciano un segno, quando rientra a casa infatti ha perso anche quel poco di sicurezza che possedeva.
La vista della mascherina, che ha portato durante la festa nella misteriosa villa e che trovata da Albertine, è stata posta sul cuscino del marito, è sufficiente a provocare i singhiozzi di Fridolin.
Il crollo è completo, caduta la maschera, dietro alla quale aveva creduto di celare le proprie contraddizioni, riaffiora la coscienza del suo reale rapporto con Albertine.
Si ritorna alla vita reale, mentre un vittorioso raggio di sole annuncia il nuovo giorno. Ciò però non segna un mutamento di indirizzo ideologico di Schnitzler, anzi il suo DETRMINISMO E SCETTICISMO, rimangono come ombre silenziose su tutta la vicenda.
Il mondo di Schnitzler è comunque un mondo in declino, su cui non veglia più alcun Dio, è lo stesso mondo di Nietzsche, a cui il filosofo aveva già annunciato la morte di Dio.
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