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Divina Commedia
La Divina Commedia è stata scritta da Dante Alighieri presumibilmente durante il suo esilio nel 1300 e un principale motivo:
Per la presenza di vari aspetti religiosi, nel 1300 era avvenuto il Giubileo (anno in cui si potevano espiare tutte le proprie colpe;
L'intero viaggio per alcuni era avvenuto dal 5 Marzo al 1°Aprile e secondo altri tra l'8 Aprile e il 15 Aprile (settimana della Pasqua).
Si pensa proprio in questo periodo poiché il sole era nel segno dell'ariete (Primavera) e poiché si credeva che l'universo era stato originato in quel periodo allora gli veniva attribuito un valore divino.
Fu un'opera scritta in versi costituita da terzine che avevano rime incrociate. In quest'opera Dante immaginava di fare un viaggio per i tre regni dell'aldilà: Inferno, Purgatorio e Paradiso.
Per Dante l'inferno era stato originato da alcuni angeli del paradiso che si erano rifiutati di essere comandati da Dio e il capo di questi era Lucifero.
La visione di Dante dell'Inferno è paragonabile a un imbuto diviso in Cerchie dove vi si trovavano le anime che avevano peccato per un particolare peccato e dopo il VII cerchio l'Inferno era stato diviso in un altro sottogruppo che erano le Bolge (le prime sette erano i 7 peccati "Capitali"). Si poteva entrare nell'inferno attraverso una porta situata in mezzo a una selva presso Gerusalemme. Inoltre l'inferno si trovava nell'Emisfero del nord.
Invece nell'emisfero meridionale si trovava il Purgatorio inteso come una montagna da scalare per arrivare fino in cima inteso come Paradiso Terrestre e più in alto il Paradiso Celeste (diviso in cieli i quali venivano retti da intelligenze angeliche come i Cherubini).
Per comprendere al massimo quest'opera, deve essere letta con una forte interpretazione simbolica (la Selva = Peccato, Virgilio = ragione);
Una cosa importante è che per Dante il peccato era intellettuale poiché governato dalla Ragione.
Dante scrive tutto ciò che si ricorda di quel misterioso viaggio nei regni dell'oltretomba poiché voleva che chi leggeva la sua opera potesse migliorare nella persona e nello Spirito.
Così per questo Dante si sentì privilegiato poiché aveva fatto questo viaggio da vivo.
Tutta l'opera è costituita da 34 Canti di cui il primo fa da proemio a tutta l'opera.
Si notano una grande presenza di elementi religiosi introdotti in modo simbolici (Selva = Sonno = Peccato; Sole = Dio).
Perciò attraverso i sensi cercò di rendere visibile ciò che era invisibile.
L'intera opera si poneva in un alto livello in quanto non narra la vicenda di una vita, bensì il percorso dell'intera umanità.
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