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Decadentismo
Corrente letteraria europea che ebbe origine in Francia e si sviluppò in Europa tra gli anni Ottanta dell'Ottocento e il primo decennio del Novecento. Trova un corrispettivo nella corrente artistico-architettonica che prese nomi diversi a seconda del paese in cui fiorì: Liberty in Italia, Art Nouveau in Francia, Jugendstil in Germania.
Il Decadentismo rappresenta una reazione decisa
agli aspetti ideologici, morali e letterari del Positivismo. Fu l'esasperazione
di una delle due tendenze del Romanticismo, quella rivolta alla contemplazione
di un mondo di mistero e di sogno, all'espressione di un soggettivismo estremo,
mentre il realismo e il verismo ne avevano sviluppato la tendenza oggettiva.
Il termine "decadente" ebbe, in origine, un senso negativo; fu infatti rivolto
contro alcuni poeti che esprimevano lo smarrimento delle coscienze e
Questi poeti avvertirono il fallimento del sogno
più ambizioso del Positivismo:
Il Decadentismo fu, prima di tutto, uno stato d'animo di perplessità smarrita, un sentimento di crisi esistenziale, che si è venuto progressivamente approfondendo nella prima metà del nostro secolo, travagliata da tragiche esperienze di guerre, dittature, rivoluzioni, e anche da scoperte scientifiche sconvolgenti.
Due sono gli aspetti fondamentali della spiritualità
decadentista: il sentimento della realtà come mistero e
Questa visione del mondo produce nell'arte una rivoluzione radicale, nel contenuto e nelle forme, che potremmo riassumere nei termini di simbolismo e misticismo estetico.
Poetica del Decadentismo
Ammessa l'impossibilità di
conoscere
Nasce così
La nuova poesia non si rivolge all'intelletto o al sentimento del lettore, ma
alla profondità del suo inconscio, lo invita non a una lettura, ma a una
partecipazione vitale immediata. Essa si propone di darci una consapevolezza
più profonda del mistero.
Da questi principi sono nate molte mode letterarie e anche di costume, a
cominciare dal simbolismo (rappresentato, ad esempio, dal Pascoli, espressione più conseguente e radicale
della nuova poetica), per continuare con l'estetismo(rappresentato, ad esempio,
dal D'Annunzio); difatti il decadentismo ha
aspirazioni aristocratiche, che si esprimono nel gusto estetizzante. Sul piano
artistico l'estetismo si traduce nella ricerca di raffinatezza esasperata ed
estenuata. L'idea della superiorità assoluta dell'esperienza estetica induce
l'artista a tentare di trasformare
Il Decadentismo in Europa
I primi decadenti
francesi (ricordiamo Charles Baudelaire, Paul Verlaine, Arthur Rimbaud, incarnazione del "poeta maledetto"
che tradusse nelle sue forme più estreme l'opposizione alla società
circostante, Stephane Mallarmè) iniziano la discesa nei gorghi profondi e
inesplorati della psiche umana e svalutano la realtà oggettiva, dissolvendola
nelle intuizioni immediate o rivelazioni dell'inconscio. Un'opera in
particolare aveva suscitato grande scandalo in Francia a metà Ottocento: "I fiori del male" di Charles Baudelaire.
E' una rivolta antirealistica, che rifiuta gli aspetti oggettivi e quotidiani
dell'esistenza; nello stesso tempo esalta l'io soggettivo, creatore, nell'arte,
di quelle evasioni, di quei paradisi artificiali che ci consentono di sfuggire
alla miseria della condizione umana, e celebra l'abbandono alla suggestione dei
sensi all'istinto.
Per quanto riguarda il vasto e complesso panorama della letteratura straniera
dei primi decenni del Novecento emerge, per l'ambito culturale a cui
appartiene, per la particolarità dei temi trattati e per l'originalità delle
sue creazioni allusive e simboliche, l'opera di Kafka, testimonianza tra le più sofferte della
condizione esistenziale di solitudine e di angoscia dell'uomo moderno.
Nell'analisi della letteratura in lingua inglese occorre soffermarsi invece
sull'opera di Joyce, che ha avuto un ruolo rivoluzionario
nella letteratura novecentesca, diventando il simbolo del romanzo del Novecento
per l'adozione di nuove tecniche di racconto capaci di portare alla luce i
meandri più oscuri delle coscienze e di dar voce alla complessa e caotica
realtà del mondo interiore.
Il Decadentismo in Italia
In Italia, dove la trasformazione economica in senso capitalistico avvenne in
ritardo e in modo repentino, il Decadentismo non assunse il carattere radicale
e dirompente che ebbe nella vicina Francia. Diversa è soprattutto la concezione
della figura del poeta, il quale mantiene una funzione di guida culturale della
società, al contrario di quanto avviene in Francia, dove si riconosce
nell'isolamento la condizione del poeta, costretto ai margini di una società
che non gli permette di vivere. Esemplare è la figura di D'Annunzio, poeta e letterato, ma anche uomo
pubblico e straordinario precursore della moderna società dello spettacolo, che
si atteggia a vate e condottiero degli spiriti più nobili e arditi della
nazione. D'Annunzio crea il mito di se stesso,
l'intellettuale più celebre e chiacchierato dell'epoca in Italia. Tenne conto
con grande tempismo delle esperienze letterarie straniere contemporanee. La sua
poesia divenne in breve il modello di riferimento (sia in positivo che in
negativo) della generazione di poeti contemporanea e di quella successiva. La
sua sensibilità straordinaria investe il mondo dei sentimenti, quello della
natura e quello dell'arte, e la sua affascinante scrittura, ricca e suggestiva,
ne costituisce la più appropriata traduzione in termini letterari.
I maggiori scrittori decadenti furono, oltre a D'Annunzio, Pascoli e Fogazzaro. In particolare Pascoli possiede una sensibilità che gli
permette di entrare in contatto con il mondo che egli canta senza mediazioni
razionali o intellettuali, e la sua poesia rende conto di questa magica
sintonia. Lo fa con termini molto precisi, anche di uso comune, con versi
spezzati e interrotti, con una ricerca sul suono che vuole ridare la
suggestione degli oggetti di tutti i giorni e degli ambienti modesti che sono
la base della sua ispirazione.
Quindi la rottura col Positivismo è già sancita dallo sviluppo delle poetiche
decadenti e dall'opera sopra citata di Pascoli e D'Annunzio, ma c'è da dire che è proprio
all'inizio del secolo che l'offensiva contro la cultura che aveva dominato la
scena fino alla seconda metà dell'Ottocento si fa esplicita e imponente. La
nuova mappa dell'uomo contemporaneo, non più padrone di se stesso e del mondo
ma condizionato da quell'insieme di elementi che Freud, negli stessi anni,
veniva definendo come inconscio, è stata consegnata alla nostra letteratura
dall'opera geniale di Svevo e Pirandello.
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