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La storia del corpo è un arricchimento della storia sociale ne sono esempio i comportamenti alimentari o i modi di vestire.
Nel Medioevo inizia un processo d'elaborazione dei modi di stare a tavola, di regole di condotta, di codici sociali ad esempio il Galateo: libro che insegna le buone creanze.
Ciò porta il corpo a diventare un oggetto essenziale dei processi storici di civilizzazione e prenderlo in considerazione significa acquisire un elemento importante della storia dei "valori" che è seguita, giustamente, sempre con maggior interesse da parte degli storici.
Il corpo diventa quindi emblema delle tipologie umane ideali del medioevo quali possono essere:
il monaco che è esempio d'ascesi, si allontana da tutto ciò che è esperienza corporale e arriva a
mortificare il proprio corpo; il prode ed il cortese che godono di una certa reputazione sono gli uomini che hanno usato il proprio corpo per prodezze fisiche; il probo è invece un uomo che sottomette il corpo al dominio dello spirito e dell'anima.
Nel medioevo si sono presentati due tipi di atteggiamento nei confronti del corpo, uno l'ha disprezzato, l'altro l'ha esaltato.
Queste strane reazioni nei confronti del corpo possono essere comprese solo osservando il principio
trifunzionalità. La prima funzione, quella del sacro, implica un'ascesi corporale; la seconda, quella bellica, esalta la forza fisica; la terza, quella della bellezza, porta a prendersi cura del corpo, a occuparsi della sua salute e dei problei di estetica.
Nel Rinascimento avviene un processo inverso che per mezzo dell'elaborazione di nuovi valori costringe il corpo nella sfera del privato e del vergognoso.
Nel medioevo quindi il corpo poteva essere esibito, mentre dal rinascimento non più. Dal XX secolo avremo ancora un processo inverso.
I grandi cambiamenti che il Cristianesimo introduce nella vita quotidiana come la soppressione del teatro, del circo, dello stadio e delle terme, che sono spazi di socializzazione e di vita culturale che, a diverso titolo, esaltano o utilizzano il corpo producono cambiamenti che portano a compimento il dirottamento dottrinale del corpo.
Tuttavia la salvezza del cristiano passa attraverso la salvezza del corpo e dell'anima insieme.
Nel Purgatorio di San Patrick un monaco del 1180 chiede scusa se parlando dei supplizzi dei dannati e delle gioie dei giusti, non potrà evitare di far riferimento a cose corporali o simili a
corpi.
Sant'Agostino e San Gregorio spiegano così che i castighi corporali possono punire spiriti
incorporei :" In un uomo corporale e mortale le cose spirituali non si manifestano che sotto un'apparenza e una forma corporali."Infatti è comune nel Medioevo rappresentare l'anima in sembianze di un piccolo uomo o di un bambino.
Anche l'immaginario degli scrittori mistici è pieno di corpi seducenti o di corpi mostruosi e ripugnanti.
Ne sono degno esempio l'aldilà della Divina Commedia: l'Inferno è popolato di corpi torturati, rosi, mescolati dei dannati, mentre il Paradiso è pieno di corpi resuscitati.
Per quanto riguarda il campo religioso, contrariamente agli ebrei ed ai musulmani che non possono raffigurare il proprio Dio, i cristiani possono scartando lo Spirito Santo a cui non corrisponde un immagine umana, Dio e Cristo hanno sembianze d'uomo . La Vergine Maria invece è rappresentata come la più bella tra le donne.
Concludendo si può dire che la fisicità e la spiritualità non possono essere scisse l'una dall'altra.
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