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di
Maxence van der Meersch
NOTIZIE BIOGRAFICHE
Maxence van der Meersch nasce nel 1907 da una famiglia agiata. Compie studi di diritto e diviene avvocato. In seguito ad una lunga malattia, conobbe la realtà dell'ospedale e fu spinto ad occuparsi di medicina e a dedicare la propria vita ai poveri.
Con "L'impronta di Dio" ha vinto il premio Goncourt, la massima onorificenza in ambito letterario francese.
& RIASSUNTO DELL'OPERA &
Sullo sfondo dell'ambiente medico francese di metà secolo s'intrecciano numerose vicende il cui fulcro è rappresentato dalla famiglia Doutreval.
Il dottor Jean Doutreval, vedovo con tre figli, è uno dei maggiori neurochirurghi di tutta la Francia, costantemente alla ricerca di fama e successo.
Dei suoi tre figli, Michel e Fabienne seguono le orme del padre: Michel, dopo la laurea, presta servizio nello stesso ospedale del padre, l' "Ospedale dell'Uguaglianza", insieme a molti dei suoi amici, come Santhanas e Tillery.
Fabienne, invece, diviene, poco dopo, infermiera; alla terza figlia, Marie, è affidato il compito di governare la casa al posto della madre morta.
Ben presto, però, i rapporti tra Michel e il padre Jean degenerano: Michel s'innamora di una semplice tubercolotica, Eveline, conosciuta al Sanatorio dove si era recato per informarsi sulla salute di un paziente. Jean Doutreval, ovviamente, è contrario a questo rapporto: egli ha deciso per il figlio un futuro illustre, magari sposato con la figlia di un luminare dell'ospedale; cerca in qualsiasi modo di far desistere il figlio da quella "insana follia", tanto che fa cacciare dal Sanatorio Eveline. Michel abbandona allora la clinica, il padre e -quindi- la ricchezza per seguire la donna che ama e che sposerà, svolgendo la professione di medico condotto in una cittadina dalle parti di Parigi. Diviene pioniere di un nuovo metodo di cura basato su un regime alimentare molto specifico e dietetico, riuscendo con enormi difficoltà ad affermarsi.
Doutreval è, intanto, troppo impegnato in un nuovo progetto di sperimentazione per potersi occupare a fondo del figlio: grazie al suo aiutante Groix, ha messo a punto un nuovo metodo per cercare di guarire la demenza, la curarizzazione.
Stabilisce che Marie sposi Vallorge, il suo secondo aiutante, che si trasferisce nella casa vicina a quella dei Doutreval. Mentre, nella prospettiva di un nuovo centro di curarizzazione, Doutreval e Vallorge tengono conferenze in giro per l'Europa, Marie muore durante un'operazione fatta dal vecchio Geraudin, che Doutreval ha scelto per i suoi rapporti con il politico Guerran.
Costui è colpevole della disgrazia di Fabienne, la terza figlia.
Quando Guerran viene ricoverato per una grava malattia, conosce Fabienne che faceva l'infermiera in quello stesso ospedale. Tra i due si sviluppa un'intensa storia d'amore che porterà Guerran vicino al divorzio; egli ha, infatti, una moglie dalla quale ha avuto altresì due figli.
La conclusione della loro storia è tragica: Fabienne convince Guerran a non divorziare e deve confessare al padre che aspetta un bambino. La sua reazione è violenta: ora il suo unico scopo è creare il centro di curarizzazione; allontana la figlia da casa, ritrovandosi di colpo completamente solo.
Solo allora comprende di aver sacrificato la sua famiglia per un ideale; decide di perdonare Fabienne, abbandona la professione e il centro di curarizzazione -che si rivela poi un fallimento- e si stabilisce con la figlia incinta in campagna. l'occasione per rappacificarsi con Michel è il richiamo alle armi: sta per scoppiare la guerra e tutti i medici di Francia sono arruolati. In caserma incontra il figlio e coglie l'occasione per scusarsi.
E PERSONAGGI E
Tra i moltissimi personaggi che popolano questo libro, ho creduto opportuno evidenziare quelli che meglio, secondo me, possono rappresentare varie tipologie di medico.
Jean Doutreval è il medico che ha messo al primo posto un grande ideale, il centro di curarizzazione. A questo sacrifica tutto: l'integrità della propria famiglia, la salute della propria figlia, Marie, che muore a causa di un errore del dottor Geraudin, al quale si era legato nella speranza di poter ricevere da Guerran una raccomandazione influente.
Alla fine rinsavisce e riconosce che niente può essere più importante della sua individualità, niente può richiedere un sacrificio così grande. E, inoltre, troppo legato a vari rapporti diplmatici con gli altri medici, che lo portano a commettere errori.
Il dottor Norf rappresenta splendidamente il medico alla costante ricerca di un risultato, costantemente al lavoro: egli muore nel suo laboratorio di anatomia patologica, scrutando il microscopio alla ricerca di un qualcosa che permettesse alla scienza di fare un passo avanti.
Il dottor Domberlé è l'innovatore: egli riesce a guarire Eveline dalla tubercolosi con un semplice ma rivoluzionario metodo, variando significativamente il regime alimentare, rappresenta la novità che fatica a farsi spazio tra cure più ortodosse, ma meno efficaci.
Figura negativa è , invece, Santhanas: egli non è nemmeno un medico, non si è laureato, nonostante ciò egli si reca nel nord della Francia dove diviene anestesista, causando la morte di una donna.
Sebbene abbia sulla coscienza un peso del genere, continua a spostarsi in Francia per avere la possibilità di professare: diviene ortopedico, internista, oculista, senza esserlo in realtà.
Michel Doutreval è, probabilmente, il medico idealizzato: il suo primo pensiero va al bene dei suoi pazienti, non ai loro soldi (come, ad esempio fa Becquerel).
TEMATICHE DI BIOETICA
In questo libro vengono analizzate tutte le tematiche che la bioetica si prefigge di sviluppare.
SEGRETO PROFESSIONALE
Sempre nella seconda parte del libro, Michel si trova a fare scelte difficili: una di
queste è il segreto professionale: in molti casi trova principi di sifilide e non sa se
rivelare o meno al coniuge del paziente il tipo di malattia.
SPERIMENTAZIONE
È lecito o no sperimentare pratiche pericolose (come quella della curarizzazione) direttamente su pazienti umani incapaci di intendere e di volere (i pazienti sottoposti a tale pratica sono, per lo più, dementi) ?
ABORTO
Compare soprattutto nella seconda parte del libro, quando Michel viene a scontrarsi
Con alcune donne che vengono da lui a chiedere che sia loro praticato l'aborto, pratica che Michel rifiuta totalmente: egli non la reputa giusta, quindi può decidere di rifiutarsi.
FINE VITA
Si sviluppa specialmente nella parte dedicata alla descrizione del Sanatorio: il medico deve ascoltare le richieste del malato che richiede l'eutanasia, oppure agire secondo il principle of beneficence ?
Analizzando i principi di bioetica in gioco, si nota che:
PRINCIPLE OF BENEFICENCE
Spesso in contrasto con il principio di autonomia, sembra essere valido solo per una piccola parte dei medici che incontriamo nel libro.
PRINCIPLE OF AUTONOMY
Il medico deve rispettare i voleri del paziente, ance se vanno a ledere il principio di beneficialità?
Michel deve stare alle decisioni del paziente e praticargli una cura obsoleta e dolorosa, o deve, secondo il principio di beneficialità, adottare il rimedio migliore per il paziente?
PRINCIPIO D'INTEGRITA' MORALE DELLA PROFESSIONE MEDICA
In Michel è rispettato; non altrettanto si può dire per altri medici, o presunti tali, come Becquerel o Santhanas
PRINCIPIO DI GIUSTIZIA
Le risorse degli ospedali sono distribuite egualmente, o sono fatte differenze sociali e politiche? Non sempre, all'Ospedale dell'eguaglianza, ciò avviene.
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