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Codice a barre
Combinazione di linee verticali bianche e nere di spessore variabile utilizzata per codificare informazioni leggibili da appositi dispositivi ottici; uno dei sistemi più efficienti per l'acquisizione automatica di dati. Il primo brevetto per un codice a barre (distribuito su una corona circolare) fu registrato nel 1949 negli Stati Uniti; la sua prima applicazione risale agli anni Sessanta, quando venne utilizzato per identificare il materiale rotabile delle ferrovie.
Oggi esistono diversi tipi di codici a barre, con differenti criteri di codifica, che trovano applicazioni in svariati settori industriali. Uno dei più diffusi è il simbolo numerico internazionale di articolo, detto EAN (European Article Numbering Association), impiegato per identificare i prodotti commerciali nei passaggi dal produttore ai grossisti, dai grossisti ai distributori, dai distributori ai commercianti al dettaglio, fino agli acquirenti finali.
Il codice a barre EAN-13 rappresenta il numero di articolo, che viene anche scritto in cifre sotto il codice e non contiene alcuna informazione sul prodotto identificato. Tutte le informazioni sul prodotto sono invece caricate in un database, a cui si accede solo attraverso il numero di articolo. A ogni azienda che adotta il sistema EAN è assegnato un blocco di numeri di articolo che può assegnare ai propri prodotti per identificarli; i blocchi sono attribuiti da organizzazioni nazionali di numerazione, che a loro volta ricevono gli stock di numerazione dall'organismo di coordinamento internazionale, EAN International.
Ciascun codice a barre EAN-13 è costruito come segue:
un margine chiaro;
una combinazione normalizzata di controllo;
una combinazione che rappresenta in modo diretto sei cifre e, indirettamente, una settima cifra;
una configurazione centrale;
un'altra combinazione che rappresenta sei cifre in modo diretto;
una combinazione normalizzata di controllo;
un margine chiaro.
Ogni cifra è rappresentata da due barre nere e due bianche, per una larghezza totale fissa di sette unità; ciascuna barra può avere una larghezza di una, due, tre o quattro unità.
Nella simbologia EAN, per rappresentare una cifra è possibile scegliere tre diverse modalità (A, B o C), dette set numerici. Per la prima metà di un codice si usa una combinazione dei set A e B; la combinazione di elementi scelti da A o da B codifica la settima cifra, che appare all'inizio della sequenza scritta in chiaro sotto il codice stesso. Il set C è usato invece per la seconda metà del codice. Questo criterio di codifica permette a uno scanner di leggere correttamente il codice in qualunque direzione. La lettura consiste nella misurazione delle larghezze relative delle barre e nel riconoscimento del set numerico usato in base alla convenzione di scrittura sopra descritta.
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