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CICERONE (106-43 a.c.) E LA FILOSOFIA
la sua cultura filosofica riprende essenzialmente Platone (428-348 a.c.) e Aristotele (384-322 a.c.). Ha una predilezione per gli Accademici e gli stoici, e un'avversione per l'epicureismo perché:
l' epicureismo è individualista di fronte alla necessità che Cic. sentiva di un impegno civile.
l' epicureismo va contro la religone tradizionale per lui fondamentale per lo Stato.
Stesura nel 45 a.c., e pubblicazione nel 44 a.c.
Dedicato a Bruto.
Scena: casa di C. Aurelio Cotta, durante le "feriae latinae" del 77 o del 76 a.c.
Diviso in 3 libri:
I. L' epicureo Gaio Velleio fa una rassegna delle opinioni dei filosofi sugli Dei e sul loro intervento nel mondo (per epicurei sono indifferenti).
II. Cecilio Balbo presenta l'opinione degli stoici: esiste un Dio unico, un fuoco creatore seme dell'universo (= prodotto della ragione divina che agisce nel mondo in quanto provvidenza).
III. Cotta confuta la teoria stoica ma Cicerone si mostra incline alla teoria di Balbo (stoica).
Fonti: Zenone epicureo, Filodemo, e gli stoici Panezio e Posidonio.
Assegna grande importanza alla filosofia durante tutta la vita, ma dapprima come supporto per ottenere la perfezione in altre attività, quindi come consolazione:
[ Periodo di passaggio 46 a.c sconfitti i pompeiani, è costretto all'otium forzato conforto nella fil. Stoica: felicità del saggio = solitario nella sua sapienza contro le avversità del mondo. Scrive i "Paradoxa Stoicorum". ]
Filosofia prende l'impronta del pensiero di Cic. in un progetto organico. Non rinuncia,
sebbene lontano dalla politica, a mettersi al servizio della patria divulga il pensiero
greco, con la sua capacità oratoria, stimolando i concittadini all'emulazione dei Greci.
Prima di Cic. la filosofia era stata trattata in latino da:
Cic. rivendica il primato della prosa filosofica per 2 motivi:
Non riconosce, come Lucrezio, la povertà del latino come strumento filosofico sufficentemente duttile. Utilizza il lessico sfruttando tutte le potenzialità del latino:
Lessico è strettamente legato allo stile che ha meno vigore delle orazioni.
Non punta a creare un sistema filosofico proprio ( no originalità), ma vuole divulgare la filosofia greca, esponedo le varie dottrine.
Eclettismo = questo suo atteggiamento di avvicinarsi alla verità trascegliendo in una rosa di idee quella per lui più probabile sforzo di raccogliere in un "corso" il più organico possibile, tutto ciò che di meglio offriva la storia del pensiero.
Humanitas = rispetto per le opinioni dei rivali. Ideale che lui stesso contribuì a promuovere.
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