Cardinal Federigo
Borromeo
Quasi tutto il
capitolo XII del romanzo è dedicato dal Manzoni alla descrizione della vita del
cardinale, finemente paragonata ad "un ruscello che, scaturito limpido dalla
roccia, senza ristagnare né intorbidarsi mai, in un lungo corso per diversi
terreni, va limpido a gettarsi nel fiume" . vengono pertanto ripercorsi i
momenti più salienti della biografia di questo personaggio: la prima
giovinezza. In cui il rifiuto degli agi e dei privilegi del nobile ceto di
appartenenza si affianca ad un dedizione già completa al bene degli altri; la
meditata risoluzione di vestire l'abito ecclesiastico; la nomina ad arcivescovo
di Milano; la fondazione della Biblioteca Ambrosiana.
Uomo dotto,
scrittore prolifico ed eclettico (fu autore di opere di morale, storia,
letteratura, arte ecc.) Federigo intense mettere liberalmente la cultura alla
portata di tutti, proprio attraverso l'istituzione dell'Ambrosiana "pensate che
generoso, che giudizioso che benevolo, che perseverante amatore del miglioramento
umano" può così argomentare il Manzoni. Alla carità, alla soavità delle
maniere, ad un'amabile cortesia, ad un'imperturbabile pacatezza fu interamente
ispirata la sua missione sacerdotale e vescovile. E con queste qualità il
personaggio si presenta a noi, ormai vecchio ma ancora vigoroso.
A Federigo in
visita pastorale si rivolge l'innominato, bisognoso di conforto dopo la
terribile notte: se il "selvaggio signore" è tormentato dalle due passioni
opposte, una di trovar sollievo al subbuglio interno, e dall'altra parte una
vergogna nel pentirsi davanti ad un'autorità ecclesiastica, il cardinale appare
impeccabile nel suo sereno e rasserenante aspetto, testimonianza di una
perfetta armonia interiore. Il portamento era naturalmente composto, e quasi involontariamente
maestoso, né incurvato né impigrito dal peso degli anni; lo sguardo grave ma
vivace, la fronte talvolta serena e talvolta pensierosa, ora tutte le
caratteristiche del suo volto denotano una passata ma non del tutto sfiorita
bellezza. Prendendo spunto da unba
disperata domanda dell'innominato (" se c'è questo Dio, se è quello che dicono,
cosa vo9lete che faccia di me?"), Federigo avvia un lungo discorso, grazie al
quale, utilizzando appieno le sue naturali e spiccate capacità di predicatore, riuscirà
a condurre alla conversione religiosa l'uomo che gli sta di fronte.