Baudelaire e la scapigliatura

BAUDELAIRE E LA SCAPIGLIATURA

- Fa da trade union tra romanticismo e decadentismo.

Volontà di stupire diventando eccessivamente viziosi.

-Viaggia: va in India.

- Fa la parodia di poesie e poemetti in prosa.

- Esalta i paradisi artificiali e denuncia il declassamento sociale in cui vive il poeta: la comunità è assorta da valori incompatibili con quelli che il poeta diffonde.

- L'arte francese era soggetta alle leggi del mercato.

- Il poeta è un po' come n veggente, riesce a decifrare il messaggio che le cose mandano traducendolo sulla carta in maniera innovativa.

- La poesia è una forma di conoscenza a-logica.

La scapigliatura italiana si sviluppa negli anni '69,'70.

Sono contro: il moralismo borghese, la modernità e il progresso, il moderatismo di Manzoni, il "terzo romanticismo" italiano (Prati e Aleardo Aleardi);

Sono aperti alle esperienze straniere, infatti le introducono in Italia.

Il poeta non è l'educatore della folla anzi è più degradato del lettore, in un certo senso ne è il complice.

I FIORI DEL MALE

Edito nel '57 e poi censurato è una raccolta di testi poetici divisi in 6 sezioni, disposte tematicamente.

Nelle prime 2 parti canta la modernità ed espone il suo disgusto verso di essa.

Nelle altre 4 parti individua i modi per sfuggire al presente (esotismo, erotismo, paradisi artificiali delle droghe, morte);

I fiori del male: è un ossimoro: il male è veicolato da qualcosa di positivo, il male in pratica coincide con la modernità e il progresso.

Il fiore rappresenta: 1 Il prodottto della natura e non dell'artificiosità umana.

2 Il bello e non utile: opposizione alla legge dell'utile.

3 Il protendersi verso l'alto del poeta che è animato dai suoi ideali (si slancia verso l'alto con il suo gambo) 4 La sapienza stilistica: Baudelaire utilizza la dissonanza (recupera forme antiche e prefette per cantare concetti moderni).

DECADENTISMO

- Va inteso in senso stretto come un movimento francese (quindi con dichiarazioni di poetica) tra il 1983 e il 1890 circa.

La maggior parte dei decadenti era precedentemente simbolista.

Importante è il sonetto "Languore", il poeta è l'impero romano alla fine della sua decadenza, estenuato, incapace di reagire, senza energie (tema della malattia); questa inettitudine si compensa con un virtuosismo letterario oltre la norma (estrema eleganza e raffinatezza).

Pubblicavano su un giornale intitolato "I decadenti".

In Italia non c'è un movimento decadente, ma la letteratura di fine secolo di Pascoli, D'Annunzio e Fogazzaro viene definita decadente.

Tutta la letteratura del '900 è caratterizzata dalla "crisi", dalla diversità.

Croce: letteratura della crisi = crisi della letteratura: quindi ne da una valutazione negativa.

Lukacs: Crisi del Realismo = crisi della letteratura.

Crisi del modello epistemologico: crisi della concezione di sapere, scienza e verità e dimostrazione dell'insufficienza dei metodi di ricerca.

Fortissima crisi del positivismo, della scienza, di un approccio razionale alla realtà.

Si afferma un approccio irrealistico alla realtà, in tutte le arti, la verità non si raggiunge con la logica e la razionalità: la verità non è una, ma è molteplice e soggettiva.

Perdita di fiducia nella scienza.

- Il decadentismo nelle Arti: (è molto variabile da autore ad autore): -esaltazione di stati fisici e spirituali abnormi e /o irrazionali con i quali avvicinarsi alla verità (malattia, follia, sogno).

- Stati mentali alterati con vino e droghe.

- Panismo: conoscere la realtà fondendosi con esse abbandonando la propria coscienza e individualità.

- Abbandono all'ebbrezza dei sensi.

- Senso di estenuazione, ripiegamento in se stessi (studio della propria coscienza), malinconia.

- Motivi storici: - Gli stessi del Romanticismo: reazione alla rivoluzione industriale che continua ad imporre una disumanizzazione del lavoro, un'eccessiva urbanizzazione.

- reazione all'ascesa e all'incremento del potere del mondo borghese, all'imperialismo.

SIMBOLISMO

- Due filoni principali: 1 Rimbaud, Verlaine  2 Mallarme.

1) Il poeta riesce a decifrare i simboli che ci arrivano dalla realtà, a svelarli. E' il poeta veggente, che collega quanto è apparentemente opposto. (Es. I cinque sensi non sono sparati, un profumo può essere fresco o verde.. Figure retoriche: sinestesia, ossimoro, onomatopea, metafora).

- 2) La realtà può venire creata con la magia della parola: sistema di inconscia asociazione di elementi introvabile nella realtà.

lo strumento principale è un tipo di metafora chiamata analogia: unisce campi lontanissimi, rimane sempre in parte incompresa, l'associazione è istantanea (non si conoscono i passi intermedi per avvicinare i due concetti).

Il poeta non guida, suggerisce. Se la natura è un tempio, il poeta sarà un sacerdote.