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Analisi di un testo letterario
INDICAZIONI BIBLIOGRAFICHE
Autore: Giovanni Verga
Titolo originale: I Malavoglia
Casa editrice: Zanichelli
Luogo e data di pubblicazione: 1881
1. La storia si svolge negli anni successivi all'unificazione d'Italia. Lo si può capire dalle riflessioni dei personaggi che non perdono occasione per criticare la nuova forma di potere unitaria e democratica, che entra in contrasto con i loro interessi.
Nel testo ricorrono, inoltre, precise date. La prima è quella del dicembre 1863, quando 'Ntoni è chiamato al servizio militare; la seconda è quella del 1867, anno che segna due morti: quella del giovane Luca caduto nella battaglia di Lissi e quella della madre Mariuccia, colpita dal colera. Il 1877 invece segna il ritorno di 'Ntoni a casa dei fratelli dopo cinque anni scontati in carcere. Altre indicazioni temporali sono i giorni di feste religiose e l'alternarsi delle stagioni.
La narrazione avviene in ordine cronologico; sono infatti assenti anticipazioni e retrospezioni.
2. La vicenda si svolge ad Aci Trezza, un piccolo paese di pescatori nei pressi di Catania. La vita del paese si concentra nelle strade e nei porticati a cui si affacciano le donne nelle pause di lavoro per commentare avvenimenti locali, novità, lutti e sventure. Altri luoghi in cui si svolge la vicenda sono la casa del nespolo, le abitazioni di Nunziata e di compare Alfio, la farmacia, l'osteria, il salone del barbiere, la spiaggia. Lo spazio è presentato in maniera realistica. La descrizione dei luoghi rende evidente il divario tra i Malavoglia e il resto del paese. La casa del nespolo rappresenta uno spazio in cui la famiglia Toscano trova protezione, in cui trascorre la propria vita comunitaria, in cui si attuano vere riunioni familiari. Il resto dei luoghi sopra citati sono centri in cui si ritrovano delinquenti, malfattori, sfaccendati che impiegano il loro tempo a commentare vicende, novità, lutti e dicerie.
Il mare e il cielo hanno una funzione simbolica all'interno della storia. Sono due costanti contro cui il volere degli uomini non può vincere. Il mare per esempio è per i Malavoglia fonte di vita (pensiamo al ricavo della pesca), ma anche di morte (la tempesta uccide Sebastiano), segno di forza dominatrice che non può essere combattuto.
3. I personaggi della vicenda sono molto numerosi. Molto spesso all'interno della storia sono indicati non con il nome, ma con il soprannome, così com'era abitudine fare ad Aci Trezza in quei anni.
Famiglia Malavoglia:
Padron 'Ntoni (Antonio) vedovo, Bastianazzo (Sebastiano), Maruzza (Mariuccia) detta La Longa, 'Ntoni (Antonio), Luca, Mena (Filomena) detta Sant'Agata, Alessi (Alessio), Lia (Rosalia).
Famiglia Zuppiddi
Turi o Bastiano (Sebastiano); Venera; Barbara
Famiglia Piedipapera
Agostino detto Tino; Gnà Grazia.
Famiglia della Locca:
Locca; Menico (Domenico); il figlio della Locca (nome non specificato)
Altri personaggi secondari sono: Croce Calla, Betta, don Silvestro, don Michele, don Ciccio, don Giammaria, donna Rosolina, don Franco, la Signora, Peppi Maso, Vanni Pizzuto, Mariangela detta la Santuzza, zio Santoro, massaro Filippo, mastro Cirino, zio Crocifisso detto Campana di legno, la Vespa, padron Fortunato Cipolla, Brasi, la Mangiacarrubbe, Anna, Rocco Spatu, Mara, Nunziata, Alfio Mosca, Sara, Tudda, Menico Trinca, Mariano Cinghialenta, zio Cola, compare Barabba, Nunzio, zio Cristino.
Padron 'Ntoni: Antonio Toscano, anziano vedovo a capo della famiglia, che per la sua tendenza al rispetto e al senso del dovere è soprannominato ironicamente Malavoglia. Di lui non vengono citate particolari caratteristiche fisiche, a parte l'andatura un po' curva dovuta alle fatiche e alla vecchiaia.
E' un uomo caparbio, amante del mare e di conseguenza del suo mestiere di pescatore. Appartiene al ceto medio-basso; uniche sue proprietà sono la casa del nespolo e la Provvidenza, mezzo con cui padron 'Ntoni esce regolarmente in mare per guadagnarsi da vivere. Sulle sue spalle grava il peso di una famiglia numerosa da mantenere (a ciò si potrebbe ricollegare in chiave simbolica l'andatura curva dell'anziano). Padron 'Ntoni riveste infatti un ruolo patriarcale all'interno della famiglia. Inoltre è un uomo molto saggio; questa sua caratteristica emerge dalla sua abitudine di citare vecchi proverbi della tradizione popolare. A quest'ultima l'anziano è strettamente legato. Come buona parte degli abitanti del paese, non ha fiducia negli slanci del progresso italiano, né interesse verso le innovazioni. Piuttosto è legato alla quotidianità, al vivere ogni giorno come immutabile travaglio da accettare senza moti di protesta o di ribellione. La sua filosofia di vita si può riassumere in uno dei suoi proverbi: "Meglio contentarsi che lamentarsi". In padron 'Ntoni è presente un'accettazione serena della povertà, anzi è proprio nella sua vita umile e laboriosa che trova quella quieta felicità che non lo fa arrendere davanti alle disgrazie.
4. I Toscano, detti Malavoglia, vivono ad Aci Trezza e si mantengono a stento tramite la pesca. Padron 'Ntoni, il vecchio capofamiglia ottiene a credito una partita di lupini da commerciare. Ma la barca che li trasporta è travolta da una tempesta e Bastianazzo, figlio di Padron 'Ntoni, che è alla guida, muore. Da qui una serie di sventure si abbatte sui Malavoglia. Per pagare il debito sono costretti a cedere la loro casa; Luca, il secondogenito di Bastianazzo, cade nella battaglia di Lissa e la madre muore vittima del colera. 'Ntoni, il figlio maggiore di Bastianazzo, comincia a frequentare cattive compagnie, si dà al contrabbando e finisce in galera per cinque anni per un omicidio. La sorella minore Lia scappa da casa e scompare, mentre la maggiore, Mena, a causa delle difficoltà economiche non può sposarsi con compare Alfio. Con la morte di padron 'Ntoni la famiglia si smembra. 'Ntoni abbandona Aci Trezza. Resta il fratello Alessi che riscatta la casa un tempo appartenuta alla sua famiglia e prosegue il mestiere dello stimato nonno.
5. Il narratore è esterno, ma onnisciente. Si limita a narrare le azioni e gli eventi senza esprimere giudizi.
6. Il punto di vista è esterno
7. Nell'introduzione Verga presenta la sua opera come il risultato di uno studio sincero e spassionato del come probabilmente devono nascere e svilupparsi nelle più umili condizioni, le prime irrequietudini pel benessere. Scopo dello scrittore è presentare al lettore la cruda e nuda realtà dell'Italia e stimolarlo alla riflessione sui temi del progresso e di come questo spinga alla rincorsa e alla lotta per il benessere. Nella prefazione dell'opera il progresso appare come un'onda grandiosa e potente che attraversa il paesaggio italiano, ma che porta inevitabilmente anche i suoi risvolti negativi. Verga con la sua opera mette in evidenza il fatto che il progresso non coinvolge solo i ceti più alti, ma anche la più tradizionale famiglia di ceto medio-basso. La negatività del progresso, infatti, è presente anche nel mondo della campagna. Nella nuova realtà italiana non c'è posto per i deboli che sono schiacciati dai più forti, smaniosi di potere e di ricchezza, di benessere e di progresso. Gli uomini non sono mossi da motivi ideali, ma solo dall'interesse economico, dalla volontà di sopraffare l'uno sull'altro. Un personaggio che rispecchia al meglio questo nuovo stato di cose è zio Crocifisso. Lo strozzino è la causa primaria della sventura che si imbatte sui Malavoglia.
Il tema del progresso schiacciante si ricollega a quello della lotta per la sopravvivenza a cui è destinata la famiglia Toscano.
8. In generale credo che l'opera dia una buona presentazione della situazione popolare italiana del periodo. La lettura del libro non mi è risultata particolarmente difficile o rallentata. Il lessico è semplice e sono utilizzate molte espressioni popolari. Le uniche difficoltà che il lettore potrebbe incontrare durante la lettura sono: distinguere la fitta rete di personaggi e associare correttamente i vari soprannomi ai nomi reali dei personaggi. I miei interessi personali e gli anni trascorsi in Sicilia mi hanno permesso di avere un quadro più preciso del paese d'Aci Trezza e della tradizione e della cultura siciliana e di apprezzare di più l'opera.
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