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La scelta degli amici
Nihil tamen aeque oblectaverit animum, quam amicitia. fidelis etdulcis. Quantum bonum est, ubi praeparata sunt pectora, in quae tuto secretum omne descendat, quorum conscientiam minus quam tuam timeas, quorum senno sollicitudìnem leniat, sententia consilium expediat, hilaritas tristitiam dissipet; conspectus ipse delectet! Quos scilicet vacuos, quantum fieri poterit, a cupiditatibus eligemus; serpunt enim vitia et in proximum quemque transiliunt et contactu nocent. Itaque ut in pestilentia curandum est ne correptis iam corporibus et morbo flagrantibus assideamus, quia pericula trahemus afflatuque ipso laborabimus, ita in amicorum legendis ingeniis dabimus operarn ut quam minime inquinatos assumamus:
initium morbi est aegnis sana miscere. Mec hoc praeceperim tibi, ut neminem nisi sapientem sequaris aut attrahas; ubi enim istum invenies, quem tot saeculis quaerimus? Pro optimo est minime malus. Praecipue tamen vitentur tristes et omnia deplorantes, quibus nulla non causa in querellas placet. Constet illi licet fides et benivolentia, tranquillitati tamen inimicus est comes perturbatus et omnia gemens.
SENECA
La scelta degli amici
Tuttavia nulla potrebbe dilettare l'animo (tanto) quanto un amico fedele e buono. Che gran bene è quando sono a nostra disposizione cuori, in cui senza timore ogni segreto venga riversato, la cui coscienza si teme meno della propria, le cui parole mitigano l'affanno, il cui parere ti rende facile una decisione, la cui letizia dissipa la tristezza, la cui vista stessa ti procura la gioia! Naturalmente sceglieremo amici. liberi, per quanto sarà possibile, dalle passioni; perché i vizi strisciano di nascosto e passano in chi è più vicino e nuocciono al contatto. Perciò, come in una pestilenza ci si deve preoccupare di non sedere accanto a uomini ormai contagiati dal morbo e ardenti di febbre, perché ci esporremo al rischio e ci ammaleremo al solo loro respiro, così nello scegliere i caratteri degli amici facciamo in modo di prenderli il meno possibile inquinati: è già principio di malattia, mescolare i sani ai malati. Né potrei importi di seguire e di attrarre a te solo chi è saggio: dove infatti troverai codesto (saggio) che da tanti secoli cerchiamo? In luogo dell'ottimo c'è posto per il meno cattivo. Comunque, si evitino in particolare i pessimisti, che vedono tutto nero, e per cui ogni occasione è buona per lamentarsi. Per quanto possa essere fedele e benevolo, tuttavia un amico pieno di affanni e che si lamenta di tutto è un nemico della (nostra) tranquillità.
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