La
morte, il maggior dono degli dei
Testo originale
Complures philosophi optimum esse hominibus
omnino non nasci, vel quam citissime mori scripserunt. Nota autem
est fabula Argiae sacerdotis,
quae mater fuisse Cleobis et Bitonis praedicatur.
Huic cum ius esset curru
vehi ad sollemne
sacrificium faciendum in fanum, satis longe
ab oppido, et iumenta viderentur
morari, tunc filii eius, vestem
exuti, corpora oleo peruncti, ad iugum accesserunt ut currum traherent. Ita sacerdos, advecta
in fanum, cum currus ductus esset
a fillis, precata esse a
dea dicitur ut illis praemium daret quod maximum dari
posse a deo videretur: postea adulescentes, cum matre epulatos, somno se dedisse et mane mortuos inventos esse tradunt. Simili precatione Trophonius et Agamedes usi esse dicuntur: qui, cum Apollini Delphis templum exaedificavissent, venerantes deum, petierunt a deo mercedem laboris et operis sui non certam (fissa), sed non parvam. Quibus Apollo se id daturum ostendit
post diem tertium; qui, ubi illuxit, mortui
reperti esse dicuntur.
Traduzione
Molti filosofi scrissero che la cosa senza
dubbio migliore per gli uomini era quella di non nascere, o piuttosto morire
molto rapidamente. Nota è invece la favola della sacerdotessa Argia secondo cui
fu madre di Cleobi e di Bitone.
Poiché la legge voleva che ella fosse trasportata sul
carro verso il solenne sacrificio da farsi nel santuario, abbastanza lontano
dalla città, e le bestie sembravano fermarsi, allora i suoi figli, dopo essersi
spogliati e aver spalmato olio sul corpo, si avvicinarono al giogo per
trasportare il carro. Così la sacerdotessa, arrivata fino al santuario, essendo
trasportato il carro dai figli, si dice che ella pregò
la dea affinché desse ai suoi figli il massimo premio che sembrava potesse
esser dato da una dea; successivamente si narra che i giovani, al banchetto con
la madre, si addormentarono e il mattino furono trovati morti. Si narra che con
una simile preghiera avvenne a Trofonio e ad Agamede: questi, dopo aver costruito il tempio di Apollo a Delfi, venerdando il
dio, gli chiesero una ricompensa non fissa per il loro lavoro e sforzo, ama non
di poco conto. Ai quali Apollo (se id daturum ostendit) dopo 3 giorni;
costoro, quando fece giorno, si dice che furono
trovati morti.