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IL CATTIVO GUSTO DI TRIMALCIONE
(Il passo, tratto dal Satyricon di Petronio, presenta un momento della spettacolare cena offerta da Trimalcione, un ex schiavo arricchito, che mostra una boria infinita e la più totale mancanza di buon gusto.)
Iam Trimalchio eadem omnia, lusu intermisso, poposcerat feceratque potestatem clara voce, si quis nostrum iterum vellet mulsum sumere, cum subito signum syrnphonia datur et gustatoria pariter a choro cantante rapiuntur [.] Subinde intraverunt duo Aethiopes capillati cum pusillis utribus, quales solent esse qui harenam in amphitheatro spargunt, vinumque dedere (=dederunt) in manus aquam enim nemo porrexit. Laudatus propter elegantias dominus: "Aequum" inquit "Mars amat. Itaque iussi suam cuique mensam assignari. Obiter et putidissimi servi minorem nobis aestum frequentia sua facient". [.] Dama itaque primus, cum pataracina poposcisset, "Dies" inquit "nihil est. Dum versas te, nox fit. Itaque nihil est melius quam de cubiculo recta in triclinium ire".
(Petronio, Satyricon 34, 1-5 passim; 41)
Ormai Trimalcione aveva chiesto, dopo aver terminato. il gioco tutte le medesime. Portate e aveva dato la facoltà a gran voce, se .qualcuno di noi ne voleva ancora, di bere vino con miele, quando all'improvviso viene dato un segnale con la musica e contemporaneamente i vassoi degli antipasti vengono portati via da una schiera di schiavi che cantano. [] Poi entrarono due Etiopi zazzeruti con certi piccoli otri, come quelli che di solito vengono usati per innaffiare l'arena nell'anfiteatro, e (ci) versarono del vino sulle mani; nessuno infatti ci porse mai dell'acqua. Elogiato per tali raffinatezze, il padrone replicò: "Marte vuole l'uguaglianza. Perciò ho dato disposizione che ognuno abbia il suo tavolo. E in aggiunta quei fetentissimi schiavi ci faranno sentire meno caldo con la loro ressa". (.) Allora Dama per primo dopo aver richiesto dei boccali, disse: "Il giorno non è nulla, Mentre ti giri, è già notte. Perciò non c'è niente di meglio che passare direttamente dal letto alla tavola".
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