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Il canto del ciclope innamorato




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Il canto del ciclope innamorato


Dal poeta Ovidio leggiamo di Polifemo, feroce Ciclope. Innamorato ardentemente della ninfa Galatea, celebrava la ragazza con dolci parole: «Tu sei, Galatea, più candida di una foglia di ligustro innevato, più florida dei prati, più nobile dell'alto ontano, più splendente del vetro, più gaia di un giovane aedo, più liscia delle conchiglie continuamente levigate, sole d'inverno, più gradita dell'ombra estiva, più luminosa del ghiaccio, più dolce dell'uva matura, più delicata sia delle piume dei cigni sia del latte cagliato, più bella di un giardino irrigato». Il Ciclope però, poiché la ninfa respingeva il suo amore, aggiunse tali parole: «Ma tu sei anche più dura della vecchia quercia, più ingannevole delle onde, più insensibile del salice giovane, più immobile di una roccia,  più violenta di un fiume, più superba di un pavone, più accanita del fuoco, più spinosa del tribulo, più minacciosa di un orso, più orribile di un serpente tritato, e non solo portato avanti dall'illustre latrato del cervo, ma anche dai venti e dalla più sfuggente brezza alata!».


Acto ago, is, egi, actum, ere

Addidit addo, is, didi, ditum, ere

Celebravisse celebro, as, avi, atum, are

Es sum, es, fui, esse

Legimus lego, is, legi, lectum, ere

Pugnabat pugno, as avi, atum, are

86 - Temistocle

Temistocle fece grandi cose per gli Ateniesi in pace e in guerra. I grandi vizi dell'adolescenza sono stati compensati dalle più grandi virtù. Poiché viveva toppo liberamene e trascurava gli affari di famiglia, fu diseredato dal padre. Ma questo affronto non rese fragile Temistocle, anzi lo sollecitò. Infatti, per cancellare il disonore, si dedicò completamente al sommo lavoro per lo stato, servendo più diligentemente agli amici e all'opinione pubblica. Studiava molto i giudizi privati, spesso si presentava nelle assemblee del popolo, nessun affare di particolare importanza era trattato senza il suo parere. Trovava facilmente le parole migliori, e pronunciava facilmente orazioni. Era preparato non meno nei consigli, che nelle azioni, perché, come afferma Tucidide , giudicava nella maniera più opportuna e prevedeva con grande esperienza le cose future. Fu stratega nella guerra di Corfù e restituì una città più orgogliosa della ricchezza pubblica, che era ricavata dai metalli, costruì una grande flotta e per primo fermò Corfù, infine, messi in fuga i pirati marini, restituì un mare più sicuro.

Aedificavit aedifico, as, avi, atum, are

Ait aio, ais

Dedidit dedo, is, didi, ditum, ere

Emendata sunt:      emendo, as, avi, atum, are

Erexit erigo, is, rexi, rectum, ere

Exhaeredatus est:  exhaeredo, as, avi, atum, are

Explicabat explico, as, avi, atum, are

Exstingueret extinguo, is, exstinxi, exstinctum, ere

Fregit frango, is, fregi, fractum, ere

Gerebatur gero, is, gessi, gestum, ere

Gessit gero, is, gessi, gestum, ere

Iudicabat iudico, as, avi, atum, are

Neglegebat neglego, is, xi, ctum, ere

Reddidit re dedo, is, didi, ditum, ere

Perciebatur percieo, es, ere

Prodibat prodio, is, didi, ditum, ere

Providebat pro + video, es, vidi, visum, ere

Reperiebat reperio, is, repperi, repertum, ire

Studebat studeo, es, studui, ere

Vivebat vivo, is, vixi, victum, ere

T.D.L. 90 - I romani riconquistano la Sicilia

Nella seconda guerra punica, Annibale in Italia sconfisse gli eserciti dei Romani, grandi per il numero, più grandi per la forza, e si avvicinò a Roma fino alla quarta pietra miliare, i suoi cavalieri, fino alla porta della Città. Avvicinandosi subito i consoli con l'esercito, Annibale si rifugiò in campagna. Intanto degli uomini fortissimi, che per molti anni erano stati vincitori, furono uccisi in Spagna dal fratello Asdrubale da Paolo Cornelio Scipione, tuttavia l'esercito rimase integro; infatti era stato deciso dal caso più che dalla forza. Appena un'ampia parte della Sicilia, che gli Africani dominavano, fu presa dal console Marcello un grande bottino fu trasportato a Roma. L'ambasciatore Marco Valenio Levino mandato in Macedonia strinse amicizia con Filippo e molti popoli della Grecia e il più grande re, Attalo Asio, e partito per la Sicilia, con un lungo assedio alla città di Agrigento, prese Annone, comandante dei Cartaginesi, e lo mandò a Roma con moltissimi prigionieri. Espugnò molte città, di moltissime altre accettò la resa. Così, recuperata tutta quanta la Sicilia, i comandanti romani ritornarono a Roma con grande gloria.


Accepit ac capio, is, cepi, captum, ire

Accessit accedo, is, cessi, cessum, ere

Appropinquantibus appropinquo, as, avi, atum, are

Cepit capio. Is. Cepi, captum, ere

Confugit con + fugio, is, fugi, ere

Decepti erant:             decipio, is, cepi, ceptum, ere

Expugnavit ex pugno, as, avi, atum

Fuerant sum, es, fui, esse

Iunxit iungo, is, iunxi, iunctum, ere

Mansit maneo, es, mansi, mansum, ere

Misit mitto, is, misi, missum, ere

Necati sunt neco, as, avi, atum, are

Profligavit profligo, as, avi, atum, are

Recuperata recupero, as, avi, atum, are

Reverterunt reverto, is, verti, versum, ere

Tenebant Teneo, es, tenui, tentum, ere

Vecta est:                     veho, is, vexi, vectum, ere

T.D.L. 92 - Plinio muore durante l'eruzione del Vesuvio

Già il giorno se ne era andato, per i pompeiani la notte era più nera di tutte le notti; tuttavia molte fiaccole e varie lampade diminuivano l'oscurità. Plinio, con i compagni giunse al litorale per salire sulla nave, ma il mar restava tempestoso ed avverso. Là Plinio sdraiato su una tela gettata a terra, più volte chiese e bevve acqua fresca. I compagni, fuggendo a causa di un odore di zolfo preannunciatore di fuoco e fiamme, svegliano Plinio. Si alzò con l'aiuto dei servi e subito morì, per quanto ne so, con lo stomaco ostruito e chiuso a causa dall'aria (fumo) più densa della nebbia, che gli era di natura ammalato, piccolo e frequentemente infiammato. Il suo corpo in seguito fu trovato integro ad illeso; l'aspetto del corpo era più simile ad un dormiente che ad un defunto.


Adsurrexit adsurgo, is, surrexi, surrectum, ere

Concidit concidi, is, cidi, ere

Conscenderet conscendo, is, scendi, scensum, ere

Erat sum, es, fui, esse

Erat sum, es, fui, esse

Excitant excito, as, avi, atum, are

Hausit haurio, is, hausi, haustum, ire

Inventum est:  in venio, is, veni, ventum, ire

Minuebat minuo, is, minui, minutum, ere

Permanebat permaneo, es, mansi, mansum, ere

Poposcit posco, is, poposci, ere

Recubans recubo, as, are

Venit venio, is, veni, ventum, ire

Vertunt verto, is, verti, versum, ere

T.D.L. 93 - Gesta di Annibale

Per i Cartaginesi non ci fu mai un comandante più valoroso a per i nemici romani più duro di Annibale. Essendo giunto a Cartagine giovanissimo, militò in Spagna sotto il padre Amilcare e dopo la sua morte fu nominato comandante dai  soldati. D'inverno il viaggio attraverso le Alpi fu assai difficile a causa dell'abbondanza di neve e del freddo asprissimo, ma la ferma volontà di Annibale superò tutte le difficoltà e i pericoli, fu più esperto nella battaglia e meno imprudente dei consoli romani; infatti sul Ticino, sul Trebbia e sul Lago Trasimeno ottenne facilmente una gloriosa vittoria. Quindi sconfisse i nemici a Canne, dove il console Lucio Emilio Paolo e moltissimi militari furono uccisi, pochi scapparono incolumi. In seguito, richiamato a Cartagine, Annibale combattè a Zama con Scipionel'Africano, comandante espertissimo. Essendo stato vinto, scappò in Bitinia presso il re di Prussia, dove assunse del veleno per non essere preso dai romani.

Caperetur capio, is, cepi, captum, ere

Conflixit confligo, is flixi, flictum, ere

Confugit fugio, is, fugi,ere

Consalutatus est:   consaluto, as, avi, atum,are

Discessisset discedo, is, cessi, cessum, ere

Effugerunt ef fugio, is, fugi,ere

Fuit sum, es, fui, esse

Militavit milito, as, avi, atum, are

Necati sunt:            neco, as, avi, atum, are

Obtinuit obtineo, es, tinui, tentum, ere

Profligavit profligo, as, avi, atum, are

Revocatus re voco, as, avi, atum, are

Sumpsit somo, is, sumpsi, sumptum, ere

Superavit supero, as, avi, atum, are

Victus esset:            vinco, is, vici, victum, ere

T.D.L. 94 - La vecchietta sincera e il tiranno Dionigi

A Siracusa, una vecchietta ogni giorno pregava gli dei perché Dionigi, il crudelissimo tiranno della città, fosse vissuto a lungo e sempre incolume. Dionigi, avendo conosciuto la cosa, fece chiamare la vecchia e le chiese la causa delle preghiere. La donna assolutamente spontaneamente rispose: «Un tempo un tiranno ingiusto comandava a Siracusa, essendo quello morto un tiranno più feroce occupò la roccaforte dei Siracusiani, e perciò speravo vivamente che la sua tirannia sarebbe stata la più breve; ma in seguito abbiamo avuto te, il più crudele di tutti i tiranni. Così io prego gli dei per la tua salute, affinché dopo la tua morte non ci tocchi un tiranno ancora peggiore». Dionigi non punì tanta fine franchezza a congedò la vecchietta.


Arcevisset arceo, es, arcui, ere

Cognovisset cognosco, is, cognovi, cognitum, ere

Contignat contigno, as, atum, are

Cupibam cupio, is, ivi, itum, ere

Dimisit di mitto, is, msi, missum, ere

Excessisset excedo, is, cessi, cessum, ere

Habimus habeo, es, ui, itum, ere

Imperabat impero, as, avi, atum ,are

Obsecrabat obsecro, as, avi, atum, are

Obsecro obsecro, as, avi, atum, are

Occupavit occupo, as, avi, atum, are

Punivit punio, is, ivi, itum, ire

Quaesivit quaero, is, quaesivi, quaesitum, ere

Respondit respondeo, es, respondi, ere

Viveret vivo, is, vixi, victum, vivere

T.D.L. 95 - Un'astuta risposta del poeta Filosseno a Dionigi

Un tempo, essendo il poeta Filosseno invitato a cena da Dionigi, tiranno di Siracusa, accadde che durante il pranzo era portato moltissimo pesce a Dionigi, invece al poeta molto meno e più scadente. Allora Filosseno portò il suo pesce prima alla bocca e poi all'orecchio, come se avesse detto qualcosa. Dionigi, preso da stupore, ne chiese la causa a Filosseno. Allora il poeta rispose: «Sto per scrivere un carme su Polifemo e Galatea, figlia del dio del mare Nereo, e così inerrogavo il pesce sulla vita delle Nereidi che vivono nel mare. ma il mio pesce, essendo più giovane del tuo, non sa niente. Permetti dunque che io interroghi il più vecchio posto vicino a te!». Dionigi, compiaciuto dalla risposta del poeta, diede il suo pesce a Filosseno.

Accidit accido, is, cidi, cisum, ere

Admovit ad moveo, es, movi, motum, ere

Apponeretur ap pono, is, posui, positum, ere

Dedit do, das, dedi, datum, dare

Delectatus delecto, as, avi, atum ,are

Ignorat ignoro, as, avi, atum, are

Interrogabam interrogo, as, avi, atum, are

Invitatus esset:       invito, as, avi, atum, are

Quaesivit quaero, is, quaesivi, quaesitum, ere

Respondit respondeo, es, respondi, ere

Rogaturus esset:     rogo, as, avi, atum, are

Scipturus sum:       scribo, is, scripsi, scriptum

Viventium vivo, is, vixi, victum, ere

T.D.L. 99 - Cicerone cerca l'appoggio e l'amicizia di Pompeo

Dalle tue lettere, che hai mandato ufficialmente, ho ricevuto un'incredibile gioia da una tra tutte; infatti tu hai mostrato tanto desiderio di pace quanto io ne promettevo sempre a tutti. Ma i tuoi vecchi amici sono stati fortemente colpiti e cacciati dalle tue lettere. Per quanto mi riguarda invece le lettere che mandasti, avevano poco significato della tua volontà, tuttavia mi sono state gradite. Se i miei grandi studi su di te ti hanno poco avvicinato, tuttavia a causa dello stato le cose vere ci congiungeranno e ci avvicineranno. E a te scriverò apertamente così come richiedono a mia natura e la nostra amicizia: nelle tue lettere a causa delle nostre necessità e dello stato mi aspettavo congratulazioni per le mie azioni. Infatti io ho fatto grandi azioni per il bene della patria con magnanimità d'animo e un grande progetto per la salute della patria, che sono state comprovate dal giudizio e dalla testimonianza del globo terrestre. Come dunque Scipione l'Africano si fece amico Lelio, così tu, che sei molto più grande di quanto fu Scipione, facilmente mi renderai amico, che non sono molto più piccolo di quanto non fu Lelio.


Adiunges adiungo, is, iunxi, iunctum, ere

Adiunxerunt adiungo, is, iunxi, iunctum, ere

Adiunxit adiungo, is, iunxi, iunctum, ere

Cepi capio, is, cepi, captum, ere

Comprobatae sunt:  comprobo, as, avi, atum, are

Conciliet concilio, as, avi, atum, are

Coniunget coniungo, is, iunxi, iunctum, ere

Deturbati sunt:         deturbo, as, avi, atum, are

Exspectavi exspecto, as, avi, atum, are

Fuerunt sum, es, fui, esse

Fuit sum, es, fui, esse

Gessi gero, is, gessi, gestum, ere

Habebant habeo, es, habui, habitum, ere

Misisti mitto, is, misi, missum, ere

Misisti mitto, is, misi, missum, ere

Ostendisti ostendo, is, tendi, tentum, ere

Perculsi percello, is, culi, culsum, ere

Postulat postulo, as, avi, atum, are

Promittebam pro mitto, is, misi, missum, ere

Scribam scribo, is, scripsi, scriptum, ere

T.D.L. 100 - Un'accusa dettata dall'invidia

Un agricoltore diligente, avendo raccolto, in un piccolo campicello, frutti molto più abbondanti di quelli dei grandissimi campi dei vicini, suscitava grande invidia. E così lo accusarono di attirare con incantesimi la messe degli altri e lo citarono in giudizio. L'agricoltore, per conciliarsi l'animo del giudice, ordinò di portare nel foro ogni strumento di campagna e vi condusse la famiglia in buona salute ben curata e vestita, attrezzi fatti egregiamente, pesanti zappe, poderosi aratri, grossi buoi. Poi disse: «Ecco i miei incantesimi, giudici: non posso mostrarvi o condurre nel foro i miei lavori notturni, le mie veglie e il mio sudore». E così i giudici, mossi dalla solerzia dell'agricoltore, lo assolsero.


Absolverunt absolvo, is, solvi, solutum, ere

Accusaverunt accuso, as, avi, atum, are

Adducere ad duco, is, duxi, ductum, ere

Adduxit ad duco, is, duxi, ductum, ere

Conciliaret concilio, as, avi, atum, are

Erat sum, es, fui, esse

Ostendere ostendo, is, tendi, tentum, ere

Pellicere pellicio, is, pellexi, pellectum, ere

Perciperet per capio, is, cepi, ceptum, ere

Permoti per moveo, es, movi, motum, ere

Portare porto, as, avi, atum, are

Statuit statuo, is, statui, statutum, ere

Vocaverunt voco, as, avi, atum, are

T.D.L. 103 - Il console Duilio applica i "corvi" alle navi romane

Durante la prima Guerra Punica, il primo console Gaio Duilio vinse completamente la battaglia marina. Poiché vedeva che le navi romane erano lente ed impacciate e le navi cartaginesi erano veloci e spedite, inventò dei rampini di ferro, chiamati corvi dai militari. Tutti sappiamo che quella macchina è stata utilissima per i romani, infatti i soldati dei romani dalla poppa attaccavano la nave dei nemici con quei corvi, quindi mettevano un ponte e combattevano con la spada come una battaglia di terra. Nella battaglia di Mila affondarono molte navi nemiche e ne presero molte altre: Dulio per primo celebrò un trionfo navale. Questa vittoria fu graditissima ai romani; invincibili per terra, già valevano molto per mare. A causa della sua forza i senatori attribuirono a Gaio Duilio quest'illustre beneficio: a sera flautisti che cantavano e guardiani portanti delle candele attraverso la città lo riconducevano pubblicamente a casa per gli onori.

Apprehendebant apprehendo, is, prehendi, prehensum, ere

Ceperunt capio, is, cepi, ceptum, ere

Devicit de vinco, is, vici, victum, ere

Dimicabant dimico, as, avi, atum, are

Egit ago, is, egi, actum, ere

Esse sum, es, fui, esse

Fuisse sum, es, fui, esse

Gestantes gesto, as, avi, atum, are

Imponebant im pono, is, posui, positum, ere

Instituit instituo, is, stitui, stitutum, ere

Meserunt mitto, is, misi, missum, ere

Praecinens praecino, is, cecini, ere

Reducebant re duco, is, duxi, ductum, ere

Scimus scio, is, ivi, itum, ire

Tribuerunt tribuo, is, bui, butum, ere

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