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Augusto comprese appieno l'importanza della letteratura come medium , cioè come "mezzo" capace di veicolare le idee:
"La letteratura trasmette esperienze pregnanti da generazione a generazione. In questo modo la letteratura diventa memoria vivente di una nazione intera".
(Aleksandr Solzenitsyn
scrittore russo)
Presso i ceti medio- alti e di organizzare quindi il consenso sul piano ideologico; per questo cercò di legare a sé il maggior numero possibile di intellettuali, non già perché rozzamente lo adulassero, ma perché si facessero , più o meno consapevolmente , portatori del programma di riforme,cioè dell'ideologia del principato . In quest'azione trovo un abile e prezioso aiuto in Mecenate , suo amico e consigliere , che fornì ampia e generosa protezione a poeti e artisti, mettendoli in condizione di potersi dedicare alla loro attività a tempo pieno, senza alcuna preoccupazione economica . Ma non tutti gli intellettuali si riconobbero negli ideali di restaurazione Augustea e vollero farsi portavoce del suo programma:accanto a quello di Mecenate sorsero altri circoli letterari i cui componenti , sebbene non abbiano mai espresso apertamente voci di dissenso o di opposizione , rifiutarono di celebrare ideali civili e politici, rifiutandosi invece nel sogno, nell'amore, nell'introspezione.
Ecco i due principali circoli presenti a Roma fra il I secolo a.C.e il I secolo d.C.:
-CIRCOLO DI MECENATE :di carattere filoimperiale, raccoglieva poeti come Virgilio, Orazio e Properzio, che ebbero in comune la più completa fiducia negli ideali di rigenerazione morale che stavano alla base del programma politico di Augusto. Tali ideali essi trasfusero nelle loro opere , sia pure in diversa misura e con intonazione a seconda del genere letterario adatto, e naturalmente del gusto e del carattere di ciascuno : Virgilio ad esempio compose con l'Eneide il poema nazionale romano Orazio utilizzò gli schemi della poesia lirica per celebrare gli ideali civili nelle Odi Romane.
-CIRCOLO DI MESSALLA:vi faceva capo un gruppo di poeti , soprattutto elegiaci ( i principali furono Properzio e Ovidio), stretti attorno a Marco Valerio Messalla Corvino , un esponente dell'antica nobiltà che dopo la presa del potere da parte di Augusto , per un certo periodo, si tenne lontano dalla vita politica:all'ottimismo delle grandi riforme e alla speranza di una restaurazione religiosa e morale del popolo romano essi contrapposero l'evasione nel sogno e il rifugio nell'amore.
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