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COMMEDIE
Nei sei anni di attività, dal 166 al 160, (per Svetonio tra i diciannove e i venticinque anni di età), Terenzio compose sei commedie palliatae.
Oltre a essere il primo autore latino di cui ci sia pervenuta una biografia antica, Terenzio è anche l'unico autore di teatro della cui produzione sia possibile ricostruire una cronologia attendibile. Le didascalie premesse al testo delle commedie nei manoscritti pervenutici contengono infatti preziose notizie sull'epoca di rappresentazione di ciascuna. I Greci indicavano col termine didaskalia sia l'istruzione del coro e degli attori in vista di una determinata rappresentazione, sia una specie di locandina che si affiggeva in teatro col nome dei poeti in concorso, i titoli delle rispettive opere, i nomi degli attori e così via. Tale uso entrò nella pratica dei filologi alessandrini editori di testi teatrali, e più tardi, dalla metà del II secolo a.C., fu ripreso anche dai filologi latini. Delle sei commedie di Terenzio ci restano tutte le didascalie. Altre notizie utili ci vengono dai rispettivi prologhi.
L'Andria fu rappresentata nei ]udi Mega]enses, nell'aprile del 166. L'Hecyra fu invece messa in scena una prima volta, pare senza prologo, nei Megalenses del 165, ma cadde, nonostante ad interpretarla fosse un famoso attore, Ambivio Turpione, sfavorita da un concomsitante spettacolo di pugili e funamboli; riproposta da Ambivio in occasione dei ludi funebri per la morte di Lucio Emilio Paolo (160), piacque per un atto, poi si sparse la voce che stavano per cominciare dei giochi gladiatori e la gente si precipitò ad assistervi, lasciando in breve il teatro vuoto e silenzioso; Ambivio ripropose la commedia una terza volta in quel medesimo 160 (probabilmente in settembre, nel corso dei ludi Romani) e finalmente la portò al successo.
L'Heautontimorùmenos fu rappresentata nei Megalenses del 163, l'Eunuchus in quelli del 161, il Phormio nei Romani di quel medesimo 161, gli Adelphoe, insieme all'Hecyra, nei ludi funebri di Lucio Emilio Paolo (160).
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