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Cicerone
Vita
Cicerone nacque ad Arpino (piccolo paese della
Ciociaria, attuale Frosinone, sud del Lazio) il 3 gennaio
Opere
Orazioni
(testi in cui l'autore prende una posizione o a favore o contro situazioni o persone)
Scrisse 106 orazioni : ne abbiamo 58 intere, 28 frammentarie e 28 solo titoli.
Le più importanti sono:
Retoriche
(retorica, ovvero arte della parola.)
Le più celebri sono:
Politiche
(nelle quali si idelizza lo stato ideale)
Le più celebri sono:
Filosofiche
(non elaborò una nuova filosofia quindi non si può definire filosofo nel senso tecnico del termine)
Le più importanti sono:
Paradoxa stoicorum (
Accademica, De finibus bonorum et
maiorum, Tusculana et disputationes, De natura deorum (
De divinatione, de fato, Cato
Maior de senectute, de officis, Laelius de amicitia (
Il de officis è, invece, dedicato al figlio marco (3 libri) che andò a studiare ad atene.
Epistolario
(non lettere singole ma gruppi)
Le più importanti sono:
Le lettere avevano scopo comunicativo
Opere poetiche
(cicerone fu uno scadente poeta)
Le opere più celebri:
ACTIO PRIMA ET SECUNDAM IN VERREM
Verre, fratello di Catilina, come lui è figlio di un epoca storica di grandi travagli politici, sociali e culturali.
Nel
Quando egli decadde dal suo incarico la classe aristocratica siciliana chiese a Cicerone di intentare un processo contro di lui. Cicerone accettò nonostante sapesse che aveva a che fare con un uomo potentissimo e lo accusò di pecunis repetundis (concussione) e di mancanza di rispetto per il "mos maiorum". Trovò tanti documenti che gli permisero d'accusare Verre che il suo avvocato, Quinto Ortenzio Ortale, non seppe come difenderlo. Verre, quindi, andò in esilio volontario a Marsiglia.
Viene riportata qui di seguito uno spezzone della prima orazione:
[5] 13 Nulla res per triennium, nisi ad nutum istius, iudicata est: nulla res cuiusquam tam patria atque avita fuit, quae non ab eo, imperio istius, abiudicaretur. Innumerabiles pecuniae ex aratorum bonis novo nefarioque instituto coactae; socii fidelissimi in hostium numero existimati; cives Romani servilem in modum cruciati et necati; homines nocentissimi propter pecunias iudicio liberati; honestissimi atque integerrimi, absentes rei facti, indicta causa damnati et eiecti; portus munitissimi, maximae tutissimaeque urbes piratis praedonibusque patefactae; nautae militesque Siculorum, socii nostri atque amici, fame necati; classes optimae atque opportunissimae, cum magna ignominia populi Romani, amissae et perditae.
Note:
nulla res: anafora
quae: introduce una relativa con valore consecutivo
Innumirabiles .coactae: l'elenco delle malefatte di verre viene reso particolarmente incalzante dall'accumulatio e dalla coordinazione per asindeto.
Facti e absentes: participi al nominativo plurale da riferire al sottinteso homines
Fame: conseguenza drammatica delle ruberie e delle spoliazioni di Verre. Figure retoriche presenti : simmetria, variatio, accumulatio usate per rendere il desolante scenario della provincia un tempo prospera. Notasi pure che cicerone sottolinea le malefatte di verre anche a roma.
(5) 13 Nessuna questione fu giudicata in questi tre anni se non secondo il cenno di costui: nessuna proprietà di alcuno fu tanto sicura per provenienza paterna e avida da non essergli tolta per ordine di costui. Somme incalcolabili furno estorte dai beni dei coltivatori con un provvedimento nuovo e scellerato e furono considerati come nemici, come fossero schiavi; la tortura e la morte per crocifissione non potevano legalmente essere applicate a cittadini romani ; uomini gravemente colpevoli furono liberati dal procedimento giudiziario grazie al loro denaro mentre invece i comuni assai onesti e integgerimi, essendo divenuti imputati mentre erano assenti senza che fosse celebrato un regolare processo, furono condannati all'esilio, furono aperti a pirati e briganti, furono lasciati morire di fame.
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