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Ajax è il nuovo modo di
programmare per il web potendo caricare semplicemente pagine web in modo
asincrono, viene chiamata la rivoluzione del Web e quindi è un nuovo modo di
concepire la costruzione di siti web. Società famose utilizzano la tecnologia
Ajax per le loro applicazioni web come, Google o Yahoo.
Ajax non è altro che l'unione di due cose fondamentali:
La capacità di Javascript di aggiornare parte di una pagina HTML senza che questa venga ricaricata completamente.
La capacità di Javascript di fare richieste tramite il protocollo http
Si sente molto parlare di Ajax e non sempre in modo chiaro. L'acronimo Ajax, che significa esattamente Asychronous Javascript And XML, è stato enunciato per la prima volta da Hesse Garret, nel febbraio 2005, come post all'interno del suo blog.
Non si tratta di una nuova tecnologia ne di un'invenzione ma di un concetto utilizzato per sviluppare applicativi avanzati e particolari come Gmail, Google Maps o Google Suggest. Il concetto è in parte espresso dall'acronimo scelto, un utilizzo asincrono di Javascript che attraverso l'interfacciamento con XML, può permettere ad un client di richiamare informazioni lato server in modo veloce e trasparente, allargando gli orizzonti delle rich internet applications.
Queste applicazioni fino a poco tempo fa erano legate principalmente alle tecnologie Macromedia Flash e JAVA. Entrambe purtroppo non sempre interpretabili dai client degli utenti e molto speso usate a sproposito al solo scopo di stupire gli utenti.
In alternativa a queste tecniche di interazione client/server, quando nel 1996 venne introdotto l'iframe in Internet Explorer 3, molti sviluppatore sfruttarono quest' ultimo modificando l'attributo sorfente della pagina racchiusa e simulando così un refresh trasparente di una parte di contenuti il che emulava, in modo molto sporco, un interazione asincrona.
Nel 1992 Microsoft cominciò a sviluppare una tecnologia, chiamata Remote Scripting, con lo scopo di creare una tecnica più elegante per richiamare contenuti differenti ed è in questo periodo, seppur con nome differente che Ajax viene utilizzato per la prima volta, per poi evolversi in versioni più mature fino a diventare un oggetto vero e proprio, noto ora come XMLHttpRequest.
Il motivo principale di tanto successo è che solo ultimamente il Remote Scripting ha suscitato stupore degli adetti ai lavori nel vedere cosa Google fosse riuscita a fare all'interno dei suoi applicativi senza la necessità di Flash Player o JVM, mantenendo comunque la compatibilità con molteplici browser di utenti che per diversi motivi non potevano usufruire di Javascript.
Come spesso è accaduto negli ultimi anni, molti hanno preso spunto da Google ed il web, noto per la sua immediatezza propositiva, è stato in grado in poco più di un anno di regalarci numerosi esempi di applicativi basati su Ajax, esagerando in alcuni casi nell'utilizzo ma considerando molto spesso e fin da subito, a differenza di quanto accadde per Flash ed Applets anni prima, due delle problematiche più diffuse del web: accessibilità e usabilità.
Se si parla di Ajax, si parla di un oggetto specifico: XMLHttpRequest. A seconda del browser usato prende nomi differenti o viene richiamato in maniera differente.
Nel caso di Internet Explorer, ad esempio, questo oggetto è restituito da un ActiveXObject mentre nei browser alternativi più diffusi XMLHttpRequest è supportato nativamente, cosa che accade anche per la versione 7 di Internet Explorer.
Questo oggetto permette di effettuare la richiesta di una risorsa ad un server web in modo indipendente dal browser. Nella richiesta è possibile inviare informazione ove opportuno, sotto forma di variabili di tipo GET o di tipo POST in maniera simile all'invio dati di un form.
La richiesta asincrona, il che significa che non bisogna necessariamente attendere che sia stata ultimata per effettuare altre operazioni, stravolgendo sotto diversi punti di vista il flusso tipico di una pagina web.
Generalmente il flusso è racchiuso in due passaggi alla volta, richiesta dell'utente e risposta da parte del server per poi passare, eventualmente, alla nuova richiesta da parte dell'utente.
Il terzo inevitabile incomodi di questo ciclo è l'attesa che trascorre tra una richiesta dell'utente e la risposta del server. Con l'aggiunta di Ajax si perde questa linearità e mentre l'utente è all'interno della stessa pagina le richieste sul server possono essere numerose e completamente indipendenti.
Nulla infatti vieta, teoricamente, di effettuare decine di richieste simultanee al server per operazioni differenti con o senza il controllo da parte dell'utente.
Quel che resta del vecchio flusso, il tempo di attesa, passa spesso in secondo piano ed in molti tipi di interazione è praticamente impercettibile. Ma bisogna fare molta attenzione poiché questo tempo è anche uno dei maggiori problemi dell'utilizzo di Ajax, sia per gli sviluppatori sia per i navigatori.
I primi potrebbero trovarsi in difficoltà qualora l'operazione dovesse attendere assolutamente una risposta al fine di completare una serie di operazioni più o meno sensibili mentre i secondi potrebbero non avere idea di cosa stia accadendo alla pagina chiudendola ignari di aver richiesto un informazione.
L'esempio che tratteremo è una pagina web che permette di ridistribuire contenuti video e audio il tutto senza dover attendere il caricamento di un'altra pagina. I file saranno caricati nel player, in formato flash, attraverso una chiamata asincrona al server.
Questa applicazione permette di poter vedere e ascoltare contenuti multimediali, in modo più veloce del solito, infatti bisognerà solo attendere il caricamento dello streaming del player e non il caricamento della pagina nella quale è contenuta, questo perché il server carica preventivamente il player e caricherà i file multimediali solo quando saranno richiesti.
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