AFFERMAZIONE DEL MODELLO PROBABILISTICO
Il principio di Indeterminazione
di Heisemberg afferma che, su scala atomica, l'osservazione di un fenomeno
modifica il fenomeno stesso in modo imprevedibile. L'energia impiegata
nell'osservazione, non può scendere sotto una certa quantità minima, il quanto d'azione, e questa basta già a
modificare il fenomeno osservato. Ogni esperimento che intenda misurare la
posizione di una particella ne altera la quantità di moto, e ogni esperienza
che intenda misurare la quantità di energia scambiata, in generale, non riesce
a prevedere per quanto tempo il fenomeno avrà luogo. Il principio di
indeterminazione segnò una svolta epocale nella storia della fisica, più grande
forse di quella, altamente rivoluzionaria, determinata dalla Relatività, la
quale, nonostante tutto mantiene un apparato determinista. Per renderci conto
di questa differenza citiamo le parole di Werner Heisemberg: "Nella discussione di alcune esperienze
occorre prendere in esame quella interazione tra oggetto e osservatore che è
necessariamente congiunta ad ogni osservazione. Nelle teorie classiche questa
interazione veniva considerata o come trascurabilmente piccola o come
controllabile in modo da poterne eliminare l'influenza per mezzo di calcoli.
Nella fisica atomica tale ammissione non si può fare perchè, a causa della
discontinuità degli eventi atomici, ogni interazione può produrre variazioni
parzialmente incontrollabili e relativamente gravi." L'impossibilità della
conoscenza, è connaturata alla struttura stessa della natura. La conseguenza di
tutto questo è che sul comportamento futuro di una particella atomica che è
stata sottoposta all'osservazione, si possono fare solo previsioni probabili in base a statistiche
opportunamente stabilite, ma non previsioni sicure. L'esempio dell'equazione di
Schrödinger è emblematico: descrive i comportamenti possibili di una particella
avente condizioni iniziale perfettamente note. Con ciò il determinismo è stato
espulso dalla scienza; e lo stesso principio di causalità, messo in crisi dalla
Relatività, viene completamente messo in discussione dalla Meccanica
Quantisctica. Tuttavia la fine del determinismo rigoroso, espresso dalla
formula classica del principio di causalità, non significa la vittoria
dell'indeterminismo ma piuttosto l'avvio all'elaborazione di nuovi schemi
esplicativi, nei quali, alla connessione necessaria degli eventi si
sostituiscono le connessioni possibili e la considerazione e il calcolo delle
loro probabilità relative. Alla messa in crisi del principio di causalità si
accompagna, nella Meccanica Quantistica, la messa in crisi dello stesso ideale
scientifico: la descrizione della natura. A questo proposito è doveroso citare
il dualismo onda-corpuscolo della luce e della materia. Sia i corpuscoli che le
onde hanno perso il carattere di realtà fisiche. Dice Einstein: "I campi d'onde di De Broglie- Schrödinger non devono essere interpretati
come una descrizione matematica del modo in cui un evento ha realmente luogo
nel tempo e nello spazio, benché si rapportino a tale evento. Sono piuttosto una
descrizione matematica di ciò che noi possiamo realmente sapere sul sistema.
Servono solamente a presentare enunciati statistici e predizioni concernenti i
risultati di tutte le misure che noi possiamo effettuare sul sistema La
teoria dei quanti non ci fornisce un modello di descrizione degli eventi reali
dello spazio-tempo ma solo le distribuzioni di probabilità per le misure
possibili.." Nonostante Einstein fu uno che per primi utilizzò il concetto
di probabilità nella descrizione dei fenomeni subatomici, egli si mantenne
sempre fedele al concetto tradizionale della realtà fisica come insieme di
entità individuali, i cui caratteri siano indipendenti dall'osservatore: "ciò che non mi soddisfa di questa teoria è
il suo atteggiamento verso ciò che mi sembra essere lo scopo programmatico
della fisica: la descrizione completa di ogni situazione reale che si suppone
possa esistere indipendentemente da ogni atto di osservazione o di verifica". Celeberrima
è la sua espressione: "Dio non gioca a
dadi con l'Universo".