La
Resistenza
La Resistenza
italiana và considerata come la ripresa attiva dell'antico antifascismo; i suoi
quadri dirigenti furono infatti formati da esponenti dei partiti disciolti e
perseguitati. Fra le persone più eminenti, che, durante il ventennio della
dittatura, tennero desta la fiamma ideale della libertà sono da ricordare il
liberale Piero Godetti, Antonio Gramsci, il filosofo idealista Benedetto Croce,
lo storico laico Gaetano Salvemini e lo storico cattolico Gaetano De Sanctis.
Dopo il 1926 l'antifascismo operò soprattutto all'estero, e in modo particolare
in Francia, dove fu fondata (1927) la Concentrazione Antifascista, e Carlo
Rosselli diede vita, nel 1930, al movimento di Giustizia e Libertà, mirante
all'unione fra repubblicani, liberali e socialisti. Allo scoppio della guerra
civile in Spagna, Rosselli accorse fra i primi in difesa dei repubblicani
democratici, con alcune decine di uomini del suo movimento. L' antifascismo
clandestino continuò anche all'interno, dove però la sua azione fu progressivamente
limitata dalla repressione dell' O.V.R.A. e del Tribunale Speciale. Solo nel
1942 si ebbe in Italia la piena ripresa dell'attività dei partiti democratici.
In quell'anno, infatti, sorse il Fronte nazionale d' azione, al quale
parteciparono la Democrazia Cristiana (ex Partito Popolare), il Partito d'
Azione (continuatore di Giustizia e Libertà), il Partito Comunista, il Partito
Liberale, il Partito Socialista e il movimento di Unità Proletaria. Il
"Fronte", costituito a Torino, promosse in questa città il grande sciopero
economico-politico del 5 marzo 1943. A Milano, all'indomani della caduta di
Mussolini, i partiti antifascisti, che già da tempo avevano ripreso
clandestinamente i contatti, pubblicarono un "Appello al Popolo Italiano"
affinché tutte le masse lavoratrici si considerassero "in stato permanente di
allarme e di vigilanza, per affermare con l'azione la loro incoercibile volontà
di pace e di libertà". Il 9 settembre 1943 nacque a Roma il Comitato Centrale
di Liberazione Nazionale, presieduto da Ivanoe Bonomi. Comitati di Liberazione
Nazionale sorgevano intanto spontaneamente in tutte le città italiane
sottoposte al giogo nazifascista. La lotta partigiana fu dura e difficile e si
esplicò in assalti improvvisi, sabotaggi, scioperi politici. La repressione fu
terribile. Ricordiamo, tra i più tragici eventi, gli eccidi di Boves (provincia
di Cuneo), delle Fosse Ardeatine (24marzo 1944), di Marzabotto, nel bolognese.
Intanto i Comitati locali decidevano di unirsi in un solo Comitato di Liberazione
Nazionale per l'Alta Italia (C.L.N.A.I.), sotto il comando di Ferruccio Parri e
di Luigi Longo, allo scopo di coordinare l'azione partigiana. Alla fine del
'44, il CLNAI, ebbe il riconoscimento ufficiale degli alleati. Come comandante
in capo del Corpo Volontari della Libertà, comprendente tutti i reparti
partigiani militarizzati, fu posto il generale Raffaele Cadorna. L'unificazione
del comando e i rifornimenti di armi, munizioni, indumenti e viveri, mediante
"aviolanci" da parte degli alleati, consentirono al C.V.L. di svolgere l'opera
di liberazione dell'Italia settentrionale che, in molti casi, precedette
l'intervento degli anglo-americani.
Sotto l'aspetto
della lotta contro l'invasore germanico, la Resistenza italiana s' inquadra in
quella europea. La dominazione nazista fu talmente oppressiva ed ebbe aspetti
così brutali, che la rivolta partigiana in tutti i Paesi occupati non ebbe
soltanto il valore di una lotta per l'indipendenza nazionale, ma anche per la
difesa della civiltà contro la barbarie. Quando fu possibile penetrare,
nel1945, in Polonia e nella Germania stessa, si potè constatare con orrore a
quale punto di crudeltà disumana e di ferocia criminale fossero giunti Hitler
ed i suoi seguaci: furono allora scoperti, infatti, i tristemente famosi campi
di sterminio di Auschwitz, Birkeneau, Dachau, Mauthausen, ecc., nei quali erano
state soppresse milioni di persone. La Resistenza Europea ebbe tuttavia validi
rappresentanti nella Germania stessa, costretta alla vergogna di dover
soggiacere ad un tale inumano regime: oltre all'attentato ad Hitler, il 20
luglio 1944, organizzato da alti esponenti dell'esercito e della classe
dirigente tedesca, ricordiamo l' opposizione studentesca della "Rosa Bianca",
fiorita presso l' università di Monaco, a testimoniare, in una Germania
avvilita dal nazismo, la perennità della Germania democratica, fedele ai valori
dello spirito.