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Teorie psicoanalitiche - Psicologia
Se l'omosessualità non trova le sue origini nella tesi biologica o genetica, si deve comunque scavare sul versante della psicologia. Questa idea si inserisce in una logica più ampia che postula una origine acquisita, e non innata, per l'omosessualità. In tale prospettiva, la madre sembra essere la vittima ideale per spiegare l'omosessualità del bambino. Dopo tutto, se l'omosessuale si identifica in una donna, la madre non è forse la prima figura femminile che incontra?
Queste teorie psicoanalitiche sono sempre basate sull'idea di un "inversione", che si tratti di identificazione o di una scelta dell'oggetto, mescolando a priori il sesso e la tendenza omosessuale. O l'omosessuale si identifica in una donna, e quindi rivolge il suo desiderio su degli uomini; o egli si identifica in un uomo, ma rivolge il suo desiderio su se stesso o sugli altri uomini per odio verso il sesso opposto.
Certe teorie si basano su una fissazione del bambino nello stadio anale con una identificazione ano/vagina, e quindi una inversione del sesso, o su una fissazione in uno stadio auto-erotico, accompagnato dallo sviluppo di un narcisismo smisurato.
Altre teorie utilizzano il Complesso di Edipo. Il maschietto così detto "normale", verso i quattro anni, è innamorato di sua madre e detesta il padre, che considera come un rivale. Per paura del tabù dell'incesto, egli sarà portato a superare questo stadio identificandosi nel padre e sviluppando una scelta d'oggetto eterosessuale. Il maschietto pre-omosessuale resterebbe fissato in questo stadio, fermo nel suo sviluppo psico-sessuale, sia perché la madre dominatrice toglierebbe al padre la sua funzione di rivale, sia perché essa ispirerebbe al bambino un amore smisurato. L'odio per il padre, anch'esso smisurato, diverrebbe amore per gli altri uomini per un processo di "formazione reattiva", trasformando un oggetto nel suo contrario.
Ma, di queste teorie non va fatto un universale certo. Infatti i vari studi che da anni hanno tentato di spiegare la tendenza sessuale con i traumi della prima infanzia o con uno schema famigliare tipico, sono falliti di fronte alla diversità dei risultati e alle interpretazioni contraddittorie. Uno studioso, Michael Dorais, che ha studiato le varie teorie sull'origine dell'omosessualità in un suo libro "La peur de l'autre en soi", conclude questo dicendo: la presenza del trio costituito da padre debole, minaccioso o assente, madre seduttrice o dominatrice, e bambino timoroso, anche se si ritrova nella storia d alcuni soggetti, non è affatto predittiva di una tendenza omosessuale. Un numero enorme di uomini eterosessuali hanno vissuto questa dinamica senza le presunte conseguenze, mentre molte persone omosessuali o bisessuali, non hanno conosciuto affatto cose del genere. Ciò dovrebbe bastare a provare che le relazioni genitori-figli tormentate o invertite, non sono né necessarie né sufficienti per provocare l'omosessualità.
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