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Sigmund Freud e la psicanalisi: studio dell'Io e dei suoi impulsi repressi
I problemi riguardanti la psiche
dell'uomo non furono mai visti da un punto di vista scientifico sino alla
secondo metà dell'Ottocento, quando in Germania, e successivamente in America,
nasce un fervido interesse per la psicologia. Ma la vera svolta fu data
dall'introduzione di una nuova scienza: la psicoanalisi, che ha influenzato fortemente
non solo la psicologia, ma anche la letteratura, la sociologia, l'antropologia
culturale, le scienze dell'educazione e la filosofia.
Il fondatore di questa scienza fu Sigmund Freud (Friburgo 1856 - Londra 1939), neuropsichiatra
austriaco che si laureò in medicina dedicandosi prima all'anatomia cerebrale e poi
alle malattie mentali . E' con Freud quindi che nasce la
psicoanalisi: scienza destinata ad esercitare nel giro di pochi decenni un
influsso enorme e sempre più massiccio sull'indagine dell'uomo, delle sue
attività psichiche e dei suoi prodotti culturali. Non c'è 'fatto umano' che non
sia stato toccato e 'sconvolto' dalla dottrina psicoanalitica: le malattie
mentali vengono affrontate con tecniche terapeutiche prima impensate; fatti
come sogni, lapsus, dimenticanze, diventano brecce per guardare nel profondo
dell'uomo. A tal scopo, Freud, si trasferisce a Parigi e lavora per molto tempo
al fianco di malati d'isteria: si pensava che quest'ultima dipendesse da un'alterazione
psicologica e che l'ammalato potesse tornare allo stato di normalità attraverso
la suggestione di uno stato d'ipnosi (parola che dal greco significa 'sogno').
In principio si parlava di 'mesmerismo' (dal medico tedesco Mesmer; questa dottrina é alquanto controversa e non é mai stata riconosciuta dalla medicina ufficiale. E' una teoria che asseriva che l'essere umano fosse percorso da corrente energetica. Malattie e disfunzioni sarebbero perciò dovute a blocchi o difficoltà di scorrimento di questo flusso energetico che secondo le sue teorie doveva essere in armonia con quello universale. Mesmer elaborò, su queste basi, un metodo di cura che consisteva nell'applicazione di calamite sulle parti del corpo supposte causa del blocco. Dopo pochi anni Mesmer stesso si rese conto che la sua teoria era totalmente sbagliata e a poco a poco capì che i pazienti miglioravano non per la forza magnetica, ma per la 'suggestione mentale' che lui sapeva provocare in loro. Su ciò si basarono Freud e Breuer.). Allo scopo di perfezionare la tecnica, Freud si recò a Nancy dove fu testimone di straordinari esperimenti sui malati. Tornando a Vienna si trova con il dott. Breuer: egli considera il dialogo e l'ipnosi una forma di cura. A contatto con Breuer, Freud capisce che, attraverso l'ipnosi e il lavoro di riemersione di determinati traumi, il malato isterico porta alla luce elementi di sé e della sua coscienza che non sono più visibili.
Freud e Breuer scrivono insieme una memoria su un caso d'isteria curato da Breuer alcuni anni prima: sottoponendo una malata ad un sonno ipnotico, Breuer le faceva esprimere quello che in quegli istanti le opprimeva l'animo. Per mezzo di ciò, Breuer era riuscito a liberare la malata dai suoi sintomi. Più tardi pubblicarono "Gli studi sull'isterismo": il soggetto isterico, in stato ipnotico, torna all'origine del trauma, illumina i punti oscuri che nella vita hanno generato la malattia e che sono nascosti nel profondo, afferra la causa del male e, in una specie di catarsi, si libera dal disturbo. Così ha inizio la teoria psicoanalitica di Freud. Egli elabora le sue tesi a partire dalla reazione di determinati malati con l'ipnosi: il comportamento degli isterici è rilevatore della sfera incosciente nel momento in cui abbiamo la fase di sonno vigile. Il riemergere del sommerso è efficace: c'è una parte cosciente che fa da tramite con il mondo esterno e poi c'è una parte che non riemerge o riemerge solo in particolari situazioni (Es). Freud dichiarò di essere pervenuto alla scoperta dell'inconscio e alla teoria psicoanalitica, che diventarono la base di ogni considerazione sulla follia. Attraverso la psicoanalisi Freud si propone di studiare quella parte oscura della struttura umana che si agita al nostro interno, un calderone di impulsi ribollenti che egli chiama inconscio. L'apparato psichico dunque risulterebbe composto da:
ES: l'insieme di impulsi inconsci, quella parte 'inconscia' della mente nella quale vengono relegate le pulsioni e i traumi che non possono emergere per censura drastica dell'Io;
IO: la parte del pensiero 'consapevole' che mantiene in equilibrio la mente umana, svolge la funzione di censore e fa penetrare allo stato di consapevolezza ciò che può essere ricordato senza danni;
[Proprio dalla giusta relazione tra l'Io e l'Es nasce l'equilibrio psichico o la sindrome nevrotica; infatti, nella psiche, in cui l'Io agisce come censore nei confronti dell'Es, si sviluppa la persona 'normale', mentre nel momento in cui lo sfogo dell'Es ha il sopravvento si ha la personalità 'perversa'. Tale funzione censoria dell'Io si registra nell'attività onirica e in particolare, attraverso l'interpretazione del sogno, l'analista può recepire le motivazioni del trauma nevrotico o psichico.]
SUPER-IO: la sede della
coscienza morale e del senso di colpa; rappresenta le norme di comportamento
che un individuo ha assimilato inconsciamente durante la crescita.
Se tali norme sono state percepite senza forti traumi si ha un equilibrio tra
l'Io e il Super-Io, altrimenti c'è conflittualità tra le due parti del pensiero,
con la conseguente nascita nell'individuo di una volontà di trasgressione
violenta proiettata all'esterno e che talvolta può sfociare nel
patologico.
Bisogna quindi cercare di reprimere le forze dell'inconscio che ci spingono
verso il piacere e verso la libido attraverso la ragione ed il principio della
realtà, che costringe le pulsioni della notte ad incanalarsi per le vie della
produzione artistica, della scienza, e così via. Se questa sublimazione
non avviene, allora si ha la nascita della malattia: la nevrosi che porta al
delirio e all'indebolimento mentale dell'individuo che è in perenne conflitto
con se stesso. E' qui che nasce la follia, il pensiero assurdo ed
illogico, il totale abbandono della ragione. Freud propose la cura della
follia con il metodo delle libere associazioni: il paziente viene portato a
riconoscere i conflitti nascosti che producono le alterazioni della psiche
attraverso l'introspezione verbalmente espressa e il colloquio.
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