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PSICOLOGIA
Domande e Risposte
FREUD
Chi era Sigmund Freud?
Sigmund Freud, padre della psicoanalisi, nacque nel 1856 in Moravia a Freiberg. In seguito, la sua famiglia si trasferì a Vienna.
Qui riesce a laurearsi in medicina nel 1881 specializzandosi in neurologia.
Nel 1885 con la borsa di studio riesce a trasferirsi a Parigi presso la scuola di neuropatologia di Salpetriere.
L'anno dopo si sposa con Martha Bernays, da cui ebbe 6 figli (tra questi Anna Freud che ha portato avanti il lavoro del padre sulla psicoanalisi infantile). Fa ritorno a Vienna nel 1895 e pubblica gli "Studi sull'isteria" insieme al collega J. Breuer.
Infatti, la nascita della psicoanalisi è dovuta alla guarigione di una paziente, Anna O. Lei fu colpita da isteria e J. Breuer utilizzò l'ipnosi per riportare alla luce gli avvenimenti inconsci che causeranno il trauma.
Però si accorse che Anna O. stava sviluppando un certo legame affettivo nei suoi confronti (transfert) e lascerà Freud proseguire con la cura che, senza ipnosi e con l'aiuto della talking cure (cioè il metodo discorsivo che dava libero sfogo al flusso dei pensieri) riuscirà a curare l'isteria in maniera definitiva.
Nel 1900 Freud pubblica "l'Interpretazione dei Sogni" che sarà il testo ufficiale sulla nascita della psicoanalisi.
La nuova teoria farà molta fatica ad imporsi soprattutto a causa delle rivoluzioni legate alla scoperta della sessualità infantile.
Nel 1933, a Berlino, il regime nazista brucerà tutti i libri che potevano avere idee diverse dalle loro e tra questi anche i libri di Freud. Così, malvolentieri, si trasferisce a Londra con la famiglia (1938) dove morirà l'anno dopo.
Freud sulla libido dice: "tutto quello che facciamo non è causale. Non c'è il libero arbitrio e l'elemento decisivo è il nostro passato".
Bambino come essere che vive una vita sessuale completa
A proposito dell'inconscio, Freud, padre della psicanalisi, sostiene che esso sia rappresentato dall'Es, parte istintiva ed irrazionale che cerca di essere soddisfatta dal raggiungimento del piacere.
Le sue tendenze sono classificate in istinti di Thanatos, ovvero pulsioni di morte, ed istinti dell'Eros, che si esprimono attraverso la libido, mediante la quale si ha la manifestazione della pulsione sessuale.
Freud ha dimostrato come questa sia presente fin dalla nascita e come il bambino sia quindi un individuo con una vita sessuale completa, in quanto cerca il soddisfacimento attraverso l'appropriata stimolazione della zona erogena scelta.
Freud identifica tre fasi di sviluppo psicosessuale nel bambino.
La prima fase è quella orale, che va dai primi mesi di vita al primo anno e mazzo, in cui il bambino trova piacere attraverso la zona erogena della bocca e della lingua e gli atti del succhiare, masticare e mordere.
La seconda fase è quella anale, che si presenta attorno ai due - tre anni ed è legata sia all'esigenza di soddisfare il bisogno di defecare sia di apprendere il controllo dell'atto fisiologico.
La terza fase, infine, è quella fallica che si esprime attraverso il piacere provocato dal tocco dei genitali che i bambini scoprono in particolar modo dai tre anni. Il bambino e la bambina iniziano a prendere coscienza del proprio sesso e di quello opposto analizzandone le differenze.
È in questo periodo che si manifesta il Complesso di Edipo, dal nome del personaggio della tragedia greca di Sofocle che uccide il padre senza conoscerne l'identità e sposa la madre. Esso consiste nello sviluppo di un impulso affettivo nei confronti del genitore di sesso opposto, accompagnato da sentimenti di rivalità verso l'altro che è vissuto come antagonista e nei confronti del quale si attua un Complesso di Castrazione, che nel maschio insorge con carattere punitivo nei confronti dei desideri incestuosi verso la madre, e nella femmina si riferisce alla paura inconscia di essere stata privata dell'organo sessuale maschile.
TEORIA DEL DETERMINISMO PSICHICO
Freud sostiene che nel comportamento, nulla avviene per caso, ma è determinato da altri fattori precedenti.
La psicoanalisi sostiene che è sempre possibile trovare spiegazioni, anche se non ci si rende conto della loro presenza, essi molto spesso risalgono infatti ai primi anni della vita.
La personalità e la sessualità secondo Freud, costituiscono un tutt'uno e il loro sviluppo avviene in alcune fasi (orale, anale, fallica, di latenza, genitale); il modo in cui il bambino le trascorrerà e le supererà, influenzerà il suo comportamento adulto. A questo punto è necessario porre due postille:
v è giusto parlare di personalità e di sessualità come di un'unica cosa nell'individuo; in realtà le sfumature della sua vita affettiva e sessuale non sono a sé stanti, bensì rispecchiano il suo modo generale di comportarsi;
v Freud sosteneva che il neonato ha esperienze analoghe alla tensione e al piacere sessuale dell'adulto e che le attività collegate all'allattamento hanno caratteristiche "erotiche".
I termini "sessualità infantile" ed "erotismo infantile" vanno però interpretati in modo ragionevole, la sessualità non sorge infatti all'improvviso, con l' adolescenza, ma le sue radici vanno ricercate nella storia del bambino, storia che fa prevedere un risultato senza dubbio incompleto ma che ha comunque un suo fondamentale peso.
ES, IO e SUPER-IO
Freud ha sostenuto inoltre che i comportamenti dell'adulto sono il risultato di una continua interazione che è anche lotta interna tra tre fondamentali componenti:
l'ES agisce secondo il principio del piacere, tendente a mantenere bassa la tensione, soddisfando immediatamente il bisogno sopraggiunto, ed è quello secondo il quale agisce il neonato;
l'IO è la tendenza a rimandare la soddisfazione degli impulsi dell'ES nel momento più idoneo (principio della realtà), questa componente potrà svilupparsi a partire dalla metà del secondo anno, quando il bambino inizia a prendere coscienza di sé;
il SUPER-IO, componente morale della personalità, si svilupperà con l'ingresso nella scuola elementare.
Fasi dello sviluppo PSICO-SESSUALE (Freud)
fase psico-sessuale |
età |
caratteristica della fase |
risultato di una fissazione a questa fase |
fase orale |
primo anno |
interesse rivolto sulla zona della bocca; prova piacere nel succhiare e nel mordere. |
problemi permanenti riguardanti la dipendenza dagli altri; piacere nel mangiare, bere, parlare e in altre attività orali. |
fase anale |
2-3 anni |
interesse rivolto sugli organi riguardanti l'educazione degli sfinteri; piacere nell'espellere o nel trattenere le feci o l' urina. |
tendenza esagerata all'ordine e alla pulizia; caparbietà e avarizia. |
fase fallica |
4-6 anni |
interesse rivolto sugli organi genitali. |
difficoltà nei rapporti affettivi o sessuali, o nei rapporti con i superiori. |
periodo di latenza |
Fino all'adolescenza |
interesse diminuito per le attività sessuali; l'IO consolida quanto appreso. |
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fase genitale |
adolescenza |
interesse rivolto su una relazione con gli altri reciprocamente soddisfacente. |
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Che cosa si intende per libido?
Per LIBIDO si intende la manifestazione dell'energia psichica dovuta allo stesso istinto di conservazione ovvero l'insieme delle pulsioni sessuali.
Che cos'è l'Inconscio?
L'inconscio è la parte sommersa della psiche (coscienza) e pertanto non è soggetto al controllo della ragione e della volontà.
I suoi scopi sono autonomi e nascosti alla coscienza superficiale.
In che cosa consiste il Metodo Catartico?
È un metodo terapeutico ideato da S. Freud e J. Breuer. Utilizzato per la prima volta sulla paziente Anna O. che soffriva d'isteria.
Il metodo consiste nella presa di coscienza del ricordo che portava alla liberazione dell'emozione repressa (catarsi).
In che cosa consistono e perché si attivano i meccanismi di censura e rimozione?
I meccanismi di difesa rappresentano le attività, per lo più inconsce, che le funzioni dell'Io mettono in gioco per bloccare, trasformare, annullare o contenere vissuti che generano tensione, dolore o rifiuto.
Essi infatti, si attivano appena si presenta un affetto spiacevole (segnale d'angoscia).
La RIMOZIONE è uno di essi, forse il più arcaico e può contenere le pulsioni (come l'isteria). Consente, inconsapevolmente, alla cancellazione di un ricordo o esperienza che il soggetto ha vissuto con angoscia o sensi di colpa.
Quali sono le forme del Sogno?
Secondo S. Freud, i sogni servono per interpretare l'inconscio. Questi, durante la notte si rafforzano per via della minore attività della coscienza avendo l'occasione di emergere sotto forma di immagine onirica (sembra irreale).
L'ANZIANO
Presenta "l'ultima fase della vita" di Erik Erikson.
L'ultima fase è quella dai 65 anni in poi e parla dell'Integrità o Disperazione:
arrivati a questa fase le persone cercano di dare un senso alla loro vita, in quanto riescono a vedere la vita come un tutto dotato di significato oppure si disperano perché non hanno raggiunto i fini che si proponevano o ancora perché non hanno trovato risposta a quesiti determinanti.
Che cos'è la vecchiaia?
È l'ultimo periodo della vita, caratterizzata da un decadimento o un indebolimento delle funzioni organiche.
Che cosa sono le demenze e in quali classi sono suddivise?
Le demenze sono gravi disturbi mentali caratterizzate dalla progressiva perdita delle capacità intellettive come: memoria, linguaggio, orientamento spazio - temporale, etc. facendo rimanere una coscienza vigile.
Esse si possono suddividere in:
PRIMARIE perché sono il risultato di una degenerazione del tessuto cerebrale. Più frequente è il Morbo di Alzheimer.
SECONDARIE perché dipendono da lesioni ischemiche che hanno condotto alla distruzione del tessuto cerebrale; ad esempio la demenza nei casi di AIDS, abuso continuo di alcolici, etc.).
Presenta gli aspetti cognitivi delle demenze.
Appena l'anziano si ammala, la prima cosa della quale ci si accorge è la PERDITA della MEMORIA.
La MEMORIA si può dividere in M.B.T. (m. breve termine) dove il soggetto dimentica i fatti recenti e in M.L.T. (m. lungo termine) dove il soggetto conserva ricordi chiari del passato.
Nelle forme più gravi, si perdono, confondono e affievoliscono definitivamente anche i ricordi che erano ben stabilizzati.
Ci sono i seguenti aspetti cognitivi:
DIFFICOLTA' DI ORIENTAMENTO SPAZIO - TEMPORALE (AMNESIA) la perdita di memoria incide anche sulle capacità di orientamento spazio - temporale. Questo comporta situazioni di ansia o di reazioni esagerate da parte del paziente.
DEFICIT DI PENSIERO E AGNOSIA: perdita del pensiero, in particolare nelle capacità di astrazione e di giudizio. Ma anche la perdita di assimilazione e accomodamento (adattamento). Quindi Agnosia è la mancanza della CONOSCENZA.
DEFICIT DI LINGUAGGIO (AFASIA): L'AFASIA è quindi un disturbo della comprensione o formulazione di messaggi verbali, in pratica la mancanza del LINGUAGGIO.
DEFICIT DEL MOVIMENTO (APRASSIA): l'APRASSIA è la mancanza del MOVIMENTO VOLONTARIO, per questo troverà difficoltà del pensiero di ideare e pianificare una sequenza ordinata di azioni.
[Non si tratta di un deficit fisiologico ma, è la MENTE che fa bloccare il movimento.]
La DEMENZA viene anche definita la malattia delle quattro "A": Amnesia, Agnosia, Afasia e Aprassia.
Quali reazioni può avere la famiglia del demente?
Da precisare che la permanenza del demente al proprio domicilio rallenta la comparsa dei deficit funzionali e garantisce un maggior benessere.
Per la FAMIGLIA i disturbi dell'ammalato, in base alla gravità, possono influenzare le risorse economiche, i fattori socio culturali, etc.
Quindi la famiglia per prima cosa dovrebbe essere informata sulle caratteristiche della malattia e sul suo evolversi ma, soprattutto su come si impone nella famiglia.
Le REAZIONI posso essere 5:
DEPRESSIONE: rappresenta la risposta psicologica ad una sensazione di perdita. Questo perché la situazione necessita continui adattamenti e soprattutto è molto doloroso il momento in cui il demente non riconosce più chi si occupa di lei/lui oppure quando si hanno manifestazioni aggressive nei suoi confronti.
RABBIA: la si può provare sia verso il malato ma anche verso sé stessi o anche a causa della situazione.
IMBARAZZO: lo si può provare in seguito ai comportamenti che il malato manifesta.
Esempio: reazioni esagerate quando si hanno ospiti, urla e grida che possono far credere ai vicini un maltrattamento o ancora esibizioni di tipo sessuali, etc.
A questo si cerca di risolvere spiegando ad amici e vicini la malattia dell'anziano.
SOLITUDINE: può essere causato perché il malato ha costante bisogno di assistenza ed il rischio è che i familiari che se ne occupano allentino gradualmente i contatti sociali per stanchezza. Avviene di solito quando è solo una persona a occuparsi dell'ammalato.
SENSO DI COLPA: Molte persone si sentono in colpa per il fatto di provare rabbia o imbarazzo nei confronti del familiare malato oppure il fatto di non essersi accorti anticipatamente della malattia. Importante è anche il fatto di prendersi cura di sé stessi facendo delle piccole pause dall'assistenza, che sarà utile anche al malato.
MORBO DI PARKINSON
E' un'affezione del sistema nervoso centrale che colpisce quella parte del cervello che è responsabile del controllo dei movimenti.
Quindi il problema è la DOPAMINA cioè il neurotrasmettitore fondamentale perché l'attività motoria possa funzionare rapidamente ed armonicamente. Infatti, la sua mancanza porta ad una riduzione dell'attività motoria automatica, rigidità muscolare, lentezza nell'esecuzione dei movimenti volontari e tremori che sono i sintomi principali.
Questa malattia è più frequente tra i 58 e i 62 anni e non comporta deficit cognitivi.
I SINTOMI sono rigidità, bradicinesia (evidente rallentamento dei movimenti), tremori a riposo (più frequenti agli arti superiori) e alterazioni posturali.
Quali sono i problemi assistenziali in un soggetto con morbo di Parkinson?
Per comprendere meglio vorrei specificare che i sintomi di questa malattia possono far perdere al paziente l'immagine positiva si sé e le conseguenze sono il calo di interessi, riduzione attività e del ruolo sociale e chiusura al mondo esterno.
CONSEGUENZA: alterazione globale della personalità e affettività con tendenza all'apatia, egocentrismo e lamentosità. Quest'ultimi sono i principali problemi assistenziali.
migliorare la capacità motoria: con l'aiuto del fisioterapista si programmeranno delle sedute per la riabilitazione motoria. Bisognerà quindi sfruttare i momenti della giornata in cui il paziente si sente meglio, fare anche lavori manuali finalizzati.
Invitarlo a camminare mantenendo il proprio baricentro in asse provando più volte.
Accompagnare la marcia e gli esercizi fisici con stimoli verbali o utilizzare altri pazienti come rinforzo.
Il tremore e la bradicinesia possono incidere sulla capacità di alimentarsi autonomamente quindi predisporre un posto tranquillo per i pasti, usare bicchieri con superficie ruvida e cucchiai con impugnatura voluminosa.
migliorare la capacità espressiva: l'alterazione delle capacità motorie porta ad un'alterazione della voce che diviene flebile e poco espressiva. Occorre far in modo che le emozioni possano trovare la maniera di manifestarsi nella conversazione quindi è utile suggerire al paziente di esternare i pensieri ed emozioni.
Altra cosa utile può essere invitarlo a compiere esercizi mimici allo specchio (gonfiare le guance, soffiare, etc.) per migliorare la mimica facciale.
Infine, importante è anche farlo leggere o scrivere e bisogna stare attenti alla grafia che tende a rimpicciolire fino a renderla illeggibile.
migliorare le capacità relazionali: la malattia rende il paziente chiuso in sé stesso, occorre quindi stimolarlo a programmare le giornate privilegiando i contatti con le persone più importanti per lui/lei.
È utile invitarlo ad avere molto cura della propria persona, anche con l'uso di prodotti cosmetici per evitare imbarazzo a causa della manifestazione della malattia.
Si può anche favorire la partecipazione a quelle situazioni in cui il paziente può esprimere i propri convincimenti aiutandolo a migliorare il linguaggio.
Perché l'età anziana comporta fattori di rischio particolari per la comparsa della depressione?
La DEPRESSIONE, nel linguaggio clinico è definita come un disturbo del tono dell'umore. L'umore, invece, è lo stato d'animo che ci accompagna tutto il giorno.
L'età anziana è un'età a rischio per la comparsa della depressione per una serie di ragioni:
maggiore frequenza di situazioni che fanno vivere un senso di perdita. es.: perdita ruolo lavorativo, dell'aspetto giovanile, della salute o di persone care.
situazioni che riducono il senso di stima di sé e inducono auto-svalutazione. es.: chi considera il proprio passato fallimentare o altri si sentono incapaci di affrontare le situazioni della vita quotidiana.
la persona può vivere situazioni di stress psicofisico che alterano il suo equilibrio. es.: anziani che hanno funzioni di assistenza e cura da parte del coniuge soffrono spesso di sintomi depressivi.
sono più frequenti le situazioni di carenza di stimoli sociali e di ridotta comunicazione interpersonale. es.: problemi di deambulazione.
l'anziano assume farmaci per problemi di salute e alcuni di questi hanno come effetto collaterale un cambiamento dello stato dell'umore.
I rischi della vecchiaia sul versante fisico.
In un processo d'invecchiamento fisiologico i cambiamenti più rilevanti si osservano a livello dei seguenti apparati:
apparato sensoriale: diminuiscono l'acuità visiva e uditiva con conseguenti problemi di visione e percezione degli stimoli sonori. es.: difficoltà a mettere a fuoco oggetti vicini. Sul problema psicologico si evidenzia un problema di comunicazione determinato dalla sordità.
diminuisce la sensibilità gustativa: difficoltà a percepire il gusto soprattutto per i cibi salati.
sensibilità olfattiva: difficoltà a percepire gli odori.
apparato locomotore: sono comuni alterazioni a carico dell'apparato scheletrico e muscolare (MUSCOLI e OSSA) che compromettono la rapidità, precisione e coordinazione dei movimenti. Visto che è l'intero aspetto fisico che si modifica, si conferisce l'etichetta di "VECCHIO".
apparato nervoso: perdita progressiva del numero di neuroni del cervello che unita ad un ridotto flusso sanguigno può portare ad una compromissione dell'efficienza intellettiva. I riflessi lenti sono spesso causa di cadute o di incidenti.
apparato tegumentario: i capelli imbiancano, la pelle diventa rugosa e meno elastica poi aggiungiamo i segni estetici e contribuiamo a creare la percezione di "PERSONA ANZIANA".
L'insieme di queste modificazioni fisiche conseguono spesso manifestazioni risolutive della personalità: isolamento, inflessibilità, collera, depressione, etc.
In che cosa consistono la R.O.T. e la T.O.?
Per prima cosa R.O.T. significa Reality Orientation Therapy e consiste in una stimolazione continua di molteplici funzioni quali l'attenzione, l'orientamento spazio - temporale, la memoria e le capacità linguistiche. La R.O.T. ha due modalità di attivazione:
R.O.T. INFORMALE: sono coinvolti i familiari che forniscono stimolazioni per tutto il tempo in cui il paziente rimane sveglio.
R.O.T. FORMALE: si attiva nella struttura e consiste in sedute di tre o quattro persone con lo stesso livello di deterioramento.
La combinazione dei due programmi può ottenere un rallentamento del deterioramento delle funzioni cognitive.
Mentre la T.O. ovvero Terapia Occupazionale può conseguire i medesimi scopi tramite l'introduzione di attività e occupazioni diverse (attività domestiche, mestieri, etc.).
[R.O.T. e T.O. sono modalità d'intervento usate nelle strutture]
Che cos'è la B.A.D.L.?
Significa Basic Activities of Daily Living cioè l'Attività di Base del Vivere Quotidiano.
La B.A.D.L. è uno strumento specifico per la popolazione anziana, soprattutto per quella in Casa di Riposo, che a come fine di valutare l'indice di indipendenza nelle varie attività quotidiane: fare il bagno, vestirsi, spostarsi, alimentarsi, recarsi ai servizi igienici e la continenza sfinterica.
Che cosa sono le A.A.D.L. e l'I.A.D.L.?
La prima sigla significa Advanced Activities of Daily Living ed è uno strumento che serve a valutare la capacità di intraprendere attività sociali o fisiche, che esulano da quelle comprese nelle prime due categorie e che non sono indispensabili per una vita autonoma.
Mentre, la seconda significa Instrumental Activities of Daily Living e serve per valutare le capacità di attivare e portare a compimento attività essenziali per mantenere l'indipendenza: usare il telefono, fare acquisti, preparare pasti, lavori domestici, fare il bucato, prendere i mezzi di trasporto, utilizzare medicinali e maneggiare denaro.
Presenta la scala G.D.S. di Barry Reisberg e la sua funzione.
La scala G.D.S. (Global Deterioration Scale ovvero Scala di Deterioramento Globale) serve per classificare i livelli di gravità mettendo in relazione i sintomi del paziente con le necessità di tipo assistenziale che emergono. Ecco la scala e la sua funzione composta da 7 fasi:
FASE CLINICA SINTOMI NECESSITA'
normale il soggetto non ha perdita di memoria nessuna
amnesie ricorrenti si registrano perdite di memoria (non nessuna
ricorda dove mette gli oggetti o di
persone conosciute).
La persona si preoccupa di questi sintomi
che però non incidono sulla vita lavorativa
e sui rapporti sociali.
esordio frequenti perdite di memoria che limitano primo contatto con il
fase confusionale le attività quotidiane; medico a cui si fanno
confusione e lentezza pregiudicano la guida. notare i sintomi di
Iniziale difficoltà nella partecipazione di natura emotivo
conversazioni. affettiva.
Primi cambiamenti di personalità e tentativi
di nascondere i sintomi. Comincia la
Stati ansiosi o depressivi che richiedono il sorveglianza "a
medico e primi comportamenti bizzarri. distanza
progressione della più evidenti i problemi di memoria; contatti con il medico
fase confusionale si deteriorano le capacità di prendere più frequenti ed è
decisioni e la gestione finanziaria; possibile una diagnosi
più insistente la negazione delle certa.
difficoltà e la guida diventa pericolosa;
episodi di disorientamento spazio - controllo attento sulla
temporale; frequenti manifestazioni sicurezza ed un aiuto
depressive e di ritiro sociale. quotidiano (gestire il
denaro, pagare i conti,
etc.).
fase iniziale della demenza totale incapacità di guida per qualsiasi controllo assistenza
mezzo; permanente, il
aumento instabilità emotiva con reazioni paziente può essere
vistose; autonomo nella cura
perdita della memoria e del pensiero con della persona.
pochi momenti di lucidità;
riduzione della capacità di assumere
decisioni anche le più semplici; (decadimento I.A.D.L. e
aumenta il ritiro sociale. mantenimento B.A.D.L.)
fase intermedia della presenza sintomi neurologici comincia ad essere
demenza importanti: necessaria l'assistenza
allucinazioni, disturbi del sonno e del per la cura e l'igiene
movimento. personale.
Comportamenti ripetitivi e privi di
scopo, a volte anche violenti. La famiglia comincia a
sentire il carico
assistenziale e cerca un
aiuto esterno (badanti
o casa di riposo).
(decadimento B.A.D.L.)
fase finale della demenza problemi di deambulazione fino il paziente non è
(anche fase terminale) all'allettamento; autosufficiente quindi
perse tutte le capacità verbali; aumenta l'assistenza e
difficoltà nutrizionali; la cura.
paziente a volte più passivo e
più facile da gestire; Rischio della rottura di
(AFASIA TOTALE). equilibri familiari.
Il Malato Terminale
Per malato terminale si intendono tutte quelle persone che non hanno possibilità di guarigione e la cui evoluzione della malattia porterà alla morte, nel giro di alcuni giorni, mesi o anni.
Un anziano che muore chiede qualcosa a chi li sta intorno: essere riconosciuto fino alla fine come persona e non essere trattato come una "cosa".
Presenta le fasi del MALATO TERMINALE studiate da Kubler Ross.
Elisabeth Kubler Ross è una psichiatra svizzera ha scritto un libro sul suo modo di agire "La morte e il morire".
Esistono 5 fasi:
fase di RIFIUTO: quindi è sufficiente dimostrare interesse e disponibilità nello stare accanto a queste persone, ascoltarle per comunicare fiducia e dare la sensazione che ci stia occupando di loro.
La COLLERA: è il momento in cui bisogna avere più autocontrollo, l'essere disponibili diventa difficile ma concentrandosi si riesce ancora ad essere d'aiuto.
La CONTRATTAZIONE: qui, il malato tenta di fare un compromesso tra la malattia e il mondo che lo circonda cioè vuole affrontare il tutto da solo lasciando il vuoto intorno a sé.
La DEPRESSIONE: la malattia è più intensa e l'operatore si sente in dovere d'incoraggiare, minimizzare i problemi e stimolare a vedere il lato positivo della vita.
L'ACCETTAZIONE: il malato rinuncia alla lotta quindi restringe gli interessi, vuole poche persone acconto e con l'operatore la comunicazione sarà non verbale.
PIAGET
Secondo lui, lo sviluppo fisico e cognitivo in un individuo avvengono simultaneamente raggiungendo performance migliori fino ad un certo punto della vita.
Verso i 25 anni d'età lo sviluppo fisico raggiunge gli standard migliori e fisiologicamente si assiste ad un lento declino fino alla vecchiaia e quindi al termine naturale della vita.
Questo non avviene per le funzioni cognitive.
Lo Sviluppo Cognitivo (Piaget)
Ha contribuito a modificare l'immagine del fanciullo dell'educazione nel nostro secolo. Piaget ha dato una consistenza concreta e scientifica all'intuizione della pedagogia moderna circa la natura infantile: pensare, agire, amare, fare, parlare sono completamente diverse da quelle dell'adulto.
La teoria di Piaget è definita "GENETICA" perché segue gli sviluppi dell'intelligenza e dei sistemi di conoscenza attraverso le fasi proprie di ciascuna età spiegandone il passaggio tra l'una e l'altra.
La formazione dell'intelligenza ha carattere costruttivo, nel senso che essa costituisce in continuazione schemi d'azione a strutture mentali attraverso lo scambio dinamico che il soggetto intrattiene con l'ambiente.
Analizzando il pensiero di Piaget:
"la conoscenza avviene attraverso due meccanismi: assimilazione e accomodamento".
ASSIMILAZIONE: quando si viene in contatto con un oggetto o problema nuovo, attiviamo uno schema di conoscenza che già possediamo e assimiliamo ad esso il nuovo elemento.
Es.: bimbo di pochi mesi afferra un oggetto nuovo per batterlo sul pavimento: azioni di afferrare e sbattere sono già acquisite mentre la novità è la sperimentazione con il nuovo oggetto.
Quindi assimilare nuove informazioni modifica schemi preesistenti e lo fa attraverso l'accomodamento.
ACCOMODAMENTO: è il processo complementare all'assimilazione, implica il cambiamento dello schema con il risultato della nuova informazione assorbita con l'assimilazione stessa.
Perciò in base a questi due meccanismi le strutture mentali si evolvono di pari passo con la maturazione neurologica.
Es.: il bimbo si accorge che l'oggetto che sta battendo a terra è difficile da maneggiare, quindi modifica, coordina, varia la presa dell'oggetto stesso.
Fasi dello Sviluppo Cognitivo:
Fase senso motoria dai 0 ai 2 anni: il bambino comprende il mondo dal punto di vista dei suoi sensi e delle sue azioni motorie.
Fase preoperatoria dai 2 ai 6 anni: questa fase è suddivisa in due stadi: simbolico cioè fase pre-concettuale (2-4 anni) e intuitivo cioè fase del pensiero intuitivo (4-7 anni).
Fase delle operazioni concrete dai 7 agli 11 anni: il bambino frequenta la scuola primaria. Sviluppo delle nuove operazioni mentali come addizioni, sottrazioni e le inclusioni di classi. Il bambino sarà anche in grado di fare manipolazioni sia reali sia immaginarie.
Fase delle operazioni formali dagli 11 ai 14 anni: il bambino diventa preadolescente, diventa capace di manipolare sia le idee che gli eventi o oggetti. Può immaginare e pensare cose che non ha mai visto o che non sono accadute; può organizzare idee in modo sistematico e pensare in modo particolare (non più in generale).
Acquisisce la capacità di ragionamento astratto e di tipo ipotetico. Quindi ipotizza soluzioni, atteggiamenti e pensa alle conseguenze che potrebbero avere in futuro.
Comprende la relatività dei giudizi, dei punti di vista altrui e la parità dei diritti.
PEDAGOGIA
Si parla di Pedagogia come di educazione dei bambini, di Andragogia come di educazione dell'adulto e di Geragogia come di educazione dell'anziano.
Che cos'è la Geragogia?
La GERAGOGIA si presenta come l'educazione all'invecchiamento, è l'insegnamento diretto all'adulto, ma anche al giovane affinché riesca ad "invecchiare con successo".
IDEA: l'uomo tende alla conoscenza e all'autorealizzazione.
IL FINE: insegnare e gestire la propria esistenza dalla nascita alla morte in modo consapevole e produttivo.
TEMI: ruolo della persona anziana nella società odierna, alimentazione, movimento, sessualità. Socialità, cultura, etc.
Quali sono le linee fondamentali del pensiero di Froebel
Froebel nel 1826 scrive l'opera "L'educazione dell'uomo" dove non verranno sostenute cause di ateismo e socialismo. Quindi l'idea fondamentale era che: "il tutto coincide con la natura = il tutto è Dio stesso." La natura cioè Dio è costituita da una connessione infinita di una rete infinita di rapporti.
Nel 1836 apre i primi GIARDINI D'INFANZIA (=Kinder Garden). [verranno chiuse per socialismo e ateismo dallo Stato].
Questo "Giardino d'infanzia" avrebbe dovuto essere una palestra di 'sensi comuni' fra bambini, madri ed educatrici, luogo d'incontro e di vita spirituale comunitaria, dove i primi avrebbero potuto trovare 'un'immagine della vera famiglia e della vera vita sociale, dove il tutto abbraccia il particolare e l'individuo'.
teoria dello sviluppo infantile
ogni fase possiede certamente delle specificità : infatti quella del LATTANTE è incentrata sullo sviluppo corporeo, quella dell'INFANZIA è caratterizzata dallo sviluppo del linguaggio e dell'attività rappresentativa (esteriorizzazione), quella della FANCIULLEZZA in cui domina l'istruzione.
L'educatore assecondi al massimo quanto è nelle potenzialità de fanciullo senza interventi prescrittivi, conscio di non essere se non un mediatore tra l'allievo e la natura, sia interiore che esteriore. Come in Pestalozzi, anche in Froebel la prima figura di educatore va rintracciata nella famiglia: la madre vi svolge un ruolo fondamentale non solo sul piano dell'allevamento, ma soprattutto nella formazione del carattere.
Per Froebel: la spontaneità è la legge dello spirito.
Quindi i 4 STRUMENTI principali, chiamati "DONI" (= perché è la maestra che fa il dono al bimbo) sono:
1) PALLA DI STOFFA = allena abilità percettive ed è un simbolo che rimanda alla natura per comunicare con il mondo in superficie.
2) SFERA DI LEGNO = potenziamento della sua forza fisica e conoscitiva.
3) CUBO = simbolo della perfezione e della stabilità cosmica.
4) CILINDRO = sintesi fra sfera e cubo, cioè tra complessità natura e la sua stabilità.
e quelle di Pestalozzi?
L'ideale di Pestalozzi sarebbe stato di educare i futuri lavoratori a usare bene il denaro, a risparmiarlo per prevenire i momenti di miseria, ad evitare i mali della vita oziosa.
La sfera interiore è rappresentata da Dio: da essa e verso di essa muove l'educazione come formazione armonica e perfezionamento integrale della personalità nelle tre dimensioni del CUORE, della MENTE e della MANO.
Nelle 'Indagini' troviamo così la teoria delle tre facoltà che diverranno in seguito i tre ambiti in cui il metodo si potrà dispiegare. Vi sono nell'uomo tre forze: il CUORE che rappresenta la facoltà morale; l'INTELLETTO che rappresenta quella conoscitiva; e l'ARTE che corrisponde all'attività tecnico pratica.
Lo svolgimento della visione socio-pedagogica di Pestalozzi si trova fondamentalmente nel romanzo in quattro libri 'Leonardo e Gertrude' pubblicato tra il 1780 e il 1787 e più volte rielaborato.
Intuizione = è la capacità di vedere dentro le cose; in particolare di cogliere il mondo interiore del fanciullo. Indica gli elementi costitutivi della realtà che il bimbo deve apprendere. Realtà che si divide in tre classi: numeri = matematica; forme = geometria, disegno, scrittura (= grafia) e nomi (o parole) = canto, linguistica.
e quelle di Herbart
Si rifà al pensiero di Kant, filosofo. Sosteneva che l'uomo possiede delle qualità a priori di ogni esperienza.
Il suo pensiero era che la pedagogia è una scienza interdisciplinare che dipende dall'estetica (= scienza del bene e del bello) e dalla psicologia (= studio della psiche).
Compito dell'educazione è la formazione di una personalità sviluppata in tutti i suoi aspetti secondo i cinque valori fondamentali indicati dall'esperienza: libertà interiore, perfezione, benevolenza, diritto, equità.
Altrettanti sono i criteri metodologici fondamentali per ogni tappa d'insegnamento: a) la preparazione (richiamare quanto già appreso e indicare l'aggancio con le nuove nozioni); b) presentazione (avvio di un nuovo apprendimento mediante la concatenazione tra più nozioni); c) associazione (sistemare le nuove nozioni all'interno del tessuto cognitivo già acquisito); d) generalizzazione (formazione di regole generali per astrazione dal materiale appreso); e) applicazione (esercizi di verifica e di consolidamento del sapere).
Le condizioni per l'istruzione educativa risultano pertanto il governo e la disciplina.
Con il termine 'governo' Herbart intende il controllo esercitato dall'educatore sull'allievo al fine del mantenimento dell'ordine: esso è necessario finché non sia stata raggiunta l'età della ragione e dell'autocontrollo
Con la 'disciplina' l'atteggiamento di comando dell'educatore deve trasformarsi in un'azione di guida dell'istruzione intellettuale e di sostegno del comportamento: ciò significa che l'educazione può realizzarsi solo attraverso l'istruzione, o, detto in altri termini, che la formazione intellettuale comprende anche quella del carattere morale.
e quelle di G. Bosco
Il criterio metodologico in vigore negli istituti salesiani consiste nel sistema preventivo che consiste nel porre le condizioni che impediscano il verificarsi delle trasgressioni. Il suo cardine è dunque costituito dalla presenza di un educatore che sappia sorvegliare e ammonire. Sono previste due figure: quella del direttore e quella dell'assistente; entrambi dovranno adottare un modello educativo famigliare, proponendosi come padri o fratelli.
e quelle di Giovanni Gentile
Secondo lui, bisogna rifarsi a Hegel, per il quale educazione non era altro che sviluppo dello Spirito verso la propria autocoscienza e autoliberazione.
Il 'metodo è il maestro' stesso nella sua concreta, spontanea, vitale e libera attività spirituale.
A Gentile si deve la riforma scolastica voluta nel 1922 dal regime fascista appena salito al potere.
e quelle della pedagogia russa?
Il rinnovamento pedagogico in Russia è naturalmente strettamente connesso con la rivoluzione bolscevica del 1917.
e quelle di Dewey
Fu il pensatore che seppe imprimere al movimento delle 'scuole nuove' l'impulso maggiore e più ricco di indicazioni, fu un vero e proprio fondatore dell''attivismo pedagogico' cui fornì anche una solida base filosofica.
Al centro della sua riflessione c'è il concetto di esperienza che deriva da una visione in cui uomo, natura e società risultano strettamente legati.
Dewey propone la centralità dell'attività del fanciullo che, guidato dall'insegnante, apprende, attraverso il fare, un programma opportunamente predisposto tenendo presenti gli interessi, i bisogni e gli ingredienti dello sviluppo fisico e psicologico dell'alunno.
Dewey mette in guardia contro la separazione tra conoscenza e attività, tra umanesimo e naturalismo, tra cultura libera e cultura professionale.
Karl Marx
Karl Heinrich Marx (1818 - 1883) è stato filosofo, economista e rivoluzionario tedesco.
Ottimi rapporti di affetto e stima con il padre, Levi Marx, mentre con la madre Henrietta Pressburg non era così perché lo rimproverava di non essersi fatto una posizione adeguata al suo rango sociale e alle sue capacità intellettuali.
Fu educato nel razionalismo illuminista, battezzato dalla Chiesa luterana (anche i figli) più per convenienza. I Marx evitano le discriminazioni degli ebrei sotto la Prussia, erano agnostici (= indifferenti hai problemi religiosi).
Nel 1835 si iscrive all'università per la facoltà di giurisprudenza ma studia anche filosofia e letteratura.
Nel 1847 si reca a Londra dove si riunisce il primo congresso dei comunisti. Qui, gli viene dato l'incarico di scrivere il primo documento e nel 1848 nasce: "il manifesto del partito comunista".
Nel 1866 inizia la stesura de "il capitale". Riesce a scrivere il primo e il secondo volume mentre il terzo sarà scritto da F. Engels.
Il comunismo rappresenta lo sbocco inevitabile della storia e tutto questo evidenzia ancora una volta come la dialettica, per Marx risulti ancora un concetto fondamentale.
L' ideologia si deve eliminare e smascherare. Dopo questa critica Marx propone
"IL MANIFESTO DEL PARTIRO COMUNISTA".
Risulta essere il documento pragmatico del partito comunista:
Analisi della borghesia.
Concetto della storia come lotta di classe.
Critica dei socialismi non scientifici.
Riconosce che la borghesia è una che ha rivoluzionato la società, eliminando la realtà feudale e creato un mercato mondiale, gettando le basi per una società cosmopolita. Ha creato una classe che porterà la borghesia alla sua fine.
Di fatti noi abbiamo visto come l'allienazione del proletariato porterà alla lotta di classe e abbiamo visto come sia conflittuale il rapporto tra borghesia e proletariato e se nel precedente concetto di materialismo storico Marx ha posto come elementi fondamentali il lavoro e le forze produttive, inserisce come motore dello sviluppo sociale il concetto di lotta di classe.
Però per attuare la rivoluzione il proletariato deve essere consapevole dell' importanza della lotta proletaria.
Marx fa distinzione tra classe in sé e per sé.
La prima è formata da individui che fanno lo stesso lavoro, la seconda è formata da individui che hanno la coscienza di appartenere alla stessa classe sociale, solo questi saranno in grado di attuare la rivoluzione. Tale coscienza di classe deve unire tutti i proletari perché Marx insiste sul concetto di INTERNAZIONALISMO infatti il manifesto termina con: "PROLETARI DI TUTTI I POPOLI UNITEVI".
Fa una critica nei confronti dei falsi socialismi: Pur reputando il socialismo precedente al Marxismo un movimento determinante Marx ne vede i difetti e attua una critica facendo una distinzione tra tre socialismi.
Socialismo reazionario, che pur essendo un socialismo, che ha attaccato la borghesia ha fatto proposte che portano l' uomo al passato ad esempio il feudalesimo feudale che vuole portare l' uomo ad un passato pre-rivoluzionario, pre-borghese, pre-industriale. Inoltre critica il socialismo piccolo borghese che propone un sistema corporativo per le industrie e il sistema patrialcale per l'agricoltura. Il socialismo tedesco che pur esprimendo la sua rabbia anti-borghese appoggia i governi reazionari.
Socialismo conservatore o borghese: formato da uomini che pur facendo delle proposte non vogliono la rivoluzione e quindi finiscono di appoggiare il sistema capitalistico, senza eliminare l' aspetto negativo, ad esempio Provodon il quale vede i limiti della proprietà private e non vuole eliminarla. Le sue proposte risultano limitate.
Socialismo utopico, che è formato da Owen, da Furier e Saint-Simon che giustamente hanno visto i gravi limiti della società capitalistica, che hanno avuto il torto di sperare in una politica che cambiasse la società esistente e inoltre non hanno capito la funzione storica del proletariato e hanno creato delle società ideali.
In opposizione a questo socialismo utopico Marx propone un socialismo scientifico in grado di vedere i mali della società e anche di eliminarli.
Notiamo che però nonostante tale critica Marx fu influenzato da questo socialismo.
Presenta il concetto di lavoro di Karl Marx.
Secondo lui, il lavoro non dovrebbe essere alienante quindi dovrebbe:
rispondere alle esigenze del proletariato cioè le cose che realmente servono;
tutto quello che viene prodotto sarà del proletariato (= del popolo);
costituire delle società senza classi quindi nessun dominio dell'uomo sull'altro uomo.
[Alienazione = fatto di coscienza]
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