Ricerca sull' Amazzonia
Amazzonia (portoghese Amazonas), vasta regione naturale
dell'America meridionale occupata dalla più estesa foresta pluviale della Terra
(selva). Morfologicamente è
costituita da una pianura alluvionale compresa tra il massiccio della Guayana a
nord e l'altopiano del Brasile a sud, l'oceano Atlantico a est e la cordigliera
delle Ande a ovest. La sua superficie, di circa 6.000.000 km , appartiene per la maggior parte al Brasile e in
misura minore a Colombia, Ecuador, Perù, Bolivia, Venezuela, Suriname, Guyana e
Guayana Francese.
TERRITORIO La regione
corrisponde per gran parte al bacino del Rio delle Amazzoni, che si estende
dalle Ande all'oceano Atlantico. La pendenza tra il pedemonte andino e il mare
è minima. A Iquitos, una località che si trova a 2500 km dalla foce, il fiume
scorre alla quota di appena 106 m. A causa di ciò i processi di drenaggio sono
difficoltosi e alcune zone della regione subiscono frequenti inondazioni
causate dallo straripamento dei numerosi fiumi che la attraversano. Il terreno,
costituito principalmente da sedimenti di sabbie e argille portati dai fiumi,
si presenta in condizioni diverse: ci sono alcune zone collinari e asciutte,
chiamate tierrafirme, che si
distinguono dalle regioni perennemente paludose, dette igapò, e dalle zone periodicamente sommerse, corrispondenti alla varzea.
Clima L'intera regione è
dominata da un clima caldo-umido equatoriale con scarse escursioni termiche; la
media delle temperature è di 26 °C. Alle precipitazioni abbondanti della
regione, che superano una media di 2500 mm annui, si aggiungono le acque
provenienti dalla regione andina, che risentono delle variazioni stagionali e
sono la principale causa del periodico straripamento dei fiumi. All'elevato
tasso di umidità e alla frequenza delle piogge si deve la rigogliosa foresta
pluviale dell'Amazzonia, dove si ritiene crescano più di 60.000 specie arboree
e dove convivono numerose specie di uccelli, mammiferi, insetti e rettili.
Idrografia Il sistema
idrografico del Rio delle Amazzoni costituisce la rete fluviale più estesa e di
maggiore portata del mondo. I suoi numerosi affluenti (più di mille) nascono
nella cordigliera delle Ande, nel massiccio della Guayana e negli altipiani del
Brasile e del Mato Grosso; i vari rami sorgentiferi del Rio delle Amazzoni sono
il Rio Marañón e l'Ucayali e tra i grandi affluenti il Rio Negro, il Madeira,
il Tapajós, il Xingu e il Tocantins. In prossimità della foce il fiume è largo
decine di chilometri e il suo sbocco sull'oceano è formato da un vero e proprio
labirinto di rami, penetrazioni marine, isole fluviali, di cui la più vasta è
l'isola di Marajó.
RISORSE ECONOMICHE L'Amazzonia è la più
vasta estensione forestale del globo ed è per questo una regione naturale di
grande valore ecologico. L'occupazione da parte dell'uomo, iniziata nel 1840
per soddisfare la domanda internazionale di caucciù, continua a essere
marginale o limitata alle zone che costeggiano i fiumi; è motivata in
particolar modo dalle grandi ricchezze forestali (caucciù, legname, piante
medicinali) e minerarie (ferro, petrolio, metalli e pietre preziose), dallo
sfruttamento del suolo per attività agropastorali e dall'abbondanza di fiumi
per la costruzione di centrali idroelettriche. Nel 1978 gli stati comprendenti
il bacino amazzonico (Brasile, Bolivia, Perù, Ecuador, Colombia, Venezuela,
Guyana, Suriname, Guayana Francese) hanno siglato un trattato di cooperazione
(il cosiddetto Patto Amazzonico) per promuovere l'economia della regione e
tutelarne lo sfruttamento.
Sfruttamento del territorio e squilibrio ecologico Gli interventi
incontrollati verificatisi negli ultimi decenni, irrispettosi della presenza di
popolazioni indigene, che rappresentano culture arcaiche di grande interesse
antropologico e spesso sterminate a bella posta per aprire la selva agli interessi delle compagnie
minerarie, dei cercatori d'oro (garrimpeiros)
e dei nuovi coloni, oltre che delle compagnie forestali, hanno provocato gravi
squilibri ecologici. Mentre un tempo le comunicazioni avvenivano per via
fluviale (il Rio delle Amazzoni è in tal senso una magnifica via d'acqua) oggi
si cerca di creare un sistema stradale, impostato su alcune grandi strade (come
la Transamazzonica), la cui costruzione ha avuto conseguenze rovinose per
l'ambiente: la deforestazione, che si accompagna a questa penetrazione,
distrugge l'ammanto forestale, che attecchisce su strati esigui di suolo,
soggetti, quindi, dopo il taglio degli alberi, all'erosione e
all'impoverimento. L'avanzata della colonizzazione crea intanto nuovi
insediamenti che via via arricchiscono la trama antropica, ora basata su poche
città, tra cui Iquitos, in Perù, Manaus e Maranhao, in Brasile. Vedi anche Parco nazionale
dell'Amazzonia.