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Norvegia
(norvegese Norge)
Regno (Kongeriket Norge) dell'Europa settentrionale.
Superficie: 323.877 km (di cui 17.070 di acque interne).
Popolazione: 4.299.000 ab.
Capitale: Oslo.
Lingua: norvegese.
Religione: protestante.
Unità monetaria: la corona norvegese.
Confini: si affaccia a nord sul Mare Glaciale Artico e sul Mare di Barents, a ovest sull'Oceano Atlantico (Mare di Norvegia), a sud sul Mare del Nord (Skagerrak), a est confina con la Svezia, la Finlandia e la Russia.
Ordinamento: monarchia costituzionale ereditaria.
n Morfologia. La Norvegia occupa la sezione atlantica della penisola scandinava. Nella parte sudoccidentale del Paese si raggiungono le maggiori altitudini (2000-2500 m); la parte sudorientale è più bassa e ha valli più ampie e più fertili. L'altopiano si presenta ricoperto da ghiacciai e inciso da valli strette e incassate, le cui sezioni inferiori, bagnate dal mare, formano i celebri fiordi. Le coste sono fronteggiate da isole raggruppate nei due arcipelaghi delle Lofoten e delle Vesteralen. Appartengono alla Norvegia anche le isole Svalbard nel Mare Glaciale Artico (Mare di Barents).
n Clima. Le temperature, grazie agli influssi della Corrente del Golfo, si presentano relativamente miti. Le precipitazioni, abbondanti sulle coste, diminuiscono all'interno.
n Idrografia. I fiumi sono piuttosto brevi e ripidi, ma ricchi d'acque e a regime costante. Il maggiore è il Glomma. Numerosi i ghiacciai che ricoprono gli altipiani.
n Popolazione. È formata quasi esclusivamente da Norvegesi; solo la parte più settentrionale del Paese è abitata da una piccola minoranza di Lapponi (ca. 20.000) e di Finni (ca. 12.000). Gli abitanti occupano soprattutto la fascia costiera e la parte sudorientale del Paese.
n Economia. Le principali risorse economiche sono rappresentate dai traffici marittimi e dalla pesca (aringhe, merluzzi, balene e foche). L'industria può fare affidamento su cospicue fonti idroelettriche. A eccezione dei ricchi giacimenti di petrolio e gas naturale rinvenuti nel Mare del Nord, modeste sono le risorse minerarie: piriti, rame, titanio, argento e carbone proveniente dalle isole Svalbard. Il settore industriale più sviluppato è quello meccanico (costruzioni navali). All'agricoltura è riservato appena il 2,7% della superficie territoriale; fiorente l'allevamento del bestiame (bovini, ovini, suini) e assai ricco il patrimonio forestale (25,7% della superficie territoriale), che alimenta le industrie della carta e della cellulosa. Oltre il 65% della popolazione attiva è occupata nel terziario (il 40% della quale nel commercio e trasporti).
n Lingua. Dietro la denominazione unitaria di norvegese, si cela un vero e proprio bilinguismo, dovuto alla coesistenza di due lingue entrambe parlate in Norvegia ed entrambe appartenenti al gruppo germanico settentrionale: il riksmal, lingua dello Stato, e il landsmal, lingua paesana. Il riksmal, o bokmal (lingua libresca), deriva dall'inserimento nella lingua danese, subentrata al norvegese antico nel XIV sec., di elementi lessicali e morfologici norvegesi. Il landsmal, o nynorsk (nuovo norvegese), nacque, invece, a opera di I. Aasen, dalla sintesi dei dialetti norvegesi dell'Occidente.
STORIA
Abitata anticamente da popolazioni forse di razza finnica, fu conquistata nell'VIII sec. dai Norvegesi (ramo dei Normanni). Cristianizzata nel X, raggiunse l'unità politica nel IX-X sec., formando un unico regno. Nel 1380 la Corona di Norvegia fu unita a quella di Danimarca e nel 1397 l'Unione di Kalmar comprese in un unico regno anche la Svezia. La Norvegia rimase legata alla Danimarca e ne seguì le vicende storiche fino al 1814, anno in cui fu ceduta al re di Svezia Bernadotte. Nel 1905, con la proclamazione di indipendenza, il trono di Norvegia fu affidato a Haakon VII, principe di Danimarca. Il Paese si mantenne neutrale durante la prima guerra mondiale, sperimentando all'interno un rapido processo di crescita economica e sociale, guidato dal partito laburista e da un forte movimento sindacale. Nel 1940, nonostante avesse dichiarato la sua neutralità, la Norvegia fu invasa dai Tedeschi, che vi instaurarono un governo fantoccio, diretto da V. Quisling, oggetto di un esteso movimento di resistenza. La Norvegia ha aderito al Patto Atlantico nel 1949. Nel 1972 un referendum popolare respinse l'adesione alla CEE. La preminenza dei laburisti (al governo, nel 1935-1965, nel 1971-1981 e nel 1986-1989), interrotta dal calo elettorale del 1989, che ha portato a un governo di centrodestra, è ripresa nel 1990 con la formazione di un governo minoritario. Nel 1994 il governo decise l'adesione della Norvegia all'Unione Europea, ma un referendum popolare ha annullato la decisione governativa.
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