Le popolazioni africane
L'Africa, pur non essendo priva di risorse
naturali, è poco popolata: oltre 517 milioni di ab., pari a circa l'11% della
popolazione del globo, dispersi su di un continente di oltre 30 milioni di km²
(23% delle terre emerse). La densità è perciò di 17 ab. per km²; la
popolazione, inoltre, è distribuita in modo assai disuguale: mentre alcune
regioni hanno una densità eccessiva rispetto alle risorse locali, vasti settori
del continente sono praticamente disabitati. Non va trascurato tuttavia il
fatto che estese zone sono inabitabili sia perché desertiche (Sahara, Kalahari), sia perché coperte dalla foresta pluviale spesso
paludosa. Gli abitanti dell'Africa possono dividersi in due grandi gruppi: leucoderma(a pelle chiara) e melanoderma
(a pelle scura), separati da una linea che corrisponde pressappoco al limite
meridionale del Sahara. A nord vivono popolazioni in prevalenza bianche, a sud
popolazioni in prevalenza negre: oltre a queste si trovano anche gruppi etnici
diversi, ma tutti di scarsa entità numerica. Poco consistente, in proporzione,
è anche la popolazione bianca di origine europea (circa 5 milioni), per lo più
stanziata nell'Africa australe e settentrionale. Vi sono poi consistenti
minoranze di Asiatici e di meticci (coloureds).
Nell'Africa settentrionale la popolazione si riallaccia, nel suo complesso,
alla razza mediterranea, che occupa le regioni circostanti il bacino del
Mediterraneo. La distinzione tra Arabi e Berberi è soprattutto di carattere
linguistico e non corrisponde a una realtà antropologica; infatti la
maggioranza delle popolazioni dell'Africa settentrionale appartiene al tipo
berbero: leucoderma, di statura media, dolicocefalo,
con tratti fisionomici piuttosto rozzi e con capelli generalmente scuri;
tuttavia esistono numerosi individui biondi, soprattutto tra i Riffani del Marocco e i Cabili
delle montagne algerine. Mauri e Tuaregh
sono Berberi nomadi variamente incrociati con negri; i Tebu,
localizzati nella zona orientale del Sahara, si possono ascrivere a una sottorazza
melanoderma particolare: la sahariana. In Egitto, la
componente generale è anch'essa mediterranea ma presenta vari elementi dovuti a
incroci con negri.L'Africa nera è popolata quasi
esclusivamente da popoli del gruppo razziale melanoderma,
sia di stirpe negra (o melanoafricana) in senso
proprio, sia di stirpe camito-semitica fortemente
fusa con l'elemento negro (colore della pelle, statura alta, ecc.). In tale
gruppo si possono distinguere alcune razze (in senso tradizionale) a
localizzazione abbastanza ben definita:Razza sudanese, di alta statura,
slanciata, dolicocefala, molto prognata e assai scura di pelle: la sua area di
predominio giunge fino alla costa atlantica lungo una fascia compresa tra il
Sahara meridionale e la foresta equatoriale.Razza nilotica,
estremamente alta e microschelica con lineamenti
abbastanza fini e colorito della pelle scurissimo: è localizzata nell'alto
corso del Nilo fino al lago Vittoria.Razza congolese
(o silvestre), di statura media o anche inferiore alla media, mesocefalica con tendenza alla brachischelia
e con pelle abbastanza scura: occupa tutto il bacino del Congo.Razza
sudafricana(o cafra), di statura superiore alla
media, dolicocefala, con lineamenti abbastanza fini e pelle bruno-scura: occupa
tutta l'Africa meridionale e quella orientale, fino all'Etiopia.Un gruppo
particolare è costituito dalla razza etiopica, originata dalla fusione di ceppi
leucodermi (provenienti dall'Arabia meridionale) con
popolazioni melanoderme (cusciti,
negri); di essa fanno parte Abissini, Fulbe, Danachili, Galla e Somali, oltre ad alcuni piccoli gruppi
dislocati nell'Africa nordorientale.Gruppi etnici a
sé stanti si trovano nel Madagascar (Malgasci), nella
Namibia (Khoisanidi o Steatopigei) e nelle foreste paludose del bacino del Congo
(Pigmei o Negrilli); i Khoisanidi
sono costituiti da due gruppi: gli Ottentotti e i Boscimani;
i Pigmei vengono distinti in Pigmidi e Pigmoidi (il nome di Negrilli è
usato per indicare propriamente i Pigmei dell'Africa, contrapposto a quello di Negritos usato per indicare i Pigmei asiatici).
Contrariamente a un uso impreciso del
significato dei termini, le popolazioni africane non possono essere considerate
primitive, non solo perché sono razzialmente evolute,
ma anche per il fatto che discendono da antiche civiltà assai complesse e
spesso assai progredite; più esattamente si debbono definire come popolazioni
viventi allo stato di natura (Naturvölker), tenendo
anche conto che ormai gran parte degli Africani abitanti nei maggiori centri si
è portata a un livello abbastanza prossimo a quello europeo.