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L'Australia
L'Australia è un continente insulare situato tra l'oceano Indiano e l'oceano Pacifico meridionale, a sud-est dell'Asia, che costituisce con la vicina isola della Tasmania lo stato federale del Commonwealth of Australia, membro indipendente del Commonwealth. Il continente è delimitato a nord dal mare di Timor, dal mare degli Arafura e dallo stretto di Torres; a est dal mar dei Coralli e dal mare di Tasman; a sud dallo stretto di Bass e dall'oceano Indiano; a ovest dall'oceano Indiano. La Federazione australiana si estende per circa 4000 km da capo Byron, estremità orientale dell'Australia occidentale, e per circa 3700 km da capo York, a nord, alla Tasmania, a sud. Con una superficie, compresa la Tasmania, di 7.682.300 km , l'Australia è il più piccolo dei continenti.
La federazione australiana (Commonwealth of Australia) comprende sei stati: (Nuovo Galles del Sud, Queensland Australia Meridionale Tasmania Victoria e Australia Occidentale) e due territori, il Territorio della capitale e il Territorio del Nord. Sono amministrati dall'Australia: il Territorio antartico australiano, l'isola di Christmas, le isole Cocos, il territorio dell'isola Heard e delle isole McDonald, l'isola di Norfolk, le isole Ashmore e Cartier e il territorio delle isole del mar dei Coralli. La capitale dell'Australia è Canberra
Il territorio australiano, prevalentemente pianeggiante, ha un'altitudine media di 300 m. La vasta zona interna del paese, chiamata Outback, è costituita infatti da pianure e bassi altipiani; a nord-est i rilievi sono più pronunciati. Il continente è caratterizzato da coste basse e pianeggianti; le pianure costiere a est, sud-est e sud-ovest sono le zone più densamente popolate del continente.
Parallelamente alla costa pacifica, dalla penisola di capo York a nord-est allo stato di Victoria a sud-est, si estende la Grande Catena Divisoria i cui rilievi hanno un'altitudine media di circa 1200 m: essa comprende i monti della New England Range e le Blue Mountains, nel Nuovo Galles del Sud, e le Alpi australiane, comprendenti le Snowy Mountains, che si estendono fino allo stato di Victoria. Qui si trova la cima più elevata del continente, il monte Koßciusko (2230 m), sede del Parco nazionale Koßciusko. Alla Grande Catena Divisoria appartengono anche i rilievi della Tasmania, l'isola situata all'estremità sudorientale del continente dal quale è separata dallo stretto di Bass.
Oltre la metà del territorio australiano è occupata dal grande scudo australiano che si estende nella sezione centro-occidentale del continente comprendendo parte del deserto Simpson, alcune catene isolate e zone depresse e pianeggianti quali il Gran Deserto Sabbioso, il Gran Deserto Vittoria e la Nullarbor Plain, rispettivamente situati nella zona nordoccidentale, centrale e meridionale. La Nullarbor Plain è un arido altipiano calcareo (il suo nome significa 'senz'alberi'), di formazione geologica molto antica, praticamente disabitato.
I maggiori rilievi dell'Australia Occidentale si trovano nella catena di Hamersley, di King Leopold e di Darling, nelle vicinanze di Perth. Nella parte meridionale del Territorio del Nord si trovano invece i monti Macdonnell e nel nord dell'Australia Meridionale i monti Stuart e Musgrave. La regione di Kimberley, nell'Australia Occidentale, e la Terra di Arnhem, nel Territorio del Nord, sono altipiani rocciosi che presentano singolari formazioni isolate dovute a fenomeni erosivi.
Tra il Grande scudo australiano e la Grande Catena Divisoria si estende il Grande Bacino Artesiano, una vasta depressione dove sono situate alcune tra le più fertili pianure australiane. Esso è formato dai tre bacini di Carpentaria, dell'Eyre e del Murray. Le pianure ondulate del bacino di Carpentaria formano uno stretto corridoio che dal golfo di Carpentaria si estendono verso l'interno, tra la catena dei Selwyn e la Grande Catena Divisoria. Più a sud, il bacino dell'Eyre si estende nella parte centrale e settentrionale del continente, tra il Queensland sudoccidentale, l'Australia Meridionale nordorientale e il Nuovo Galles del Sud nordoccidentale. A nord del bacino il territorio è pianeggiante mentre verso l'arido interno diventa desertico e roccioso; nel deserto Simpson, a nord del lago Eyre, si trovano dune sabbiose. L'Eyre, un esteso lago salato, è situato nella parte centromeridionale del continente e a esso tributano numerosi sistemi idrografici. Il bacino del Murray si estende verso l'interno, dalle zone costiere dell'Australia Meridionale e di Victoria alle regioni occidentali del Nuovo Galles del Sud, delimitato a ovest dai monti Flinders e a est dalle Alpi australiane. Generalmente arido, comprende vaste zone di dune sabbiose, a ovest una zona desertica rocciosa e nella parte orientale ampie pianure alluvionali attraversate dai principali affluenti del fiume.
L'Australia presenta una linea costiera generalmente regolare, con pochi golfi o promontori. Le maggiori insenature sono costituite dal golfo di Carpentaria a nord e dalla Grande Baia Australiana a sud; tra i numerosi porti, i principali sono quelli di Sydney Hobart, Port Lincoln e Albany. La Tasmania ha coste più frastagliate, soprattutto a sud-est, incise da profonde insenature e costellate da numerose piccole isole. Per oltre 2000 km, parallelamente alla costa orientale del Queensland, da capo York alla città di Bundaberg, si estende la Grande barriera corallina
L'Australia ha avuto origine dall'antico Gondwana, continente della primordiale Pangea; la sua formazione geologica è quindi molto antica e risale a un periodo compreso tra i 3 e i 4 miliardi di anni fa. L'altopiano dello Scudo australiano occidentale posa su una vasta e stabile piattaforma di rocce precambriane e ignee che costituiscono il nucleo centrale del continente originario. Insieme all'Antartide, esso si staccò dal Gondwana nel periodo giurassico, meno di 200 milioni di anni fa, per divenire un continente a sé stante tuttora in progressivo movimento verso l'unione con l'Asia. Le spesse rocce sedimentarie che appartengono alla Grande Catena Divisoria costituiscono un'ampia geosinclinale che si aprì nel Paleozoico, la cui evoluzione ha portato alla formazione delle catene montuose e vulcaniche.
Il territorio australiano, per due terzi desertico o semidesertico, presenta pochi fiumi perenni che scorrono lungo i confini orientali e sudoccidentali del continente e in Tasmania. La Grande Catena Divisoria costituisce il bacino idrografico dell'Australia orientale. Tra i fiumi che, sul versante orientale, sfociano nel mar dei Coralli e nell'oceano Pacifico meridionale, i più importanti sono il Burdekin, il Fitzroy e l'Hunter. A ovest della Grande Catena Divisoria, il fiume Murray, alimentato alla sorgente dalle nevi del monte Kosciusko e da lunghi affluenti quali il Darling e il Murrumbidgee, attraversa le zone pianeggianti dell'interno; esso sfocia nell'oceano Indiano, sulla costa meridionale, a est di Adelaide e segna buona parte del confine tra il Nuovo Galles del Sud e il Victoria. Il bacino dei fiumi Murray, Darling e Murrumbidgee è il principale sistema idrografico del continente e occupa un'area compresa tra Queensland, Nuovo Galles del Sud, Victoria e Australia Meridionale, attraversando fertili aree agricole e terreni da pascolo. Durante la stagione delle piogge, i fiumi sono in gran parte navigabili.
Parte del Territorio del Nord è compresa nel bacino dei fiumi Victoria, Daly e Roper mentre i principali fiumi del Queensland, che sfociano nel golfo di Carpentaria, sono il Flinders, il Gilbert e il Leichhardt. Tra i pochi fiumi dell'Australia Occidentale si trovano il Fitzroy, l'Ashburton, il Gascoyne e il Murchison.
I laghi naturali dell'interno, alimentati da corsi d'acqua di portata limitata o presenti soltanto nella stagione delle piogge, sono per lo più ridotti dall'evaporazione a depositi salini o a laghi salati; tra i maggiori, nella zona centrale e meridionale del Gran Bacino Artesiano, vi sono l'Eyre, il Torrens, il Frome e il Gairdner, resti di un vasto mare interno che si estendeva un tempo a sud del golfo di Carpentaria.
Nella Nullarbor Plain e nelle vaste aree interne occidentali la rete idrografica è formata da corsi d'acqua sotterranei e da falde acquifere artesiane. Circa il 70% delle falde sotterranee si trova nel Grande Bacino Artesiano, il più esteso del mondo; altri bacini artesiani si trovano nelle regioni del nord-ovest e del sud-est, e lungo la costa della Grande Baia Australiana.
Per fornire adeguati approvvigionamenti d'acqua alla popolazione urbana dell'Australia e alle zone agricole, sono state costruite numerose dighe lungo i fiumi; in particolare sono stati realizzati progetti ambiziosi tra i quali il piano Snowy Mountains, nelle Alpi australiane del Nuovo Galles del Sud (1949-1974), e il piano per il fiume Ord, nella regione delle Kimberley, iniziato nel 1962.
Il clima dell'Australia varia da tropicale-monsonico nelle regioni settentrionali a temperato in Tasmania; prevalentemente caldo e arido, beneficia dell'influenza del mare soltanto lungo la costa. In oltre due terzi dell'Australia continentale, nelle aree occidentali e centrali, le precipitazioni sono inferiori ai 500 mm l'anno e un terzo del territorio è desertico. Una media delle precipitazioni di 1000 mm annui si registra solo nel 10% del territorio, a nord, lungo le coste orientali e sudoccidentali e in Tasmania. Lungo la costa settentrionale, dal clima tropicale, si alternano due stagioni: una molto calda e umida, con precipitazioni estive concentrate nei mesi di febbraio e di marzo, portate dai monsoni che soffiano da nord-ovest; e una stagione invernale calda e secca caratterizzata dagli alisei di sud-est. In numerosi punti lungo la costa settentrionale e nordorientale le precipitazioni raggiungono in media i 1524 mm annui; nel Queensland settentrionale, intorno a Cairns, le precipitazioni superano i 2500 mm annui. Al confine della regione monsonica si trovano le praterie dell'arida savana, dove le acque artesiane integrano le scarse precipitazioni. Nell'Australia occidentale, centrale e settentrionale le temperature estive variano in media tra i 26,7 °C e i 29,4 °C, ma spesso superano i 38 °C.
Le regioni temperate calde della costa meridionale dell'Australia presentano quattro stagioni, con inverni freddi ed estati molto calde: in gennaio e febbraio si registrano temperature che variano in media tra i 18 e i 21 °C, mentre giugno e luglio sono i mesi più freddi, con una temperatura media di circa 10 °C, fatta eccezione per le Alpi australiane, dove la temperatura può raggiungere una media di circa 2 °C; precipitazioni a carattere nevoso si verificano nella zona del monte Kosciusko. Nelle zone costiere orientali la piovosità è costante lungo tutto l'anno, anche se si hanno maggiori precipitazioni durante l'estate. Sulle coste occidentali e meridionali, temperate calde, piove soprattutto in inverno, per lo più a causa dei venti provenienti da ovest. Le precipitazioni sono abbondanti in Tasmania, nell'area dal clima temperato freddo, portate dai venti occidentali d'estate e dalle burrasche cicloniche d'inverno. Oltre che sulle Alpi australiane nel Nuovo Galles del Sud, precipitazioni a carattere nevoso si hanno durante l'inverno anche nella zona settentrionale dello stato di Victoria, in Tasmania. Tutti gli stati meridionali sono esposti all'azione dei venti caldi e secchi che provengono dall'interno e possono causare improvvisi e notevoli innalzamenti della temperatura. Quasi ogni anno la siccità colpisce alcune zone dell'Australia, e non sono rari cicloni tropicali e inondazioni circoscritte. Nell'Australia sudorientale, compresa la Tasmania, si verifica il maggior numero di incendi boschivi al mondo.
In Australia si trova una flora caratteristica, che comprende quasi 22.000 specie di piante, oltre il 90% delle quali autoctone ed endemiche. La vegetazione, in cui prevalgono i sempreverdi, varia dalla fitta boscaglia e dalle foreste di eucalipto nella zona costiera, alla macchia (scrub) delle basse terre interne. La flora australiana è distribuita in tre zone principali: tropicale, lungo i confini settentrionali del continente e in parte della costa orientale, temperata lungo la costa sudorientale, compresa la Tasmania, e interna, corrispondente all'arida zona centrale del continente.
La zona tropicale, dal clima monsonico e dalle temperature elevate, presenta fitti boschi, per lo più di alberi decidui. Lungo la costa nordorientale del Queensland, compresa la penisola di capo York, si trovano foreste pluviali; palme, felci e piante rampicanti crescono rigogliose insieme a querce, frassini, cedri, faggi e vegetazione di sottobosco, mentre la mangrovia ricopre la bassa e umida fascia costiera settentrionale. Più internamente si trova la savana con la sua bassa vegetazione.
La zona temperata presenta boschi e brughiere di piante sclerofille, savana, vegetazione a macchia (scrub), foreste pluviali temperate e una vegetazione alpina sulle Alpi australiane e sui rilievi della Tasmania. Il pino, albero non originario dell'Australia, cresce lungo le coste orientali e in Tasmania, e riveste un'importanza economica inferiore solo all'eucalipto, in particolare per il legname pregiato dei pini Huon e King William, oggi piuttosto rari. Nelle regioni boschive della zona sudorientale e sudoccidentale predomina l'eucalipto, con oltre 500 specie, alcune delle quali raggiungono i 91 m d'altezza. La costa sudoccidentale si distingue per la ricchezza della flora, che presenta frassini di montagna, eucalipti e acacie. La Tasmania è caratterizzata da boschi di faggi e da una vegetazione molto simile a quella della Nuova Zelanda.
Nella zona interna predominano la savana, la steppa e praterie semiaride, con zone praticamente desertiche. La vegetazione di acacie caratterizza le zone aride, nonostante alcune specie di eucalipto, dal legname pregiato, siano tipiche dell'Australia Occidentale.
La vegetazione si è notevolmente ridotta dall'epoca dell'arrivo in Australia dei primi coloni europei nel 1788, quando si ritiene che quasi un quarto del territorio nazionale fosse ricoperto di foreste, savana e macchia; nei due secoli che seguirono, buona parte della vegetazione indigena fu distrutta per le esigenze dell'agricoltura e dell'insediamento; in base a una stima indicativa del governo australiano della fine degli anni Ottanta, sarebbero andati perduti più dei due terzi della vegetazione del Victoria e circa un terzo dell'Australia Occidentale. A partire dagli anni Ottanta, tuttavia, si è registrata una maggior sensibilità da parte dell'opinione pubblica per il problema della protezione ambientale, benché tale esigenza si sia spesso scontrata con opposti interessi economici.
Si ritiene che in Australia vivano fino a 300.000 diverse specie di animali, di cui solo circa 100.000 sono state censite: 280 sono le specie conosciute di mammiferi, più di 700 di uccelli, 380 di rettili, oltre 120 di rane e quasi 200 di pesci d'acqua dolce; il resto è rappresentato da specie di invertebrati. Si tratta di una fauna tipica, presente in Australia fin dall'epoca in cui il continente era ancora parte del Gondwana, con molte caratteristiche comuni alla fauna della Nuova Guinea e a quella del Sud Africa. Molte specie, tuttavia, sono esclusive dell'Australia, tra cui sette famiglie di mammiferi e quattro famiglie di volatili che comprendono il 70% delle specie conosciute.
Soprattutto i mammiferi testimoniano l'appartenenza dell'Australia all'antico continente del Gondwana, per l'assenza della maggior parte degli ordini che vivono negli altri continenti. Dal Gondwana derivano gli unici mammiferi ovipari al mondo, i primitivi monotremi: l'ornitorinco, che oggi vive nei fiumi dell'Australia sudorientale, e l'echidna che si incontra anche in Nuova Guinea.
Nonostante vivano anche in America meridionale, sono caratteristici dell'Australia i mammiferi marsupiali, dei quali il più noto è il canguro, di cui esistono circa 50 specie, diffuse nella zona temperata e nella zona tropicale. Originariamente creatura delle foreste e delle macchie semiaride, è uno dei pochi animali ad aver tratto vantaggio dall'espansione dei pascoli, al punto che oggi è necessario limitarne la riproduzione ricorrendo alla caccia. Tipici dell'Australia sono anche marsupiali più piccoli come i falangisti, una specie erbivora che vive tra gli alberi; tra questi vi sono l'opossum e il koala; cibandosi unicamente di foglie di eucalipto, quest'ultimo è stato gravemente minacciato dalla distruzione dei boschi, ed è specie protetta in tutta l'Australia. Altri noti marsupiali sono il vombato, il bandicoot e la talpa marsupiale. Carnivori marsupiali, felini e ocelot vivono unicamente sull'isola della Tasmania.
I soli mammiferi placentati che vivono in Australia - roditori, pipistrelli e il dingo, o cane selvatico - sono di origine asiatica; si ritiene che possano essere stati gli aborigeni a portare nella regione il dingo, un predatore notturno che si nutre soprattutto di pecore.
Tra i rettili presenti nel continente figurano due specie di coccodrilli, il più piccolo dei quali vive in acque dolci, mentre il più grande popola le paludi costiere settentrionali e gli estuari e raggiunge i 6 m di lunghezza. Tra le varie specie di lucertole vi sono il geco e lo scinco. In Australia si trovano circa cento specie di serpenti velenosi, quali il testa di rame e il trigonocefalo.
I mari australiani ospitano una grande varietà di pesci e di mammiferi acquatici. Nelle acque meridionali si trovano numerose specie di balene, mentre la foca abita la costa meridionale, le isole nello stretto di Bass e la Tasmania. Nei mari settentrionali vivono il dugongo, l'oloturia e l'ostrica perlifera. Nelle acque australiane vivono circa 70 specie di squali, molte delle quali pericolose per l'uomo. Il dipnoo del Queensland è una delle più antiche specie animali dell'Australia, addirittura precedente alla formazione del Gondwana; chiamato talvolta 'fossile vivente', è un pesce che respira con un unico polmone anziché con le branchie.
Anche tra gli invertebrati vi sono numerose specie, tra cui insetti, ragni e lombrichi. Le termiti giganti dell'Australia meridionale costruiscono enormi nidi, che possono raggiungere i 6 m d'altezza; abbondano inoltre i lombrichi, tra cui quelli giganti dello stato di Victoria, lunghi fino a 4 m. Molte specie di ragni sono velenose.
L'avifauna australiana comprende alcune classi primitive, come l'emu e il casuario, che non volano, e altre specie più sviluppate, tra cui l'uccello lira, il kookaburra, o dacelide, famoso per il verso rauco simile a una risata, e diverse varietà di cacatua e di pappagalli. Le acque interne sono abitate da cigni neri, spatole, aironi e anitre. Tra gli uccelli più piccoli figurano scriccioli, fringuelli, cinciallegre, allodole e rondini. Gli uccelli marini più comuni sono i gabbiani, le rondini marine, le sule, gli albatri e i pinguini.
Molta preoccupazione desta il futuro di diverse specie native: dall'epoca della colonizzazione europea si sono infatti estinte circa 20 specie di mammiferi e 16 di uccelli mentre altre 15 specie di volatili e 38 di mammiferi sono attualmente in pericolo. A minacciare la loro sopravvivenza sono la distruzione dell'habitat naturale e l'introduzione di specie straniere, in particolare conigli, volpi, felini predatori, maiali, pecore, capre, cavalli, bovini, cammelli e il bufalo asiatico. Particolarmente dannosa è stata l'introduzione nel continente del coniglio europeo, introdotto nel paese nel 1788; grazie all'ambiente favorevole, i conigli si riprodussero rapidamente, raggiungendo i 500 milioni di esemplari nei primi anni del nostro secolo; come contromisura, nel 1951 fu introdotto il virus letale della mixomatosi, al quale i conigli divennero poi immuni. Oltre a causare la distruzione dell'habitat delle specie native, i conigli provocano l'erosione del suolo ed enormi danni alle coltivazioni. Per le stesse ragioni sono stati predisposti programmi di controllo biologico e piani regionali di eliminazione anche per volpi e cani; nelle zone monsoniche dell'Australia settentrionale, il forte incremento della popolazione dei bufali sta provocando l'erosione del suolo e la distruzione dell'habitat naturale degli acquitrini.
Il fenomeno dell'estinzione delle specie, tuttavia, è precedente all'arrivo degli europei; l'antica megafauna un tempo ospitata dall'Australia, comprendente il vombato e il canguro giganti, il leone marsupiale e grandissimi uccelli, si è estinta in un periodo di circa 19.000 anni, a partire da circa 27.000 anni fa. Tra le cause, oltre alla caccia praticata dagli aborigeni e alla pratica di incendiare la vegetazione per favorire la crescita di alcune piante, vi furono soprattutto i grandi mutamenti climatici avvenuti in un periodo compreso tra i 22.000 e i 18.000 anni fa, con il verificarsi delle glaciazioni e l'estensione delle aree desertiche.
La popolazione indigena dell'Australia, aborigeni e isolani dello stretto di Torres, non rappresenta attualmente che l'1,5% degli abitanti del paese; quasi il 94% degli australiani è di origine europea, in maggioranza inglesi o irlandesi, mentre gli asiatici, tra cui genti provenienti dal Medio Oriente, rappresentano circa il 5% della popolazione.
Durante gli anni Sessanta si ebbe un progressivo abbandono della politica detta dell''Australia bianca' che da circa un secolo orientava le politiche di immigrazione coloniali e federali con l'apertura dei confini all'immigrazione proveniente anche dall'America latina e dal Medio Oriente (in particolare dal Libano) e, successivamente, dall'Asia, in particolare dal Sud-Est asiatico e dalla Cina. Il censimento del 1991 ha evidenziato che il 22,5% degli australiani di origine straniera proviene dalla Gran Bretagna o dall'Irlanda, il 30% da altri paesi europei e il 21% dall'Asia e dal Medio Oriente.
L'Australia ha una popolazione di 17.626.000 abitanti (1993), con una densità media appena superiore ai 2 abitanti per km . Si tratta di un dato puramente indicativo, poiché la distribuzione della popolazione, per ragioni climatiche e ambientali, è in realtà altamente concentrata; quasi il 90% della popolazione vive infatti in territori che rappresentano circa il 3% della superficie totale del paese.
Complessivamente, l'88% della popolazione vive in aree urbane, nelle città lungo le coste orientali, sudorientali e sudoccidentali e in Tasmania; inoltre, la maggior parte della popolazione rurale, che rappresenta il 12% di quella totale, è stanziata in una stretta 'mezzaluna fertile', che si estende da Brisbane, nel Queensland, ad Adelaide nell'Australia Meridionale, circondata all'interno dalla cresta occidentale della Grande Catena Divisoria.
Il rimanente del territorio australiano è pressoché disabitato, con una densità media della popolazione inferiore a 0,03 abitanti per km . La densità media si aggira intorno a 0,3 abitanti per km nelle terre da pascolo semiaride situate nell'interno degli stati del Queensland, del Nuovo Galles del Sud e dell'Australia Meridionale, dove si trovano grandi allevamenti, negli sparsi insediamenti dell'interno e lungo le coste occidentali e settentrionali, inclusi Alice Springs e Darwin nel Territorio del Nord e, nell'Australia Occidentale, Kalgoorlie e Boulder, la costa occidentale tra Dampier e Port Hedland, e la zona diamantifera di Kimberley.
La lingua ufficiale dell'Australia è l'inglese. La popolazione è per la maggior parte protestante, per il 27% circa cattolica e solo in minima parte musulmana e buddhista.
Il Commonwealth australiano comprende sei stati e due territori. Gli stati e le loro capitali sono: Nuovo Galles del Sud (Sydney), Vittoria (Melbourne), Queensland (Brisbane), Australia Meridionale (Adelaide), Australia Occidentale (Perth) e Tasmania (Hobart). I territori e le loro città principali sono l'Australian Capital Territory (Canberra) e il Territorio del Nord (Darwin
Circa il 60% della popolazione australiana vive nelle aree metropolitane delle sei capitali degli stati e di Canberra Sydney (maggior città in base al censimento del 1993, con 3.713.500 abitanti) è il principale centro finanziario e commerciale del paese, nonché uno dei suoi porti più importanti; comprende inoltre l'area suburbana più estesa del mondo. Le altre città principali dell'Australia sono Melbourne Brisbane Perth e Adelaide
L'istruzione è demandata principalmente ai sei stati federati e al Territorio del Nord, in ciascuno dei quali la formazione e l'assunzione del corpo insegnante è centralizzata sotto un apposito organo amministrativo. Al governo federale compete l'organizzazione del sistema scolastico nei territori amministrati dall'Australia, e la creazione di università e istituti di istruzione superiore; sono responabilità federale anche i programmi di aiuto economico allo studio e i programmi educativi destinati alle comunità aborigene e ai bambini di lingua non inglese. L'istruzione è obbligatoria dai 6 ai 15 anni in tutti gli stati eccetto in Tasmania, dove l'obbligo scolastico termina a 16 anni. Il passaggio dal ciclo di istruzione primaria al secondario avviene normalmente all'età di 12 anni; le scuole secondarie (high schools e secondary colleges), comprendono cinque o sei anni di corsi, con un esame di stato finale che abilita all'iscrizione universitaria.
Nel 1992 esistevano in Australia 37 università, comprese due importanti istituzioni private, e un gran numero di istituti di istruzione superiore in specifiche discipline.
I colonizzatori britannici impressero all'Australia uno stile di vita che rifletteva sostanzialmente le loro origini culturali; man mano che i coloni si adattavano al nuovo ambiente e alle sue condizioni climatiche, i costumi cominciarono a modificarsi, e si sviluppò una cultura più tipicamente australiana, per quanto sempre basata su tradizioni inglesi. A partire dagli anni Sessanta, l'intensa immigrazione dall'Europa continentale e dall'Asia è stata alla base dello sviluppo di una società multietnica, nella quale anche gli aborigeni hanno trovato maggiore spazio rispetto al passato.
Fin dalle origini l'Australia ha dato i natali a scrittori e pittori che si sono distinti per la loro opera, in alcuni casi ottenendo il prestigioso riconoscimento del premio Nobel come lo scrittore Patrick White. Attualmente può fruire dell'arte una più ampia sezione della società rispetto al passato, grazie alle sovvenzioni statali e alla creazione di più ampie strutture, come gallerie d'arte e centri per lo spettacolo; l'Opera di Sydney, dall'architettura sbalorditiva, è il più famoso di questi centri di ritrovo moderni. Il Festival di Adelaide, che si svolge ogni due anni, è un importante appuntamento nel mondo dello spettacolo, che richiama i migliori artisti e compagnie teatrali del mondo, come la Royal Shakespeare Company e il Balletto di Kirov. Il Consiglio Federale dell'Australia sovvenziona compagnie operistiche di balletto e di danza, orchestre, artisti, autori teatrali e scrittori (vedi Arte aborigena Letteratura australiana Arte e architettura australiane Cinema australiano
Anche lo sviluppo del sistema bibliotecario in tutto il paese fu reso possibile, dopo la seconda guerra mondiale, dal sovvenzionamento statale alle autorità locali; in esso il nucleo fondamentale è costituito dalla Biblioteca Nazionale di Canberra.
Tra i numerosi musei presenti nello stato si ricorda il Museo Australiano (fondato nel 1827), a Sydney, che ospita tra l'altro alcune importanti collezioni di storia naturale e di antropologia e la Galleria Nazionale Australiana, inaugurata a Canberra nel 1982. La capitale federale ospiterà anche un nuovo museo nazionale, la cui apertura è prevista per il 2001.
L'Australia è membro dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OECD) che riunisce i principali paesi industrializzati e il livello di vita della sua popolazione è tra i più alti al mondo. All'inizio degli anni Novanta, il prodotto nazionale lordo dell'Australia si aggirava intorno ai 288 miliardi di dollari (stima della Banca Mondiale relativa al 1989-1991), pari a 16.900 dollari pro capite. Al contempo, la struttura del commercio è simile a quella che caratterizza i paesi in via di sviluppo; le esportazioni sono rappresentate principalmente da prodotti non lavorati, mentre le importazioni riguardano diversi generi di prodotti finiti. Di conseguenza, analogamente a molti paesi in via di sviluppo, l'economia dell'Australia è vulnerabile di fronte alle fluttuazioni dei prezzi sui mercati mondiali e all'inflazione nei principali paesi fornitori.
L'agricoltura e l'estrazione di minerali hanno avuto un ruolo centrale nello sviluppo dell'Australia, e il paese è attualmente uno dei principali fornitori mondiali di prodotti agricoli e di materie prime. Oltre a essere pressoché autosufficiente per quanto riguarda i generi alimentari, esporta grandi quantità di frumento, carne, latticini e lana, di cui produce più del 25% della produzione mondiale annua. È anche tra i principali produttori ed esportatori mondiali di minerali, in particolare di carbone. Tuttavia, se i prodotti non lavorati rappresentano una parte centrale delle esportazioni del paese, negli ultimi anni la crescita della produzione è stata molto meno significativa per l'economia interna. Attualmente l'agricoltura partecipa solo per circa il 3% alla formazione del prodotto interno lordo (PIL), e la produzione di minerali solo per il 5%; in compenso, il settore industriale, che dagli anni Quaranta ha conosciuto una rapida crescita, vi partecipa per circa il 15%. Il settore terziario è ancor più importante; in Australia, come negli altri paesi membri dell'OECD, a partire dagli anni Settanta i servizi sono cresciuti fino a divenire attualmente il settore principale dell'economia: nei primi anni Novanta essi partecipavano per circa il 60% alla formazione del PIL. Il settore dei servizi finanziari rappresentava il settore particolare più importante, partecipando per quasi il 22% al PIL.
Nel 1993 il bilancio federale preventivo contemplava entrate pari a 72 miliardi di dollari e una spesa pari a circa 83 miliardi di dollari.
Nonostante il settore primario sia oggi molto meno importante in termini di PIL e di occupazione (impiegando il 5% della popolazione attiva nei primi anni Novanta), in molte zone del paese l'economia continua a essere in gran parte basata sull'allevamento e sull'agricoltura.
L'Australia è il maggior produttore ed esportatore mondiale di lana, in particolare di lana merino, sebbene le entrate delle esportazioni di lana siano oggi inferiori all'8% del reddito totale da esportazioni, anche a causa della significativa diminuzione del prezzo mondiale della lana, verificatosi alla fine degli anni Ottanta. Nel 1992 vi erano in Australia circa 147 milioni di ovini, con una produzione di 863.000 tonnellate metriche di lana e 41.000 tonnellate di carne di agnello e di montone. Circa metà della lana australiana è prodotta negli stati del Nuovo Galles del Sud e dell'Australia Occidentale; lo stato di Victoria è il maggiore produttore di carne.
L'allevamento dei bovini è diffuso in tutti gli stati e territori australiani, specie nel Queensland dove nei primi anni Novanta si allevava circa il 40% dei 23,6 milioni di capi australiani. L'attività casearia si pratica quasi esclusivamente nella piovosa zona costiera e nel sud-est del paese, specialmente nello stato di Victoria, in aziende che impiegano tecnologie avanzate.
La superficie coltivata in Australia non rappresenta che circa il 10% del territorio nazionale. Il frumento occupa circa il 45% dell'arativo, mentre il foraggio e altri cereali circa il 20%. La produzione del frumento è altamente meccanizzata e diffusa in tutti gli stati, specie nelle regioni sudorientali e sudoccidentali. La produzione annua è ultimamente diminuita a causa dell'introduzione di colture a più alto rendimento (nel 1992 essa ammontava a circa 10,7 milioni di t metriche, rispetto agli oltre 14 milioni di t metriche della fine degli anni Ottanta; circa il 70% è destinato all'esportazione). Importanti sono anche le colture di avena, orzo, segale, mais, semi oleosi, tabacco e foraggi. Il riso e il cotone vengono coltivati nel bacino del fiume Murrumbidgee e nel Nuovo Galles del Sud, nel Queensland e nel Territorio del Nord; la canna da zucchero viene prodotta solo nella fertile fascia costiera del Queensland e nel distretto del fiume Richmond, nella parte settentrionale del Nuovo Galles del Sud. La frutticoltura, piuttosto sviluppata, comprende mele, banane, uva, arance, pere, ananas e papaye. Le principali produzioni di vino si trovano nella valle del Barossa nell'Australia Meridionale, nella Hunter Valley, nel Nuovo Galles del Sud, e nella zona nordorientale, meridionale e occidentale dello stato di Victoria. Vengono coltivate diverse specie di viti destinate alla produzione di uva passa, specialmente nella valle del Murray.
Il problema dell'irrigazione è comune a tutte le zone agricole, fatta eccezione per quelle altamente piovose. In diverse aree l'aumento della salinità del terreno si profila come potenziale minaccia per la produzione; per ridurne l'impatto e per risparmiare sull'impiego di costose risorse idriche, sono in corso alcuni esperimenti con le biotecnologie.
Le foreste coprono attualmente solo l'8% del territorio australiano; è soprattutto la vegetazione di conifere a fornire il legname destinato al commercio. Le principali foreste si trovano nell'umida regione costiera e nella fascia di rilievi, e vi predomina l'eucalipto, impiegato nella produzione della carta e dei mobili; un legno particolarmente resistente è quello delle specie tipiche dell'Australia Occidentale, jarrah e karri.
Nelle acque australiane si trovano oltre 2000 specie ittiche e una grande varietà di altra vita marina; ciò nonostante il pescato annuo è relativamente modesto, composto principalmente di abalone, aragoste, gamberoni, sgombri, merluzzi, tonni, ostriche e cozze. Al largo della costa settentrionale si raccolgono perle e trochi di cui le città portuali di Darwin e Broome e l'Isola Thursday sono i principali centri di raccolta.
L'industria mineraria rappresenta da molto tempo un importante fattore della crescita sociale ed economica dell'Australia; attualmente il paese è del tutto autosufficiente per quanto riguarda la domanda dei minerali economicamente più importanti, e in diversi casi è addirittura tra i principali produttori mondiali. Quasi tutti gli stati possiedono risorse minerarie, ma è l'Australia Occidentale che contribuisce in maggior misura alla produzione mineraria totale che comprende carbone, lignite, bauxite, rame, oro, minerali di ferro, manganese, nickel, stagno e uranio.
L'Australia partecipa per circa il 12% alla produzione aurea mondiale; i maggiori giacimenti si trovano nell'Australia Occidentale, in particolare nella zona nei pressi di Kalgoorlie da dove l'oro viene per lo più esportato a Singapore, in Giappone, in Svizzera e a Hong Kong. In seguito alla scoperta dei giacimenti di diamanti nella regione di Kimberley nel 1979, l'Australia ne è divenuta il maggiore produttore mondiale; nel 1992 la produzione ha raggiunto i 39 milioni di carati, quasi totalmente provenienti dal grande giacimento di Argyle, nelle Kimberleys.
La maggior parte della produzione australiana di minerali di ferro proviene dall'Australia Occidentale; altre riserve di minerali ferrosi si trovano a Iron Knob nell'Australia Meridionale, nell'isola Cockatoo, al largo dell'Australia Occidentale, nella Tasmania nordoccidentale e nel Gippsland nello stato di Victoria. I minerali di ferro sono destinati quasi interamente all'esportazione; l'Australia è attualmente il principale fornitore del Giappone, mentre altri importanti mercati sono la Cina, la Germania, la Corea e Taiwan. Nel corso degli anni Ottanta, grazie alla scoperta e allo sfruttamento di enormi giacimenti, l'Australia è divenuta uno dei maggiori produttori mondiali di bauxite e di alluminio; le miniere più importanti si trovano a sud di Perth nell'Australia Meridionale, sulla penisola di capo York nel Queensland e sulla penisola Gove nel Territorio del Nord. Miniere di uranio si trovano nel Territorio del Nord e a Olympic Dam, nell'Australia Meridionale; la produzione è interamente esportata, coerentemente con la politica antinucleare del paese.
L'industria del bitume è concentrata per lo più nel Nuovo Galles del Sud e nel Queensland. L'Australia è il maggior esportatore mondiale di carbone; i giacimenti di lignite nello stato di Victoria alimentano la produzione industriale di energia elettrica.
Giacimenti di nichel sono presenti a Kambalda, a sud-est di Kalgoorlie, a Greensvale nel Queensland, nella regione al confine tra l'Australia Occidentale e Meridionale e nel Territorio del Nord. Il manganese proviene soprattutto da Groote Eylandt nel Territorio del Nord. I due terzi del rame australiano sono estratti dal Monte Isa nel Queensland; altre miniere si trovano sul Monte Lyall in Tasmania e a Tennant Creek nel Territorio del Nord. Il Queensland, la Tasmania e il Nuovo Galles del Sud sono i principali produttori di stagno. Broken Hill nel Nuovo Galles del Sud è da oltre un secolo un'importante zona di produzione di zinco e piombo. Dalle sabbie di minerali delle spiagge del Queensland meridionale, del Nuovo Galles del Sud e dell'Australia Occidentale si estraggono titanio e zircone, con diversi altri metalli tra cui l'ilmenite. Concentrati di tungsteno si estraggono dall'isola King nello stretto di Bass.
I principali giacimenti di petrolio e di gas australiani si trovano nel Gippsland nello stato di Victoria e a Carnarvon, nell'Australia Occidentale; la produzione annua di petrolio grezzo nei primi anni Novanta era pari a circa 193 milioni di barili.
La fornitura di energia elettrica è demandata ai governi degli stati federati; nei primi anni Novanta circa l'89% era ottenuto da fonti termiche, per la maggior parte da bitume o lignite. Il paese possiede inoltre diversi impianti idroelettrici, tra cui l'importante impianto nei monti Snowy (che rifornisce principalmente Canberra, Melbourne e Sydney) e molti impianti minori in Tasmania. L'Australia è quasi interamente autosufficiente per il proprio fabbisogno di petrolio; nei primi anni Novanta le importazioni coprivano circa il 4% del consumo annuo.
Dopo la seconda guerra mondiale il potenziale industriale dell'Australia ha conosciuto una notevole crescita, grazie all'introduzione di nuove produzioni e allo sviluppo di quelle esistenti. All'inizio degli anni Novanta l'industria manifatturiera partecipava per circa il 15% alla formazione del prodotto interno annuo, assorbendo oltre il 15% della popolazione attiva.
Il Nuovo Galles del Sud, specialmente Sydney e Newcastle, e lo stato di Victoria, soprattutto l'area metropolitana di Melbourne, sono i principali centri industriali. Nel Nuovo Galles del Sud sono particolarmente sviluppate l'industria siderurgica e metallurgica, meccanica, in particolare il settore aeronautico, elettronica e petrolchimica e la produzione di fibre sintetiche e di cavi elettrici. A Melbourne rilevanti sono la produzione e l'assemblaggio di macchinari e autoveicoli, l'industria alimentare e quella delle confezioni. Geelong, vicino a Melbourne, è nota per i suoi lanifici e per l'industria automobilistica. In Australia Meridionale, la cui economia è stata tradizionalmente di tipo agricolo e pastorale, si è assistito dopo il 1950 allo sviluppo di numerosi e importanti centri manifatturieri, tra cui Adelaide e Whyalla. Anche Brisbane e Townsville, nel Queensland, sono importanti distretti industriali. In Tasmania, sostenute da un potenziale idroelettrico a basso costo, si sono sviluppate l'industria metallurgica, con impianti di produzione per elettrolisi dello zinco, l'industria della carta e degli alimenti. I principali centri industriali dell'isola sono Hobart e Launceston.
Incoraggiato dallo sviluppo delle comunicazioni aeree di lunga distanza, il turismo ha conosciuto un rapido incremento dal 1970 e rappresenta oggi uno dei settori più dinamici dell'economia australiana.
L'unità monetaria è il dollaro australiano, diviso in 100 cents. La prima banca australiana fu fondata a Sydney nel 1817; la Banca Centrale Australiana (Reserve Bank of Australia), fondata nel 1911, è la banca centrale che emette moneta.
Nei primi anni Novanta circa il 40% degli scambi commerciali dell'Australia si svolgevano con Giappone e Stati Uniti; altri importanti mercati di esportazione sono Nuova Zelanda, Gran Bretagna, Germania, Canada, Cina, Corea del Sud, Italia e Papua Nuova Guinea; in Asia, inoltre, si stanno sviluppando nuovi mercati. Oltre che da Giappone e Stati Uniti, le importazioni australiane provengono in gran parte da Gran Bretagna, Germania, Taiwan, Hong Kong, Canada e Nuova Zelanda; vengono importati principalmente macchinari, mezzi di trasporto, prodotti chimici, metalli non ferrosi, carta e cartone, tessuti e filati. Le esportazioni sono soprattutto rappresentate da minerali metalliferi, carbone, metalli non ferrosi, petrolio, lana e cereali; è anche significativa l'importazione di carne. Alla fine degli anni Ottanta il valore delle importazioni annue ammontava a circa 40,3 miliardi di dollari, mentre il valore delle esportazioni a circa 36,7 miliardi di dollari. Nel 1991 l'Australia ha registrato un avanzo commerciale pari a 305 miliardi di dollari.
La rete ferroviaria è stata realizzata quasi interamente nel corso del XIX secolo, per servire i commerci tra le numerose colonie e la Gran Bretagna; le linee, di conseguenza, sono strutturate a raggiera, dai porti verso l'interno, con scarse comunicazioni attraverso il paese. Nei primi anni Novanta la rete ferroviaria, gestita dallo stato, si estendeva per circa 37.295 km.
La rete stradale principale ha una struttura analoga a quella delle linee ferroviarie, collegando principalmente i porti e le capitali degli stati; essa si estende per circa 16.370 km, con circa 16.000 km di autostrade nazionali. All'inizio degli anni Novanta erano immatricolati oltre 10 milioni di autoveicoli (pari a più di un veicolo ogni due abitanti).
Un'efficiente rete di linee aeree collega le principali città e le zone più remote. A causa delle grandi distanze che separano le città, le vie di comunicazione aeree sono molto utilizzate; i principali aeroporti nazionali e internazionali si trovano a Sydney (Kingsford Smith) e a Melbourne (Tullamarine); anche le altre capitali, nonché la città di Cairns, hanno aeroporti internazionali.
La navigazione costiera e transoceanica è di vitale importanza per l'economia australiana. Esistono circa 70 importanti porti commerciali, per lo più situati sulla costa orientale. Sydney, con la vicina Botany Bay, è il maggior scalo portuale mercantile. Altri porti importanti sono Port Hedland, da dove partono le navi da carico che trasportano minerali di ferro, Melbourne, Freemantle, Newcastle, Port Kembla, Geelong, Brisbane, Port Gladstone e Port Walcott.
L'Australia, democrazia parlamentare di tipo federale, costituisce uno stato indipendente nell'ambito del Commonwealth. La costituzione australiana, entrata in vigore nel 1901, si fonda sulle tradizioni parlamentari britanniche, incorporando alcuni elementi del sistema statunitense. Capo dello stato è il sovrano del Regno Unito, rappresentato da un governatore generale; una crescente parte dell'opinione pubblica australiana preme affinché il paese, pur restando nell'ambito del Commonwealth, diventi una repubblica. Agli stati federati sono riservati tutti i poteri non attribuiti al governo federale. L'Australia è membro fondatore delle Nazioni Unite
Il potere esecutivo è esercitato dal consiglio federale, presieduto dal primo ministro (rappresentante del partito politico di maggioranza) che è responsabile di fronte al parlamento federale; il potere legislativo risiede nel parlamento federale, composto da due camere: il Senato, di 76 membri (12 per ciascuno stato, e dal 1974, 2 per ciascun territorio) eletti a suffragio diretto con sistema elettorale proporzionale per un mandato di 6 anni; e la Camera dei rappresentanti, di 148 membri, eletti a suffragio diretto per un mandato non superiore ai tre anni. Nel sistema giudiziario, l'organo supremo è rappresentato dall'alta corte, che si compone di un presidente e di un consiglio di 6 membri designati dal governatore generale.
In ciascuno degli stati federati vige un sistema di governo bicamerale, fatta eccezione per il Queensland, in cui vi è un'unica camera. Un governatore rappresenta il sovrano inglese in ogni stato. L'attività di governo è esercitata da un consiglio dei ministri, presieduto da un primo ministro.
In Australia vi sono quattro partiti politici principali. Il Partito laburista australiano è stato al potere per gran parte del periodo che ha seguito la formazione del Commonwealth; nel 1994 ha vinto le elezioni per la quinta volta consecutiva. Vi sono poi il Partito nazionale australiano, il Partito liberale australiano e il Partito democratico. Sono tutti partiti moderati, di orientamento socialdemocratico, tra i quali il Partito nazionale rappresenta l'ala più conservatrice e il Partito laburista quella più progressista.
Gli aborigeni, originari dell'Asia, giunsero in Australia tra i 40.000 e i 60.000 anni fa; la capacità di adattamento alle differenti condizioni ambientali permise la crescita della popolazione che all'epoca del primo insediamento europeo contava tra i 300.000 e il milione di abitanti. È probabile che mercanti provenienti dall'attuale Indonesia abbiano raggiunto la Terra di Arnhem ben prima del XVII secolo e che navigatori provenienti dall'Oriente siano sbarcati in Australia settentrionale dopo il XV secolo; sembrano inoltre provati contatti con le popolazioni della Nuova Guinea. L'Australia occidentale, tuttavia, rimase una terra inesplorata da parte degli europei fino al XVII secolo.
Nonostante l'Australia fosse sconosciuta all'Occidente, essa esisteva nel pensiero e nella mitologia del tardo Medioevo europeo: si riteneva infatti che dovesse necessariamente esistere una grande terra meridionale, o Terra Australis, che bilanciasse il peso dell'Europa e dell'Asia; sulle antiche carte europee la Terra Australis appariva come una grande massa sferica, situata piuttosto correttamente rispetto alla sua posizione reale. La scoperta vera e propria fu tuttavia molto tarda, e il completamento dell'esplorazione richiese ben tre secoli; fu così che il continente più vecchio dal punto di vista geologico fu l'ultimo a essere scoperto e colonizzato dagli europei.
Navigatori portoghesi e spagnoli
Nel corso del XV secolo la spinta espansionistica del Portogallo lungo la costa occidentale dell'Africa, motivata dalla ricerca di una via di commercio verso l'India, riaccese l'interesse europeo per la Terra Australis. Per diverse ragioni, tuttavia, la scoperta europea dell'Australia venne ulteriormente ritardata.
Successivamente anche la Spagna, che aveva stabilito il suo impero in America centrale e meridionale, iniziò una serie di spedizioni dal Perù nel Pacifico meridionale, incoraggiate dalla scoperta di Alvaro de Mendaña delle isole Salomone, a nord-est dell'Australia, nel 1567. In seguito all'insuccesso dei viaggi del 1595 e del 1605, che non procurarono né minerali preziosi né nuove terre, la Spagna abbandonò il progetto di nuove spedizioni.
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