|
Appunti superiori |
|
Visite: 1285 | Gradito: | [ Picolo appunti ] |
Leggi anche appunti:VeneziaStoria La storia di Venezia - fondata secondo leggenda nel 421, L'OlandaINTRODUZIONE L'Olanda è situata al centro dell'Europa Occidentale tra Propagazione delle onde sismichePropagazione delle onde sismiche Come distinguerle Una parte |
Dopo gli accordi di Ginevra, i vietminh di Hanoi sospesero la guerriglia armata e iniziarono a costruire una società basata sul comunismo. A Saigon, capitale del Sud, Bao Dai fu subito rovesciato dal nuovo regime anticomunista del presidente Ngo Dinh Diem. Diem rifiutò di indire nuove elezioni e, con il supporto diplomatico degli Stati Uniti, cercò di demolire l'influenza comunista nel sud del paese. Dal 1959 Diem dovette fronteggiare seri problemi interni causati principalmente da una politica tendente a favorire la componente cattolica del paese e dal fallimento del programma economico e sociale. Anche l'intolleranza verso l'opposizione interna contribuì ad allontanare gruppi-chiave della popolazione vietnamita, soprattutto gruppi di fede buddhista, e a creare quel clima di malcontento che diede il via alla rivolta; contemporaneamente i comunisti decisero che era tempo di tornare alla lotta armata rivoluzionaria.
La guerra del Vietnam
Nel 1963 Diem venne rovesciato e ucciso durante un colpo di stato promosso dai suoi stessi generali. Nella confusa situazione politica creatasi subito dopo, il governo del Vietnam del Sud venne messo in difficoltà dalla probabile vittoria dei comunisti. All'inizio del 1965, per prevenire il totale collasso del regime di Saigon, si rese necessario il sostegno militare degli Stati Uniti; con il bombardamento sistematico del Vietnam del Nord e l'invio di truppe nel Vietnam del Sud il presidente americano Lyndon Johnson segnò l'ingresso ufficiale in guerra degli Stati Uniti.
L'intervento statunitense costrinse i comunisti del Nord a inviare le proprie armate nelle regioni meridionali e a intensificare le azioni di guerriglia, culminate nella sanguinosa offensiva del Tet del 1968, che sconvolse il nuovo regime di Nguyen Van Thieu e convinse l'amministrazione Johnson ad avviare dei negoziati di pace. Dopo la morte di Ho Chi Minh nel 1969, la rivoluzione venne guidata da Le Duan. Il nuovo presidente degli Stati Uniti, Richard Nixon, diede inizio al rimpatrio delle truppe americane, secondo quanto prevedevano gli accordi di pace di Parigi, che a gennaio 1973 sembravano aver messo fine alla guerra con la tacita accettazione da parte del governo di Hanoi del regime di Thieu in attesa di nuove elezioni nazionali. Gli accordi vennero quasi subito disattesi e all'inizio del 1975 i vietcong lanciarono una nuova offensiva militare. In sei settimane la resistenza del regime di Thieu crollò e il 30 aprile i comunisti conquistarono Saigon. Durante la guerra del Vietnam venne ferito o ucciso più del 15% della popolazione civile vietnamita. [1]
La Repubblica socialista del Vietnam
Nel 1976 il Sud e il Nord furono riuniti nella nuova Repubblica socialista del Vietnam e Saigon mutò il nome in città di Ho Chi Minh. La conclusione della guerra non portò alla fine dei conflitti interni al paese. L'imposizione del socialismo, rifiutata soprattutto dai vietnamiti del Sud e dal gruppo etnico dei cinesi, provocò un vero e proprio esodo della popolazione che cercava rifugio in altri stati anche con mezzi di fortuna (i cosiddetti 'boat people'); si calcola che nel 1979 quasi 200.000 persone abbiano lasciato il Vietnam. Dopo la caduta di Saigon, l'aggravarsi degli scontri con il governo comunista della Cambogia all'inizio del 1979 indusse i vietnamiti a invadere il paese e a insediare un governo filovietnamita a sostegno degli oppositori dei khmer rossi. All'occupazione della Cambogia fecero riscontro numerose proteste internazionali e soprattutto l'azione di forza della Cina, che poche settimane dopo invase il Vietnam, aprendo un conflitto che causò ingenti perdite per tutte e due le nazioni. Alla metà degli anni Ottanta il Vietnam inviò in Cambogia 140.000 militari e nel Laos un contingente di 50.000 uomini, riducendo il numero dei soldati inviati nel territorio laotiano nel 1988 e ritirando di fatto tutte le truppe dalla Cambogia nel settembre del 1989.
Il Vietnam del dopoguerra continuò ancora per molto tempo a essere travagliato da problemi sociali ed economici, dovuti anche a una ricostruzione che procedeva con ritmi molto rallentati e ai tentativi di collettivizzare l'agricoltura e di nazionalizzare le imprese che causarono scontri nel sud del paese. Lo sviluppo e la ripresa del Vietnam furono ulteriormente ritardati dal calo della produzione agricola, dagli investimenti per le spese militari e dall'embargo statunitense che limitò l'assistenza e gli investimenti. Nel 1986 l'inflazione arrivò al 700% annuo. Dopo la morte di Le Duan nel 1986, salirono al potere i fautori della riforma economica, sostenuti da una generazione più giovane di comunisti che diedero corso a una nuova politica economica di doi moi (rinnovamento), basata sul modello della perestroika russa. I raccolti scarsi, la carestia e il cattivo funzionamento della burocrazia fecero bruscamente calare il numero dei sostenitori dei partiti conservatori nel 1988, e di conseguenza accelerarono il processo riformista. Le reazioni agli avvenimenti del 1989 in Europa e in Cina rinforzarono ulteriormente la supremazia comunista. Il collasso del comunismo in Russia e la fine degli aiuti sovietici nel 1991 diedero un ulteriore impulso per accelerare le riforme economiche.
La nuova Costituzione del Vietnam, adottata nel 1992, rinforzò il ruolo centrale del Partito comunista, ma cercò di dare anche garanzie legali agli investitori stranieri, formulando particolari disposizioni per la bancarotta, nel tentativo di indurre la chiusura di imprese statalizzate ormai ridotte al collasso. Le riforme politiche dei primi anni Novanta ridussero l'inflazione e il debito pubblico a livelli accettabili, i capi di stato europei e asiatici si affrettarono a ristabilire legami diplomatici e le imprese straniere ripresero a investire in Vietnam. Gli Stati Uniti cessarono di opporsi alla concessione dei prestiti per la ricostruzione e il Vietnam poté; accedere al Fondo monetario internazionale e alla Banca internazionale per la ricostruzione e lo sviluppo (Banca Mondiale) nel luglio 1993. Anche la rapida crescita dell'economia cinese, che rappresentava una minaccia per la sicurezza del Vietnam, fu in parte responsabile degli sforzi per accelerare lo sviluppo vietnamita. Gli Stati Uniti tolsero l'embargo commerciale nel febbraio 1994 e ripresero le relazioni con il Vietnam, aprendo nel gennaio 1995 un ufficio di collegamento diplomatico a Hanoi.
Appunti su: |
|
Appunti Agricoltura agraria | |
Tesine Idrologia | |
Lezioni Meteorologia | |