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LA REGIONE ISLAMICA
Tra due continenti
La regione islamica è una zona estesa dalla parte settentrionale dell'Africa e in quella occidentale dell'Asia.
Questa regione comprende ben ventidue stati, però mantiene ugualmente la sua omogeneità poiché la maggior parte della popolazione parla l'arabo e professa soprattutto la religione islamica.
Il clima di questa regione è prevalentemente arido e la maggior parte del territorio è occupato da numerosi deserti, steppe, e pascoli poveri.
L'agricoltura non è molto sviluppata proprio per la mancanza di territori abbastanza coltivabili: questi territori però sono adibiti a pascoli e l'attività pastorale è condotta in forma nomadica o seminomadica.
I pochi territori coltivabili però, mantengono ancora, le antiche tradizione agricole di un tempo che si erano sviluppate in Mesopotamia e in Egitto in presenza di numerosi fiumi che hanno reso la terra circostante molto fertile.
I popoli islamici sono stati eccezionali a sfruttare l'acqua che proviene dal sottosuolo (falde acquifere sotterranee) che sono state molto utili per estendere molte zone adibite all'agricoltura, come per esempio le oasi.
Inoltre dobbiamo ricordare che la regione islamica ha un grande valore morfologico perché nel sottosuolo ci sono presenti molte materie prime come per esempio gli idrocarburi.
Un'antica tradizione urbana
Nella regione islamica vivono circa 310 milioni di abitanti ma la densità di popolazione è comunque molto bassa perché la maggior parte vive nelle zone adibite all'agricoltura.
Le zone più intensamente popolate sono: Marocco, Algeria, Tunisia, striscia in Egitto lungo il fiume Nilo, Israele, Libano, Turchia, Mesopotamia, Iraq e alcune zone dell'Iran e della Turchia.
Nell'antichità le steppe erano utilizzate dalle tribù di pastori nomadi per spostarsi nel deserto da un posto all'altro cosa che ormai non si fa' più perché la maggior parte della popolazione si trova a risiedere nelle città.
La zona del Nordafica e del Medio Oriente, hanno entrambi una tradizione di tipo urbanistica: ricordiamo Il Cairo, che negli ultimi decenni è diventata una delle metropoli più popolate del mondo anche se la maggior parte della popolazione si trova a vivere in baraccopoli; Teheran e Baghdad che sono metropoli di origine medioevale; Istanbul che è una metropoli antichissima perché prima era stata lpa capitale dell'Impero Romano d'Oriente e in seguito, dell'Impero Ottomano; Gerusalemme è invece una metropoli molto recente, ed è la città sacra cristiana, ebraica e mussulmana; La Mecca che è la capitale spirituale del mondo islamico; Damasco, Beirut, Alessandria, Tunisi, Algeri, sono delle città che testimoniano la ricchezza del patrimonio urbano della regione; Casablanca o Aden, Ankara, e Tel Aviv, sono città molto recenti (quest'ultima è la capitale dello stato d'Israele).
La cosa comune di tutte queste città che sono piene di monumenti storici del passato, non bisogna dimenticare che in essa vive la maggior parte della popolazione mondiale, anche se sono molto frequenti in queste città, le bidonvilles.
Inoltre la regione islamica, come ogni regione del Terzo Mondo, non ha un grande peso economico.
La regione islamica è molto unita grazie anche alla diffusione della religione islamica.
Oltre alla religione però, ci sono altre affinità culturali che uniscono i popoli nordafricani e quelli mediorientali, come ad esempio la diffusione della lingua araba, la tradizione letteraria, l'abbigliamento e così via.
Ci sono però, elementi di diversità.
Ad esempio, Turchia, Iran, Afghanistan e Israele sono abitati da popolazioni che non sono arabe.
Altri popoli invece, non hanno uno stato proprio perché sono un po' nomadi come ad esempio i curdi, gli armeni, i berberi e i palestinesi che pare stiano per ottenere uno Stato come è stato stabilito nel 1993.
Ma la cosa più sconvolgente che si trova all'interno di queste nazioni è che molto spesso lottano continuamente in guerra arabo-israeliane non solo a causa della religione, ma anche per colpa di cause politiche.
Ricordiamo per esempio la guerra civile il Libano che sconvolse anche l'Afghanistan (1988), la guerra del Golfo, e altre guerre che sono state scatenate soprattutto dagli iracheni che hanno accumulato tra il 1980 e il 1988 enormi materiali bellici.
Per evitare queste guerre, si bisognerebbe instaurare in questi Stati governi democratici perché molto spesso a scatenare queste guerre sono i dittatori che hanno come sempre mire espansionistiche.
La regione islamica dopo molti decenni di povertà, ora stà avendo un periodo di crescita economica anche grazie alla presenza della regione di numerosi giacimenti di petrolio e gas naturale.
Le esportazioni di questi idrocarburi ha garantito profonde trasformazioni economiche soprattutto per i grandi stati esportatori come l'Arabia Saudita, i paesi costieri del Golfo Persico, ecc.
I maggiori profitti si sono concentrati però in mano di poche persone anche se comunque molti fondi sono stati usati per costruire industrie, miglioramenti agricoli e diverse infrastrutture.
Comunque sia queste popolazioni sono sottosviluppate perché una grande fetta della popolazione è tagliata fuori dai lavori più prestigiosi e quindi sono costrette a lavorare la terra che tra l'altro non è molto fertile esclusa la Mesopotamia, che è una zona agricola per eccellenza.
L'Iran e l'Iraq, sono due stati che sono tra i grandi produttori petroliferi anche se ciò non favorisce il benessere della popolazione, ma lo peggiora poiché gran parte delle loro industrie producono materiali bellici ciò che poi fu utile per affrontare la più grande e ciclopica Guerra del Golfo.
Il 40% della popolazione però, siccome risiedono sulle zone fertilissime della Mesopotamia, è impegnata nell'agricoltura che produce soprattutto frumento, riso, miglio, orzo, mais, sorgo, ecc.
Nella Giordania invece la produzione agricola è quasi inesistente e quindi è costretta a chiedere grandi investimento negli altri stati arabi.
Algeria e Libia sono grandi produttori petroliferi; Tunisia, Marocco, Cipro e Turchia stanno procedendo faticosamente verso lo sviluppo economico; l'Egitto resta il paese più importante della regione islamica; la Siria sta affrontando un grande sviluppo grazie a grandi investimenti presi negli anni precedenti della loro crescita economica; Israele è un paese sviluppato e industrializzato; infine nei paesi dello Yemen e dell'Afghanistan, la popolazione continua a vivere nelle campagne, praticando un'agricoltura e un allevamento molto arretrato.
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