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LA NUOVA ZELANDA
Il nome Nuova Zelanda significa in lingua maori "Terra della grande nuvola bianca'. E' uno stato insulare indipendente denominato ufficialmente Regno della Nuova Zelanda, situato nell'oceano Pacifico meridionale. Il territorio della Nuova Zelanda consiste di due isole principali (l'isola del Nord e l'isola del Sud), separate dallo stretto di Cook, e da numerose isole minori.
Il paesaggio neozelandese è ricco di i rilievi che dominano l'isola del Sud. Esse rappresentano tuttora la causa dell'incessante attività vulcanica tipica dell'isola del Nord. Entrambe le isole sono attraversate da catene montuose: l'isola del Sud dalle Alpi neozelandesi e l'isola del Nord da catene di minore altitudine. Il monte Cook nella sezione centrale delle Alpi neozelandesi, con i suoi 3764 m è la vetta più elevata del paese. I numerosi corsi d'acqua, la maggior parte dei quali nasce nei rilievi, sono brevi e di difficile navigabilità. Solo l'isola del Sud possiede vaste pianure alluvionali. Diffusi sono cascate e laghi; questi ultimi sono originati da antichi crateri vulcanici spenti, come ad esempio il lago Taupo o nelle valli delle Alpi neozelandesi. La costa della Nuova Zelanda è molto frastagliata nell'isola del Nord. Nell'isola del Sud poche sono le insenature naturali, a eccezione della zona sudoccidentale il cui litorale è inciso da fiordi e lagune.
L'isola del Nord
L'isola del Nord, ha un'economia più fiorente rispetto all'isola del Sud e ospita gran parte della popolazione della Nuova Zelanda. Al centro dell'isola si innalza un altopiano vulcanico, che emerge ripido dalle sponde meridionali in una zona di intensa attività vulcanica, epicentro di frequenti movimenti tellurici. La zona dell'altopiano, nella quale abbondano i geyser, le fumarole e le fonti termali è caratterizzata da tre vulcani attivi: il monte Ruapehu, il monte Ngauruhoe e il monte Tongariro. All'estremità orientale e meridionale dell'altopiano i rilievi si estendono da capo Est allo stretto di Cook, dando origine a pianure costiere e a un terreno da pascolo dolcemente collinare, sfruttato per l'allevamento degli ovini. A ovest dell'altopiano vulcanico i rilievi cedono il posto a un'estensione arabile dove sorge il monte Taranaki un vulcano spento. Il fiume Waikato è il più lungo della Nuova Zelanda, esce del lago Taupo di Tasman. La regione più rilevante dal punto di vista economico è la zona circostante la città di Auckland, le cui attività economiche principali sono la silvicoltura, l'industria lattiero-casearia e l'agricoltura.
L'isola del Sud
L'isola è attraversata dalle Alpi neozelandesi, un sistema montuoso che si estende per tutta l'isola e che, oltre al monte Cook, sono presenti altre molte vette di altitudine superiore ai 3000 m. Il versante occidentale delle Alpi è ricoperto da foreste e caratterizzato da un clima prevalentemente umido, mentre nelle regioni opposte i rilievi hanno il clima è più secco. A nord le Alpi neozelandesi si suddividono in numerose catene meno elevate, molto ricche di giacimenti minerari, mentre quelle meridionali, aspre e boscose. La pianura di Canterbury è la più vasta della Nuova Zelanda e il principale centro di coltivazione del frumento. La maggior parte dei fiumi dell'isola del Sud nasce nelle Alpi neozelandesi.
Clima
Il clima della Nuova Zelanda è temperato, umido e non soggetto a significative variazioni stagionali.
Risorse naturali
Metà del territorio neozelandese è coltivabile e un quarto è ricoperto da foreste. Tra i giacimenti minerari presenti nelle isole principali, parzialmente sfruttati, vi sono carbone, lignite, oro, rame, sabbie ferrose e minerali, quali calcare, argilla, dolomite, silicio e ghiaia. La Nuova Zelanda è ricca di fonti energetiche: oltre all'energia geotermica dell'altipiano vulcanico e ai cospicui giacimenti di gas naturale dell'isola del Nord, numerose sono le centrali idrolettriche costruite lungo i fiumi.
Flora
L'isolamento del paese e la tardiva colonizzazione hanno fatto sì che in questa parte del mondo prosperassero circa 1500 specie vegetali. Prima dell'arrivo degli europei la vegetazione dominante era la foresta sempreverde che gode di un clima mite, a eccezione dell'altopiano vulcanico dove predominava invece la prateria, oggi sopravvissuta unicamente nelle riserve naturali e nei parchi nazionali. La coste dell'isola del Sud comprende alcune delle estensioni più vaste di foresta mista e fornisce la maggior parte del legname esportato. Le praterie dell'isola del Sud sono prevalentemente destinate al pascolo. Il faggio australe, originario di queste zone, cresce sui bassi versanti delle Alpi neozelandesi, mentre a quote più elevate si incontra una vegetazione di tipo alpino.
Fauna
In contrasto con la ricca flora, le specie animali sono assai rare. Attualmente la fauna selvatica della Nuova Zelanda comprende cervi rossi, conigli, capre, cinghiali, lontre, furetti e l'opossum australiano, tutti animali discendenti da specie importate dai coloni. Data l'assenza di predatori naturali, questi animali si sono riprodotti in gran numero e sono attualmente all'origine di gravissimi danni ambientali. I fiumi e i laghi del paese ospitano una grande varietà di specie ittiche tra cui trote e salmoni. Nelle acque dell'oceano vivono tonni, pesci volanti e istioforidi.
Popolazione
La Nuova Zelanda, originariamente abitata dal popolo polinesiano dei maori, venne colonizzata dagli europei a partire dal 1820. Oggi la maggior parte della popolazione è di origine europea (soprattutto britannica) e solo il una piccola parte è di origine maori. Sono presenti altre minoranze etniche soprattutto asiatiche di minore importanza. In base al censimento del 1993, la popolazione del paese è di 3.368.774 abitanti, con una densità media di circa 12,5 unità per km2. Quasi tre quarti della popolazione vive nell'isola del Nord e la forma di insediamento prevalente è di tipo urbano. I maori, che vivono soprattutto nei pressi di Auckland e nella regione costiera del Capo, costituiscono la maggioranza della popolazione anche a capo Est, o Aotearoa, considerato la culla della loro lingua e della loro cultura. La capitale politica e commerciale del paese è Wellington, un porto attivissimo. Il porto di Auckland (885.500) è il più popoloso agglomerato urbano del paese e ospita gran parte dell'attività industriale della Nuova Zelanda; altri centri di rilievo sono Christchurch, Hamilton e Dunedin.
Lingua e religione
Le lingue ufficiali sono l'inglese e il maori La religione maggiormente professata è quella cristiana. Sono inoltre presenti nel paese minoranze di ebrei, indù e confuciani.
Istruzione e cultura
L'istruzione è obbligatoria tra i 6 e i 16 anni di età, ma i bambini possono iniziare gli studi a partire dai 5 anni e la scuola pubblica è gratuita fino ai 19 anni. Le raccolte librarie del paese sono più di 2000; Il paese vanta molte raccolte letterarie e dipinti soprattutto di artisti Il Museo nazionale della città conserva importanti reperti di etnologia e storia naturale.
Economia
Negli ultimi vent'anni l'economia neozelandese, precedentemente basata sull'agricoltura, si è orientata progressivamente verso l'industria e il settore terziario, anche se l'agricoltura fornisce attualmente circa il 10% del prodotto interno lordo. Una voce importante dell'economia è costituita dal turismo. Dalla metà degli anni Ottanta il governo ha trasformato il protezionismo economico iniziale in una politica aperta allo scopo di incentivare la crescita economica. Questi obiettivi appaiono ora raggiunti o prossimi al compimento, anche se le riforme economiche hanno provocato un aumento della disoccupazione.
Agricoltura
Le fattorie della Nuova Zelanda sono tra le più produttive al mondo e l'allevamento è tuttora la principale fonte di ricchezza del paese. La produzione agricola è basata sulle colture cerealicole (frumento, orzo, mais); importanti sono altresì i pomodori, le patate, l'avena, la colza, il tabacco e la frutta come gli agrumi o il kiwi. Un altro settore in via di sviluppo è la viticoltura. Per quanto riguarda l'allevamento è molto florido quello di ovini e bovini.
Industria
Oltre all'industria agroalimentare che è certamente la più florida spiccano i settori cartario, chimico, petrolchimico, metallurgico, dell'abbigliamento, del legno, automobilistico, dei componenti elettrici e tipografico. La scarsità di materie prime e gli alti costi di importazione di queste ultime hanno limitato lo sviluppo dell'industria pesante in Nuova Zelanda.
Flussi monetari e commercio
La valuta ufficiale è il dollaro neozelandese. L'economia neozelandese dipende in ampia misura dal commercio. Il più importante socio commerciale era il Regno Unito e l'esportazione si limitava essenzialmente a carne e prodotti caseari. Dopo l'ingresso dell'Inghilterra nella Comunità Europea (attuale Unione Europea) la Nuova Zelanda dovette affrontare il protezionismo dei paesi industrializzati e iniziò a effettuare scambi con i paesi del Pacifico, come la Cina, l'Indonesia, la Malaysia e Taiwan. I prodotti agricoli rappresentano la maggior parte degli utili ricavati dalle esportazioni. Vengono importati soprattutto componenti e apparecchiature elettriche, autoveicoli, petrolio grezzo, prodotti plastici e farmaceutici, metalli e prodotti chimici.
Il nome 'Nuova Zelanda' venne coniato da un ignoto cartografo olandese dopo che un connazionale, il navigatore Abel Janszoon Tasman, sbarcò sulle isole; l'esploratore britannico James Cook ne rivendicò il possesso in nome del Regno Unito, che tuttavia incorporò ufficialmente il territorio solo 75 anni dopo.
I maori
L'isola era stata scoperta e colonizzata diversi secoli prima dello sbarco di Tasman da una popolazione originaria della Polinesia orientale. Il nome 'maori' (che significa nella lingua omonima 'comune', 'normale') venne probabilmente adottato dai discendenti dei primi abitanti per distinguersi dagli europei. I primi insediamenti maori sorsero nelle zone costiere dell'isola del Nord, che godono di un clima più mite. Nella seconda metà del 1700 sopraggiunsero i francesi che combatterono a lungo con i guerrieri maori e trovarono la morte. Nei successivi anni la Nuova Zelanda venne nuovamente dimenticata dagli europei, che vi tornarono solo alla fine del 1800. L'immigrazione ebbe inizio tuttavia alcuni anni dopo sotto la guida della Compagnia della Nuova Zelanda un'istituzione londinese.
Le riforme liberali
Tra il 1800 e il 1900 si susseguì una serie di governi liberali, i cui programmi ottennero l'approvazione internazionale. Le riforme liberali posero fine al latifondo, distribuirono le terre ai cittadini e stabilirono l'importo dei salari minimi. La Nuova Zelanda fu il primo paese al mondo a concedere il diritto di voto alle donne.
Dagli inizi del secolo alla seconda guerra mondiale
Nel 1907 la Nuova Zelanda divenne dominion dell'impero britannico, (pur essendo indipendente faceva parte dell'impero britannico) senza però modificare la sua forma di governo. Il dopoguerra si rivelò particolarmente difficile e la Grande Depressione, sopraggiunta all'inizio degli anni Trenta, affondò l'economia neozelandese, basata sull'esportazione dei prodotti agricoli i cui prezzi sul mercato internazionale erano crollati. Il governo nazionalizzò alcuni settori dell'economia e istituì un sistema di previdenza sociale tra i più progrediti del mondo. All'inizio della seconda guerra mondiale il governo neozelandese stabilì un sistema di controllo sui salari e sui prezzi concentrando i propri sforzi sul tentativo di preservare la stabilità finanziaria del paese.
La questione maori
Negli anni Sessanta e Settanta i maori rivendicarono per i membri della comunità maggiori opportunità economiche, sociali e culturali. Venne istituito un apposito tribunale per esaminare le rivendicazioni territoriali dei maori, ma la lentezza dei procedimenti condusse nel 1994 a forti proteste della comunità. Nel 1995 il primo ministro e la regina dei tainu (il più numeroso clan tribale maori), firmarono un accordo relativo a oltre 50.000 ettari di terra illegalmente acquisita dai coloni europei durante gli anni Sessanta. Una parte dei terreni venne risarcita in denaro, un'altra parte fu restituita ai maori.
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