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L'India è uno stato di tipo federale formato da 25 stati e 7 territori, con ma superficie di circa 3.300.000 km², cioè circa 11 volte quella dell'Italia e una popolazione che è ormai vicina al miliardo di abitanti.
La densità è di quasi 300 ab/km², quindi un valore molto alto che nelle situazioni di questo paese è insostenibile, per cui si deve parlare di sovrappopolamento, una popolazione troppo numerosa rispetto al livello economico. La densità è comunque abbastanza varia in rapporto alla vastità del territorio, con le zone di maggiore concentrazione che corrispondono generalmente alle aree caratterizzate dalle massime precipitazioni, vale a dire la costa occidentale e la pianura indogangetica dove è possibile la coltivazione del riso che anche in questo paese è un prodotto importante per l'alimentazione.
L'Unione Indiana è caratterizzata da particolari situazioni sociali e culturali, che hanno molto contribuito a mantenere l'arretratezza economica di questo paese. Tra i maggiori contrasti si notano quelli religiosi dovuti alla difficile consistenza tra i fedeli dei vari culti, in particolare fra gli induisti, che sono circa l'80% della popolazione e i musulmani che sono stati costretti anche a forzate migrazioni per sfuggire alle persecuzioni; un altro gruppo che ha provocato gravi problemi al governo centrale è quello dei Sikh, poco numeroso ma molto influente dal punto di vista politico.
La prevalenza della religione induista è alla base della particolare organizzazione sociale, che si basa sulla divisione in caste della popolazione, fenomeno che contribuisce al mancato sviluppo in senso moderno della società, in quanto questi sentimenti sono ancora molto diffusi soprattutto nelle zone di campagna. La divisione in caste è infatti molto importante nel determinare una struttura gerarchica della società, con alla base i gruppi più poveri e al vertice, quelli privilegiati.
La popolazione indiana vive ancora in netta prevalenza nelle zone di campagna, generalmente in villaggi male organizzati, mentre i centri urbani ospitano non più del 30% della popolazione. E' però da notare che negli ultimi decenni si è registrata una forte crescita demografica della città, dovuta in prevalenza alla volontà da parte delle masse rurali di usufruire alla povertà delle campagne.
Tra le città si segnalano in particolare Calcutta, Bombay, che si sono sviluppate come centri portuali e che hanno ormai una popolazione valuta- bile in 15.000.000 di abitanti; tra i centri della pianura indogangetica si segnalano quelli della zona intorno a Delhi, che costituiscono un'altra zona urbana molto popolata, che comprende anche il piccolo centro di Nuova Delhi, capitale dell'Unione Indiana.
Sul piano antropico si devono segnalare anche le moltissime lingue utilizzate, tra cui l'inglese e l'Hindi, che è in assoluto la più parlata e le differenti caratteristiche somatiche, in particolare tra le popolazioni settentrionali e quelle delle regioni meridionali.
Le condizioni economiche sono, come accennato, di povertà come del resto indicate da tutti i dati statistici a nostra disposizione. Tra questi ricordiamo in particolare il reddito pro capite che non ha ancora raggiunto i 400$ annui, quindi un valore fra i più bassi del mondo. Altre informazioni importanti sono quelle della durata media della vita che è attorno ai 60 anni e dell'analfabetismo che interessa quasi la metà della popolazione, mentre il 6O% degli attivi sono debiti al settore primario, in particolare l'agricoltura che è però praticata con metodi arretrati ed è penalizzata dall'organizzazione e dalle difficoltà di conservazione e di vendita dei prodotti. Le principali coltivazioni agricole sono soprattutto i cereali, in particolare il riso e il grano, oltre a quelli definiti comunemente come minori ad esempio il sorgo. Altri prodotti importanti sono: il tè, lo zucchero, le banane, il tabacco e il cotone, mentre l'allevamento è penalizzato dai divieti religiosi che impediscono di mangiare la carne, per cui l'ingente patrimonio bovino viene utilizzato quasi solo per la produzione di latte, burro e formaggi. Discrete sono le risorse forestali e notevole è l'apporto della pesca, mentre tra le risorse minerarie si possono ricordare il carbone, il ferro e il manganese.
Le attività industriali occupano soltanto un quinto degli attivi e sono nel complesso assai poco sviluppate, anche se negli ultimi anni si sono registrati alcuni progressi, soprattutto per quanto riguarda produzioni avanzate come l'elettronica e l'informatica che hanno creato zone produttive soprattutto in alcune regioni meridionali.
Per il resto si tratta in gran parte di attività tradizionali, per lo più di tipo artigianale, localizzate in vicinanza delle maggiori città, mentre gran parte del territorio, in particolare nell'interno, è praticamente privo di industrie moderne.
Anche il settore terziario occupa circa il 20% degli attivi ed è prevalentemente male organizzato e parassitario, anche a causa della scarsa efficienza della rete stradale mentre migliori sono i trasporti ferroviari. Complessivamente moderati sono gli afflussi turistici: 2.000.000 di stranieri annui considerando il grande potenziale storico, culturale e naturalistico.
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