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Il bacino del rio delle Amazzoni
Il Rio delle Amazzoni non è il più lungo, ma è sicuramente il più grande e il più esteso corso d'acqua del mondo.
Il bacino del fiume che attraversa il continente sudamericano (e dei suoi 1.100 affluenti) è, infatti, il più grande del mondo: 6.120.000 chilometri quadrati. Per questo motivo il Rio delle Amazzoni è una sorta di simbolo delle vene del pianeta. Per lunghezza, con i suoi 6.280 chilometri, è il terzo fiume della Terra. Nella sua corsa verso il mare attraversa la foresta Amazzonica, il più grande polmone della Terra e contribuisce alla sua irrigazione e al suo nutrimento.
Il bacino del Rio comprende quasi metà del territorio dell'America meridionale
e tocca ben sei paesi: Venezuela, Colombia, Ecuador, Bolivia, Perú e Brasile e comprende la più vasta
pianura fluviale del mondo, corrispondente grosso modo alla regione dell'Amazzonia. Essa è caratterizzata
da un clima caldo-umido e da una fitta foresta pluviale; le precipitazioni sono intense per gran parte dell'anno,
ma in particolar modo tra gennaio e giugno; la media annuale oscilla tra i 2000
mm e i 3000 mm.
Durante i mesi delle piogge, vaste aree attraversate dal Río delle Amazzoni sono soggette a inondazioni. In Brasile la larghezza del fiume è compresa tra 1,5 e 10 km in fase di magra, ma si espande fino a oltre 48 km durante le piene annuali; la velocità di flusso varia tra 2,4 e 8 km orari e il livello dell'acqua durante le piene spesso sale di oltre 15 m. La grande massa d'acqua del Río delle Amazzoni ha scavato un letto fluviale di notevole profondità: in un tratto presso Obidos, in Brasile, supera i 90 m.
Per la sua vastità, per le piene annuali e la sua totale navigabilità, il Río delle Amazzoni è spesso chiamato 'fiume oceano'.Questo grande fiume, che costituisce un'arteria di comunicazione di primaria importanza per l'Amazzonia, è navigabile da imbarcazioni di qualunque tonnellaggio per circa due terzi del suo corso.
Vi sono ipotesi contrastanti sull'origine del nome. Secondo alcuni furono i primi esploratori, venuti a conoscenza di voci che narravano della presenza nella regione di donne guerriere, a battezzare il fiume con il nome delle amazzoni, le bellicose figure femminili della mitologia greca; altri invece collegano l'origine del nome alla parola amassona, che nella lingua degli indios significa 'distruttore di barche'.
Nonostante secoli di sforzi per avere la meglio sulla potenza della natura, l'impatto dell'uomo sul bacino del Río delle Amazzoni è stato sensibile soltanto negli ultimi decenni. Nessun ponte attraversa il fiume. Tranne che in prossimità della foce, il bacino del fiume rappresenta una delle aree meno densamente popolate al mondo.
Gran parte del territorio drenato dal sistema idrografico del Río delle Amazzoni non è mai stata completamente esplorata. Si può volare per ore al di sopra della foresta che ricopre l'Amazzonia senza scorgere traccia d'insediamenti umani.
Lungo il corso di molti tributari del fiume, gli indios vivono in comunità che non hanno subito condizionamenti dall'arrivo dei colonizzatori europei e che sono ancora basate sulla caccia, sulla pesca e sulla raccolta dei prodotti della foresta.
Il turismo e l'industria hanno un ruolo molto limitato, ma l'attività estrattiva, la produzione di legname e l'allevamento di bovini hanno uno spazio sempre maggiore nell'economia dell'Amazzonia. Una vasta area della foresta amazzonica (e sulla quantificazione della vastità le stime sono assai diverse, secondo le fonti) è stata diboscata per produrre legname o per ottenere spazi per l'allevamento del bestiame, o per la realizzazione e la costruzione di nuovi insediamenti urbani.
Nel 1993 l'associazione Amici della Terra ha valutato che l'area totale interessata da deforestazione ammonta al 14% del totale, circa 700.000 km , sostenendo inoltre che il rallentamento del tasso di distruzione sia dovuto soltanto a una temporanea crisi dell'economia. Il problema continua ad essere oggetto di un intenso dibattito.
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