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Città del messico
Città del Messico è capitale degli Stati Uniti Messicani e sede dei poteri dello Stato.Se questi poteri dovessero spostarsi in un'altra città, questa diventerebbe uno stato in più con il nome di Stato del Valle de Mexico.Questa città è una delle più grandi del mondo: con una popolazione di circa 35000000 di abitanti(compresa la zona metropolitana) rappresenta la quinta parte della popolazione nazionale del Messico. Si trova nel centro-sud del messico, in un zona che faceva parte del bacino del lago Texcoco, e durante la sua crescita inglobò molti paesini che si trovavano nelle vicinanze. All'inizio del 2000, l'area metropolitana usciva dal Distretto Federale, e si estendeva su 40 comuni dello stato del Messico e un comune dello stato di Hidalgo.
Secondo il rapporto Urbanistico delle Nazioni Unite, la zona metropolitana di Città del Messico è l'agglomerato urbano più grande dell'emisfero occidentale e il secondo più grande del mondo dopo Tokyo. Dallo studio realizzato da PriceWaterHouseCoopers Città del Messico occupa l'ottavo posto nella speciale classifica sulle città più ricche del mondo avendo un PIL di 331 miliardi di dollari che si raddoppieranno, secondo lo stesso studio, nel 2020, collocandola al settimo posto della graduatoria dietro solo a città come Tokyo, New York, Chicago, Los Angeles, Londra e Parigi. La città conta, inoltre, più di 500 grattacieli. Con 8 punti è una Città Globale di classe beta. Le enormi dimensioni della città si caratterizzano per una latitudine di più di 50 km (nord-sud) e una longitudine di 35 km (est-ovest).
Storia
I più antichi indizi dell'occupazione umana sul territorio della città corrispondono al 9500-7000 a.C. Durante i primi tre millenni della nostra era, sotto l'influsso della cultura Olmeca, si svilupparono qui varie popolazioni importanti come Cuicuilco, che cedette al sorgere di Teotihuacàn, localizzata nel nord-est del Lago Texcoco. Durante il periodo Classico mesoamericano questa città fu il nucleo che concentrò la maggior parte della popolazione della zona lacustre.Cominciò a decadere quando alcuni suoi abitanti fondarono altri villaggi sulla riva del lago, che divennero la destinazione delle migrazioni degli abitanti di Teotihuacán nel periodo 700-800 d. C., che avrebbero creato la popolazione dei Mexica. Questi arrivarono verso il 1300 stabilendosi prima sulle rive del lago e poi nell'isola di Tenochtitlán, dove nacque la loro capitale. I Mexica dominarono un territorio di circa 300.000 km², ma lo sviluppo di Tenochtitlán fu interrotto a causa degli Spagnoli.
Tenochtitlán divenne in poco tempo la città più importante della regione sottomettendo tutte le popolazioni che la circondavano e una tra le più grandi città del mondo di allora con una popolazione di più di 500.000 abitanti. La città era governata da un imperatore che esercitava la carica a vita. Sorgeva nel centro del Lago Texcoco ed era collegata con la terra ferma da quattro grandi ponti in legno che potevano essere rapidamente smontati; era dotata di ampi viali e grandi canali attraversavano la città permettendo un continuo rifornimento.
Gli Spagnoli raggiunsero l'attuale Città del Messico a metà 1519, ed Hernán Cortés fu ricevuto da Motecuhzoma Xocoyotzin l'8 novembre 1519. Nel 1520, Pedro de Alvarado in assenza di Cortés si inimicò i Mexica con la Mattanza di Toxcatl. Da questo momento i Mexica iniziarono le ostilità contro gli invasori europei.
Alla morte di Motecuhzoma, Cuitláhuac fu eletto imperatore di Tenochtitlan. Messosi alla testa della resistenza contro l'occupazione spagnola il 30 giugno 1520, nella Notte triste, sconfisse gli invasori ed i suoi alleati indigeni. In quel periodo scoppiò anche una grave epidemia che falciò migliaia di vittime, tra cui proprio Cuitláhuac. Come sostituto venne eletto Cuauhtemoc, il quale tentò di resistere all'assedio degli spagnoli ma si arrese dopo numerose sconfitte il 13 agosto 1521
Visto che della città di Tenochtitlan erano rimaste solo macerie, Cortes decise di stabilire il governo spagnolo nella cittadina di Coyoacán. Da li governò con il titolo di Capitano Generale e Giustizia Maggiore. Da Coyoacan partirono le spedizioni di conquista con il proposito di sottomettere i popoli indigeni di tutto il Vicereame della Nuova Spagna. Nel 1519 Juan de Zumarrága fu il primo vescovo del Messico e nel 1523 venne creato il vicereame di Nuova Spagna anche se il primo viceré Antonio de Mendoza arrivò in Messico solo nel 1535.
Città del Messico venne divisa in barrios che vennero accomodati sopra la struttura territoriale già presente. Le terre situate intorno al lago furono divise in encomiendas che successivamente si trasformarono in ayuntamientos. I popoli indigeni erano relegati alle estremità delle città spagnole, anche se con il passare del tempo la divisione fu sempre meno chiara e gli indios arrivarono a vivere nelle città spagnole, quasi sempre per ragioni di lavoro. Allo stesso tempo si fondarono diverse istituzioni politiche nei nuovi domini spagnoli, ed ebbe inizio un processo di alfabetizzazione dei nativi, guidata dai francescani che si stabilirono nel collegio di Santa Croce di Tlatelolco. I nobili indigeni impararono il latino, la dottrina cattolica e numerose altre nozioni.
Durante l'epoca coloniale, Città del Messico si riempì di sontuose costruzioni per il culto religioso, per l'amministrazione politica o per le residenze dei nobili spagnoli, questi ultimi in forte contrasto con la maggior parte della popolazione, indigena, che viveva nella miseria nella periferia. Mentre il centro della città era soggetto a continui abbellimenti, nei margini della città la gente viveva in baracche.
La città fu oggetto di numerose inondazioni 1555, 1580, 1607, 1629, 1707, 1714 e 1806, risultato della distruzione delle protezioni di Tenochtitlán; tra le inondazioni la più grande fu quella del 1629, che portò alla decisione di prosciugare il sistema lacustre attraverso un canale.
Durante l'occupazione francese in Spagna, il governo del Messico si dichiarò favorevole alla creazione di una Giunta sovrana che governasse la Nuova Spagna durante l'occupazione. I membri più radicali come Francisco Primo de Verdad y Ramos e Melchor de Talamantes, pensavano che l'indipendenza doveva essere definitiva. La giunta de Mexico contava su l'appoggio del viceré José de Iturrigaray. In ogni caso un movimento reazionario arrestò i membri del governo il 15 settembre 1808 e destituì il viceré.
L'inizio della Guerra d'indipendenza del Messico con il Grito de Dolores a Dolores, Guanajuato, aveva come obettivo la presa della capitale. Il suo cammino arrivò nelle vicinanze della città. Hidalgo e il suo esercito arrivarono a Cuajimalpa poco tempo dopo aver proclamato l'indipendenza a Dolores. Sconfissero gli spagnoli nella battaglia del Monte de las Cruces, ma decisero di non prendere la capitale tornando nel Bajio.
A partire da allora, la valle del Messico non è più stata un obiettivo militare degli indipendentisti, e si convertì nella roccaforte dell'esercito realista. Fino al 1820, quando la rivoluzione popolare era quasi estinta, la città tornò a essere la sede di nuovi movimenti contro il governo spagnolo. Questa volta i cospiratori erano gli stessi che erano riusciti a destituire Iturrigaray, che nell'approvazione della Costituzione di Cadice avevano visto minacciare i loro privilegi. Tra loro c'era anche Agustín de Iturbide, che stipulò un patto con Vicente Guerrero (capo dei rivoluzionari nel sud del Messico) e obbligò Juan O'Donojú a firmare i trattati di Córdoba che dichiaravano l'indipendenza del Messico. Il 27 settembre 1821 l'esercito trigarante guidato da Iturbide entrò in città, e poco dopo si fece proclamare primo imperatore del Impero Messicano e venne incoronato nella Cattedrale di Città del Messico.
Dopo l'indipendenza Città del Messico era la capitale dello stato del Messico. Il 18 novembre 1824 il congresso decise di creare un Distretto Federale, un'entità distinta dagli altri stati che sarebbe stata la sede dei poteri federali. Il territorio del Distretto Federale comprendeva Città del Messico e altri sei comuni Tacuba, Tacubaya, Azcapotzalco, Mixcoac e Villa de Guadalupe-Hidalgo. Il 20 febbraio 1837 il distretto federale venne soppresso per essere ristabilito successivamente nel 1846.
Durante il XIX secolo Città del Messico fu lo scenario centrale di tutte le dispute politiche del paese. Fu capitale imperiale in due occasioni (sotto il governo di Agustín de Iturbide tra il 1821 e il 1823 e sotto il governo di Massimiliano d'Asburgo tra il 1864 e il 1867) e di due stati federalisti e di due stati centralisti che si succedettero dietro numerosissimi colpi di stato nello spazio di mezzo secolo prima del trionfo dei liberali dopo la Guerra di Reforma.Fu anche obiettivo di una delle due invasioni francesi in Messico 1861-1867, e occupata per un anno dalle truppe statunitensi durante la Guerra messicano-statunitense 1847-1848.
Solo alla fine del XIX secolo il governo del Messico decise di realizzare numerose opere urbanistiche, che anche se avevano come finalità il centro della città finirono per riguardare tutto il distretto federale. Tra loro si conta anche la costruzione del Gran Canale che terminò il prosciugamento del lago.
Si parla poco della cultura in questo secolo, che ebbe tra i suoi personaggi più importanti José Maria Velasco, naturalista e paesaggista della valle del Messico. In quest'epoca divennero celebri nella capitale diversi generi musicali come il Jarabe. Nel campo della letteratura si scrissero opere come il Il pappagallino rognoso di José Joaquín Fernández de Lizardi.
Numerose fonti stabiliscono l'inizio del XX secolo messicano con l'inizio della Rivoluzione Messicana. Questa guerra civile pose fine al periodo conosciuto come Porfiriato. In quell'epoca, il distretto federale fu occupato successivamente da Francisco Madero successivamente Emiliano Zapata e Francisco Villa e alla fine da Venustiano Carranza, quest'ultimo venne sostituito da ciò che portò alla nascita del Partito Rivoluzionario Istituzionale che governò il Messico dal 1929 fino all'anno 2000.
Nel 1929 furono soppressi i 13 comuni presenti nel distretto. Più tardi la città venne divisa in 16 delegazioni politiche i cui abitanti erano impossibilitati ad eleggere i proprio rappresentanti fino al 2000.
Con il periodo conosciuto come il Milagro mexicano,(letteralmente 'il miracolo messicano'), ossia quel periodo tra i decenni del 1950 e 1960, la città visse un'epoca di urbanizzazione senza precedenti nel paese. La sua popolazione raddoppiò in meno di vent'anni e iniziò ad assorbire le cittadine vicine, fino ad uscire dai confini del D.F. Furono inaugurate numerose opere pubbliche, tra le quali il Campus dell'UNAM e lo Stadio Azteca.
A partire dal 1950, la città fu lo scenario di numerose espressioni di contrasto con il governo. Nel decennio del 1950 ebbe luogo la protesta dei ferrovieri che terminò con l'arresto di numerosi capi. Nel 1968 ebbe luogo il Massacro di Tlatelolco. tre anni dopo una manifestazione di studenti della scuola normale superiore furono attaccati dall'esercito in quello che è conosciuto come Strage del Giovedì del Corpus. Il 19 settembre 1985 la città venne semidistrutta da un terremoto. A partire da allora la società capitolina prese sempre più in mano il controllo degli spazi abbandonati dallo stato. Nelle elezione del 1988 il PRI venne battuto ampiamente dal fronte democratico.
Nel 1997 il DF elesse il suo sindaco per prima volta dal 1929 in quella occasione il PRI perse il controllo della città, da allora il PRD ha vinto tre volte consecutive le elezioni amministrative della città.
Le ultime elezioni federali (2006) hanno avuto come risultato un minima differenza e la vittoria è stata data a Felipe Calderón Hinojosa. Dopo il 2 luglio il distretto federale è stato scenario di grandi manifestazioni e in due occasioni è scesa in piazza più di un milione di persone che chiedevano un riconteggio delle schede elettorali. I seguaci della sinistra hanno impiantato per 40 giorni un sit-in nel Zocalo e nel Paseo de la Reforma. Il 20 novembre López Obrador fu nominato dai suoi simpatizzanti legittimo presidente del Messico per protestare contro la decisione del tribunale elettorale.
Geografia
Anticamente una buona parte del territorio della zona era occupato da un sistema di laghi.La decisione di prosciugarlo fu presa dopo l'inondazione del 1629, all'epoca del vicereame spagnolo.Per impedire all'acqua di riformarsi sotto la città, fu creato un sistema di drenaggio attorno alla valle. Gli ultimi resti del lago si trovano a Xochimilco e Tláhuac.
A partire dalla costruzione delle grandi opere che avevano come proposito il prosciugamento dei laghi, la conca del Messico rimase integrata artificialmente alla conca del fiume Moctezuma, che forma parte della regione idrologica del fiume Panuco. L'espulsione delle richieste idriche hanno provocato la sparizione dei resti del lago. Durante il XIX secolo sono spariti vari laghi e falde acquifere tra le quali quelle di Chapultepec. Dagli anni ottanta i canali di Xochimilco sono alimentati con acque trattate.
L'acqua dei fiumi che ancora oggi bagnano il Distretto Federale passa dal Lago di Texcoco o dal Gran Canale per essere drenata e poi avviata verso il golfo del Messico.
Secondo l'istituto nazionale di statistica, geografia e informatica INEG, il territorio del Distretto Federale si trova in una zona geologica di Laghi e vulcani. Il limite Nord del distretto federale è dato da la Sierra de Guadalupe che comprende anche il monte del Tepeyac. Il limite centro-orientale del distretto è dato dalla sierra de Santa Catarina, una catena di vulcani spenti il cui punto più alto è il vulcano Guadalupe che arriva a 2780 metri sopra il livello del mare. In alcune descrizioni della capitale è incluso il cerro de la Estrella come parte di Santa Catarina.
La pianura della Valle del Messico, nel quale abitano la maggior parte dei cittadini del Distretto Federale è interrotta solo da piccoli monti, dei quali si ricordano il peñón de los Baños situato vicino all'Aeroporto Internazionale di Città del Messico, più a sud si alza il peñón Viejo.
A ponente della città si alza il monte di Chapultepec, è un piccolo monte che segna l'inizio delle piccole catene che corrono da ovest fino a sud/est della distretto e separano la valle del Messico dalla valle di Toluca e di Morelos. Il monte de las Cruces è parte di questo sistema, da questo monte nascono la maggior parte dei fiumi che passano dal Distretto.
A Oriente si trova il vulcano Ajusco, che è la montagna più alta del distretto, e da il suo nome alla catena che chiude la conca del Messico a sud. Questa catena montuosa appartiene al Eje Neovolcánico che anche prende il nome di Chichinautzin, Tláloc y Teuhtli.
La presenza di alte montagne intorno alla Valle del Messico sono un fattore che impedisce il passo delle nubi di pioggia che provengono dal golfo e dall'oceano Pacifico. Per questo nella capitale le precipitazioni non sono abbondanti. La stagione umida nel distretto parte da maggio fino a novembre, la piovosità è molto maggiore nei mesi da giugno ad agosto.
Il Distretto Federale durante buona parte della storia del Messico indipendente è stato il principale centro economico del paese. Nel XIX Secolo i comuni periferiche basavano le proprie economie sull'agricoltura e il commercio dei beni prodotti nei campi. Tutti gli altri prodotti, (che altro non erano se non i principali beni di consumo), venivano scambiati nella città. La città in quanto capitale nazionale, si stava specializzando nella fornitura di servizi associati alla pubblica amministrazione. Alcuni dei suoi abitanti erano lavoratori agricoli, ma erano solo una piccolissima percentuale, in quanto la maggior parte dei cittadini lavorava nell'industria e nel terziario.
Durante il XIX Secolo le principali attività industriali nel Distretto Federale furono quella tessile e quella della lavorazione della carta. A fine del secolo durante il porfiriato vennero introdotte macchine meccaniche in alcune fabbriche come La Magdalena o La Fama. L'industria della capitale si trasformò all'inizio del XX Secolo quando venne promosso un modello di sviluppo chiamato modello di sostituzione di importazionió. Tra il 1950 e il 1980 il distretto federale arrivò a produrre fino al 36% del PIL nazionale. Ma da allora il Distretto Federale ha perso importanza nella costituzione del PIL, infatti all'inizio del XXI secolo la produzione della capitale rappresentava solo il 25% del totale.
Nello stesso modo nel 1980 il Distretto Federale dava lavoro al 45% dei lavoratori dell'industria manifatturiera messicana, solo un decennio dopo, la percentuale era drasticamente calata fino ad arrivare al 33%, delle cinquecento imprese più importanti del paese, nel 1982 257 di queste avevano sede proprio a città del Messico, solo sette anno dopo, il numero era calato a 145. La recessione industriale nel distretto federale implicò d'altra parte la crescita degli introiti del terziario, e di riflesso portò alla crescita anche della cosiddetta economia informale. Dopo la crisi economica del Messico degli anni '80 e '90 il DF fu una delle poche entità federali a incrementare il proprio PIL che passò dal 21% del 1988 al 23% del 1996. Inoltre il reddito pro capite venne incrementato anche a causa del terremoto del 1985. Città del Messico è uno dei centri finanziari più grandi del mondo. Nel 2004 ha prodotto il 20,52% del PIL nazionale, che equivale all'incirca a quasi 133 miliardi di dollari. IL PIL pro capite della città è anche il più alto del Messico ed è stimato in $18.381. Questa cifra equivale al 2,5 volte il PIL nazionale, ed è simile a quello di paesi come Portogallo, Estonia, Puerto Rico e Barbados.
Secondo uno studio realizzato da PriceWaterHouseCoopers, Città del Messico e la sua area metropolitana occupano l'ottavo posto nella classifica delle città più ricche del mondo avendo un GDP di 331 miliardi di dollari che verrà raddoppiato, secondo lo stesso studio, prima del 2020, collocando Città del Messico al settimo posto dietro solamente a città come Tokyo, New York, Los Angeles, Londra e Parigi.
Come in tutto il Messico, la lingua dominante nel Distretto Federale è lo Spagnolo. Questo è parlato dalla stragrande maggioranza degli abitanti della capitale. La grande diversita etnica della città porta però anche ad una grande diversità linguistica. Praticamente tutte le lingue indigene del Messico sono parlate a Città del Messico, ma in ogni caso, le più diffuse sono il náhuatl, l'otomí, il mixteco, il zapoteco e la Lingua mazahua. A causa della forte immigrazione a Città del Messico sono parlate anche lingue indigene di altre parti dell'America come la quechua (lingua delle popolazione equatoriane). La Seconda lingua più parlata a Città del Messico è quasi sicuramente l'Inglese.
La maggior parte degli abitanti della capitale professa il cattolicesimo, o per lo meno sono stati battezzati come tali. Il numero di cattolici nel D.F. è andato diminuendo, infatti negli anni '60 più del 90% della popolazione della città professava il cattolicesimo, mentre oggi questa percentuale è scesa sotto la soglia del 90%.
Insieme al crescere della popolazione sono andate crescendo le persone che si dichiarano atee o quelle che professano le religioni giudaico-cristiane ed evangeliche. Tra queste ultime il maggior gruppo è senza dubbio quello dei Testimoni di Geova. Ad oriente della città invece si sono andati diffondendo anche i riti del Pentecostalismo.
In parallelo ai culti precedentemente citati, nel D.F. ne sono fioriti altri, meno ortodossi, che racchiudono in sé tradizioni popolari non riconosciute dalla chiesa Cattolica. Tra questi spicca il culto della Santa Morte, che ha il suo centro religioso nella zona di Tepito e la Merced. Si è anche diffusa la religione afroamericana della Santeria, altro apporto della grande multiculturalità della città.
Come sede dei poteri dell'Unione, Città del Messico, ha uno statuto diverso da tutti gli stati del Messico. Si considera come un territorio che non appartiene a nessuno stato ma a tutti nella stessa maniera. Tra il 1927 e 1997 il presidente della repubblica esercitava l'amministrazione del distretto attraverso il dipartimento del distretto federale, che era guidato da un reggente.
Nel 1993, lo status del distretto federale fu modificato con l'approvazione dello statuto del governo del distretto federale. Il presidente Carlos Salinas de Gortari il 26 luglio 1994 riconobbe il diritto ai cittadini della capitale di eleggere i propri rappresentanti. Nel 1997 per la prima volta gli abitanti della capitale poterono eleggere il capo del governo del distretto federale, anche se questo ha ancora facoltà limitate e le decisioni sono soggette al vaglio della presidenza.
Nel parlamento il Distretto Federale è rappresentanto come ogni altro stato dell'unione. In Senato è rappresentato da 3 senatori 2 di maggioranza e 1 della prima opposizione, nella Camera dei deputati è rappresentato da un numero conseguente alla popolazione nell'ultima legislatura è rappresentato da 30 deputati.
Cultura
Il Distretto Federale è sede di importanti festività di livello nazionale, che vanno dalla secolare, celebrazione della Giornata dell'Indipendenza nella Piazza della Costituzione fino alle religiose rappresentazione della Passione di Gesù a e alle celebrazioni del Giorno dei Morti nella Delegazione Tláhuací o i pellegrinaggi alla Basilica di Nostra Signora di Guadalupe. Tutti questi fatti attraggono centinaia di migliaia di persone da tutto il paese e anche dall'estero. Alcune zone della Città hanno il calendario letteralmente 'saturato' di festività popolari, questo è il caso di Milpa Altaó dove si registrano più di settecento feste annuali. Affianco alle tradizionali feste nate nel Distretto Federale, l'immigrazione ha contribuito all'integrazione nella cultura della capitale di nuovi eventi come la Guelaguetza, che venne introdotta dai migranti oaxaqueños; o anche la celebrazione dell'Anno Cinese. Verso la fine del XX Secolo la globalizzazione ha permesso la proliferaione nella capitale di festività straniere che si sono mescolate con alcune festività precedenti. Così per esempio, è possibile osservare l'iconografia tipica di Halloween posta sugli altari dei morti.
Anche se il Distretto Federale non si distingue particolarmente per la sua produzione di arte popolare, è possibile incontrare una grande varietà di artigianato, proveniente da tutto il paese, nei vari mercati e lungo alcune vie, a questi recentemente si sono aggiunti altri prodotti proveniente dall'Asia e da paesei come il Guatemala e l'Ecuador; della produzione locale si deve ricordare la produzione tessile di San Miguel Topilejo (Tlalpan).
Città del Messico conta con un grande numero di leggende tramandate oralmente, che vanno da antichi miti come quello de La Llorona, che dovrebbe essere relazionato con la Cihuacóatl mexica; fino ad arrivare alla leggenda, molto diffusa negli ospedali dellc capitale, de La Planchada che racconta di un'inferimiera spettrale che guarirebbe miracolosamente i morti e i malati terminali.
Di antichità millenaria, il patrimonio culturale di Città del Messico possiede mostre significative delle culture che si sono succedute nel tempo nel suo territorio. I siti archeologici nel Distretto Federale sono innumerevoli, e molti di questi sono praticamente sconosciuti. Tra i più importanti si deve segnalare a Cuicuilco, che possiede la costruzione più antica della zona, e il Templo Mayor. Nell'ultimo secolo si sono ritrovati reperti magnifici, come la statua di Coatlicue o la Pietra del Sole, due icone rappresentative dell'arte mexica precolombiana. Anche se con la conquista la produzione letteraria dei popoli nativi si interruppe, qualcosa di questa è sopravvissuta fino ai nostri giorni attraverso le cronache coloniali di autori come Ángel María Garibay K. e Miguel Leòn-Portilla.
Anche se la colonizzazione spagnola significò la fine del modo di vita dei popoli mesoamericani, questo implicò anche l'inizio della formazione della cultura messicana dei giorni nostri. In quel periodo ebbe luogo un processo di 'mescolanza' che si può notare sin dalla lingua fino alle espressioni artistiche; soprattutto nel XVI Secolo l'architettura della città e dei paesi circostanti (soprattutto Xochimilco) iniziò a mescolare elementi indigeni ed europei. Il Centro Storico di Città del Messico si riempì ben presto di grandi costruzioni, a tal punto da arrivare ad avere 436 edifici storici racchiusi in 9 km², molti di questi edifici sono di origine coloniale. In altre zone del Distretto Federale furono costruiti edifici religiosi molto importanti come: il convento de La Asunción a Milpa Alta, la Cattedrale di Xochimilco o L'Antica Basilica di Guadalupe, e anche molti edifici pubblici come il Castello di Chapultepec o l'Ayuntamiento di Coyoacán. Nella letteratura, figure come Sor Juana Inés de la Cruz e Carlos de Sigüenza y Góngora diedero lustro alla lingua spagnola.
Il XIX Secolo fu un'epoca di costanti conflitti nazionali. Per questo nella prima metà del secolo, nella città non si costruirono grandi opere architettoniche. In contrasto il governo porfirista si impegnò a modernizzare la città, e per questo adottò la moda architettonica francese, ne sono esempi il Palacio de Bellas Artes, il palazzo postale e le colonie delle classi medie che si svilupparono in quel tempo, come la Colonia Roma e Santa María la Ribera. Nel XIX secolo l'Accademia di San Carlo formò molti degli architetti e pittori messicani più rappresentativi dell'epoca, tra questi si deve segnalare l'opera pittorica del mexiquense José María Velasco, produttore di un'ampia collezione di stampe di paesaggi del Distretto Federale. Nella letteratura spiccano il romanzo El Periquillo Sarniento, di Lizardi, l'opera degli scrittori liberali della Guerra di Riforma e poeti modernisti del porfiriato come Manuel Gutiérrez Nájera.
Dopo che la rivoluzione si installò al potere, i governi successivi durante la prima metà del XX Secolo si diedero al compito di fomentare la cultura come un meccanismo di legitimazione. Opere architettoniche come l'Edificio El Moro, Torre Anahuac, Torre Latinoamericana, Edificio Miguel E Abed, Torre Insignia e la Torre di Tlatelolco pretendevano di dare l'immagine di una città moderna. Si costruirono opere pubbliche come la Città Universitaria e si canalizzarono i fiumiche passavano nella zona centrale del Distretto Federale. Ma ciò che fu veramente impressionante fu lo sviluppo del Muralismo Messicano con chiara vocazione Socialista, tra i principali esponenti spiccano Rivera, Siqueiros e Orozco. Il muralismo proponeva lo sviluppo di un'arte che servisse per istruire a le classi lavoratrici. Anche se non parteciparono al movimento muralista, si devono ricordare le opere della coyoacanense Frida Kahlo, compagna di RIvera, che raggiunse la fama mondiale specialmente negli anni Novanta e anche l'opera della catalana Remedios Varo, esiliata spagnola che produsse gran parte delle sue opere in Messico.
Durante la seconda metà del XX Secolo e gli inizi del XXI, numerosi progetti hanno rinnovato l'architettura della capitale. Tra questi si deve segnalare la costruzione del Mueso di Antropologia, uno dei più importanti musei antropologici del mondo, per la sua vastissima collezione di reperti delle culture mesoamericane precolombiane. Altri importanti progetti architettonici sono stati: la costruzione della Ciudad Santa Fe, la Torre Pemex, la Torre Prisma, la Torre del Caballito, la Torre WTC, la Torre HSBC, la Torre Libertad, la Torre Mayor e la Plaza Juárez, opere destinate a ospitare le sedi di importanti società economiche e di uffici governativi. Nella scultura e nella pittura, a partire dal 1970 avvenne una rottura con le tendenze nazionaliste e con il compromesso politico del muralismo messicano, questione nella quale ebbe molto a che vedere la critica che José Luis Cuevas scrisse nel suo testo La cortina de nopal. Dalla loro parte, gli scrittori hanno cercato di avvicinarsi il più possibile alla vita quotidiana, ai problemi urbani trasformando la capitale nello scenario di una gran varietà di racconti. Tra gli esempi più rappresentativi si deve segnalare La Onda, le cronache di Monsiváis o le poesie di Efraín Huerta.
Nel 1987, l'UNESCO ha iscritto il Centro Storico di Città del Messico e Xochimilco nella lista dei Patrimoni dell'Umanità, onore che si ripeté nel 2004 per la Casa-studio di Luis Barragán, e nel 2007 per la Città Universitaria.
Gastronomia
A Città del Messico è possibile trovare un'ampia gamma di alimenti. Esistono zone specializzate nell'offerta di cibi preparati, come la Colonia Condesa, dove sono proliferati piccoli ristoranti e caffetterie, In altre zone della città è possibile trovare ristoranti internazionali e di alta cucina. Ci sono anche zone dove esistono importanti ristoranti dedicati alla gastronomia messicana.
La stessa gastronomia locale, è il risultato delle tradizioni culinarie di tutto il paese. L'antica tradizione gastronomica della Valle del Messico è sparita poco a poco, visto la graduale scomparsa dei prodotti che gli indigeni coltivavano nella conca lacustre. Attualmente, trovare ahuautle (uova di moschini lacustri); è praticamente impossibile, Il mixmole (mole di pesce), che si prepara a Míxquic è stato sostituito dalle lenguas de vaca. Il Distretto Federale è sede di eventi culinari di rilevanza nazionale come la Fiera Nazionale del Mole che si celebra durante le prime tre settimane di Ottobre a San Pedro Atocpan (Milpa Alta).
Educazione
Città del Messico con molteplici centri educativi pubblici e privati, è il polo educativo con il maggior numero di studenti al mondo, anche se non è un polo di eccellenza a livello mondiale. Gli asili le elementari e le medie dipendono dalla segreteria di educazione pubblica, ma il sindaco Marcelo Ebrad vuole decentralizzarle cosi che il governo locale possa controllare la creazione di nuove scuole.
Trovano anche sede diversi centri di educazione media superiore, i quali, anche se molteplici, non bastano per coprire le necessità della città, creando conflitti con gli studenti che sono stati scartati all'esami di ammissione. La maggior parte di scuole superiori pubbliche appartengono alle due università più importanti del paese l'UNAM e l'Istituto Politecnico Nacional.
Musei Principali
Museo nazionale di antropologia: Inaugurato il 17 settembre 1964 è uno dei più importanti musei di antropologia del mondo e possiede la più vasta collezione di arte preispanica mesoamericana del mondo. Il Museo sorge nel cuore del bosco di Chapultepec lungo Paseo de la Reforma ed è facilmente riconoscibile grazie al grande monolite di origine teotihuacano che sorge all'entrata. Tra i pezzi conservati all'interno spicca su tutti la famossisima 'Pietra del Sole' conosciuta anche come 'Calendario Azteca'.
Museo del Templo Mayor: Il museo del Templo Mayor sorge accanto agli scavi archeologici nel centro della città; oltre a una vasta collezione di reperti l'entrata al museo permette anche di visitare gli scavi dei resti del Templo Mayor.
Museo Nazionale di Storia: Situato all'interno del Castello di Chapultepec ripercorre in due sezioni il periodo storico del Secondo Impero e del governo di Benito Juarez, al suo interno si possono ammirare numerosissimi oggetti appartenuti ai Regnanti e anche una serie di pitture murali eseguite dai maestri messicani che ripercorrono la storia del paese.
Palacio de Bellas Artes: Vero e proprio tempio dell'arte messicana, racchiude al suo interno, oltre all'imponente sala teatrale (che ospita in cartellone spettacoli che vanno dalla lirica ai balletti folclorici), una sala cinematografica, e una più piccola sala teatrale, una grande biblioteca; ai piani superiori sono ospitati grandi pitture murali dei maestri messicani e delle aree per esposizioni temporane e permanente sulla storia del palazzo.
Museo Franz Mayer: Uno dei più famosi musei della città, possiede una vasta collezione di arti decorative a partire dall'epoca della conquista fino ai giorni nostri, ospita di continuo mostre fotografiche e di disegni.
Palazzo Postale: Imponente palazzo che sorge a lato di Bellas Artes progettato dall'architetto Italiano Adamo Boari ospita lo sportello n. 1 delle poste messicane anche la sede. Al secondo piano ospita una mostra permanente sulla storia del palazzo e sulla storia delle poste nel Messico. Tutta la struttura degli sportelli in ferro battuto è stata prodotta in Italia nelle Fonderie del Pignone di Firenze. Polyforum Cultural Siqueiros
La Città Universitaria (Nominata Patrimonio dell'Umanità dall'Unesco nel 2007) si estende a sud della città, al suo interno si trovano, tra gli altri edifici, la Biblioteca Centrale dell'UNAM, la Torre del rettore e lo Stadio Olimpico Universitario che fu sede dei giochi della XIX Olimpiade di Città del Messico nel 1968.
Curiosità
Città del Messico è tradizionalmente conosciuta anche con il nome di la ciudad de los Palacios (la città dei palazzi) soprannome attribuitoli dal Barone Alexander von Humboldt che visitò la città nel XIX Secolo.
Durante il governo di López Obrador venne rinominata la ciudad de la Esperanza, (la città della speranza). Recentemente il nuovo sindaco Marcelo Ebrard ha voluto rimpiazzare il vecchio soprannome con Capital en movimiento, (capitale in movimento).
Più recentemente, in seguito all'approvazione dei matrimoni tra persone dello stesso sesso, Città del Messico è stata rinominata la città gaya dell'America Latina.
La città è colloquialmente chiamata Chilangolandia visto che gli abitanti sono anche chiamati chilangos (anche se esattamente, con questo termine, si identificano gli immigrati provenienti dagli altri stati della Repubblica Messicana)[52].
I residenti di città del messico sono propriamente chiamati capitalinos (in riferimento al fatto che la città è la capitale del Messico), più recentemente sono stati definiti defeños (in riferimento all'abbreviazione postale di Distretto Federale D.F.).
Nel Messico la Festa della mamma (che si celebra il 10 maggio) è una delle tre feste nazionali.
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