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Tracciamento oculare e lettura dei sottotitoli




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Tracciamento oculare e lettura dei sottotitoli




Il tracciamento oculare è un metodo che permette di osservare e registrare i movimenti degli occhi durante la lettura, in modo da stabilire in che direzione è diretto lo sguardo dello spettatore e quali immagini e aree di testo sono ispezionate con maggiore intensità. I primi studi sui meccanismi del sistema visivo umano risalgono alla fine del diciannovesimo secolo e sono riconducibili al francese Louis Émile Javal (18 -190 ). Secondo questi studi, che continuano a essere fondati, la lettura non avviene attraverso lo spostamento continuo degli occhi da sinistra verso destra sul testo da leggere, ma mediante un loro rapidissimo spostamento per sbalzi salti saccadici) seguiti da fermate fissazioni . Tramite il succedersi di salti saccadici e fissazioni il testo è scandito in sezioni (campi di fissazione) di circa dieci lettere ciascuna: ciò discredita la

falsa idea che si legga solo una lettera o una parola alla volta


La tecnologia per il tracciamento oculare si è rilevata essenziale per acquisire informazioni in merito ai comportamenti di lettura su carta, ma anche per far luce sulle modalità di fruizione dei prodotti audiovisivi con sottotitoli. Studi in questo campo hanno evidenziato come non ci sia una netta distinzione tra lettura del testo e visualizzazione dell immagine, ma un alternarsi rapido, e verticale, di fissazioni tra messaggio scritto e fotogramma. È stato dunque dimostrato che lo spettatore del testo audiovisivo sottotitolato non è costretto a concentrarsi su un canale informativo a discapito di un altro79.


Un altro studio interessante concerne l'automaticità di lettura e rilettura dei sottotitoli. Secondo questa tesi, gli utenti inizierebbero automaticamente (e dunque a prescindere da età e sesso degli stessi e dagli stimoli cui sono sottoposti, come la natura dei dialoghi, delle scene e del genere audiovisivo) la lettura dei sottotitoli ogni volta che vi sono esposti, e attiverebbero un processo di rilettura del testo scritto nel caso in cui questo rimanga sullo schermo troppo a lungo . Per questi motivi, si ritiene che un sottotitolo costituito da una singola parola non dovrebbe rimanere impresso sull immagine per più di un secondo.

I dati ricavati sulla percezione del film con sottotitoli rappresentano quindi uno strumento di vitale importanza per il traduttore che, una volta consapevole dei processi di elaborazione e delle preferenze degli spettatori, è messo nelle condizioni di poter fornire sottotitoli orientati verso gli utenti e le loro necessità.

Il sottotitolatore, inoltre, deve tener presente che anche la natura delle scene e delle inquadrature presenti nel film può influire sulle modalità di lettura del sottotitolo. Sembrerebbe infatti, soprattutto per quanto riguarda la sottotitolazione intralinguistica, che anche i cambi di inquadratura sullo stesso sottotitolo stiano alla base dei momenti di rilettura del medesimo



1. Effetto delle strategie traduttive sulla lettura dei sottotitoli interlinguistici


Moran sostiene che i tempi di lettura dei sottotitoli in traduzione varino a seconda della frequenza d'uso delle parole e della coesione lessicale che opera a livello testuale . Secondo lo studioso, dunque, i tempi di lettura tendono a diminuire se il sottotitolo contiene al suo interno parole ad alta frequenza d uso e ripetizioni di elementi lessicali al posto di forme pronominali; ciò induce a pensare che i sottotitoli più lunghi e più espliciti siano più leggibili ed efficaci di quelli che si attengono ai vincoli di numero di caratteri per riga e alle lunghezze standard. Questo dato risulta del tutto innovativo perché è in netta contrapposizione con gli studi effettuati nel corso degli anni novanta da studiosi come Ivarsson e Carroll , i quali sostenevano che una traduzione ridotta è la condizione indispensabile per consentire agli utenti di elaborare il testo scritto in modo efficace.

Un altro fattore interessante riguarda l'impatto che gradi diversi di equivalenza traduttiva tra testo di partenza ad esempio in inglese) e sottotitoli (in italiano) possono avere sulla fruizione ed elaborazione dei sottotitoli stessi. Da un punto di vista oculomotorio, è stato dimostrato che le traduzioni che divergono eccessivamente dall originale causano un aumento del numero totale di deflessioni (movimenti saccadici in verticale) tra sottotitolo e immagine; ciò sarebbe dovuto al fatto che vengono attivati meccanismi di verifica tra messaggio originale e testo di arrivo (soprattutto se si considera che la sottotitolazione, in qualità di traduzione trasparente, permette un

confronto immediato e continuo tra la traccia audio e quella scritta) . Incongruenze


sostanziali tra dialoghi originali e sottotitoli in traduzione, dunque, possono comportare uno sforzo di elaborazione di lettura

Si intende precisare, tuttavia, che il numero delle deflessioni tende ad aumentare maggiormente nel caso in cui la divergenza traduttiva sia determinata da strategie di riduzione testuale, come l'eliminazione di più parole o intere espressioni, e non tanto da tecniche di riformulazione testuale

Alla luce di questi recenti studi, il sottotitolatore, a differenza dei traduttori letterari o saggistici, deve trovare il giusto equilibrio tra le informazioni da esplicitare e quelle da omettere tenendo presente che le scelte effettuate hanno un riscontro inevitabile sulla fruibilità dei sottotitoli. Tuttavia, non è sempre semplice soddisfare tutte queste esigenze, soprattutto se si considera che gli studi in materia sono spesso in contraddizione tra di loro; inoltre, come già accennato, non ci sono precisi criteri o parametri europei cui il sottotitolatore possa attenersi con assoluta certezza. Per concludere, Gottlieb ci fa notare che: "[.] one should not forget that subtitles are meant for viewers who do not fully understand the original dialogue, not those who take great pride in proclaiming errors' where the subtitlers has simply chosen to use idiomatic


translation even when these may represent a minor re-shuffling of the original lines




2. Effetto della segmentazione del testo sulla lettura dei sottotitoli




La tecnica del tracciamento oculare si è rivelata utile anche nell'osservazione delle reazioni degli utenti agli aspetti strutturali del sottotitolo; in modo particolare, è stata presa in considerazione la questione concernente la segmentazione testuale dei sottotitoli a due righe.

Gli studiosi hanno ritenuto a lungo che quando i sottotitoli sono distribuiti su due linee la segmentazione migliore è quella che rispetta le regole sintattiche della lingua di arrivo (sintagmi nominali, verbali ecc.) per favorire la continuità logica del discorso e la concentrazione dello spettatore

In realtà, sembra che la lettura dei sottotitoli avvenga in modo efficace a prescindere dal modo in cui i gruppi sintattici sono presentati all'utente. Secondo questa prospettiva, sia i sottotitoli spezzati secondo le regole sintattiche della lingua di arrivo, che i sottotitoli i cui gruppi sintattici sono stati divisi sono elaborati in egual maniera e con lo stesso risultato

La qualità dello spezzamento, dunque, non risulta avere nessun effetto statisticamente rilevante ai fini della comprensione del film, della memorizzazione di scene e parole usate nei sottotitoli, o della velocità di lettura di questi ultimi.

Inoltre, a prescindere dal modo in cui vengono spezzati, essi non ostacolano l'attenzione simultanea dello spettatore nei confronti delle immagini e del testo scritto. Gli spettatori, infatti, riescono a seguire in modo efficace le due tracce, senza dover scegliere alternativamente tra parte audio e video

Tuttavia, rimane invariata la convenzione che riguarda la distribuzione grafica dei sottotitoli a due righe. Dunque, quando il testo di un sottotitolo è ripartito su più di una linea, i movimenti oculari devono rimanere minimi per non affaticare il processo di lettura.

Se le righe sono allineate a sinistra è necessario che la riga superiore sia più corta di quella inferiore, così da evitare che i movimenti oculari necessari per spostare lo sguardo da una linea all'altra gravino sul processo di lettura dello spettatore.

Nel caso in cui i sottotitoli siano centrati, invece, non è importante quale delle


due righe sia la più corta, poiché la distanza che deve percorrere l'occhio non varia.


A questo proposito, si intende precisare che i sottotitoli interlinguistici della serie televisiva inglese This is England '8 , realizzati per la seconda parte di questa tesi, sono stati creati con allineamento centrale.

Forniamo un esempio tratto dal primo episodio:




Siamo qui riuniti per celebrare


il matrimonio di Frances Jenkins. .




Prima riga: 31 caratteri


Seconda riga: 35 caratteri




Come si può notare, il costrutto verbo + complemento oggetto è stato spezzato a causa di restrizioni fisiche imprescindibili: non sarebbe infatti possibile mantenere unito il sintagma senza superare il limite massimo di 40 caratteri (spazi compresi) per riga cui deve sottostare il sottotitolo.

Tuttavia, laddove possibile, e dunque limiti quantitativi permettendo, si è deciso di rispettare al meglio le regole sintattiche dell italiano, anche se è stato dimostrato che la segmentazione di sintagmi non incide sulla fruibilità del sottotitolo.



La prima soluzione, a differenza delle altre due, permette di non separare soggetto, verbo e relativo complemento e di non superare il numero massimo di caratteri ammessi per riga.


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