La televisione
E' una semplice scatola con dei bottoni ed uno
schermo su di un lato, quando è spenta non è altro che un brutto ed inutile
soprammobile ma appena la si accende ti permette di varcare la soglia che c'è
tra la reltà e la fantasia: quest'oggetto misterioso è la televisione. In
principio i nostri nonni allietavano le loro giornate ascoltando la radio poi i
nostri genitori comprarono con diffidenza questo "oggetto" ed ora, noi giovani,
passiamo interi pomeriggi davanti ad uno schermo pieno di colori. L'ascesa
della televisione è avvenuta negli anni'70 ma con l'avvento degli'80 e dei
primi programmi per ragazzi; questo strumento ha subito un'incridebile
metamorfosi. Negli ultimi quindici anni pochi si erano chiesti gli "effetti
collaterali" della TV ed ora siamo tutti costretti a confrontarci con essi. Il
problema tocca prevalentemente gli adolescenti e i bambini che fin dai primi
anni d'età vengono spiaccicati davanti ad una televione per interi pomeriggi,
nei bambini c'è il rischio che la televisione sostituisca il genitore o l'amico
di scuola. Negli adolescenti il problema è livemente diverso poiché la
televisione più che causare danni sociali distrugge la voglia di sapere del
ragazzo. Sondaggi hanno dimostrato che solo un ragazzo su cinque ha letto un
libro negli ultimi dodici mesi, il resto preferisce aspettare il film in
televisione. Questo rigetto dei giovani verso la cultura è imputabile alla
televisione, quest'ultima annulla l'essere e gli fornisce informazioni
passivamente, sulle quali lo spettatore non avrà tempo di riflettere perché le
immagini corrono troppo velocemente. Inoltre la televisione assottiglia
vertiginosamente il confine tra realtà e finzione e causa gravi danni alla
psiche dei ragazzi. Fortunatamente in Italia i casi in cui degli adolescenti
commettono stupidagini cercando di imitare ciò che guardano in TV sono ancora
sporadici ma negli Stati Uniti questo fenomeno si espande a macchia d'olio.
Apparentemente non c'è soluzione a questo problema: l'inurbamento delle città
non permette altri svaghi, è così il giovane non ha l'opportunità di
confrontarsi con gli altri finendo per perdere di vista la realtà.
Personalemente ho avuto l'opportunità di passare la mia infanzia in campagna,
giocando all'aria aperta e con degli amici in carne ed ossa, ancora oggi non
passo molto tempo davanti alla televisione e non disprezzo leggere un buon
libro, ma questo è solo un caso tra mille. La soluzione deve nascere dalla
stessa televisione, che dovrebbe proporre programmi che stimolino il ragazzo a scrutare
il mondo che c'è fuori alla porta fino a fargli nascere la voglia di spegnere
la televisione; ma questa è un utopia: le emittenti non trasmetteranno mai
programmi che allontanano i telespettatori e quindi dobbiamo essere noi ad
aprire gli occhi ed usare con maggiore responsabilità questo strumento.