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Prove dell'origine dell'uomo da qualche forma inferiore - sul modo di sviluppo dell'uomo da qualche forma inferiore




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PROVE     DELL'ORIGINE DELL'UOMO

DA QUALCHE FORMA INFERIORE


L'opera scritta da Charles Darwin intitolata "L'origine dell'uomo" si prefigge di considerare se l'uomo, come tutte le altre specie, è disceso da qualche forma preesistente; la maniera del suo sviluppo e il valore delle differenze tra le cosiddette razze umane.

Per arrivare alla conclusione che l'uomo è il discendente di qualche forma preesistente egli ricercò le variazioni dell'uomo nella struttura somatica e nelle facoltà mentali e se queste si trasmettono ai discendenti con le stesse leggi che valgono per gli animali inferiori.

Egli cercando fino a che punto la struttura del corpo umano mostra tracce più o meno evidenti della sua provenienza da qualche forma inferiore trovò la seguenti analogie:

I tessuti e il sangue dell'uomo sono molto affini a quelli degli animali inferiori in quanto l'uomo può ricevere o trasmettere a quest'ultimo alcune malattie come la rabbia, il vaiolo, l'herpes ed il colera.

I nervi del gusto delle scimmie e l'interessamento del loro sistema nervoso mostrano molta somiglianza a quelli dell'uomo in quanto anche le scimmie provano piacere a fumare e ad ubriacarsi reagendo nel medesimi modo.

Le scimmie alla nascita hanno bisogno di cure come i bambini.

L'uomo differisce dalla donna nelle dimensioni, nel vigore del corpo, nella pelosità e nella mente così come differiscono tra loro i due sessi di molti mammiferi.

L'embrione dell'uomo e della scimmia presentano evidenti differenze solo negli ultimi stadi di sviluppo.


SUL MODO DI SVILUPPO DELL'UOMO    

DA QUALCHE FORMA INFERIORE


L'uomo, si sa, è soggetto a molte variazioni, infatti neppure due individui della stessa razza sono uguali.

La lunghezza delle gambe è uno dei caratteri più variabili. Per i denti esiste altrettanta diversità come per i lineamenti. Darwin inoltre osservò che gli organi interni sono più variabili delle parti esterne come la diversità delle facoltà mentali che esiste tra gli uomini della stessa razza e ancor più tra gli uomini di razze differenti. Anche nelle scimmie appartenenti alla stessa specie si riscontra la diversità dei caratteri mentali che è in parte innata o è il risultato del modo in cui sono state trattate o educate.

Oltre a speciali tendenze e abitudini, animali ed uomo, si trasmettono l'intelligenza generale, il coraggio, il carattere buono o cattivo ed anche la pazzia o il deterioramento delle facoltà mentali.

Le cause della variabilità sia nell'uomo che negli animali sono in rapporto con le condizioni in cui ogni specie è vissuta per parecchie generazioni.

L'uomo differisce profondamente da qualsiasi altro animale domestico in quanto non è stato mai guidato da una scelta né metodica né inconsapevole. Nessuna razza o gruppo umano infatti è stato soggetto ad una selezione per il solo fatto di essere più utile a qualcuno.

Darwin nella sua opera ordinò le leggi delle variazioni nel seguente modo:

Azione diretta e definita dalle modificate condizioni ambientali.

Effetti dell'aumentato uso o disuso delle parti.

Arresto di sviluppo.

Reversione.

Variazione correlativa.

Velocità di accrescimento.

Selezione naturale.

Per quanto riguarda l'azione diretta e definita delle modificate condizioni ambientali egli notò che il cambiamento di ambiente induce una quantità quasi infinita di variazioni. Dapprima si credeva che il colore della pelle e la qualità dei capelli dipendessero dalla luce e dal colore ma tutti gli studiosi affermano che questa influenza è stata molto lieve anche, nel corso di molti secoli. Riguardo agli animali domestici il caldo e l'umido agiscono sulla crescita del pelo ma nel caso dell'uomo Darwin non ha trovato nessuna prova.

Per quanto concerne gli effetti dell'aumentato uso o disuso delle parti egli notò che l'esercizio rinforza i muscoli mentre la completa inattività o la distruzione del loro nervo li indebolisce. Quando un rene per malattia finisce di funzionare, l'altro aumenta di volume e compie un lavoro doppio così come le ossa aumentano di volume e si allungano quando sostengono un peso maggiore.

Anche le diverse occupazioni eseguite abitualmente determinano modificazioni nelle proporzioni delle varie parti del corpo. Darwin notò infatti che le braccia dei marinai che prestarono servizio in una guerra erano più corte di quelle dei soldati perché le adoperavano soprattutto per spingere e non per portare pesi. Non si sa con sicurezza se queste modificazioni potrebbero divenire ereditarie se lo stesso genere di vita fosse seguito per molte generazioni ma è probabile che sia così.

Per quanto riguarda l'arresto di sviluppo in cui le parti del corpo continuano a crescere pur conservando la loro primitiva condizione a differenza dell'arresto di accrescimento, l'esempio più evidente è quello del cervello degli idioti: i loro crani sono piccoli, la loro intelligenza è debole, sono portati all'imitazione, sono notevolmente attivi e come gli animali odorano ogni boccone di cibo prima di mangiarlo.

Per reversione si intende l'arresto di una struttura nella sua differenziazione ma la continua crescita.

Numerose anomalie nell'uomo sono state considerate casi di regresso come la crescita dei canini che sono efficienti per la masticazione ma non servono più all'uomo come arma contro i nemici.

L'uomo somiglia a certe scimmie in almeno sette muscoli ciò dimostra che egli potrebbe discendere da qualche creatura simile alla scimmia e alcuni muscoli possono riapparire dopo molte generazioni.

La variazione correlativa mostra che nell'uomo molte strutture sono così in intima relazione che quando varia l'una, varia anche l'altra come i due lati opposti del corpo e delle estremità inferiori e superiori. Anche l'organo della vista e dell'udito, i denti e i capelli, il colore della pelle e dei capelli sono in relazione.

La velocità di accrescimento è importante perché compensa gli effetti gravi di epidemie e di guerre.

E' dimostrato che gli uomini civili siano più prolifici dei selvaggi in quanto hanno una vita meno dura e si nutrono di cibi sostanziosi a differenza dei selvaggi. Quindi i progenitori dell'uomo devono aver avuto tendenza ad accrescersi repidamente ma questa prolificità è ora diminuita poiché ogni territorio è stato densamente popolato.

L'uomo è stato esposto ad una lotta per l'esistenza ed alla rigida legge della selezione naturale conservando le variazioni benefiche ed eliminando quelle nocive. Egli infatti è l'animale più dominante in quanto ha sviluppato un linguaggio articolato, ha scoperto il fuoco di estrema importanza e, dotato di una struttura corporea molto abile e pratica, ha saputo dare ai frammenti di pietra svariate forme. Soltanto lui è divenuto bipede attraverso l'uso delle mani che sono diventate perfette per la precisione ed i piedi per sostenere il corpo e camminare. Le facoltà mentali inoltre si sono gradualmente sviluppate ed il cervello è divenuto più grande.

Altra differenza tra l'uomo e gli animali è la mancanza del pelo sulla pelle. Le parti che ora sono pelose erano molto protette dal calore ma la parte superiore del capo costituisce una eccezione.

Anche la mancanza di coda è un carattere differenziale dell'uomo ma anche delle scimmie.

In conclusione non sappiamo se l'uomo discenda da qualche specie piccola, come lo scimpanzé, o da una vigorosa come il gorilla e quindi non possiamo dire se l'uomo è divenuto più grande e forte o più piccolo e debole dei progenitori


Darwin affermò che non si può trovare un animale che non abbia qualche parte allo stato rudimentale e l'uomo non fa eccezione a questa regola.

Distinse inoltre due tipi di organi:

Rudimentali cioè del tutto inutili.

In formazione cioè di grande aiuto ai loro possessori sebbene non interamente sviluppati.

Il disuso di un organo in un certo periodo di vita in cui esso è più usato e la trasmissione ereditaria sembrano essere gli agenti principali che inducono gli organi a divenire rudimentali.

Egli riporta alcuni organi ora divenuti rudimentali:

L'uomo come molti animali ha la capacità di muovere e raggrinzare la pelle. Come le scimmie egli è capace di eseguire movimenti del cuoio capelluto e possiede sulla fronte il muscolo che solleva le sopracciglia.

Darwin studiò l'orecchio di varie scimmie e anche quello dell'uomo. Egli notò una piccola sporgenza ottusa del margine che si piega all'interno, ossia l'elice. Tale particolare è presente anche nelle scimmie.

Per la maggior parte dei mammiferi il senso dell'odorato ha grande importanza. Nell'uomo invece 

è di scarsissima utilità in quanto non lo avverte del pericolo, né gli indica il luogo del cibo.

Nell'uomo può richiamare però alla memoria idee ed immagini di luoghi e scene dimenticate.

Il dente del giudizio è divenuto un rudimento nella razza umana in quanto si nutre di cibi teneri e 

cucinati.

Queste analogie strutturali dimostrano l'origine dell'uomo da un progenitore comune.

Non si potrebbe dare altra spiegazione al fatto che l'embrione umano nella prima fase sia difficilmente distinguibile da quello di un animale.

Possiamo inoltre capire l'esistenza degli organi rudimentali in quanto il progenitore primitivo possedeva le parti in questione ma sono mutate per non uso o per selezione naturale.






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