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Appunti di antropologia culturale




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APPUNTI DI ANTROPOLOGIA CULTURALE


L'Antropologia culturale studia il comportamento sociale del genere umano nelle sue componenti strutturali e sistematiche. Si analizza la funzione sociale, le simbologie, i segni condivisi.


Percorsi di studio:


  1. parte diacronica delle feste italiane (storia) e parte sincronica (spaccato dei fenomeni della festa, teoria dello Strutturalismo→ un fenomeno è costituito da elementi interattivi tra di loro) Morfologismo di Propp (fiabe): un fenomeno costruisce modelli strutturali.

  1. Palinsesto dello sguardo antropologico sui fatti sociali: 1) Descrizione

2) Analisi

3) Sintesi

4) Progettazione


  1. Le feste e il Ciclo dell'Anno: in tutte le culture le feste dividono il tempo. Concetto di Sistema nei Contesti→ un singola festa non sintetizza tutto il sistema festivo italiano.

La Festa è tradizione non censurata messa in scena. Le feste si collocano in un Sistema Festivo (es. il Natale è collegato all'Annunciazione, all'Epifania, alla Pasqua.)


'In Italia troppe feste, troppe teste e troppe tempeste' (Proverbio rinascimentale francese e spagnolo, quando in Italia 1 giorno su 3 era festivo).

Etimologia e significato dal latino: - Festa→ 'gioia, effervescenza'

- Fiera→ 'mercato, esposizione'

- Ferie→ 'giorno di astinenza dal lavoro'

- Sagra→ da 'sacer', festa che commemorava la consacrazione di una Chiesa. Poi è avvenuta una laicizzazione del termine, e adesso indica un centro per i prodotti gastronomici.


Una matrice importante della festa italiana è la Religione Arcaica Romana. La religione romana era ricca di tradizioni festive, ogni divinità o creatura soprannaturale aveva un tempo e un luogo preciso per la sua festa (es. nelle Grotte Galattofole si adorava una dea che propiziava la montata lattea. Nella 2° età, i romani accolsero divinità provenienti da altri culti; al Sostrato degli Dei Arcaici si aggiunse una grande quantità di Dei Importati (es. Mitra). Con il rito dell''Evocatio' si acquisivano degli Dei rubandoli ai nemici: i sacerdoti invocavano le divinità chiedendogli di abbandonare gli avversari attraverso promesse, sacrifici e offerte. Questo era un periodo di politeismo e sostanziale libertà di culto, poi si attua il processo di Cristianizzazione. I romani, in un primo momento, accolsero il Cristianesimo, finché quest'ultimo non cominciò ad affermare di essere l'unico culto giusto. I Santi si sovrapposero sugli Dei e le loro feste (es. Ferragosto→ 'ferie augusti', prima era la festa del Dio Imperatore in cui, storicamente, è fissato il culmine dell'estate).

La Madonna prese il posto di molte Dee (Diana, Giunone.) e per occupare tutto lo spazio simbolico, sacro, festivo delle precedenti divinità c'è stato bisogno di molti Santi. C'è un grande armamentario di feste dedicate a Gesù e al Culto Mariano (Madonna di Cascia, Madonna delle Grazie.): è questo un culto delle immagini e di un determinato luogo, dove si manifesta l'Aldilà.


Processo di Appropriazione dei Segni: es. Maggio→ Dea Maia→ maiale. Si inseriscono figure ritualmente attive: Maria S. Antonio (ritratto iconografico insieme ad un porcellino)


Passando dal sistema politeista a quello monoteista i Santi hanno assunto il ruolo di Intermediari. Non possono concedere direttamente la Grazia, ma la procurano intercedendo con l'autorità superiore.  Le feste dei Santi nascono nel Medioevo, agganciandosi ciascuna ad una città-stato. Le Invocazioni ai Santi possono avere una dimensione personale (es. guarigione, ricchezza) o una dimensione collettiva (es. pace, vittoria).


'Festa, farina e forca' (detto napoletano)  'Panem et Circenses'(la festa è una delle componenti manipolatrici del potere, si da divertimento in cambio del consenso)


Le feste legate ai pellegrinaggi sono molto importanti, soprattutto nelle comunità a matrice islamica, dove le danze portano ad uno stato di trance che permette di raggiungere l'illuminazione e la beatitudine.


Processione: giro intorno ai luoghi più significativi della comunità. Questo tragitto funge da benedizione che scaccia il demonio attraverso la statua o l'icona del santo.


FESTE MEDIEVALI


Con le feste medievali nascono i meccanismi interpretativi usati anche oggi. Sacre Rappresentazioni → rappresentazioni teatrali della vita religiosa, si mettono in scena morte e miracoli di un santo (es. rappresentazione di S.Giorgio e il Drago). Si tratta di riti prevedibili, dall'esito sempre uguale.


Mito (storia sacra, realtà metaforica) Rito (viene rinnovata la devozione al santo, la commemorazione cade nel giorno del martirio, cioè della sua ascensione alla vita celeste)


Nelle società rurali, in ambienti agricoli, si festeggiano Solstizi e Equinozi, durante i quali la parte cosmica si unisce a quella religiosa (es. Natale→ festa d'inverno, dal culto di Mitra si passa a Gesù).


Leggenda: racconto che minore veridicità del mito, ma più della normale narrativa.


Le rappresentazioni teatrali erano molto frequenti nel Medioevo, perché erano comprensibili al pubblico e rimanevano impresse nella mente. Si invade lo spazio laico (strade, piazze.) e viene rappresentato l'Aldilà. La costruzione dantesca della Divina Commedia ha riscontri bibliografici dei periodi in cui, a Firenze, era messo in scena L'Inferno sull'Arno (tra il Ponte della Carraia e quello di S. Trinita). Gli attori si mascheravano da anime e diavoli e si muovevano nel fiume su delle barche, questa rappresentazione risulta sacra e profana insieme.

L'Albero della Cuccagna e il Paese di Bengodi: nel Medioevo, visto che la gente moriva di fame, festeggiare = mangiare e con il banchetto si rappresentava il sogno dell'abbondanza.


'Chi non carneggia non festeggia' (a quei tempi la carne rossa era una rarità)


La religione si mescolava all'abbondanza gastronomica, come contrapposto alle ristrettezze economiche. Festa = Consumo vistoso (es. In Guinea esiste ancora oggi la Festa dei Maiali: si massacra in un solo giorno tutto il bestiame come potente sacrificio alla divinità).


La Festa dei Folli→ rimanda ai Saturnali romani, ci si mascherava per stravolgere i ruoli sociali (es. il ricco si vestiva da povero). Si creava il Caos per poi ripristinare l'Ordine (il caos primordiale che da nuova energia alla comunità). Durante questa festa maschere mostruose profanavano i luoghi sacri e vi si cantavano canzoni lussuriose. Nei tempi antichi il Re dei Folli era uno schiavo che, alla fine della festa veniva ucciso. Con il passare del tempo ad essere messo al rogo fu un fantoccio di paglia ( a Calcutta, ancora oggi, vengono bruciati enormi fantocci). Dopodichè si tornava al tempo normale, usuale. Tutte le feste celebrano la continuità nelle comunità:

Feste agrarie: fertilità

Feste cittadine: prosperità/ ricchezza


Molte feste dei patroni delle città stato divennero in seguito feste nazionali.


Pasto rituale: riunisce tutti, ritualità parallela (es. Thanksgiving Day).


Nel Medioevo la Festa assume una struttura complessa, ha una valenza religiosa, economica e politica (come un atto di cittadinanza). Durante le feste si azzeravano le rese dei conti tra famiglie (clan) rivali. 'Remissio debitum': due consorterie, in occasione della festa del santo, si rimettevano i debiti per porre fine alla lotta.

Le feste medievali finiscono con il Rinascimento. Avviene così un cambiamento strutturale ed epocale. Sotto il contesto culturale si formano le Signorie; l'orizzonte di riferimento diventa più ampio della città-stato ma più stretto degli Stati Nazionali. E' in questo periodo che si inizia a delineare l'identità regionale. Le feste si trasformano prendendo due direzioni:


Continuano ma perdono il loro significato originario

Vengono ripescate dopo un tot di anni


FESTE RINASCIMENTALI


Nella Firenze dei Medici avviene un cambiamento strutturale. Prima, alle rappresentazioni, partecipava tutta la comunità; da ora in avanti si scinde tra pubblico passivo (spettatori), attori professionisti e lo sponsor (signori nobili). La città, durante la festa, diventa luogo teatrale e ludico: canti carnacialeschi, apparati scenici, cacce, giostre, tornei.Si uccidevano le fiere con un gioco che si rifaceva a quello degli antichi romani (es. toro finto -vs- toro vero). Riprese la pratica medievale delle cacce che però era affidata, come nei tornei, a degli specialisti. I carri mostravano le allegorie dei vizi e delle virtù e celebravano i Trionfi del Petrarca.

Durante i Carnevali venivano rappresentati miti, angeli caduti, l'astrologia, allegorie.; c'erano maschere esotiche e bifronti (camminavano all'incontrario), saltimbanchi.Si univano cioè metafisica, fantasia, storia e società.

Il paradigma delle feste fiorentine diventò lo scenario di quelle italiane ed europee.


Renovatio Temporis (chiamato così dai latini): E' l'inizio dell'anno e si attua un festeggiamento carnevalesco che rappresenta il caos primordiale, il quale è presente in tutte le culture.


In una cittadina del Molise viene fatto il Processo al Carnevale, rappresentato da una figura grottesca e bestiale. In questo modo i mali del mondo vengono spazzati via e la comunità si purifica.


Giostre del Saracino: sono presenti in molte feste italiane. Dei cavalieri in sella al cavallo colpiscono un fantoccio che rappresenta un guerriero musulmano.


Beneditio Equorum et Animarium: proviene da un rito arcaico cristiano del IV sec. Il cavallo, prima del Palio, viene benedetto nella Chiesa di contrada.


Dibattito sul concetto di Festa e Rivolta


Alcuni pensano che la festa sia un fenomeno rivoluzionario, altri invece sono dell'opinione che sia reazionaria. Secondo Umberto Eco la festa rivoluzionaria non esiste perché, se lo fosse davvero, i potenti non la permetterebbero. Esistono però rivoluzioni cominciate con eventi festivi (es. la presa della Bastiglia). Il Carnevale, come accadde a Rio de Janeiro, può essere il pretesto che scatena la confusione, perché si crea una situazione caotica che alimenta atteggiamenti insurrezionali.


FESTE BAROCCHE


Nel 1500 lo scenario festivo si sposta da Firenze a Roma, ad opera del Papato. Si crea cosi il complesso Rituale festivo pontificio. L'udienza acquista una sua liturgia importante: il Papa stava seduto su un trono, vestito d'oro e ci si doveva prostrare dinanzi alla sua figura (concetto largamente ecologico: sottomissione totale come gli animali), poi si dava un 'bacio alla sacra pantofola'. Le cerimonie liturgiche erano numerose: partenze, ritorni, dichiarazioni di interdetti (scomuniche comunitarie, si sconsacravano le Chiese delle città ribelli al Papato). Vi erano poi:


Canonizzazioni→ Si diventa Dottore della Chiesa

Beatificazioni→ il Santo è dichiarato esempio ortodosso di vita e si colloca tra i Beati in paradiso

Santificazioni→ Si diventa Santi attraverso un esame dei propri titoli, con certificazione dei miracoli fatti


Dal 1500 vennero organizzate moltissime feste per le Santificazioni e tanti pellegrini arrivano dalle altre città: si portavano le icone in processione, si leggevano i titoli e si dichiarava la sua santità. Le Assunzioni al Soglio pontificio sono tra i cerimoniali e i rituali che trovano la loro posizione strutturale definitiva nel Cinquecento. Secondo Burke «le assunzioni erano create apposta per destare meraviglia nel popolo». Le entrate solenni erano cariche di trionfalismo e venivano creati apparati scenici effimeri barocchi (erano deperibili, in carton gesso, per risparmiare tempo e denaro), il loro precursore fu Leonardo Da Vinci alla corte di Ludovico Il Moro. Nasce la Sedia Gestatoria, sorretta dalla guardia papale (membri di famiglie della nobiltà romana: Orsini, Colonna.), e i ventagli processionali di piume di struzzo, che davano il fascino dell'esotico e contribuivano a creare una spettacolarità incredibile. Coreograficamente era uno spettacolo di enorme impatto (portico del Bernini). Per impedire la caduta di attenzione da parte del popolo, dopo un certo periodo, gli spettacoli venivano cambiati e, una volta l'anno, si faceva una profanazione rituale del tempio. Poi tutto tornava come prima (Sacralità ribadita). Durante il Carnevale Romano, legato alle ritualità pagane, è sempre stato un atto molto significativo perché avveniva nel centro della Cristianità, quindi il 'trasgressivo' era affiancato al 'divino' (forte importanza delle maschere). Osculum Pedis: il Venerdì Santo il Papa lavava e baciava i piedi a 12 cardinali. A metà del Carnevale, per un giorno, non c'è nessuna maschera e appariva la Veronica ('vera icona'), il giorno dopo tornano i diavoli.

Il '500 è anche il secolo del Palio di Siena, noto come il momento culminante delle grandi feste di agosto per la Madonna, regina del cielo e dello Stato senese, la quale era diventata un oggetto di culto religioso e civico (come S.Marco a Venezia). La festa della Madonna era il 15 agosto (aveva rimpiazzato le Feriae Augusti), quando per i senesi l'estate raggiungeva il suo apice. Siena festeggiava la propria ricchezza, prosperità, fertilità e felicità. Le feste avvengono nel Duomo nuovo, prima c'era S.Bonifacio. Tutti partecipavano andando in Chiesa ad accendere un cero alla Madonna, anche le istituzioni dello stato. Per 15 giorni si commerciava e, in più, un bambino tirava a sorte 2 carcerati che quel giorno sarebbero potuti tornare a casa, si credeva che fosse la Madonna a guidare la mano dell'innocente. Come segno di buon auspicio si sceglievano due ragazze povere a cui il popolo donava la dote per sposarsi. Il 15 si faceva la corsa alla lunga, che partiva dov'è l'ospedale psichiatrico. Nello slargo, in terra, c'è un marmo quadrato che segna il punto dove i cavalli pativano. Poi salivano in Pantaneto, Banchi di Sotto, Via di Città e S. Bonifacio. Il premio era un pezzo di stoffa molto grande, che poteva essere utilizzato per fare degli abiti vescovili; solo nel '600 verrà dipinto con l'immagine della Madonna. Il 16 c'era il Palio Corto, che si correva come culmine della festa. All'inizio i cavalli impiegati erano quelli da guerra, perché si trattava di un gioco molto violento, simile ad un addestramento militare. Il Palio nacque per via dei ricchi signori che allenavano i loro cavalli per andare in guerra; i ricchi facevano la cavalleria, mentre i poveri si allenavano a fare la fanteria picchiandosi da terra. Inizialmente i fantini usavano delle fruste a 9 code, ma nel 1752 si disse che era troppo cruento e lo si sostituì con il nerbo (fallo di bue essiccato e stirato). E' tra il '400 e il '500 che il Palio diventa quello che è ora, e non serviva più per allenarsi alla guerra ma per far entrare soldi. Le contrade appaiono in piazza agli inizi del '500 e si passa da festa paramilitare a Gioco, e il Palio da nobiliare diventa popolare. I simboli delle contrade sono gli stessi di oggi, mentre i loro colori sono mutati per secoli prima di stabilizzarsi. Nel 1600 non viene più fatta la corsa alla lunga, solo quella in Piazza del Campo. Tra il 1552-1559 finisce la Repubblica Senese e vengono cacciati via gli spagnoli. Carlo V ingloba lo Stato di Siena al Ducato di Toscana perché, secondo lui, non aveva più un senso. Il Palio celebrava la Repubblica di Siena, che adesso non esisteva più; inoltre ora i senesi dovevano andare a Firenze per portare doni alla Madonna, mentre prima era l'opposto. Desemantizzazione del Palio: non ha più la funzione di celebrare la potenza della Repubblica di Siena, ma semplicemente rievoca il tempo che fu, serve a mantenerne viva la memoria. Ogni contrada diventa una piccola città dentro la città: ha una sede, un oratorio e una Chiesa con un sacerdote che officia la messa. Il passaggio dal Palio alla lunga a quello fatto in piazza ha una valenza simbolica; la piazza è un circolo chiuso che sta a significare la fine dell'età dell'oro di Siena. Non c'è evoluzione e, alla fine della Repubblica, la città volge le spalle al mondo, si chiude in se stessa, almeno per il giorno del Palio; che, invece di morire, si fortifica.


In Italia la Repubblica di Venezia è l'ultima a cedere e con lei morì anche il suo Carnevale. Dall'acqua si ha una visione migliore della città, questo diventa il carnevale della Maschera e dello Specchio (la città si rispecchia nei canali). Le maschere sono quelle settecentesche di fantasia, grottesche e riprese dalla Commedia dell'Arte, pochissime quelle di origine medievale. Nel 1980 inizia il revival del Carnevale di Venezia (carnevale→ 'carro navale', forse l'etimologia della parola viene da qui). Il Carnevale si apre con il Volo della Colombina (un ragazzo/a vestito/a da angelo sospeso ad un filo sopra piazza S.Marco. Anticamente la Colombina era impersonata da un arabo, che se cadeva non se ne curava nessuno. Per un po' di tempo questa cerimonia era stata sospesa perché alcuni angeli erano morti rompendoglisi l'imbracatura. La stessa sera dell'inaugurazione veniva fatta una regata in maschera con vincitore. Le maschere veneziane non hanno espressione, e di molte non se ne conosce l'origine. Sono persone che simboleggiano la vanità (es. si mettono in posa davanti alle telecamere). La maschere conferisce alla persona che la indossa un'attenzione che nella vita normale non può ricevere, e questo suscita forti emozioni. La maschera nasconde e allo stesso tempo rivela i desideri segreti, simboleggia la rappresentazione (es. maschera di Pulcinella, sovrapposizione delle modalità; è sia uomo che donna). Il Rogo del Fantoccio è sparito da Piazza S. Marco, perché pericoloso, ma continua ad essere fatto nelle isolette di Murano e Torcella.


Nel Ciquecento rientrano anche le Feste Regali dell'imperatore Carlo V. Nel 1535 coinvolsero gran parte dell'Italia, ogni città preparò un Trionfo (citazioni esplicite ai trionfi romani) per l'esercito di ritorno dall'Africa (Messina, Napoli, Roma, Siena.). A Bologna 'il trionfo della Spada si intrecciò a quello della Croce', il Papa e Carlo V si incoronarono a vicenda.


Ogni Corteo ha una sua sintassi, una sua grammatica, e una sua retorica.


Feste del Maggio: celebrano la fioritura e la fertilità (2 esempi)


A Gubbio, dalle parti di Assisi, viene fatta la Corsa dei Ceri. 3 ceri vengono portati a spalla a gran velocità da 3 gruppi su per il Monte Ingino, fino ad arrivare al tempio d'origine precristiana. Inizialmente le tre macchine rappresentavano tre confraternite (persone con una certa occupazione, es. studenti contadini) poi, con l'avvento del Cristianesimo, la festa venne dedicata a S.Ubaldo, il quale cacciò le 12 città alleate con Perugia che volevano conquistare Gubbio. I ceri sono delle macchine in legno, sono tre ed ognuno ha un colore e un Santo: nero- S.Antonio, azzurro- S.Giorgio e giallo- S.Ubaldo. I bambini vengono istruiti fin da piccolissimi all'amore per i ceri, ne vengono costruiti in miniatura per farli giocare e, il giorno della corsa, vengono messi a cavalcioni su di essi. La sera prima della festa la gente gira tre volte intorno alla Fontana del Bargello, quasi come fosse un fonte battesimale, per ottenere la 'cittadinanza di folle'. L'alzata del Campanone scandisce i momenti della festa. Alla partenza si bagna il cero con una brocca, ci si innesta la raffigurazione del Santo e poi viene alzato lanciando la brocca. La corsa non è una gara, prima parte S.Ubaldo, seguito da G.Giorgio e infine S.Antonio. E'sempre il cero del Patrono ad arrivare al tempio per primo chiudendo i cancelli. A sera i ceri vengono riportati giù dal monte. Il Rito che si mescola al Gioco.


La Festa dei Serpi a Cocullo, in provincia dell'Aquila, forse ha origini pre-cristiane legate al culto della dea Angizia. Prima il serpente era un simbolo molto forte e solo con il Cristianesimo assumerà un'accezione negativa. Gli abitanti catturano i serpenti togliendogli il veleno, li maneggiano e li offrono al patrono S.Domenico Abate. Si narra che fu morso da un serpente e guarì miracolosamente; protegge dai morsi dei serpenti e dei cani rabbiosi. I serpenti vengono messi sulla statua del santo in processione, poi vengono lasciati liberi; ai migliori serpari viene dato un premio. 'A S.Giuseppe la prima serpe' (a marzo comincia la cattura delle serpi) e con i Giri di Questua si raccolgono soldi e cibo da offrire al Santo. Tra una funzione e l'altra i fedeli baciano la reliquia con il dente del Santo, perché si crede protegga dal mal di denti (rituale dal paradigma magico, 'dente per dente', si suona la corda della campana con la bocca). Delle donne chiamate 'festarole' preparano dei pani votivi in onore a S.Domenico chiamati Ciambellati.


E' difficile esista una festività senza una sua storia, letterale o inventata che sia. Rimandi strutturali (es. tirare la catena con i denti per averli forti). Durante la festa si risacralizzano il tempo e lo spazio, poi con la desacralizzazione si torna ai tempi e agli spazi di ogni giorno prima però c'è la chiusura dei festeggiamenti (es. fuochi artificiali). La festa si attacca sempre ad un paradigma antico e uno recente. Spesso si ha l'esigenza di mostrare simboli forti: serpenti, costumi, musica.


Funzione fatica→ gli italiani hanno l'usanza di toccarsi e scambiarsi saluti molto spesso.


Natale: paganesimo cristianità sincretismo (consumismo). E'un ciclo di 12 giorni che termina con l'Epifania. In passato i doni ci si scambiavano il 1°gennaio e li portava Gesù bambino. E' stata la tradizione nordica a importare l'albero, il vischio e Babbo Natale. La Befana, in origine, era una delle 3 Parche che tessevano il filo della vita. Entrava dal camino e portava ai bimbi dolci e carbone, in cambio le si offrivano cibo, acqua e sapone per lavarsi.


Dare→ Ricevere→ Ricambiare (Ciclo Antropologico). Obbligo di fare regali all'interno di una ristretta comunità, tutte e 3 le fasi sono obbligatorie. Circolazione Doni = Circolazione della Grazia (non si da mai in cambio del denaro, si fa, ad esempio un fioretto). Il ciclo si inceppa con una Negazione della Reciprocità (es. operai della FIAT che rifiutarono il regalo della famiglia Agnelli per l'Epifania).


Mentre il Rinascimento aveva un'architettura festiva vera (copiata dagli edifici), nel Barocco il mondo è una sfera il cui centro è ovunque, la circonferenza in nessun luogo e la festa è un 'meraviglioso composto'. Non viene più copiata l'architettura, saranno le feste ad ispirarla ('effimero barocco'). La festa è costruita su modello della realtà, ma non ne è la copia.

Urbano VIII ridusse il numero delle feste e dei giochi pubblici, ripulendo le festività dalle loro scorie pagane. Il Rituale Papale è tutto di matrice barocca: entrate, uscite, benedizioni 'Urbi et Orbi' (Roma che rappresenta tutto il mondo), beatificazioni, santificazioni (pellegrini).

Si gioca con gli elementi naturali: fuochi artificiali, girandole, fontane di fuoco, decorazioni sugli edifici, giochi d'acqua (Leonardo da Vinci ingegnere idraulico): es. Canonizzazione di S.Tommaso da Villanova nel 1658→ rappresentazione dei 7 peccati capitali, impersonati ognuno da un pianeta (Giove/ Nettuno- superbia, Venere- lussuria, Marte- ira, Saturno- gola, Mercurio- avarizia.). Poi arrivava l'immagine del Santo che scacciava le divinità pagane e avveniva il Trionfo delle Virtù sui Vizi. Il Barocco mescola e raddoppia il 'vero' e il 'verosimile' in pittura, scultura e architettura (acquista enorme importanza grazie alle decorazioni per le feste, momento creativo istituzionale).


Festa dell'Assunta a Guardia Sanframondi in provincia di Benevento→ il giorno della festa viene aperta l'urna di vetro con dentro la raffigurazione della Madonna. La serratura della lastra è a 3 chiavi (rituale barocco, ognuna ha bisogno delle altre 2). La statua acquisisce efficacia simbolica solo quando l'urna è aperta e interagisce direttamente con i fedeli. Le persone vestite da angeli, martiri e Santi sono uno stilema barocco.

I Battenti→ uomini incappucciati che vanno in processioni e si strusciano sul petto una spugnetta di sughero con degli spilli per espiare i peccati (manifestazione popolare).


La festa, da una parte, è celebrativa del potere; dall'altra è un'interruzione temporale e spaziale della realtà quotidiana. E' rivoluzionaria e trasgressiva, come spettacolo dei valori quotidiani. Peter Burke narra delle Feste di Luglio del 1647 a Napoli come della rivolta più spettacolare del 1600. Veniva simulata una battaglia tra mori e cristiani davanti ad un castello di cartapesta (in questo gioco vince sempre il rappresentante del padrone del territorio). L'universo festivo, paradigma del mondo alla rovescia,  fornisce l'occasione e il registro espressivo alla rivolta (Masaniello).


FESTE ILLUMINISTICHE


Nel secolo dei Lumi la festa veniva criticata perché considerata eccessiva e irrazionale. La Serenissima è in decadenza sia politicamente che economicamente, ma non come centro del piacere e dell'arte, nasce il mito della 'morte a Venezia'. Durante il Carnevale troviamo maschere medievali, quella dell'Uomo Selvaggio come creatura infesta proveniente dalla Natura, maschere provenienti dal teatro di Goldoni (Arlecchino, Colombina, Pantalone.) e maschere regionali (Gianduia- Torino, Pulcinella- Napoli, Balanzone- Bologna, Stenterello- Firenze). La Bautta, coprivolto maschile con trina e tricollo, è una maschera misteriosa, che non rappresenta niente in particolare. C'è chi pensa si arrivata con Marco Polo dall'Iran, ma non ci sono riscontri attendibili.

Arlecchino: si pensa provenga da una serie di maschere demoniache (diavolo Arichino)

Colombina: sottospecie di coquette

Pantalone: avaro brontolone

A quei tempi la gente girava con la maschera sul volto 6 mesi l'anno. Il Carnevale era collegato al gioco d'azzardo e si nascondeva il volto per sottrarsi ai creditori dei debiti di gioco. Nel 1764 venne decretata la chiusura del Ridotto (Casinò), Casanova ne scrisse definendolo 'Un glorioso miracolo del giurista S.Marco'. La Maschera, dal punto di vista della comunicazione dei segni, nasconde e allo stesso tempo mostra. Segnala l'entrata, il mettersi in gioco, l'uscire dal quotidiano. Quando la cultura di riferimento muore, generalmente muore anche la festa (Il Palio è un eccezione, nel 1500 viene risemantizzato). Così il Carnevale veneziano finisce con la sua repubblica. Si carnevalizzava il potere e, se la repubblica non esiste più, non c'è più ne un senso ne un modello di riferimento su cui farne la satira.

Nel 1700 presero vita molti carnevali di matrice illuministica, con esibizioni di macchine moderne e giochi meccanici (simil robot); era in voga la satira del contadino, di quello che vive fuori città. A Roma venivano fatte 'le belle statuine', che rappresentavano scene mitologiche. I cortei erano pieni di macchine allegoriche con scene del tempo (es. Il Commercio risollevato da Pietro Leopoldo- granduca di Toscana, L'Agricoltura, Il Commercio, La Pubblica Felicità.). Nelle città italiane si facevano vari palii e carnevali in Via del Corso (chiamata così perché ci veniva fatta una corsa).

A Roma c'era la passeggiata su carrozze decorate, rappresentazioni teatrali, farse.la corsa di cavalli era la metafora della vita stessa.

Con la Rivoluzione Francese(1798), che modifica il calendario festivo, arrivano in Italia le Feste Giacobine: alberi della libertà, banchetti, coccarde (prima non esistevano), esaltazione dell'individuo e del popolo.


Tutti i riti rimandano ad un mito (es. Comunione) e viceversa (come un gioco di specchi; non è che uno viene prima e l'altro dopo): sacralità, verità e santità della storia. Il Pellegrinaggio è un viaggio fisico-simbolico che cambia il nostro status di persona, è di tipo ascetico. Si va dove si è manifestata la Divinità, un luogo segnato dalla tradizione. Va compiuto almeno una volta nella vitae si morirà nella Grazia e con la sicurezza di andare in Paradiso. I Re Magi furono i primi pellegrini della storia:

Melchiorre (re di Nubia e Arabia)→ Oro (maestà, regalità e tributo)

Baldassarre (re di Godolia e Saba)→ Incenso (sacrificio, podestà divina)

Gasparre (re di Tarsi ed Egriseula)→ Mirra (immortalità, olio per i cadaveri- presagio)

Nel 325 d.C. la regina Elena, durante un viaggio in Terrasanta, trova la vera Croce, da qui in poi avverrà una trasmutazione continua di reliquie. Le Crociate (XI-XII sec.) erano dei pellegrinaggi in armi, una traslazione di sacralità che colpì tutto l'Occidente (reliquie chiuse mostrate una volta l'anno).

Viaggio Religioso -vs- Viaggi di Scoperte (Colombo)

(viaggio secco, andata-ritorno) (viaggio mitico, sacro-profano)

Oggi viene sacralizzato l'esodo di massa durante le vacanze di Natale e a Ferragosto.


FESTE OTTOCENTESCHE


Napoleone riportò in auge il Trionfo Romano e i segni religiosi furono messi in secondo piano. Nel periodo della Restaurazione il gusto imperiale napoleonico viene conservato. Secondo Stendahl: 'Le feste sono indicazione degli italiani e delle loro ideosincrasie storiche'.


Firenze→moda del Granduca Leopoldo

Roma→ osservazione dei riti papali

Napoli→ adorazione di S.Gennaro

Milano→ Naumachie: si allagava una piazza e si facevano delle battaglie navali con sfilate di personaggi marini, cortei comici di nani che facevano la corsa nei sacchi.


Nel 1800 la festa diventò un pretesto per le manifestazioni patriottiche (Risorgimento), ad esempio si lanciavano volantini con il tricolore dai loggioni dei teatri, si scriveva sui muri 'Viva Verdi' e si mandavano alle dive mazzi di fiori che ricordavano la bandiera italiana. I colori austriaci (giallo e nero) venivano fischiati. Nel 1849 Garibaldi prese Roma contro i francesi; cortei andavano per la città esibendo il colore rosso e facendo la parodia alla Marsigliese. Queste erano feste improvvisate, due mesi dopo venne illuminata a festa la cupola di S.Pietro. Nel 1860 a Napoli, durante la spedizione dei 1000, il 7 settembre la gente lanciava fiori al passaggio del treno su cui viaggiava Garibaldi. Mentre la locomotiva passava vicino ad una fortezza borbonica, Garibaldi, con un colpo teatrale, si mise in piedi su un balcone esponendosi al rischio che gli sparassero, ma gli avversari si arresero e risposero a salve. A palazzo reale Garibaldi si affacciò al balcone tra gli applausi della folla. Festa come sistema dei segni che cambiano: Madonna di Piedigrotta, al parroco fu donata una Madonna con una fascia tricolore.

Nell'Italia postunitaria i ceti dirigenti avviarono l'unificazione vera e propria: si cercò di unificare la lingua (dibattito tra Ascoli e Manzoni), alfabetizzare il popolo (leggere, scrivere, far di conto), si tentò di realizzare una letteratura nazional-popolare (I promessi sposi, Cuore) e di raccogliere le tradizioni culinarie delle varie regioni (ricettario di Pellegrino Artusi, per le classi borghesi). Per salvaguardare le tradizioni e la loro evoluzione si cercò di adeguarle ai tempi futuri, senza imbalsamarle. I Savoia attuarono una esplicita politica delle feste facendo interventi propagandistici nelle varie città, dove Umberto I e la consorte Margherita si recavano. Alla regina piaceva assaggiare le specialità del luogo, si italianizzò la cucina di corte perché prima si mangiava alla francese. Nelle varie regioni i cuochi aggiustavano i piatti per standardizzarli al palato regale e furono inventate molte pietanze nuove: la pizza margherita a Napoli, a Siena il panforte, a Firenze la torta margherita (wafer con crema di cioccolato). A Monza, durante una festa ginnica, il re fu assassinato e tutte le visite furono cancellate.

I Savoia provarono a modificare le strutture delle feste per dare una visione del Medioevo come antenato dell'Italia unita sotto la monarchia. Per creare un sentimento nazionale questo periodo venne mitologizzato (in Inghilterra c'era il revival gotico).

A Roma arrivò un genere di spettacolo a metà tra quello popolare e il circo. Erano apparati festivi mobili che si spostavano ovunque ci fosse una festa. Arrivò il 'Buffalo Bill Wild West Show', paradigma che diede l'imprint alla nostra idea dei cowboys e degli indiani. C'era il football giocato da cavalli e altri giochi equestri. I Savoia istituirono le Feste Nazionali:


1 Giugno: Festa dello Statuto

21 Aprile: Natale di Roma (si narra che la città fu fondata quel giorno)

2 Ottobre: Plebiscito (annessione delle altre regioni al Regno d'Italia)

20 Settembre (1870): Presa di Porta Pia (fine del dominio temporale del Papa, tra Stato e Chiesa ci furono scontri fino ai Patti Lateranensi del 1929, questa festa fu tolta dal calendario ufficiale nel 1914)

C'erano poi le Mezze Feste (compleanni e anniversari della famiglia Savoia)


FESTE NOVECENTESCHE


Tra le 2 guerre il Fascismo continuo la politica delle feste dei Savoia. Si cercò di trasformare il patriottismo general-romantico in un nazionalismo militarista (accentramento, militarizzazione, fabbrica del consenso). Cercando di creare un'identità nazionale militaristica-espansionistica la feste si trasformarono in Giuochi Maschi. Si facevano parate militari in divisa e in costume, giostre e tornei per rendere i giovani atletici. Venne istituito il Comitato Nazionale delle tradizioni popolari, un organo che aiutò la nascita e la rinascita delle tradizioni festive.


Dimensioni ed Ideologie Festive: Localismo, Regionalismo, Nazionalismo, Internazionalismo


Internazionalismo e Multiculturalismo furono appena accennati e Regionalismo e Localismo furono attaccati. Il Fascismo prevedeva solo il Nazionalismo, in un'Italia romanizzata e cattolica. Tutti i giochi dovevano preparare alla guerra. Nel 1927 l'Opera Nazionale del Dopolavoro inglobò tutte le attività del tempo libero (gite in giro per l'Italia, turismo di massa). Ci fu una Rinascita delle Feste Pubbliche Italiane (es. Marcia su Roma e la Befana Fascista. La Festa del Grano ebbe un enorme successo, perché legata ad un ciclo naturale cosmico (veniva festeggiata da millenni, Risemantizzazione della festa). Il Dileggio del Cristo a Barletta venne abolito dal Vaticano perché ritenuto eccessivo, furono vietati anche i balli come il tango perché ritenuti incestuosi. Nel 1938 ci furono le cerimonie per la visita in Italia di Hitler. Il 9 maggio, nel Giardino di Boboli a Firenze, si presentò la rinascita delle Roma fascista e delle tradizioni toscane. Il Fascismo cambiò il calendario festivo inserendo le proprie celebrazioni e riducendo quelle dei Savoia:


23 Marzo: Creazione dei Fasci    11 Novembre: Genetriaco del Re

21 Aprile: Marcia su Roma

31 Novembre: Vittoria della 1° Guerra Mondiale

12 Ottobre: Scoperta dell'America

Feste dopo il 1949: - 2 Giugno: Festa della Repubblica

- 25 Aprile: Festa della Liberazione

- 1 Maggio: Festa del Lavoro

- 4 Novembre: Unità Nazionale


Con la Mezzadria ci fu una rivoluzione sociologica importante, negli anni '60 finisce la famiglia patriarcale. La Politica delle feste passa nelle mani degli assessorati al turismo alla cultura, allo spettacolo e alle pro-Loco (es. Estate Romane, si valorizzano vecchi luoghi). Con il Concilio Vaticano II si semplifica il calendario festivo con una classificazione delle feste basata sulla centralità dei Misteri di Cristo e il culto Mariano. Si distingue tra feste Ecumeniche (internazionali) e d'interesse locale. Grande spettacolarità nei viaggi papali (Paolo VI, Giovanni Paolo II).


Feste politiche: Festa dell'Unità (PCI) e Festa dell'Amicizia (UDC). Oltre ai dibattiti politici si fanno spettacoli di cabaret e concerti. Nel 1970 il 60% della gente che andava alla Festa dell'Unità non era comunista.


La festa ridiventa il luogo di costruzione della propria identità, messa in scena da un gruppo definito. E' un rimedio contro la globalizzazione (es. il Palio). Party (festa in miniatura).


Componenti di una festa (unità minime)


Comunità: 'gente che ci va' (Nietsche), la festa è un rituale aperto, non un qualcosa di segreto

Convivio e Simposio: si beve e si mangia insieme, assunzione di droghe a scopi mistici per entrare in contatto con la divinità

Spettacolo: mostrato, partecipato o mezzo e mezzo. Intrattenimenti vari, canti, balli.

Occasione: storia reale o mitologica, rito che riprende un mito, storia sacra (motiva la creazione/ esistenza di una comunità) o leggenda, compleanno di una personalità importante.


Rito -vs- Gioco

(Si conosce sia l'inizio che la fine, ci da la                ( es. derby: una squadra contro l'altra, come

rassicurazione che rimane sempre così, es.                 Harvard contro Yale. Le regole sono sempre le

S. Giorgio che uccide il Drago e salva la                    stesse ma non l'esito)

fanciulla)


La rassicurazione della Ridondanza e della Permanenza del rito rimanda alla storia e ai suoi rituali, le persone si ritrovano facendo insieme le stesse cose degli anni precedenti. Riti di Valorizzazione: l'apertura della festa valorizza il tempo e lo spazio (es. il tempo del Carnevale non è lo stesso del resto dell'anno, è speciale e particolare, manca quasi il suo scorrere). Lo spazio è lo stesso di tutti i giorni, ma viene addobbato e decorato perché ciò che vi avviene ha un significato speciale. Nei riti c'è uno scambio di informazioni e di contatto, per rinnovare la propria identità nella comunità (scambio sociale: funzione fatica, scambi di informazioni, regali, promesse).


Processione -vs- Corteo

(è sacra e religiosa. Ha la funzione illustrativa e             (militare, secolare o popolare. Può

paradigmatica di rinnovare i punti più importanti            proseguire ovunque nella sua sfilata)

dello spazio, un percorso sacro che rinnova e ricarica)


Il Gioco può avere 1000 forme, spesso è di tipo occupazionale, come il Rodeo nelle comunità di cow-boys o i Demolition Derby, dove vince la macchina che riesce a non farsi distruggere.

In Brasile le competizioni tra scuole di samba hanno parallelismi e omologie con i campionati di calcio (retrocessioni, avanzamenti.). Dopo il momento di Confusione e Caos ('Caos e Cosmos') c'è bisogno di una gerarchia (es. nelle sfilate di bellezza si deve designare una vincitrice).

Riti di Inversione: 'Il mondo alla rovescia' (sogni segreti, brevi trasgressioni), si invertono i paradigmi e gli schemi iconografici giornalieri. Le cerimonie di inversione comprendono anche lo Spazio, vengono fatte molte cose tutte insieme (es. ballo concerto) o una alla volta. (pagliaccio→ 'uomo di paglia' che veniva bruciato durante i saturnali romani).

Renovatio Tempori Eliminazione del Capro Espiatorio (in Nord Africa si uccide una capra, la quale attira tutta la negatività nei corni). Per l'ultimo dell'anno si buttano dalla finestra le cose vecchie. In alcune culture il Male è visto come qualcosa di non eliminabile e quindi si cerca di appiccicarlo a qualcun altro. Poi ci sono i rituali di Purificazione e di Espulsione (buoni propositi per il nuovo anno). Segue la Chiusura, con i botti e i fuochi d'artificio per scacciare gli spiriti maligni. Tradizionalmente e ritualmente tengono lontani e scacciano la negatività, è un atto liberatorio e purificatore, 'fare luce nel buio' (metafora della creazione).

Infine avviene la Svalorizzazione: (sia dello spazio che del tempo, es. suono della campana) si smontano i palchi, ci si tolgono i costumi, si pulisce e si riprende l'uniforme della vita quotidiana.


Durkeim (padre della sociologia) distinse tra Sacro e Profano, ma non è mai assoluta e qualche volta c'è una mescolanza tra i due generi.


Feste Agrarie -vs- Feste Urbane

(hanno come tema la natura e la fertilità, si                (si riferiscono alla società, alla cultura e alla

svolgono in campagna. Cosmogonia: mito                  storia. I temi sono la ricchezza e la prosperità)

della Creazione)


Feste: -    della gente

per la gente

dal potere per la gente

dalla gente per il potere


Comportamento festivo: momento di rovesciamento del quotidiano(trasgressione), o stilizzazione del comportamento quotidiano (rappresentazione dei valori portanti di una società). La festa è il 'tempo del non lavoro'.

Punti Cardinali del comportamento festivo: Trasgressione, Inversione, Astinenza, Intensificazione.


IL CALCIO


Gioco con la palla non significa necessariamente antenato del calcio, deve essere omologo. Molti secoli fa in Egitto, in Cina e in Grecia si gioca a palla, ma è con i Romani che ci si avvicina ad una versione del nostro gioco moderno. Si chiamava Harpastum, veniva fatto su un campo sabbioso delimitato ed era basato sulla forza sull'agilità e sulla mira. Nel Medioevo non ci sono riscontri di giochi con la palla, bisogna attendere il Rinascimento.

Nella Firenze rinascimentale i giovani nobili giocavano a palla con i piedi e le mani, si poteva colpire di testa, la rete era lunga da un lato all'altro del campo e con un tiro dalla mira sbagliata si perdeva mezzo punto. Ci si poteva spallare e colpire, gli 'sconciatori' erano coloro che facevano male agli attaccanti. Da questa matrice, nel 1800, nascono il rugby, il soccer e il football americano.


Secondo l'antropologo Desmon Morris (saggio La tribù del calcio) il gioco del calcio è un comportamento di tipo tribale secondo cui la palla è come una preda da portare a casa (la porta), ma appare una teoria un po' forzata. Il calcio è un 'gioco che cerca di diventare Festa' (ormai se ne parla tutta la settimana).

Perché piace così tanto?

Ha regole semplici che tutti possono capire

E' uno sport democratico. Può giocare chiunque a tutti i livelli e ovunque.

E' un gioco d'azione, dinamico, la corsa non si ferma mai.

E' ricco di drammi, colpi di scena, possibili catarsi

Varietà e Libertà come caratteri estetici si combinano alla plasticità, al virtuosismo e alla potenza

Nel calcio ci si può muovere in qualunque modo e si ha un ampio margine d'azione (prima era più facile fare fallo, oggi gli arbitri e le telecamere attuano maggiori controlli)


Il calcio è un gioco profondo, che rivela le metafore nascoste di una società (es. di stereotipi nazionali: furia degli Spagnoli, opportunismo degli Italiani, determinazione dei Tedeschi, potenza degli Inglesi). Secondo Jean Paul Sartre il calcio è la metafora dell'equilibrio tra esperienza individuale e collettiva dei gruppi sociali.

Huizinga afferma che la società non è basata sul lavoro ma sul gioco ('Homo Ludens'). Chi gioca insieme costituisce un gruppo omogeneo e saldo. L'uomo si realizza più nel gioco che nel lavoro, sempre più sentito come una punizione. Lo sport nacque come passatempo delle classi superiori, dei nobili e degli agiati. I ricchi 'faticavano per faticare', era una forma non funzionale di attività. Sia a livello dilettantistico che professionistico lo sport nacque come uno schiaffo alla miseria, arte del corpo fine a se stessa, scuola di coraggio che forma il carattere (Edonismo- Ascetismo).


Tifo -vs- Teppismo

(marca giocosa e ironica, battute, arte verbale        ( scontri fisici tra tifoserie o con le forze dell'

arte scritturale- striscioni)                 ordine, atti vandalici)


Oggi il gioco non è più un'alternativa alla società, ma un suo specchio (competizione, ansia da prestazione.).


Classificazione dei Giochi: attività di festa, basata su regole fisse di esito incerto. Partita→ gara agonistica con regole fisse precisate in precedenza. Il tempo del gioco non è quello quotidiano. Il giocatore vuole essere sia bravo che fortunato. Roger Tallois 'Les jeux et les hommes': (es: si passa da quelli più infantili e istintivi a quelli più seri e razionali):


Giochi di Strategia: scacchi, carte

Giochi di Chance: testa o croce, tombola, bingo

Giochi di Competizione: corsa, lotta, atletica, biliardo, boxe, dama

Giochi di Simulazione: maschere, illusionismi, rubabandiera, teatro, spettacoli in generale

Giochi di Vertigine: altalena, bob, bunjee-jumping, montagne russe


I GESTI


Il gesto quotidiano assume un significato diverso durante la festa. A Bali il movimento delle braccia e delle gambe è considerato come una danza ricca di significato, ma la cultura in cui si gesticola di più è quella italiana. Questo perché l'Italia è stata il crocevia del Mediterraneo e per comunicare meglio si gesticolava, anche per capirsi tra parlanti di vari dialetti (la nostra lingua ha molti sinonimi per dire 'soldi', provengono dalle varie parlate regionali con le loro vecchie monete). Bisogna considerare anche l'a grande Teatralità della nostra vita sociale che influenza la nostra attitudine a usare il gesto come supporto del linguaggio o suo sostituto. Noi italiani abbiamo la tendenza ad esternare sempre le nostre emozioni, come se vivessimo una sceneggiatura particolare. Una barzelletta anglosassone recita: Com'è che fai star zitto un italiano?Legagli le mani. La postura e la fisiognomica sono sempre comunicative, non esiste un gesto che non sia comunicativo (es. mimi immobili).


'Gesto dell'ombrello'→ proviene dall'antico saluto sannita, era un gesto militare, rivolto verso l'alto, come se si presentasse una spada. Era un gesto virile che mostrava il braccio forte. Dal letterale siamo passati al simbolico, dal militare all'erotico (aggressività fallica anglosassone).


Lo studioso siciliano Giuseppe Cocchiara scrisse un breve saggio sul gesto, Il linguaggio del gesto (per un gesto di offesa a Dio Vannifucci fu spedito all'Inferno da Dante). Il gesto è culturalmente determinato e i sistemi gestuali sono legati a quelli linguistici (paralinguistica). I gesti si dividono in


  1. Gesti di Aggregazione (punti fatici di contatto: strette di mano, baci, abbracci, 'vieni qui'.)
  2. Gesti di Separazione ( 'alt!'.)

Dai gesti quotidiani si passa a quelli rituali, i Gesti Apotropaici possono essere di difesa o di attacco, per respingere il male o portare fortuna. Le 'corna', inizialmente, erano una forma aggressiva per lanciare il malocchio insieme alle occhiatacce. Contro il malocchio si usa il cerchio di sale, il corallo, i corni rossi, braccialetti verdi (Sardegna), il ferro di cavallo all'ingiù. In Cina, sulla porta, vengono messi i Leoni Guardiani blu che tengono lontano il negativo.


Amuleti -vs- Portafortuna

(preservano dal male: Mano di Fatima, è come      (portano la buona sorte: quadrifoglio, coccinelle

se desse lo stop al maligno)    rosse e nere, occhi di S.Lucia.)


Il gesto è un segno, un'attualizzazione di necessità della lingua (prima si inizia a parlare e poi si fa il gesto, comunque va in parte preponderante con la parola. Non c'è un codice gestuale diviso nettamente per classi sociali o età, i gesti però sono maggiormente radicati nel Dialetto che nella Lingua (paralinguaggio), vanno con la cultura locale, sono un rimedio alla globalizzazione.

La Cinesica è lo studio della significazione del movimento (documentario sui gesti nelle varie regioni d'Italia, per mancanza di fondi c'è solo Napoli, la Sardegna e la Toscana. Si voleva trovare un codice di scrittura per il gesto)


'Hoby Horse': figura mezzo uomo e mezzo cavallo che attua danze rituali per propiziare la fertilità. C'è anche in Europa Settentrionale.

Nei riti, quando la parola tace per motivi di sacralità, viene sostituita da gesti marcati, per comunicare ciò che la parola non deve dire.





















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